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Marsilio “Il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”

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Marsilio

PESCARA (ITALPRESS) – “Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa. Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo perché era il suo triste passato, e il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal comitato elettorale a Pescara.

xb1/sat

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Medio Oriente, Guterres “Chiediamo una tregua umanitaria”

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MILANO (ITALPRESS) – “Quello che vediamo oggi a Gaza, bimbi che muoiono di fame e questo terribile numero di morti non ha nessun parallelo in nessun altro conflitto che ho visto come segretario… allora basta! Stiamo chiedendo una tregua umanitaria. Il ramadan potrebbe essere un’ottima occasione per il cessate il fuoco”. Così il segretario generale Onu, Antonio Guterres, in collegamento con “Che Tempo Che Fa” sul Nove.
Per il Medio Oriente “non c’è altra soluzione” se non quella dei due Stati, “non c’è altro modo per permettere a queste due popolazioni di vivere in pace”. “Quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico assolutamente inaccettabile – aggiunge -. E’ una disgrazia terribile, inconcepibile in un mondo come il nostro. Dobbiamo essere chiari e fermi su questo. Gli ostaggi devono essere rilasciati senza condizioni, immediatamente, ma le operazioni militari sono state lanciate in un modo dove il prezzo per i civili è stato drammatico”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Europei paralimpici: argento per gli spadisti azzurri

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ROMA (ITALPRESS) – Argento importante e storico. L’ultima giornata dei Campionati Europei di scherma paralimpica di Parigi 2024 regala all’Italia la 15esima medaglia, conquistata dalla squadra di spada maschile, che è riuscita a raggiungere meritatamente un podio inseguito per anni. Così, malgrado un pò di rimpianto per la quarta posizione del team di fioretto femminile, costretto a tenere Bebe Vio in panchina (a scopo precauzionale) dopo i problemi fisici accusati ieri, la spedizione azzurra chiude con un grande risultato questa kermesse continentale, eguagliando il bottino dell’ultima edizione, svolta a Varsavia.
Gara splendida per la spada maschile italiana. Emanuele Lambertini, Edoardo Giordan, Matteo Dei Rossi e Michele Massa hanno tirato da squadra vera, con una costanza e una compattezza eccezionale. Nei quarti di finale gli azzurri hanno comandato dall’alba al tramonto il match contro la Gran Bretagna, vincendo con il punteggio di 45-32 e volando così in semifinale.
Qui, con un’altra prova di forza, i ragazzi guidati dal ct Francesco Martinelli (con lui in panchina il maestro Antonio Iannaccone) hanno offerto una prestazione perfetta contro la Francia, che pure era trascinata dal tifo del pubblico della Halle Georges Carpentier. L’Italia ha costruito il suo successo frazione dopo frazione, esultando per la stoccata del 45-41 che l’ha proiettata in finale. Anche nell’ultimo atto la sfida con l’Ucraina è stata interpretata con carisma e voglia di vincere dagli azzurri, in un testa a testa che li ha visti sconfitti solo sui titoli di coda con il risultato di 45-38. Ma l’argento al collo dei nostri spadisti è prezioso e ricco di significati. “Una medaglia che premia anni di lavoro e di impegno, uno spirito di squadra vero che si è visto in pedana in tutta la competizione. Sono molto orgoglioso di questo secondo posto che ci dà grande carica in prospettiva Giochi Paralimpici, ancora qui a Parigi”, ha detto il responsabile d’arma della spada paralimpica azzurra, Francesco Martinelli.
Ha chiuso invece in quarta posizione la squadra azzurra di fioretto femminile. Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Alessia Biagini, con Bebe Vio Grandis in panchina (a scopo precauzionale dopo i fastidi fisici accusati ieri) sono state ammesse per diritto di ranking tra le “top 4”, in quanto team testa di serie numero 1, e hanno lottato punto su punto in semifinale contro l’Ucraina, cedendo solo nella parte finale del match con il risultato di 45-35. Le fiorettiste del commissario tecnico Simone Vanni (affiancato da Alessandro Paroli) sono state così dirottate alla sfida per il bronzo contro la Georgia, che si è imposta 45-32 lasciando l’Italia ai piedi del podio ma non scalfendo minimamente le certezze di una formazione che, con Bebe protagonista, vorrà ripresentarsi a Parigi per dare ancora una volta la caccia al podio dei Giochi.
Intanto, la scherma azzurra archivia con l’eccellente bilancio di 15 medaglie l’Europeo Paralimpico in Francia: due sono d’oro (entrambe griffate da una super Rossana Pasquino), cinque d’argento e otto di bronzo. L’Italia ha eguagliato il numero di podi di Varsavia 2022 e dato continuità al Mondiale da record di Terni 2023 (chiuso con 12 medaglie), ma soprattutto rincorre un sogno che si è ormai trasformato in obiettivo: portare ai Giochi di Parigi 2024 un numero di qualificati da “doppia cifra”. Decisiva sarà l’ultima tappa di Coppa del Mondo, valida per la Qualifica, in programma a maggio in Brasile, a San Paolo. Intanto il Presidente federale Paolo Azzi, il Capodelegazione Alberto Ancarani e il Coordinatore del settore paralimpico Dino Meglio hanno espresso tutta la loro soddisfazione per i risultati degli atleti azzurri, specchio di quanto fatto assieme ai tre Commissari tecnici e agli staff della Nazionale.
– foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

