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Ucraina, Bonaccini “Resa drammatica per valori occidentali”

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MILANO (ITALPRESS) – “Penso che tutti ci auguriamo la pace perchè vediamo troppe sofferenze, una pace giusta, non può però arrivare un messaggio nel quale” ci si arrende a “chi ha responsabilità drammatiche ingiustificate e ingiustificabili, la Russia come paese aggressore di uno stato democratico e sovrano. Perchè la resa dell’Ucraina sarebbe drammatica anche per i valori occidentali, democratici e di libertà che l’Europa vuole incarnare”. Così il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, commentando le parole del Papa sulla necessità di una resa dell’Ucraina, a margine del convegno ‘L’Europa che vogliamò, promosso da ‘Energia popolarè. (ITALPRESS).

Foto: xm4

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Shiffrin vince lo slalom di Are e l’ottava coppa di Specialità

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ARE (SVEZIA) (ITALPRESS) – Mikaela Shiffrin ha vinto lo slalom di Are. L’americana, rientrata dall’infortunio di Cortina, conquista la sua ottava coppa di specialità, assieme alla vittoria numero 96 chiudendo la gara con il tempo complessivo di 1’42″95. Seconda la croata Zrinka Ljutic staccata di 1″24. Sul gradino più basso del podio la svizzera Michelle Gisin. Chiuso il discorso coppa grazie ai 730 punti realizzati contro i 505 di Petra Vlhova infortunata, e i 492 di Lena Duerr, oggi quarta. La generale, invece, non è in discussione con Lara Gut-Behrami che rimane in vetta con 1654 punti, davanti a una Federica Brignone, che oggi totalizza 4 punti e sale a 1372, e quindi la Shiffrin che sale a 1309, ma che non disputerà tutte le gare delle Finali. Per l’Italia sono tre le atlete a punti, ma sono nella parte bassa della classifica: Lara Della Mea chiude al 23/o posto, recuperando due posizioni rispetto alla prima; Martina Peterlini è 26/a ma rimane fra le 25 con il 24/o posto finale e rappresenterà l’Italia dello slalom femminile a Saalbach. 27/o posto per Federica Brignone che lascia due posizioni nella seconda manche, ma chiude il suo sontuoso week-end svedese andando a punti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Shiffrin vince lo slalom di Are e l’ottava coppa di Specialità

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ARE (SVEZIA) (ITALPRESS) – Mikaela Shiffrin ha vinto lo slalom di Are. L’americana, rientrata dall’infortunio di Cortina, conquista la sua ottava coppa di specialità, assieme alla vittoria numero 96 chiudendo la gara con il tempo complessivo di 1’42″95. Seconda la croata Zrinka Ljutic staccata di 1″24. Sul gradino più basso del podio la svizzera Michelle Gisin. Chiuso il discorso coppa grazie ai 730 punti realizzati contro i 505 di Petra Vlhova infortunata, e i 492 di Lena Duerr, oggi quarta. La generale, invece, non è in discussione con Lara Gut-Behrami che rimane in vetta con 1654 punti, davanti a una Federica Brignone, che oggi totalizza 4 punti e sale a 1372, e quindi la Shiffrin che sale a 1309, ma che non disputerà tutte le gare delle Finali. Per l’Italia sono tre le atlete a punti, ma sono nella parte bassa della classifica: Lara Della Mea chiude al 23/o posto, recuperando due posizioni rispetto alla prima; Martina Peterlini è 26/a ma rimane fra le 25 con il 24/o posto finale e rappresenterà l’Italia dello slalom femminile a Saalbach. 27/o posto per Federica Brignone che lascia due posizioni nella seconda manche, ma chiude il suo sontuoso week-end svedese andando a punti.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sinner-Sonego agli ottavi nel doppio a Indian Wells

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INDIAN WELLS (USA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner e Lorenzo Sonego
si qualificano agli ottavi di finale del BNP Paribas Open, il primo Masters 1000 della stagione in corso all’Indian Wells Garden (duro, Plexipave, montepremi 9.495.555 dollari). Gli azzurri hanno battuti la coppia russa Rublev/Khachanov con il punteggio di 7-5, 6-1 in un’ora e 12′ di gioco. Agli ottavi
Sinner-Sonego sfideranno la forte coppia composta dallo spagnolo Marcel Granollers e l’argentino Horacio Zeballos (numero 5 del seeding), tra i favoriti per la vittoria finale.

Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Per l’Europa è giunto il momento di una politica estera comune

