Chiudi

Notizie

Notizie

Parte la Sicilian Cardiovascular Academy, nuovo modello di Cardiologia

parte-la-sicilian-cardiovascular-academy,-nuovo-modello-di-cardiologia

ACI CASTELLO (CATANIA) (ITALPRESS) – Le patologie cardiovascolari restano la prima causa di ospedalizzazione e mortalità in Italia. Tuttavia, negli ultimi anni si è verificato un miglioramento della prognosi, dovuto alle nuove strategie terapeutiche, mediche e interventistiche e ai programmi di prevenzione secondaria. Questi miglioramenti rischiano però di rimanere isolati se competenze e risorse disponibili non vengono condivise tra i vari centri. Per superare questo limite, le quattro Unità Operative di Cardiologia della Sicilia orientale (Catania, Messina, Ragusa, Siracusa) hanno lanciato la “Sicilian Cardiovascular Academy”, un modello estendibile ad altre realtà regionali che prevede la messa in rete di competenze e strumenti, con il fine ultimo di offrire a ogni paziente la migliore prestazione possibile; parallelamente, si punta alla formazione continua del personale sanitario (clinico, chirurgico, tecnico, infermieristico). La presentazione di questo progetto si è tenuta ad Aci Castello (Catania) presso il Four Points by Sheraton Catania Hotel & Conference Center: tre giorni di Congresso, intitolato “Sfide e prospettive della Cardiologia clinica e interventistica”, organizzato da Collage spa.
Presenti oltre 700 operatori sanitari provenienti da tutta Italia.
Secondo i dati ISTAT, nel 2021 le patologie cardiovascolari, con oltre 216mila decessi, hanno pesato per il 30,8% sulla mortalità. Sindromi coronariche acute (attacco cardiaco; infarto miocardico; angina instabile), scompenso e insufficienza cardiaca, patologie strutturali del cuore come stenosi aortica, rigurgito mitralico e tricuspidale rappresentano le prime cause di ospedalizzazione e decesso.
Eppure, la cardiologia sta attraversando una fase di cambiamento rivoluzionario con lo sviluppo della tecnologia e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che stanno cambiando i paradigmi di diagnosi e trattamento del paziente per patologie come lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, o per la sostituzione della valvola aortica; per far fronte ai limiti che può incontrare l’assistenza sanitaria in questo contesto inedito, occorre un corretto e armonico utilizzo delle risorse a disposizione del cardiologo.
“Le nuove terapie permettono di guardare con maggiore ottimismo al futuro, ma bisogna intervenire sulla prevenzione secondaria – sottolinea Marco Contarini, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa e Direttore della Cardiologia del PO Umberto I di Siracusa -. Non basta la raccomandazione al soggetto sano di un corretto stile di vita (prevenzione primaria), ma serve attenzione per chi abbia già una patologia conclamata. Chi ha avuto un infarto o è stato sottoposto a un intervento di angioplastica, ad esempio, non può definirsi guarito, ma ha superato un evento acuto grazie alla cardiologia interventistica e resta soggetto al rischio di una recidiva”.
“Per ridurre le probabilità di nuovi eventi, si devono gestire i fattori di rischio: ipercolesterolemia, diabete, obesità – evidenzia Antonio Micari, Professore Ordinario di Cardiologia presso Università di Messina, Direttore Cardiologia Invasiva -. Per la prima ci sono farmaci innovativi che hanno dimostrato di ridurre la mortalità con poche somministrazioni eseguite sottocute. Per diabete e obesità, invece, esistono nuovi trattamenti, già molto diffusi negli Stati Uniti, che riducono anche il rischio di decesso. Inoltre, le tecniche più moderne consentono di ridurre dell’80% la recidiva della Fibrillazione Atriale, che è la prima causa di ictus sopra i 50 anni”.
