NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “La passione degli italo-americani, che qui possiamo toccare con mano, è un ulteriore arricchimento per noi e per gli azzurri, il vostro entusiamo lo porteremo nel nostro cuore e nella nostra mente”. Così il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, durante l’incontro a New York con la comunità degli italo-americani.
xo9/ari/red (Video di Stefano Vaccara)
CAGLIARI (ITALPRESS) – 8 cammini, 3.500 chilometri, 180 tappe, 8 destinazioni di pellegrinaggio, 16 luoghi francescani, 220 comunità e un’unica magnifica terra da scoprire camminando: la Sardegna. Il progetto “Noi Camminiamo in Sardegna”, promosso dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, è un modello di turismo lento in cui la rete dei Cammini di Sardegna e delle destinazioni di pellegrinaggio diventano un’esperienza per tutti che valorizza il territorio, la sua identità e le eccellenze naturalistiche, architettoniche, enogastronomiche, storiche, religiose e culturali. La Regione ha destinato tre milioni e mezzo di euro, stanziati dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo – FUNT del Ministero del Turismo, per infrastrutturare la rete dei cammini già esistente in Sardegna, composta da 3.500 chilometri di percorsi snodati su 180 tappe che incontrano 220 comunità composte da piccoli borghi, pittoreschi paesi e città capoluogo, conducendo i camminatori a scoprire a passo lento le bellezze della Regione. Uno spazio importante è riservato al turismo spirituale: sono infatti ben 8 le destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani attraversati da questi cammini, luoghi di fede come monasteri, santuari, chiese, località in cui santi, beati e martiri hanno vissuto. Il progetto “Noi camminiamo in Sardegna” valorizza così questa rete fornendo agli otto cammini attualmente iscritti al registro regionale le infrastrutture necessarie all’accoglienza dei camminatori per scoprire il territorio della Sardegna a passo lento, il modo migliore per ammirare i suoi borghi storici, gli spazi incontaminati, le nature selvagge, i sentieri minerari, i mari cristallini, gli antichi nuraghe e le montagne scoscese.
L’infrastrutturazione sta avvenendo grazie alle indicazioni di guide esperte che hanno percorso tutti i cammini per comprendere le necessità di ogni tracciato. Questo lavoro porterà così tra l’1 e il 5 di ottobre 2024 all’inaugurazione degli 8 percorsi rinnovati con la terza edizione settimana “Noi Camminiamo in Sardegna”, in cui le stesse guide porteranno i camminatori a provarli di persona attraverso 15 itinerari. Questi giorni daranno così il via a una nuova stagione dei cammini in Sardegna che punta anche a destagionalizzare il turismo nella Regione, tradizionalmente legato a quello balneare nei mesi estivi. Le infrastrutture su cui i camminatori potranno fare affidamento comprendono una segnaletica costante e precisa lungo i tracciati cittadini ed extraurbani, una mappatura digitale scaricabile su noicamminiamoinsardegna.it, le indicazioni per le stazioni di rifornimento di acqua, la messa in sicurezza dei percorsi, la rimozione degli ostacoli che ostruiscono la viabilità, la manutenzione ordinaria e straordinaria e il tracciamento di nuovi tratti di sentieri e strade. Uno degli elementi di novità più rilevanti è il coinvolgimento attivo di oltre 100 strutture ricettive per l’ospitalità dei camminatori: B&B, alberghi, affittacamere, motel e spazi all’interno di conventi diventano così parte integrante del progetto. Le strutture sono posizionate strategicamente intorno alle tappe dei cammini, così da dare certezza di alloggio a prezzi competitivi. Grazie alle convenzioni con la Regione Sardegna, la spesa media per una notte si aggira infatti intorno ai 40. Uno degli obiettivi di “Noi Camminiamo in Sardegna” è il coinvolgimento sempre più attivo della microeconomia del territorio, quindi anche del sistema ristorativo e di accoglienza, bar, tavole calde, ristoranti, agriturismi valorizzando in particolare il comparto agroalimentare sardo, vera e propria eccellenza della Regione: dal pane Carasau ai Malloreddus, dal Porceddu a al settore vitivinicolo, dalla sua inimitabile produzione casearia ai Culurgiones, al Mirto e tanti altri prodotti di alta qualità. Il camminatore medio che sceglie di venire in Sardegna attratto da un’esperienza che abbraccia a tutto tondo il territorio, in cui l’enogastronomia rappresenta uno degli aspetti più ricercati. L’età media si attesta intorno ai 40 anni, con una tendenza all’abbassamento, con