Le prime immagini del luogo in cui a Palermo è stata ritrovata l’auto in cui si trovava il corpo di Angelo Onorato, imprenditore, marito dell’europarlamentare Francesca Donato.
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PALERMO (ITALPRESS) – Trovato morto nella propria auto l’architetto Angelo Onorato, titolare di un negozio di arredamenti, a Palermo. La vittima è il marito dell’eurodeputata della Democrazia Cristiana, Francesca Donato. Il ritrovamento è avvenuto in viale della Regione Siciliana, parallela in quel tratto a via Ugo La Malfa. Indaga la polizia.
L’uomo è stato trovato con una fascetta di plastica stretta attorno al collo, a bordo della propria auto. Gli investigatori non escludono che avesse un appuntamento con qualcuno e quello fosse il luogo convenuto per l’incontro. La moglie sembra che lo cercasse da questa mattina, con messaggi e chiamate.
A lanciare l’allarme è stato un passante, che ha telefonato alla polizia. Sul posto stanno operando gli agenti della Squadra Mobile di Palermo. Il corpo senza vita dell’uomo è al posto di guida della sua auto, una Range Rover, posteggiata lungo la strada che scorre in parallelo all’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in direzione Trapani. Visibili delle tracce di sangue causate dallo strangolamento con la fascetta di plastica stretta attorno al collo.
L’eurodeputata della Dc Francesca Donato si è recata nel luogo in cui è stato trovato il corpo senza vita del marito. Sul posto tanti amici, parenti e conoscenti dell’imprenditore, che era molto conosciuto. Tra gli altri, anche l’assessore regionale Nuccia Albano e l’assessore comunale Giuliano Forzinetti, entrambi della Democrazia Cristiana.
– foto xd6 Italpress-
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BASSANO DEL GRAPPA (ITALPRESS) – E’ stato un Giro dominato, strappato via dalle mani degli avversari senza nessuna possibilità di replica. Tadej Pogacar conquista la sua sesta tappa nella corsa rosa, lo sloveno ha sbaragliato la concorrenza nella ventesima e penultima frazione, la Alpago-Bassano del Grappa di 184 chilometri. In seconda posizione il francese Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e terzo il colombiano Daniel Martinez (Bora- hansgrohe), entrambi a 2’07”. Il capitano della Uae Emirates ha praticamente dominato nelle tre settimane di gara aggiudicandosi anche la maglia azzurra di miglior scalatore. “Ringrazio davvero tutta la squadra, tutto il team, ma anche grazie al pubblico italiano e ai tifosi arrivati dalla Slovenia: senza tutto ciò questo spettacolo non sarebbe stato possibile – il commento del fuoriclasse in maglia rosa – Non era necessario scattare per la classifica, ma lo volevo fare. Ora posso riposarmi in vista dell’ultima tappa”. Jonathan Milan (Lidl-Trek) vince la maglia ciclamino, domani – con la frazione conclusiva dell’edizione 107 del Giro, la Roma-Roma di 125 chilometri – è attesa l’ufficialità della maglia bianca per Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), oggi quarto.
– Foto Ipa Agency –
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MONTMELO’ (SPAGNA) (ITALPRESS) – A fine stagione appenderà il casco al chiodo, intanto Aleix Espargarò si prende la sprint del Gran Premio di Catalunya dopo essere scattato dalla pole. Un successo, quello del pilota spagnolo dell’Aprilia, che arriva grazie a un incredibile regalo di Pecco Bagnaia, caduto alla curva 5 del circuito del Montmelò nel corso dell’ultimo giro, mentre era saldamente al comando. Ringraziano anche Marc Marquez (Ducati Gresini) – impressionante rimonta dalla 14esima casella in griglia – e Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3), che completano il podio. Limita i danni Jorge Martin (Ducati Pramac), quarto, che resta in testa al Mondiale con 135 punti, a 37 su Marquez e 41 su Enea Bastianini, quinto con l’altra Ducati ufficiale e ora davanti a Bagnaia (-44 da Martin). Sesto posto per Fabio Di Giannantonio con la Ducati griffata V46 che precede Jack Miller (Ktm) e Maverick Vinales (Aprilia), chiudono la top ten Marco Bezzecchi (Ducati V46) e Fabio Quartararo (Yamaha). Prima di Bagnaia erano caduti, anche loro mentre erano in testa, Raul Fernandez e Brad Binder.