Per mettere il paziente al centro bisogna quindi soffermarsi sui fattori di rischio, che devono essere gestiti da una rete di diversi centri che condividano tra loro il know-how e le tecnologie in continua evoluzione; parallelamente, serve una divisione di compiti tra il territorio, che deve farsi carico delle riacutizzazioni più semplici e svolgere una funzione di filtro, e la cardiologia ospedaliera, che interviene nei casi più gravi con il ricovero.
“Da qui è emersa la nostra esigenza di discutere e confrontarsi con tutti gli specialisti impegnati in ambito cardiologico – spiega Antonino Nicosia, Direttore Dipartimento Cardio-Neuro-Vascolare, ASP Ragusa – La rete a cui lavoriamo rappresenta un nuovo sistema di cura in grado di erogare la prestazione sanitaria opportuna, nel luogo e nei tempi corretti mediante percorsi interconnessi che offrano al paziente il trattamento adatto, indipendentemente da dove questi si trova e considerando la limitatezza di risorse. Se manca uno strumento in una cardiologia, si procede a un teleconsulto tra tutte le unità e il paziente viene analizzato da tutti gli specialisti coinvolti in una rete di assistenza. La Sicilian Cardiovascular Academy si propone di coinvolgere in un network tutti i cardiologi dell’Isola, di fare rete per crescere insieme, per poi formare anche i pazienti”.
Responsabili Scientifici della Sicilian Cardiovascular Academy sono i Direttori delle quattro Unità di Cardiologia della Sicilia orientale: Marco Contarini, Antonio Micari, Antonino Nicosia, Corrado Tamburino. Alla cerimonia inaugurale del Congresso, organizzata con l’associazione “Amici dell’Università di Catania”, hanno partecipato anche gli economisti Massimo Ponzellini ed Elita Schillaci e costituzionalisti come Ida Nicotra. “Il confronto tra la prospettiva “clinica”, le reali esigenze socio-economiche e gli interlocutori politico-istituzionali regionali e nazionali è il punto di partenza per costruire un modello di Sanità che risponda con efficacia ai bisogni clinico-assistenziali”, ha spiegato Tamburino.
Ad aprire i lavori, dopo il messaggio del Ministro della Salute Orazio Schillaci, sono stati i Rettori dell’Università di Catania, Francesco Priolo, e dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, il Sindaco di Catania Enrico Trantino, il Direttore Generale del Policlinico di Catania Gaetano Sirna, il presidente dell’ordine dei Medici di Catania Alfio Saggio, il presidente dell’Associazione Amici dell’Università, Enrico Iachello. La tavola rotonda finale ha visto la presenza dei rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali a confronto su temi come la sostenibilità economica dell’innovazione tecnologica e la necessità di stretta collaborazione tra clinici e istituzioni.
Sono intervenuti Mario Zappia, Presidente eletto Società Italiana Neurologia; Ninni Decembrino, Unità Terapia Intensiva Neonatale Policlinico Catania; Ida Nicotra, costituzionalista; la Prof.ssa Elita Schillaci, Università di Catania; Massimo Ponzellini, economista e già Vicepresidente BEI; Francesco Ciancitto, membro XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati; Giuseppe Laccoto, Presidente VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Giuseppe Lombardo, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia; Salvatore Iacolino, Direttore Dipartimento Pianificazione Strategica Regione Sicilia; Ignazio Abbate, Presidente Commissione Affari Istituzionali Regionali, Sicilia; Salvatore Requirez, Direttore Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Regione Sicilia; Giovanni Burtone, membro VI Commissione Sanità Regione Sicilia.
A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.
Il secondo incontro, a giugno nel siracusano, affronterà la gestione dei farmaci anticoagulanti e antiaggreganti; il terzo, a ottobre, si occuperà dei nuovi farmaci per ridurre il rischio cardiovascolare residuo. Si svolgeranno poi due eventi in streaming dalle diverse sale operatorie.