sostanziale equilibrio tra donne (52%) e uomini (48%). I percorsi vengono intrapresi la maggior parte delle volte da microgruppi che vanno dai 2 ai 5 elementi, che pernottano per un periodo che va dalle 2 notti alle 6. L’obiettivo è quello di far crescere il numero dei turisti slow posizionando i Cammini della Regione all’interno dei percorsi spirituali che saranno valorizzati con il Giubileo 2025, che farà convergere in Italia 30 milioni di pellegrini da tutto il mondo secondo le previsioni. Gli 8 cammini del progetto hanno tutti anche una vocazione spirituale, con una decisa impronta francescana data da ben 16 mete dedicate all’ordine fondato nel XIII secolo dal Santo di Assisi. Questa devozione non è il solo elemento che rafforza il legame con la Chiesa di Papa Francesco: Buenos Aires, capitale dell’Argentina di Bergoglio, prende infatti il nome dal Santuario di Nostra Signora di Bonaria che sorge a Cagliari. Questo grazie alla devozione molto radicata alla Madonna cagliaritana nel 1500 tra i colonizzatori spagnoli e alla presenza di numerosi marinai sardi tra coloro che per primi giunsero in queste terre del Sud America. Questo legame Sardegna-Argentina è un esempio del forte volano che rappresenta il Turismo delle Radici, i viaggi alla scoperta della propria storia familiare e culturale. “Noi Camminiamo in Sardegna” porta così i camminatori in 8 destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani nella Regione, come Oristano, Làconi, San Pietro di Sorres, Dorgali, Pula, Iglèsias, Luogosanto e tanti altri.(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Regione Sardegna
ROMA (ITALPRESS) – La Commissione UE ha presentato al Consiglio la proposta di introdurre dazi straordinari su cereali, semi oleosi e prodotti derivati da Russia e Bielorussia.
A riguardo, il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha dichiarato: “La Federazione Russa utilizza i prodotti agricoli come un’arma. Le vendite di grano russo all’estero ammontano ormai a 50 milioni di tonnellate, che corrispondono al 25% delle esportazioni su scala globale. Alla luce di queste cifre, le decisioni assunte a Mosca possono avere un effetto fortemente destabilizzante. Quindi, dobbiamo tutelarci”.
L’andamento e le prospettive del mercato mondiale delle commodities agricole risentono anche della competizione geopolitica ed economica tra Stati Uniti e Cina – sottolinea Confagricoltura nella sua nota settimanale -. All’inizio del 2020 fu sottoscritto un accordo bilaterale con cui la Cina assunse l’impegno di aumentare le importazioni di prodotti agricoli Usa per un ammontare di 200 miliardi di dollari in due anni. L’export di mais USA sul mercato cinese salì fino a 17 milioni di tonnellate. L’intesa non è stata rinnovata e attualmente, sulla base degli ultimi dati diffusi dal dipartimento di Stato all’Agricoltura (USDA), le vendite si sono ridotte a 1,7 milioni di tonnellate.
Le autorità di Pechino hanno deciso di dirottare gli acquisti verso il Brasile che fa parte dei BRICS, il gruppo delle economie emergenti a cui aderiscono, tra gli altri, Federazione Russa, India e Sud Africa, oltre alla stessa Cina. In dettaglio, più del 30% delle esportazioni di mais del Brasile sono state destinate lo scorso anno al mercato cinese. Una situazione sostanzialmente analoga si è registrata per gli acquisti di soia. La perdita del mercato cinese è stata compensata con un forte aumento – oltre il 30% – delle esportazioni USA verso l’Unione europea.
A seguito dell’aggressione russa all’Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente, l’ordine globale si è deteriorato – prosegue Confagricoltura -. L’andamento del commercio internazionale è influenzato in misura crescente dagli interessi geopolitici piuttosto che dalle convenienze economiche.
Il 26 marzo il Consiglio Agricoltura della UE avvierà la discussione sulle proposte di riforma della PAC presentate dalla Commissione per dare una concreta risposta alle proteste degli agricoltori. Il progetto legislativo dell’Esecutivo prevede modifiche positive nell’ottica della semplificazione burocratica, ma resta sullo sfondo l’assoluta inadeguatezza della PAC rispetto alle condizioni di instabilità sullo scenario internazionale.
Restano aperte le questioni legate alla stabilità dei mercati, all’aumento del bilancio agricolo, alla tutela del potenziale produttivo e del reddito degli agricoltori. E ancora: la diffusione delle innovazioni tecnologiche per una maggiore sostenibilità ambientale e la gestione del rischio in funzione del cambiamento climatico.