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Doppio sold out per Stefano Accorsi a Palermo “Esperienza incredibile”

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PALERMO (ITALPRESS) – Un doppio sold out che ha sancito il coraggio di una nuova esperienza per i professionisti dell’orchestra e ha visto anche il gradimento del pubblico. Si è conclusa così la doppia data di Stefano Accorsi a Palermo di venerdì e sabato con il suo “Giocando con Orlando”, lo spettacolo di musica e parole basato sul’opera di Ludovico Ariosto in scena al Politeama Garibaldi di Palermo per la stagione della Foss. “Una esperienza incredibile” dice Stefano Accorsi in un post su Instagram spiegando come “Recitare l’Orlando con l’orchestra sinfonica siciliana composta da 67 maestri musicisti sul palco è un’emozione difficile da spiegare. C’è un’energia, una potenza che passa attraverso il corpo che fa che le parole è come se uscissero assieme ad una forza sovrannaturale. Ecco forse solo così posso cercare di dirlo”.
Quindi i ringraziamenti a Dana Al Fardan che ha composto le musiche, a Giovanni Pasini che è andato in scena con lui per dirigere l’orchestra, a Federica Cellini per avere messo in piedi lo spettacolo ma anche al produttore Marco Balsamo e al sovrintendente Andrea Peria per avere avuto “questa idea splendida”, come scrive Accorsi. Idea che ha avuto anche il gradimento dei musicisti dell’orchestra impegnati in uno spettacolo che ha unito recitazione e musica, uno spettacolo “non convenzionale” per la Foss ma anche per il pubblico che ha riempito in ogni ordine di posto il teatro di Palermo. Nel corso del 2024 è un nuovo sold out registrato dalla Foss dopo il concerto di Capodanno, le esibizioni di Piovani, quelle di Beatrice Venezi e adesso lo spettacolo sull’Orlando con Accorsi.
-foto ufficio stampa Foss –
(ITALPRESS).

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Ucraina, Bonaccini “Resa drammatica per valori occidentali”

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MILANO (ITALPRESS) – “Penso che tutti ci auguriamo la pace perchè vediamo troppe sofferenze, una pace giusta, non può però arrivare un messaggio nel quale” ci si arrende a “chi ha responsabilità drammatiche ingiustificate e ingiustificabili, la Russia come paese aggressore di uno stato democratico e sovrano. Perchè la resa dell’Ucraina sarebbe drammatica anche per i valori occidentali, democratici e di libertà che l’Europa vuole incarnare”. Così il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, commentando le parole del Papa sulla necessità di una resa dell’Ucraina, a margine del convegno ‘L’Europa che vogliamò, promosso da ‘Energia popolarè. (ITALPRESS).