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Di Raffaele Bonanni

ROMA (ITALPRESS) – Gli accadimenti di questi ultimi tempi annunciano cambiamenti epocali che chiuderanno definitivamente la lunga stagione iniziata nel dopoguerra. L’Europa, travolta dall’ultimo conflitto mondiale con i suoi profondi solchi fisici e morali, ha rifiutato l’idea dello scontro tra i suoi Stati iniziando il percorso dell’Unione del continente. Ha proceduto concentrandosi su se stessa per concludere definitivamente le antiche rivalità iniziate sostanzialmente dalla caduta dell’impero romano, e si affida allora al nuovo potente alleato statunitense per provvedere alla sua sicurezza in costanza della divisione del blocco occidentale contrapposto a quello sovietico. Da allora, per la prima volta nella storia, i popoli europei non hanno più pensato alla loro difesa: si sono dedicati a ricostruire le loro economie, ridiventate presto floride. Ma ora molte cose sono cambiate; prorompe la potenza cinese, quella russa vuole ritornare ad ogni costo ai fasti imperiali dei secoli scorsi, l’Iran intende affermarsi nello scacchiere mediorientale. Tutti regimi governati da autarchie spregiudicate che annunciano il desiderio di un “nuovo ordine mondiale” ai danni della pace e dei trattati internazionali. E’ significativo che si usi lo stesso annuncio proclamato dall’asse Roma-Tokio-Berlino prima di scatenare infami guerre annunciate in Polonia, Grecia, Pearl Harbor. Gli attuali autocrati sostengono con denari, armi, e mercenari, ogni genere di dittatori e regimi oscurantisti, in Africa ed in medioriente. Conducono da tempo guerre ibride attraverso la disinformazione, prezzolando giornalisti e giornali, con quinte colonne nei partiti e governi, aggregando regimi nemici della democrazia. L’invasione dell’Ucraina non e’ un fatto a se stante. E’ l’azione coerente di verifica delle chance di questa internazionale antidemocratica per sondare la reazione occidentale, ritenuta incapace di reagire nel suo insieme. Ucraina, Africa, Taiwan, Israele, mar Rosso, sono legati all’unico disegno di saggiare la reazione occidentale. E’ dunque giunto il momento per gli europei di un deciso cambiamento: occuparsi di politica internazionale con un unica voce, costruire le basi di una sola difesa compensando peraltro l’allentamento di impegno Usa nel vecchio continente. In questa nuova e straordinaria fase, se si vuole salvaguardare l’autonomia economica e politica, si dovrà porre tali temi fuori dalla normale disputa tra i propri schieramenti partitici. In Italia tale requisito vale il doppio per vincere l’eccessiva rissosità in politica che sinora ha favorito ambiguità ed anche tradimenti. Ricostruire la nostra affidabile partnership con gli alleati e cancellerie europee, serve a noi ed agli altri. Il Presidente Meloni, va detto, su questi temi ha dato il meglio di se stessa, e ciò puo’ agevolare esperienze di condivisione sul da farsi tra forze politiche anche se non alleati nel governo. Sarebbe il più alto segno di amore per la nostra migliore cultura di libertà e autonomia nella democrazia. La vera prova di essere capaci di decisioni straordinarie per necessità straordinarie.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Immigrazione, Sea Watch 5 in fermo amministrativo. 135 dispersi in mare

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Dopo il salvataggio di 56 migranti in difficoltà in mare in acque internazionali mercoledì scorso, le autorità italiane hanno fermato al porto di Pozzallo la nave Sea-Watch 5 per 20 giorni. Lo ha confermato la ONG tedesca Sea-Watch. In precedenza, un ragazzo di 17 anni era morto a bordo dopo che l’Italia, Malta e la Tunisia hanno rifiutato di evacuarlo. Altre 4 persone in condizioni critiche sono state portate in Italia solo dopo 9 ore. Le restanti 51 persone e il corpo del ragazzo sono stati sbarcati a Pozzallo, in Sicilia, venerdì scorso a seguito di pressioni politiche e dalle medie. Sea-Watch ha aggiunto che le autorità italiane avevano precedentemente assegnato Ravenna, a oltre 1500 chilometri di distanza, come porto sicuro. Mercoledì scorso, durante il salvataggio di 56 persone da una barca di legno sovraffollata, i membri dell’equipaggio hanno scoperto diverse persone sottocoperta, quattro delle quali erano prive di sensi. Un diciassettenne ha subito un arresto cardiaco a bordo della Sea-Watch 5 ed è stato inizialmente rianimato. Nel pomeriggio è stato confermato dai medici che ha perso la vita. In precedenza, l’equipaggio della Sea-Watch aveva esortato le autorità competenti a evacuare il paziente e altre tre persone soccorse dal punto di vista medico. Tutti gli stati costieri sono stati allertati, ma né l’Italia, né Malta, né la Tunisia hanno avviato un’evacuazione o hanno assunto il coordinamento. Sea-Watch ha dichiarato: “Dopo aver sbarcato i rimanenti 51 sopravvissuti, le autorità italiane hanno fermato la Sea-Watch 5 la sera dell’8 marzo. Le ragioni addotte dalle autorità sono false: Sea-Watch non ha disobbedito alle istruzioni della Guardia Costiera libica, ma piuttosto la nave libica Fezzan non ha risposto ripetutamente al contatto radio mentre trasportava a bordo decine di persone provenienti da un altro caso di emergenza per rimorchiarle con la forza in Libia. Le autorità tunisine più volte contattati da Sea-Watch inizialmente non parlavano inglese, poi hanno negato ogni responsabilità per un’evacuazione medica e ci hanno ordinato di contattare l’Italia. L’International Radio Medical Center, che fa capo al Ministero dei Trasporti italiano, ci ha detto di mantenere la rotta verso nord a tutta velocità”. Oliver Kulikowski, portavoce di Sea-Watch, ha dichiarato: “La detenzione della Sea-Watch 5 è una manovra puramente politica. L’Italia sembra utilizzare qualsiasi mezzo per distogliere l’attenzione dalla sua incapacità di fornire assistenza”. Nel frattempo, 85 migranti risultano dispersi nel Mediterraneo centrale. La ONG Alarm Phone ha confermato di aver perso i contatti con il gruppo fuggito dalla Libia. La ONG ha aggiunto che la guardia costiera libica ha affermato di “non essere riusciti a trovarli”. Alarm Phone ha richiesto un’estesa operazione di ricerca e salvataggio in un luogo sicuro. Questo caso segue un altro gruppo di 50 migranti che si trovavano in difficoltà nel Mediterraneo centrale. Erano fuggiti dalla Libia e avevano detto che il loro motore si era rotto a causa del maltempo. Alarm Phone conferma di aver perso i contatti e che la guardia costiera libica, pur essendo stata veloce nell’intercettare, finora non ha trovato i migranti.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Sea Watch

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