– foto ufficio stampa Diessecom –

(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Sardegna, Todde “Incontrerò Fitto su fondi non spesi da giunta Solinas”

sardegna,-todde-“incontrero-fitto-su-fondi-non-spesi-da-giunta-solinas”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La Sardegna potrebbe subire un taglio tra gli 80 e i 300 milioni di euro sulla vecchia programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo e Coesione. Sono risorse non spese nella precedente legislatura che ci verrebbero riconosciute nella nuova, ma chiaramente avremmo meno soldi per dare gambe a nuovi progetti. Con il ministro ci vedremo prima di tutto perchè abbiamo la necessità di rinegoziare alcune chiusure rispetto alla vecchia programmazione, poi per evitare che ci vengano decurtate le risorse. Fitto ci ha convocato anche per la nuova programmazione e anche su questo occorrerà rivedere i progetti”. Lo ha annunciato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, a margine della presentazione a Cagliari delle candidature del M5s per le europee. “Le interlocuzioni con il governo nazionale sono iniziate in maniera molto positiva – ha anche detto Todde – Non ho molti dubbi che ci sarà leale collaborazione. In caso contrario sarò io la prima a denunciarlo”. E sulle europee ha commentato: “Sono tanti i temi da affrontare in Europa, serve una presenza forte nel parlamento e nelle commissioni. La Sardegna deve lavorare per la sua rappresentanza, perchè non possiamo aspettarci risultati se negli uffici europei non sanno nemmeno dove sia la nostra Isola e nessuno conosce i nostri rappresentanti”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

Leggi
Notizie

Gasperini “Dalle sconfitte si impara, al meglio col Bayer”

gasperini-“dalle-sconfitte-si-impara,-al-meglio-col-bayer”

ROMA (ITALPRESS) – “Dico sempre che vinciamo o impariamo, non perdiamo mai”. Gian Piero Gasperini, il giorno dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Juventus e nel media-day in vista dell’ultimo atto di Europa League, in programma mercoledì a Dublino contro il Bayer Leverkusen, non fa drammi per il ko dell’Olimpico. “La partita di ieri ci ha sicuramente lasciato dispiacere, perchè quando arrivi in finale sei sempre a un passo dalla vittoria, ma non ho cambiato opinione, abbiamo fatto una buona gara, non è stata una partita negativa e non siamo stati inferiori ai nostri avversari”, ha spiegato il tecnico dell’Atalanta. “Quella di ieri per noi, senza andare troppo indietro o troppo lontano, è stata la terza partita impegnativa in 7 giorni. Giovedì scorso abbiamo avuto la gara decisiva con il Marsiglia che è stata molto dura, domenica con la Roma è stata altrettanto dura, una sfida tiratissima fino alla fine, ieri era mercoledì, in 7 giorni non abbiamo avuto molto tempo per lavorare”. Ora si tratta di recuperare energie fisiche e mentali per la sfida più importante dell’anno. “Con la Juve per la prima volta quest’anno ho visto non dico una brutta condizione fisica perchè abbiamo retto fino al 90°, ma ci è mancata quella lucidità e rapidità per scardinare una difesa molto forte come quella della Juventus e quindi recuperare il risultato – spiega il tecnico dell’Atalanta -. I giocatori hanno dato veramente tutto, possiamo trarre insegnamento da questa situazione, ma potevamo fare poco di diverso perchè il tempo a disposizione per preparare la partita era quello”.
Sabato la sfida di Lecce per la penultima di campionato, ma la testa è già alla finale contro il Bayer Leverkusen di mercoledì. “Sicuramente farò dei cambi per la gara in Puglia, dobbiamo pensare a preparare la partita di Dublino dove dobbiamo arrivare con una condizione fisica e mentale al meglio delle nostre possibilità”, ha concluso Gasperini.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Europee, Molea “L’Ue assegni più fondi al Terzo settore”

europee,-molea-“l’ue-assegni-piu-fondi-al-terzo-settore”

Europee, Molea

ROMA (ITALPRESS) – “In ambito europeo c’è molto da fare per l’Italia riguardo al terzo settore, allo sport e alla parità di genere. Il nostro terzo settore è visto in Europa come un modello positivo, ma è prevalentemente volontaristico e con scarse risorse. Dall’Europa desidero un supporto al sistema che parta dall’assegnazione di più fondi”. Lo ha detto Bruno Molea, candidato alle elezioni europee con Forza Italia, intervenuto a The Watcher Poll Eu, format di The Watcher Post.
fsc/gtr (Fonte video: Utopia Studios)

Leggi
Notizie

Un nuovo modello di cardiologia con la Sicilian Cardiovascular Academy

un-nuovo-modello-di-cardiologia-con-la-sicilian-cardiovascular-academy

Un nuovo modello di cardiologia con la Sicilian Cardiovascular Academy

ACI CASTELLO (CATANIA) (ITALPRESS) – Un nuovo modello di cardiologia, in grado di mettere in rete know-how e strumenti, con il fine ultimo di offrire a ogni paziente la migliore cura possibile. Parte la “Sicilian Cardiovascular Academy”, a lanciarla le quattro Unità Operative di Cardiologia della Sicilia orientale: Catania, Messina, Ragusa, Siracusa. Il progetto è stato presentato ad Aci Castello durante un Congresso dal titolo “Sfide e prospettive della Cardiologia clinica e interventistica”.