Foto: xm4

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Tassi, ancora nessun taglio ma processo ormai irreversibile

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Di Giuliano Zoppis

ROMA (ITALPRESS) – Scottate dalle errate valutazioni degli anni passati, quando giudicarono episodiche e non congiunturali le tensioni sui prezzi, ritardando gli opportuni interventi, le due principali banche centrali del mondo capitalista invocano prudenza per avviare la nuova stagione del taglio dei tassi di interesse. In settimana la americana FED prima, e poi la “nostra” BCE, hanno nella sostanza congelato l’attuale fase di tassi elevati, rimandando ad una primavera, quanto mai indefinibile, l’attesa svolta, senza però negare che sta arrivando il momento per mettere fine alla lunga stagione di politica monetaria restrittiva. Il trait de union di questo ormai consolidato convincimento sta nella chiara constatazione di un processo disinflattivo ormai in corso, in rapida, ma non rapidissima, discesa verso il comune obiettivo del 2%. Al 2,8 americano si contrappone una previsione di crescita del 2,3% per l’area dell’euro (2 nel 2025, 1,9 nel 2026), minore quindi di quanto ipotizzato a dicembre da Francoforte. Per ora i tassi rimangono fermi al massimo storico del 4,5%, ma si intravede il cambio di rotta. La data fatidica e’ il 6 giugno (in coincidenza con le elezioni europee), più difficilmente l’11 aprile. Vediamo perché, “leggendo” le parole di una Christine Lagarde, presidente della BCE, le cui affermazioni assumono di volta in volta le sembianze della Sfinge e ricordano i responsi criptici, da interpretare, della Sibilla cumana. Per muovere la leva dei tassi servono più’ dati, ne avremo in aprile alcuni come quello sull’inflazione del primo trimestre, molti di più a giugno. Dipendiamo da questi dati, afferma Lagarde. Che sottolinea come solo allora si conosceranno i numeri sull’andamento del settore servizi, dopo i giorni festivi di Pasqua e Pentecoste. Se queste indicazioni segneranno un contenimento dei prezzi, allora il primo taglio scatterà a giugno. Difficile che possa accadere prima, a meno che la discesa dell’inflazione non assuma un carattere più dirompente, mentre gli ultimi aumenti dei tassi incidono sulla domanda contribuendo al calo dei prezzi. La prudenza della Lagarde trova un altro motivo di giustificazione. Per la banchiera francese occorre temere le pressioni sui prezzi dalla forte crescita salariale, ma non sembra esserci questo rischio, non sembra sussistere insomma una spirale salari-prezzi, la cosiddetta rincorsa. Se infatti i profitti delle imprese sembrano ancora essere buoni, questo significa che le stesse imprese sono in grado di assorbire gli aumenti salariali, senza quindi dover traslare il maggior costo del lavoro sui prezzi finali. Ma la crescita delle imprese e dell’economia si sostiene anche tagliando i tassi, quindi la BCE rischia con il suo immobilismo di comprimete l’aumento dei profitti…Una tesi contestata dalla Lagarde, ma che alcune economie siano in difficoltà è incontrovertibile. A partire da quella della locomotiva tedesca, in piena recessione, in un’area euro che vede rallentare la crescita del Pil nel 2024 dallo 0,8 allo 0,6% (con previsioni di ripresa però nel secondo semestre). E perfino la super austera Bundesbank, la banca centrale tedesca, comincia ad auspicare il taglio dei tassi, che nelle attese degli operatori dovrebbe essere il primo di quattro per il corrente anno. In una situazione così fluida appare quanto mai opportuno, aspettando Francoforte, aiutarci da soli. Le nostre imprese stanno tenendo, nonostante una difficile situazione geopolitica internazionale. Soffrono di più le famiglie, afflitte in questi anni dall’ingiustizia tassa dell’inflazione, e molte di queste massacrate dall’aumento dei tassi dei mutui, e con compravendite immobiliari in calo del 10% nel 2023. Ci aspettano mesi difficili, soprattutto per il controllo dei nostri conti pubblici nel mirino di Bruxelles. Ma i segnali di mercato sono buoni: lo spread, che misura la differenza dei nostri tassi con quelli tedeschi, è in diminuzione. Per positive e concomitanti ragioni: sono tornati, consistenti, gli investimenti stranieri sui nostri titoli del debito, aumentano le aspettative per una riduzione dei tassi ufficiali, giova la stabilità politica per il Governo in carica, che punta decisamente sull’obiettivo di ridurre il rapporto debito/pil. Insomma le premesse per farsi trovare pronti a cogliere una ritrovata stagione di crescita e sviluppo ci sono tutte. Sfruttiamole. (ITALPRESS).