– foto Ipa Agency –
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RAVENNA (ITALPRESS) – Ravenna è ufficialmente la sede della Italian Byron Society, affiliata alla prestigiosa International Association of Byron Societies, che in tutto il mondo promuove la diffusione della cultura byroniana, organizzando conferenze, dibattiti, eventi, mostre, borse di studio ed ogni altra iniziativa utile a far conoscere la vita e le opere del poeta inglese. Ravenna diviene, dunque, capitale italiana di questi studi, e la sede ufficiale sarà ovviamente Palazzo Guiccioli, che ospitò il poeta e vide nascere alcune delle sue opere più importanti tra il 1819 e il 1821, e che sarà sede dal 26 ottobre prossimo anche del Museo Byron. L’atto costitutivo della Italian Byron Society è stato firmato questa mattina ai Chiostri Danteschi, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, alla presenza di Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della stessa Fondazione, che ha acquistato e ristrutturato Palazzo Guiccioli per destinarlo appunto a Museo Byron e del Risorgimento, e del Segretario Generale della Fondazione Giancarlo Bagnariol.
Scopo dell’Italian Byron Society, come recita lo statuto, è quello di “promuovere in Italia la conoscenza e lo studio della figura e dell’opera di George Gordon, Lord Byron, tramite attività utili a realizzare tale scopo; promuovere la traduzione e la pubblicazione in italiano di opere in lingua straniera inspirate alla vita ed agli scritti di George Gordon, Lord Byron e promuovere lo scambio culturale con analoghe Associazioni e Istituzioni straniere nel mondo, con particolare attenzione alle Byron Societies nel mondo”. A presiedere la Italian Byron Society è Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, nonchè Presidente e Consigliere di altre importanti istituzioni culturali ravennati. Vicepresidenti sono il professor Diego Saglia, docente ordinario di Letteratura Inglese all’Università di Parma e già Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dello stesso Ateneo, e Gregory Dowling, docente di letteratura Anglo-Americana all’Università Cà Foscari di Venezia. Presidente Onorario dell’Italian Byron Society è Antonio Patuelli, Presidente del Gruppo La Cassa di Ravenna e promotore fin dall’inizio del Museo Byron e delle iniziative ad esso collegate a Ravenna, assieme ad Alfieri ed all’allora Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Lanfranco Gualtieri.
Tra i soci fondatori della Italian Byron Society figurano Donatino Domini e Claudia Giuliani, già direttori della Biblioteca Classense e componenti del Comitato Scientifico di istituzione del Museo Byron e Mirella Falconi Mazzotti, Presidente della Fondazione Flaminia e docente universitario.
“Eleggere Ravenna a sede della Italian Byron Society non rappresenta soltanto un’importante promozione istituzionale e culturale – spiega il Presidente Alfieri -, che aggiunge: significa fare della nostra città la sede permanente di laboratori, conferenze, convegni, eventi e dibattiti per approfondire con continuità momenti ed aspetti della vita e delle opere di Byron”. La decisione di fondare una Italian Byron Society risale al 2018, in occasione del convegno annuale dell’International Association of Byron Societies, che si tenne proprio a Ravenna. In quell’evento, a cui parteciparono studiosi e appassionati del poeta da tutto il mondo, la decisione fu praticamente unanime.
Mentre cresce l’attesa per l’inaugurazione dell’unico Museo in Italia dedicato a George Gordon, Lord Byron, questo importante riconoscimento alla Città di Ravenna conferma la straordinaria intuizione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna di investire su un progetto di respiro così alto, nonchè il ruolo preminente di Ravenna non solo come seconda patria del poeta inglese, che qui visse la sua parentesi letteraria e civile probabilmente più appassionante, ma anche come punto di riferimento ineludibile per la cultura internazionale. “Quello tra Ravenna e Byron fu un connubio speciale, all’insegna del ‘fatal dono della bellezzà italiana, a cui oggi la Byron Society e la sua neonata Sede Italiana assicurano nuova visibilità in un contesto culturale, letterario e turistico di risonanza mondiale”.