Per Confagricoltura “serve, insomma, ed è urgente, la messa a punto di una nuova strategia per l’agricoltura e per il sistema agroalimentare. E’ questa la priorità da affrontare subito dopo le elezioni al Parlamento europeo e l’insediamento della nuova Commissione”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – Sale a 115 il bilancio provvisorio delle vittime dell’attentato avvenuto in una sala concerti di Mosca e rivendicato dall’Isis. Secondo il governatore della regione di Mosca Andrej Vorobyev i morti potrebbero essere di più, si sta ancora cercando nelle sale e nei sotterranei.
In un post su Telegram, lo Stato islamico ha affermato che i suoi uomini armati sono riusciti a fuggire dopo la sparatoria. Tra le vittime vi sarebbero anche dei bambini. Il comitato investigativo ha aperto un procedimento penale come attacco terroristico. Ci sono state anche delle esplosioni nell’edificio, dove si è propagato un incendio. Il direttore dei servizi di sicurezza russi Fsb ha riferito al presidente Vladimir Putin l’arresto di 11 persone, tra cui i quattro terroristi coinvolti nell’attentato.
“Se è accertato che si tratta di terroristi del regime di Kiev è impossibile trattare diversamente loro e i loro ispiratori ideologici. Tutti loro devono essere trovati e distrutti senza pietà come terroristi. Compresi i funzionari statali che hanno commesso una simile atrocità. Morte per morte”, ha detto Dmitry Medvedev capo del Consiglio di sicurezza russo sul suo canale Telegram.
“L’Ucraina certamente non ha nulla a che fare con le sparatorie e le esplosioni a Crocus. Non ha assolutamente senso. Innanzitutto l’Ucraina combatte con l’esercito russo da più di due anni. Tutto in questa guerra sarà deciso solo sul campo di battaglia. Gli attacchi terroristici non risolvono alcun problema”, ha risposto su X, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.
Su quanto accaduto a Mosca è intervenuto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Non abbiamo segnalazioni di italiani, ho parlato con il nostro incaricato d’affari a Mosca pochi istanti fa e anche l’unità di crisi del ministero degli Esteri non ha avuto alcuna segnalazione o richiesta. Gli italiani che sono iscritti nella nostra app sono stati informati. Seguiamo la situazione e certamente il governo condanna ogni atto terroristico. Siamo vicini alle famiglie delle vittime. Ho informato il presidente del Consiglio e sono in contatto con lei”, ha detto Tajani al Tg1.
“Non abbiamo notizie e informazioni, quindi tutto è possibile. Sembra comunque un attacco terroristico e c’è la ferma condanna da parte dell’Italia, stiamo seguendo la vicenda per vedere se ci sono nostri connazionali”, ha aggiunto.
– Foto Ipa Agency –
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ROMA (ITALPRESS) – Il mondo della cucina, negli ultimi anni, ha subito un processo di spettacolarizzazione, mettendo in ombra una parte fondamentale come quella del servizio di sala, quasi declassato e assente dall’immaginario comune.
Per rilanciare la professione di sala in tutte le sue varianti – cameriere, sommelier, bartender e maitre – il CMFP di Castel Fusano a Roma, coordinato dal professore Livio Ciappetta, ha organizzato un incontro sul tema. Tali figure, infatti, sono la parte visibile dell’impresa di ristorazione e ne definiscono il carattere e molto spesso ne determinano il successo o il declino. “Lo storytelling su ricette e prodotti impazza – si legge in una nota -, ma nessuno racconta più la nobiltà antica e le sfide moderne di questo importante lavoro, con i giovani che non “sognano” il lavoro di cameriere. Il numero di iscrizioni negli istituti alberghieri d’Italia, salvo rare eccezioni, conferma il picco verso il basso”.
«La sfida che abbiamo raccolto e lanciato è di immaginare il cambiamento e reinventare la figura del cameriere, per renderla attraente come lo è diventata quella dello chef. Insieme alla ristorazione romana e alle istituzioni, vogliamo costruire una nuova immagine di questo antico mestiere», spiega Fabrizio Fraschetti, Direttore del CMFP di Castel Fusano.
«Abbiamo esposto le nostre idee – ha spiegato il professore Livio Ciappetta – tramite un menù preparato e servito dalle ragazze e dai ragazzi di Castel Fusano, enfatizzando in ogni portata il ruolo della sala, nella speranza che generi un momento di riflessione sul tema. I nostri docenti di cucina sono rimasti un passo indietro lasciando il piacere della finalizzazione ai colleghi in giacca e cravatta».