Foto: agenzia Fotogramma

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Ucraina, Bonaccini “Resa drammatica per valori occidentali”

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MILANO (ITALPRESS) – “Penso che tutti ci auguriamo la pace perchè vediamo troppe sofferenze, una pace giusta, non può però arrivare un messaggio nel quale” ci si arrende a “chi ha responsabilità drammatiche ingiustificate e ingiustificabili, la Russia come paese aggressore di uno stato democratico e sovrano. Perchè la resa dell’Ucraina sarebbe drammatica anche per i valori occidentali, democratici e di libertà che l’Europa vuole incarnare”. Così il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, commentando le parole del Papa sulla necessità di una resa dell’Ucraina, a margine del convegno ‘L’Europa che vogliamò, promosso da ‘Energia popolarè. (ITALPRESS).

Foto: xm4

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Shiffrin vince lo slalom di Are e l’ottava coppa di Specialità

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ARE (SVEZIA) (ITALPRESS) – Mikaela Shiffrin ha vinto lo slalom di Are. L’americana, rientrata dall’infortunio di Cortina, conquista la sua ottava coppa di specialità, assieme alla vittoria numero 96 chiudendo la gara con il tempo complessivo di 1’42″95. Seconda la croata Zrinka Ljutic staccata di 1″24. Sul gradino più basso del podio la svizzera Michelle Gisin. Chiuso il discorso coppa grazie ai 730 punti realizzati contro i 505 di Petra Vlhova infortunata, e i 492 di Lena Duerr, oggi quarta. La generale, invece, non è in discussione con Lara Gut-Behrami che rimane in vetta con 1654 punti, davanti a una Federica Brignone, che oggi totalizza 4 punti e sale a 1372, e quindi la Shiffrin che sale a 1309, ma che non disputerà tutte le gare delle Finali. Per l’Italia sono tre le atlete a punti, ma sono nella parte bassa della classifica: Lara Della Mea chiude al 23/o posto, recuperando due posizioni rispetto alla prima; Martina Peterlini è 26/a ma rimane fra le 25 con il 24/o posto finale e rappresenterà l’Italia dello slalom femminile a Saalbach. 27/o posto per Federica Brignone che lascia due posizioni nella seconda manche, ma chiude il suo sontuoso week-end svedese andando a punti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Shiffrin vince lo slalom di Are e l’ottava coppa di Specialità

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ARE (SVEZIA) (ITALPRESS) – Mikaela Shiffrin ha vinto lo slalom di Are. L’americana, rientrata dall’infortunio di Cortina, conquista la sua ottava coppa di specialità, assieme alla vittoria numero 96 chiudendo la gara con il tempo complessivo di 1’42″95. Seconda la croata Zrinka Ljutic staccata di 1″24. Sul gradino più basso del podio la svizzera Michelle Gisin. Chiuso il discorso coppa grazie ai 730 punti realizzati contro i 505 di Petra Vlhova infortunata, e i 492 di Lena Duerr, oggi quarta. La generale, invece, non è in discussione con Lara Gut-Behrami che rimane in vetta con 1654 punti, davanti a una Federica Brignone, che oggi totalizza 4 punti e sale a 1372, e quindi la Shiffrin che sale a 1309, ma che non disputerà tutte le gare delle Finali. Per l’Italia sono tre le atlete a punti, ma sono nella parte bassa della classifica: Lara Della Mea chiude al 23/o posto, recuperando due posizioni rispetto alla prima; Martina Peterlini è 26/a ma rimane fra le 25 con il 24/o posto finale e rappresenterà l’Italia dello slalom femminile a Saalbach. 27/o posto per Federica Brignone che lascia due posizioni nella seconda manche, ma chiude il suo sontuoso week-end svedese andando a punti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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