foto: ufficio stampa La Cassa di Ravenna
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MILANO (ITALPRESS) – “Cari interisti, gli addii non sono mai facili, soprattutto quando devi salutare qualcuno che ami. Nella vita, tutto ha un inizio e una fine. Ho sempre saputo che un giorno avrei dovuto dirvi addio. La semplice verità è che non ero pronto e probabilmente non lo sarei mai stato”. Inizia così il lungo saluto al mondo dell’Inter di Steven Zhang, ormai ex numero uno del club nerazzurro, adesso di proprietà di Oaktree. “Otto anni fa, quando da ragazzo di 24 anni sono entrato per la prima volta a San Siro per assistere a una partita di calcio, non avevo assolutamente idea di cosa mi aspettasse – ha proseguito l’imprenditore cinese -. Le incredibili emozioni provate quel giorno hanno poi guidato le mie decisioni in tutti questi anni. Questo mondo nerazzurro, unico nel suo genere, mi ha accettato immediatamente, riempendomi di passione, gioia e tanto amore. Da allora sono cresciuto molto a livello personale e porterò tutto questo per sempre nel mio cuore”.
Zhang ha anche parlato degli obiettivi raggiunti: “All’inizio della mia presidenza ho promesso di riportare l’Inter ai vertici, dove era sempre stata. In questi otto anni abbiamo conquistato sette trofei, due finali europee e abbiamo vinto due volte il campionato di Serie A. La leggendaria Seconda Stella è una testimonianza del nostro successo. Dopo importanti investimenti in innumerevoli ore di lavoro, l’Inter si è trasformata in un club moderno, innovativo e vincente, ai livelli più alti del calcio europeo. Negli ultimi tre giorni ho ricevuto tantissimi messaggi, chiamate e post da parte di tutti voi. Devo ammettere che questo mi ha fatto sentire amato, ma ha anche reso questo addio ancora più difficile. Grazie all’Inter, ho trovato persone che oggi sono come una famiglia per me, di cui farò tesoro per il resto della mia vita”. Poi è tempo di ringraziamenti: “Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti i miei dirigenti, Ale e Beppe, Javier, Piero, Dario, Luca, Matteo, Angelo, Andrea, Lionel, Mark…che mi hanno sopportato, sostenuto, protetto e che mi hanno insegnato a fare il presidente. Voglio anche ringraziare tutto il nostro staff, che da Viale della Liberazione, Appiano, Interello e San Siro ha lavorato diligentemente per far crescere il club e realizzare gli incredibili successi della nostra amata Inter”.
“Un ringraziamento speciale – prosegue Zhang – va ai nostri ex giocatori e agli attuali Campioni a due stelle. Molti di voi mi hanno trattato come un amico, includendomi nel vostro gruppo come se fossi uno di voi, il legame che avevamo andava ben oltre quello tra presidente e giocatori. La mia più profonda gratitudine va anche a tutti i nostri allenatori, in particolare a Simone Inzaghi, un uomo con valori veri e forti nel cuore e che ho avuto la fortuna di avere durante la mia presidenza”. Zhang ci ha tenuto anche a salutare i tifosi: “Grazie a tutti voi per i vostri bellissimi messaggi. Significano davvero molto per me in questi momenti di grande emozione. Non vedo l’ora di unirmi a voi sugli spalti di San Siro a cantare per la nostra Inter magari dalla Curva Nord”. Infine, un messaggio alla nuova proprietà: “A coloro che porteranno avanti questa società, vi prego di amare la nostra Inter, di proteggere la sua gente e, soprattutto, di rispettare il suo valore fondamentale. E’ un grande onore e una grande responsabilità assumere la guida dell’Inter con amore e cura, l’Inter vi ripagherà con enormi risultati, emozioni e gioia. Per me è stato il più grande onore della mia vita. Forza Inter sempre. Amala! Sempre uno di Voi, Steven”, ha concluso Zhang.
– Foto Ipa Agency –
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PALERMO (ITALPRESS) – Nuova vita per la palestra di atletica pesante di Borgo Nuovo. Dopo anni di abbandono, grazie a un accordo siglato fra l’amministrazione comunale e la federazione italiana judo, lotta, karate e arti marziali, la struttura di Largo Partinico sarà trasformata in un centro sportivo di rilevanza nazionale dove valorizzare sia la pratica agonistica che le attività di interesse sociale con corsi gratuiti per i cittadini più fragili. Il via libera all’affidamento in concessione della palestra è arrivato ieri sera (24 maggio) con l’approvazione di una delibera di giunta firmata dall’assessore allo sport Alessandro Anello. I rapporti fra il Comune e la Fijlkam, presieduta da Domenico Falcone, saranno regolati da una convenzione. L’intesa di massima era stata raggiunta a gennaio su iniziativa dell’assessore Anello in presenza del sindaco Lagalla, del presidente Randazzo e del Coni rappresentato da Fabio Gioia. La prossima settimana è prevista la consegna delle chiavi.
