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Crollo Firenze, recuperato il corpo dell’ultimo operaio disperso

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FIRENZE (ITALPRESS) – Dopo oltre 100 ore di lavoro senza sosta, ieri sera intorno alle ore 23 si è concluso l’intervento dei Vigili del Fuoco con il recupero del corpo senza vita dell’ultimo operaio disperso nel cantiere di via Mariti a Firenze dove venerdì scorso è avvenuto un crollo che alla fine ha provocato un bilancio complessivo di cinque persone decedute e tre feriti.

foto: ufficio stampa Vigili del Fuoco

(ITALPRESS).

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Crollo Firenze, recuperato il corpo dell’ultimo operaio disperso

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FIRENZE (ITALPRESS) – Dopo oltre 100 ore di lavoro senza sosta, ieri sera intorno alle ore 23 si è concluso l’intervento dei Vigili del Fuoco con il recupero del corpo senza vita dell’ultimo operaio disperso nel cantiere di via Mariti a Firenze dove venerdì scorso è avvenuto un crollo che alla fine ha provocato un bilancio complessivo di cinque persone decedute e tre feriti.

foto: ufficio stampa Vigili del Fuoco

(ITALPRESS).

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Scoperto nascondiglio di droga a Roccella Jonica, arrestato 61enne

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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Una perquisizione domiciliare eseguita dai Carabinieri della Stazione di Roccella Jonica ha portato alla scoperta di un nascondiglio di droga in una casa nel cuore del centro storico del paese. Durante l’operazione, i militari hanno individuato una cavità ricavata all’interno di un muro dell’abitazione di un uomo di 61 anni, nella quale erano occultate diverse sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, bilancini per il peso della droga e una somma considerevole di denaro contante.
Nel corso del controllo, è stato anche notato che il contatore dell’energia elettrica era stato manomesso, accertando che l’abitazione era approvvigionata illecitamente di elettricità.
Il 61enne è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).

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Stroncato traffico di migranti tra Sicilia e Tunisia, 12 fermati

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Stroncato traffico di migranti tra Sicilia e Tunisia, 12 fermati

TRAPANI (ITALPRESS) – Operazione internazionale contro il traffico di migranti. Dodici persone sono state fermate dagli agenti della Polizia di Stato, a Trapani: organizzavano “viaggi Vip”.
La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo ha delegato la Polizia di Stato a dare esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di 12 indagati, di cui 6 italiani e 6 tunisini, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nella forma aggravata.
Il provvedimento restrittivo accoglie gli esiti di un’ampia attività investigativa, avviata dalle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani, dal personale del Servizio Centrale Operativo e dalla Sisco di Palermo e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, concernente un presunto gruppo criminale, composto da cellule presenti sia in Tunisia sia in Italia, attivo nel trasferimento illegale di migranti tunisini dalle coste settentrionali della Tunisia con arrivo sul litorale di Marsala, già a partire dall’agosto 2022. Tali viaggi, monitorati nel corso dell’indagine con sistemi di localizzazione, sarebbero stati definiti da alcuni testimoni come “viaggi Vip” in quanto organizzati dal gruppo criminale tramite un servizio di trasporto rapido e agevole, su natanti dotati di motori di grossa cilindrata, in favore di un numero non superiore a venti migranti.
Il trasporto, operato da esperti piloti a conoscenza della rotta tunisina, con la dichiarata garanzia inoltre di non essere intercettati dalle navi militari preposte al controllo, sarebbe avvenuto dietro il pagamento di somme di denaro che variavano dai 3 ai 6 mila euro, più elevato rispetto a quello solitamente richiesto tramite imbarcazioni fatiscenti ed affollate. In particolare, l’inchiesta avrebbe svelato, in via preliminare, il ruolo svolto dalla cellula marsalese, composta da soggetti italiani e tunisini. Il gruppo in questione sarebbe stato incaricato di assicurare il supporto logistico, individuando e predisponendo i natanti per il trasporto dei clandestini e “reclutando” gli scafisti, di norma scelti tra tunisini sedenti in Italia. Le indagini avrebbero consentito, inoltre, di individuare la presenza, nella cellula marsalese, di un tunisino, richiedente protezione internazionale, indiziato di essere uno dei principali promotori dell’organizzazione, nonché ritenuto, dagli esiti emersi dalle attività di captazione, come un ex appartenente corrotto della polizia tunisina. Dal complesso quadro investigativo quest’ultimo indagato sarebbe a sua volta in stretto contattato con il massimo esponente della cellula attiva in Tunisia, destinatario dello stesso provvedimento restrittivo, che avrebbe avuto il ruolo di procacciare migranti anche per interposta persona, decidendo condizioni e prezzo del trasporto dalle coste settentrionali della Tunisia a quelle siciliane.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati 8 presunti scafisti, sei dei quali irregolari sul territorio nazionale, tutti di nazionalità tunisina, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli arresti in flagranza sono stati eseguiti nel corso di quattro distinti sbarchi, avvenuti sulle coste marsalesi rispettivamente il 29 giugno, il 14 ed il 24 agosto e il 15 settembre scorsi.
Quattro degli indagati devono rispondere anche di resistenza a navi da guerra, avendo tentato la fuga nonostante l’intervento di navi della Guardia di Finanza, giunte in soccorso dei natanti. In un’occasione, gli scafisti avrebbero ordinato di sparare contro la nave militare dei razzi luminosi.
I migranti che il gruppo avrebbe introdotto clandestinamente in Italia sono 73, tra cui 12 minorenni e 6 donne. Tutti sono stati soccorsi e identificati dagli investigatori della Polizia di Stato subito dopo l’approdo sulle coste marsalesi. Tra i clandestini, 19 sono stati tratti in arresto per reingresso illegale nel territorio nazionale. Inoltre, 4 migranti sono stati arrestati in esecuzione di un provvedimento definitivo di condanna per reati contro il patrimonio e in materia di droga.
La Polizia di Stato ha operato, in occasione degli arresti, il sequestro di 4 gommoni, tutti messi a disposizione dalla cellula italiana attiva a Marsala.
Dal complesso delle acquisizioni investigative sarebbe emerso il passaggio di una somma di denaro di circa 90 mila euro a favore di un indagato italiano ad opera di uno dei promotori dell’associazione di origine tunisina, stanziale nel marsalese.
L’operazione della Polizia di Stato si inquadra in una più vasta attività di investigazione coordinata dal Servizio Centrale Operativo, anche a livello internazionale, con l’avvio di una Operational Task Force (OTF) denominata “Mediterraneo” sul delicato fenomeno criminale del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nelle rotte marittime, che ha favorito l’interscambio informativo ed il supporto operativo con Europol, alcuni paesi europei e gli Uffici investigativi. In tale contesto, nel corso dell’operazione, in qualità di osservatori e per agevolare eventuali, ulteriori scambi di informazione, sono presenti, presso la Questura di Trapani, investigatori Guest Officers di Europol e della Polizia tunisina. Nel corso delle fasi operative, supportate da personale della Polizia di Stato dei Reparti Speciali, sono state eseguite diverse perquisizioni delegate dall’autorità giudiziaria. vbo