Per il professore William Ventura «va valutato il valore aggiunto di una sala di livello per il ristoratore, oltre al ruolo centrale che assume nell’identità, non solo del ristorante, ma anche per veicolare le proposte dello chef e l’offerta della cantina, che vanno raccontate e sostenute».
Alla giornata hanno partecipato nomi importanti della ristorazione romana come l’ARCS (Associazione Ristoranti Centro Storico) Roma con Lorenzo Lisi e rinomati ristoranti capitolini come Orma, Pierluigi, Pipero, Il Tino, Patty Bistrot, Osteria dell’Orologio e Gastaldino.
– Foto ufficio stampa CMFP di Castel Fusano –
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MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Max Verstappen cala il tris e centra la terza pole position nella terza gara della stagione a Melbourne, la 35/a in carriera. Ma la Ferrari protagonista fino alle Q2 c’è, con un eroico Carlos Sainz e con Charles Leclerc consapevole di poter dare di più. Il verdetto delle qualifiche del Gran Premio d’Australia, disputate all’alba italiana, è che domani tutto sarà possibile. Davanti a tutti scatterà ancora la Red Bull del campione del mondo, costretto a cambiare la power unit, dopo aver danneggiato la sua monoposto nelle libere del venerdì, ma la prestazione delle due Rosse spingerà i tifosi italiani a puntare la sveglia all’alba domenica. Carlos Sainz, che scatterà accanto a Verstappen in griglia, è stato, finora, protagonista di un grande weekend, reduce dalla convalescenza che ha seguito l’intervento per appendicite. “Sono state un paio di settimane davvero difficili, un po’ di giorni a letto e il dubbio se ci sarei stato oppure no. Sono riuscito ad esserci per un weekend e a stare in prima fila. Quasi non ci credevo onestamente, è stata dura. Sono molto soddisfatto e felice. Non sono nella condizione perfetta, la gara sarà lunga, però credo di potercela fare, e se siamo al 100% possiamo vincere”, ha ammesso il pilota spagnolo. Più deluso Charles Leclerc, sempre davanti nelle libere e nella prima parte delle qualifiche e soltanto quinto, ma quarto in griglia dopo la penalizzazione di Sergio Perez. “Abbiamo sottostimato la potenza della Red Bull in qualifica, però obiettivamente non ho massimizzato la macchina oggi. Ho perso un po’ il feeling con la macchina in Fp3 ma sono riuscito a fare il giro, e in qualifica ero fiducioso di ritrovarlo e invece l’ho perso ancora di più. Adesso la migliore cosa che possiamo fare è concentrarci su domani. Tutto è possibile, il passo gara non è male”, ha spiegato il pilota monegasco. La Ferrari, dunque, più vicina alla Red Bull. “Sembrano molto veloci, c’è un po’ un punto di domanda per domani, ma questo rende le cose più divertenti, lo scopriremo”, ha ammesso lo stesso Verstappen. “Credo che domani potremo lottare alla pari con le Ferrari e anche con gli altri. La gara sarà lunga e forse la posizione di partenza non sarà determinante”, ha aggiunto Perez, terzo con l’altra Red Bull, ma penalizzato di tre posizioni per aver ostacolato Niko Hulkenberg durante le qualifiche. Quarto tempo, e terza piazza in griglia per la McLaren di Lando Norris. Proprio in casa McLaren, Zak Brown ha annunciato che resterà Ceo fino al 2030. In Top Ten anche Oscar Piastri, George Russell, Yuki Tsunoda, Lance Stroll e Fernando Alonso. Fuori a sorpresa in Q2 Lewis Hamilton, primatista di pole sul circuito australiano (ben otto) e soltanto undicesimo oggi, suo peggior risultato in Australia dal 2010, da allora si era sempre qualificato tra i primi cinque. “Speravo che il weekend potesse andare meglio, ma evidentemente non siamo ancora in condizione, comunque domani è un altro giorno e ci riproveremo”, ha ammesso il sette volte campione del mondo. Non è sceso in pista Logan Sargeant: ieri il suo compagno di squadra alla Williams Alexander Albon aveva gravemente danneggiato il fondo della sua monoposto, e la scuderia ha deciso di “sacrificare” il pilota statunitense, cedendo la sua vettura al thailandese. Saranno 19, dunque, i piloti in griglia di partenza domani, al via della gara che scatterà alle 5 ora italiana. La Red Bull proverà a confermarsi, la Ferrari a centrare la prima vittoria stagionale. “Vincere è sempre possibile, gareggiamo per quello. Siamo stati davanti e dobbiamo essere ottimisti, noi di certo non alzeremo mai il piede”, promette il team principal della Rossa Frederic Vasseur.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).