“La convenzione – spiega l’assessore Anello – impegna la federazione a costituire un centro tecnico federale con la presenza di insegnanti abilitati e le attrezzature necessarie per svolgere le varie discipline. Le sale saranno dotate di tappeti per judo, karate e lotta, bilancieri per la sala pesi, arredi per i spogliatori e un defibrillatore semiautomatico. Saranno eseguiti inoltre lavori sulle finestre per l’installazione di grate a protezione della palestra. I costi per attrezzi, personale, manutenzione ordinaria, utenze e assicurazioni saranno a carico dalla federazione”.
La Fijlkam garantirà la pratica delle discipline sportive federali sia ai tesserati, società o enti affiliati, sia ai cittadini che ne faranno richiesta, stabilendo giorni e orari delle attività. Alcune fasce orarie saranno riservate, in accordo con l’amministrazione comunale, ad associazioni ed enti che si occupano dei cittadini più fragili, diversamente abili o in condizioni di indigenza.
“La fruizione della palestra sarà per tutti i palermitani – precisa l’assessore Anello – ma in primo luogo puntiamo a coinvolgere le fasce più giovani della quinta circoscrizione che conta oltre 100 mila residenti. Prevediamo corsi gratuiti di ginnastica, autodifesa e attività paralimpiche, aperti anche alle scuole del quartiere. La palestra di Borgo Nuovo sarà un centro sportivo di eccellenza ma anche un presidio di legalità, luogo di integrazione sociale e culturale per contrastare ogni forma di discriminazione. Lo sport – conclude l’assessore Anello – è anche uno strumento di lotta alla criminalità e ogni palestra che si apre sottrae giovani alla strada”.
foto: ufficio stampa Assessore Anello
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PALERMO (ITALPRESS) – Mike Bongiorno è stato uno dei grandi pilastri della tv italiana, un personaggio unico, con un particolare carisma e uno stile ben diverso anche dagli altri suoi colleghi pionieri dell’intrattenimento. Nel centenario dalla sua nascita si fa fatica a trovare il suo “erede” che lui stesso aveva indicato in Gerry Scotti, attuale conduttore dello storico game show “La ruota della Fortuna”. E lo stesso Carlo Conti che ha riproposto lo scorso marzo il “Rischiatutto” ha raccontato quando Mike entrato in camerino gli disse che era bravo e che sarebbe diventato “l’erede del suo erede”, ovvero Gerry Scotti. Certamente, a 15 anni dalla scomparsa, l’affetto della gente nei suoi confronti è rimasto immutato e il suo indimenticabile saluto agli ascoltatori “Allegria” ha lasciato il segno, così come altre celebri frasi: “Quale busta vuole, la uno, la due o la tre” con la e aperta o quella legata a un famoso spot “Sempre più in alto”.
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno (così all’anagrafe) avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 26 maggio e sono diverse le iniziative organizzate nell’arco di quest’anno per onorare la sua memoria, in particolare la mostra nella “sua” Milano e una serie di iniziative a scopo benefico. Il “re” dei quiz è nato a New York da mamma torinese, padre italo americano e nonno paterno emigrato dalla Sicilia. Dopo la separazione dei genitori si trasferì in Italia.
Prima della Tv il suo sogno era quello di diventare giornalista e la passione per lo sport, in particolare per la Juventus, lo ha contraddistinto per tutta la sua esistenza. Nel corso della seconda guerra mondiale fu un partigiano e nell’aprile del 1944 venne catturato dalla Gestapo, salvandosi per un vero e proprio colpo di fortuna: mentre stava per essere fucilato i fascisti trovarono un suo pacchetto con il passaporto statunitense. In prigione a Milano conobbe Indro Montanelli e dopo la detenzioni in vari campi di concentramento ritrovò la libertà poco prima della fine del conflitto per via dello scambio di prigionieri da guerra tra Stati Uniti e Germania. Tornato in Usa si occupò di giornalismo, lavorando anche come speaker, programmatore radiofonico e corrispondente. A sceglierlo in Rai come collaboratore per il Radiogiornale è stato Vittorio Veltroni. Realizzava servizi di colore e radiocronache sportive. Nel 1955/1956 presentò alla radio in programma a quiz “Il motivo in maschera” con l’orchestra diretta da Leo Luttazzi. E’ stato proprio Mike Bongiorno ad inaugurare le trasmissioni ufficiali della Tv italiana conducendo il programma “Arrivi e partenze” (regia Antonello Falqui). Il primo quiz, quello che ha spianato la strada a Mike Bongiorno, è stato “Lascia o raddoppia?” che diventerà un format storico, molto apprezzato dai telespettatori che per vederlo, visto che l’apparecchio televisivo non era alla portata di tutti, si riunivano il giovedì sera, in famiglia, tra amici, nei bar e anche nei cinema che proiettavano il quiz televisivo.