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Europee, Bonino “Aperti a tutti, c’è una battaglia da fare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non mi devo fidanzare con qualcuno, voglio invece valutare risposte sul piano concreto: gli Stati Uniti d’Europa. Con Riccardo Magi, segretario di Europa, abbiamo organizzato sabato, il 24 febbraio, una convention proprio per capire chi ci sta a lottare sul serio per questo”.
Così la leader di Europa, Emma Bonino, in un’intervista al Corriere della Sera. Invitati “tutti quei partiti che si definiscono liberali e progressisti e che come noi credono in un rafforzamento del federalismo europeo, a prescindere dalle alleanze per le elezioni. Noi riteniamo che questo debba essere un obiettivo quanto più largo e condiviso possibile. Noi – continua l’ex ministra – apriamo la porta in nome di una battaglia chiara e netta, poi vediamo chi ha voglia di fare sul serio”. L’obiettivo è “dare vita a una piattaforma delle forze che nel Parlamento europeo vorranno impegnarsi per superare i veti e gli egoismi nazionali per rafforzare l’idea del federalismo europeo”. Bonino osserva inoltre che “le alleanze si creano su obiettivi e proposte comuni, non basta allearsi o coalizzarsi contro qualcuno come oggi va tanto di moda. Mi pare che a sinistra oltre al salario minimo si sia fatto poco per creare convergenze”. Quanto al suo ruolo, una candidatura o quant’altro, chiarisce: “Qui non si tratta di una candidatura di questo o di quello. C’è una battaglia da fare: o l’Europa si sveglia e si unisce davvero o diventa irrilevante nel mondo e noi con lei. E chi ha scelto me e il partito lo sa. La politica la faccio, la facciamo così. Sulle battaglie da fare per quello in cui crediamo, non per mettere al sicuro il posto che vogliamo”.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Botte e frustate a bimbo di 5 anni, madre e zia fermate a Catania

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CATANIA (ITALPRESS) – Botte e frustate su schiena e gambe ad un bimbo di 5 anni perchè disubbidiente. E’ accaduto a Catania, dove gli agenti della Polizia di Stato su disposizione della locale Procura hanno posto in stato di fermo due donne, di 23 e 28 anni, di nazionalità nigeriana, in quanto gravemente indiziate dei reati di maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate. Si tratta della madre e di una zia del piccolo.
Le indagini hanno permesso agli investigatori di acquisire elementi che dimostrerebbero come le cittadine extra comunitarie fermate sarebbero le autrici di gravissime condotte illecite ai danni del bambino di soli 5 anni di età. E’ stata la Dirigente scolastica di un istituto di Catania a raccontare alla polizia, il 14 febbraio scorso, di un “bambino di 5 anni con evidenti frustate nella schiena e nelle gambe”. Il minore, immediatamente identificato, presentava incontrovertibili segni di reiterate violenze. Trasportato presso il Pronto Soccorso Pediatrico dell’ospedale “Garibaldi-Nesima”, il bimbo aveva modo di riferire “di essere stato percosso dalla zia (…) diverse volte tramite un cavo nero (…) di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre (…) raccontando più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia dinnanzi a disobbedienze” ed i sanitari, nell’esame obiettivo, hanno riscontrato “presenza di numerose escoriazioni profonde a forma di ‘U’, da verosimili frustate. Evidenti, numerose cicatrici e lesioni pregresse in via di risoluzione, diffuse sul tronco, arti superiori e inferiori, torace e addome. Le lesioni più recenti presentano invece croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante. Medesime escoriazioni recenti si repertano a livello della zona mediale, delle cosce bilateralmente a livello delle spalle e delle braccia”.
I sanitari prestavano al minore le cure del caso e rilasciavano referto con una prognosi di 15 giorni. Dai tempestivi approfondimenti svolti dagli investigatori è emerso un allarmante quadro dal quale poteva desumersi che i segni di violenza impressi sul corpo del bambino sarebbero stati inferti dall’indagata 23enne con dei cavi elettrici e ciò in seguito a banali capricci e non meglio specificate monellerie attribuite al bimbo. Le sevizie sarebbero avvenute anche alla presenza della madre, che non si sarebbe adoperata per evitarle, per impedirle o per segnalarle agli organi istituzionali per scongiurarne ogni possibile reiterazione. Le due donne sono state accompagnate presso la Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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De Jong risponde a Malen, Psv-Borussia Dortmund 1-1

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EINDHOVEN (OLANDA) (ITALPRESS) – Al Philips Stadium di Eindhoven finisce 1-1 Psv-Borussia Dortmund gara di andata degli ottavi di finale di Champions League. Al vantaggio tedesco siglato da Malen nel primo tempo, risponde su calcio di rigore De Jong a inizio ripresa. La qualificazione resta dunque in bilico, si deciderà tutto il prossimo 13 marzo in Germania.
L’ex di giornata Bosz (a Dortmund nel 2017) punta sul tridente e schiera Bakayoko e Lozano sugli esterni con De Jong riferimento centrale. Malen, Reus e Sancho dietro la punta Fullkrug nel 4-2-3-1 di Terzic che lascia in panchina Brandt. Ritmi alti ma nessuna conclusione fino al quarto d’ora. Parte meglio il Psv però il primo tentativo è del Borussia con Benitez attento in due tempi sul tiro di Malen. Sul fronte opposto, un minuto dopo, de Jong libera Tillman che calcia potente ma a lato da ottima posizione. Gli ospiti escono bene a metà frazione. Schlotterbeck, su angolo di Reus, si vede deviare sul più bello da un difensore un colpo di testa indirizzato in porta. Poco dopo arriva il vantaggio tedesco: Malen riceve da Sabitzer, si incunea in area e spara un bolide che viene deviato anche da Dest prima di sbattere sul palo interno e insaccarsi in rete.
La reazione ospite non si fa attendere. Tillman incorna su assist di Veerman e mette di un soffio fuori ma con la bandierina del fuorigioco alta. Bakayoko non capitalizza sul secondo palo un cross di Saibari che al 40′ calcia potente però troppo sul portiere.
Il pareggio olandese arriva dunque a inizio ripresa quando Jovanovic concede un rigore (forse generoso) su una scivolata in area di Hummels su Tillman: dagli 11 metri si presenta de Jong, Meyer intuisce la direzione del tiro ma non arriva sul pallone ben angolato. Sull’1-1 le chance arrivano da una parte e dall’altra. Benitez salva su Malen e sul colpo di tacco improvviso del neoentrato Wolf. Dall’altro lato Saibari manda alto dal limite e Meyer si oppone con sicurezza a Bakayoko e Dest. Nel finale i ritmi si abbassano e il risultato non viene più messo in discussione. Appuntamento tra tre settimane circa al Signal Iduna Park di Dortmund.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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