Successo che portò il grande Totò a essere protagonista di una commedia in cui interpretò il ruolo di un nobile decaduto concorrente al programma di Mike Bongiorno che interpretava se stesso. Il programma nato nel 1955 terminò nel 1959. Quiz a parte, Mike Bongiorno ha un altro gran record, risultando al secondo posto per il numero di edizioni condotte al Festival di Sanremo, 11, cinque delle quali consecutive dal 1963 al 1967 e l’ultima nel 1997. Meglio di lui solo Pippo Baudo con 13 edizioni. Il secondo grande quiz di Bongiorno è stato nel 1968 il “Rischiatutto” con al fianco Sabina Ciuffini, la prima “Valletta parlante” e che in 5 anni ha raggiunto una media di 20 milioni di telespettatori. Altro quiz “Scommettiamo?” nel 1976 per tre edizioni e e per celebrare i 20 anni dalla chiusura, nel 1979 Mike ripropone “Lascia o raddoppia?” a colori. L’ultima “fatica” per mamma Rai, prima del definitivo addio, è stata Flash (1980-1982). Poi cominciò l’avventura alla Fininvest dopo avere accettato la corte di Silvio Berlusconi che lo ha voluto con lui a Telemilano, poi diventata Canale 5. Per Mike Bongiorno è cominciata una seconda vita professionale con quiz e trasmissioni televisive come il gioco mattutino “Bis”, “Superflash”, “Pentathlon”, “Telemike”, “La Ruota della Fortuna”, “Tris”, “Viva Napoli”, il “Festival Italiano” sulla falsariga del Festival di Sanremo, “Paperissima Sprint”. Mike Bongiorno è stato anche vicepresidente della Fininvest e di Canale 5. Nel 1996 ha fondato insieme alla moglie e ai figli la casa di produzione “Bongiorno Production”. Un bel rapporto professionale e di amicizia è nato con Fiorello in seguito alle imitazioni dello showman siciliano. Diverse le apparizioni televisive insieme, anche in alcuni spot.
Nel 2007 Mike è tornato in Rai per condurre la 68^ edizione di “Miss Italia” su Rai 1, quindi ha ottenuto dalla Iulm di Milano la laurea honoris causa in televisione, cinema e produzione multimediale. Le ultime apparizioni televisive sono state come concorrente in due programmi di Sky: “Cash Taxi” e “Sei più bravo di un ragazzino di 5^?” (puntata vip) e si stava preparando per debuttare con “Riskytutto”. La vita privata di Mike Bongiorno è stata caratterizzata da diverse storie d’amore e tre matrimoni rispettivamente con il soprano Rosalia Maresca, la giornalista Annalisa Torsello e Daniela Zucconi. Con quest’ultima ha avuto tre figli Michele, Niccolò e Leonardo. Mike Bongiorno ci ha lasciati l’8 settembre del 2009 all’età di 85 anni, per un infarto, mentre si trovava in vacanza con la moglie. Dopo la morte tanti progetti e iniziative a suo nome come “Casa allegria” per le fasce più fragili, una statua a Sanremo per rendergli omaggio, una targa davanti l’abitazione di via Giovanni da Procida Milano (dove aveva vissuto), una via a lui intitolata sempre a Milano, in zona Porta Nuova. Purtroppo la famiglia ha anche dovuto subire la triste vicenda della salma trafugata il 25 gennaio del 2011. Fortunatamente il feretro è stato trovato intatto l’8 dicembre nelle campagne del milanese senza che siano stati trovati i responsabili del gesto. Da qui la decisione di ricorrere alla cremazione al cimitero monumentale di Torino e alla successiva dispersione delle ceneri nelle valli del Cervino, in Valle d’Aosta.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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