fsc/gtr

Leggi
Notizie

Ue, Letta “Vanno estesi i vantaggi del mercato unico”

ue,-letta-“vanno-estesi-i-vantaggi-del-mercato-unico”

Ue, Letta

ROMA (ITALPRESS) – Il mercato unico “si è rivelato uno straordinario mobilitatore di energie, ma troppa parte dell’Europa non ne ha tratto il vantaggio necessario, sia dal punto di vista delle persone che dei territori. La grande sfida che mi sono trovato di fronte con il rapporto che ho scritto è proprio come far sì che tutti abbiano vantaggio dal mercato unico. Ai territori dobbiamo garantire la capacità di avere servizi, istruzione e sanità: quello che sta accadendo è che in Europa si verifica una mobilità che va da sud a nord o da est a ovest”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, curatore del Rapporto sul futuro del Mercato Unico Europeo, a margine dell’evento “Molto più di un mercato – Velocità, sicurezza e solidarietà”.

xi2/sat/gtr

Leggi
Notizie

انخفاض شديد في عدد المتبرعين بالدم في إيطاليا

انخفاض-شديد-في-عدد-المتبرعين-بالدم-في-إيطاليا

أعلن اليوم عن إنشاء المرصد الوطني للتبرع بالدم والبلازما في إيطاليا، والذي تم تقديمه خلال فعاليات بروما، بهدف رفع مستوى الوعي لدى المؤسسات والرأي العام حول قضية نقص الدم.

و تكتسب مسألة نقص الدم أهمية متزايدة ليس فقط في قطاع الرعاية الصحية، في الحالات العديدة التي قد تكون فيها الرعاية الطبية الجراحية العادية غير كافية، ولكن أيضًا في الحالات الاستثنائية مثل الزلازل أو الكوارث أو الحوادث، وفقاً لوكالة إيطاليا برس للأنباء.

وكشفت الفعاليات أنه: على الرغم من أنه يمكن اعتبار إيطاليا مكتفية ذاتيًا في إنتاج الدم في الوقت الحالي، إلا أن هذا الاكتفاء الذاتي سيكون في المستقبل هدفه تقليل الاعتماد على الدول الأخرى وما يترتب على ذلك من حاجة إلى الواردات.

وأظهرت بيانات المركز الوطني للدم أنه في عام 2023 وصل مؤشر إنتاج خلايا الدم الحمراء 42,8 وحدة لكل 1000 نسمة، متجاوزة بذلك القيمة البالغة 40 وحدة لكل 1000 نسمة لضمان هذا الاكتفاء الذاتي.

Leggi
Notizie

Volvo amplia la gamma di camion alimentati a biodiesel

volvo-amplia-la-gamma-di-camion-alimentati-a-biodiesel

ROMA (ITALPRESS) – Volvo Trucks sta ampliando l’offerta di modelli adattati al biodiesel B100. Si tratta di un’altra mossa in linea con la strategia dell’azienda di ridurre l’impatto climatico dei suoi camion. Volvo Trucks dispone di una delle più ampie gamme di carburanti rinnovabili del settore, tra cui biodiesel, HVO (oli vegetali idrotrattati) e biogas. Il B100 è ora disponibile per un’ampia selezione di motori nei modelli Volvo FL, FE, FM, FMX, FH e FH16. “I nostri clienti ci chiedono soluzioni per ridurre le loro emissioni di carbonio e i carburanti rinnovabili sono un’opzione interessante: è semplicemente un modo efficiente per ridurre le emissioni di CO2 dei trasporti qui e ora”, afferma Jan Hjelmgren, responsabile Gestione Prodotti e Qualità di Volvo Trucks. “In qualità di produttore globale di camion, dobbiamo soddisfare un’ampia varietà di esigenze di trasporto e di condizioni di mercato, ed è per questo che non investiamo solo in nuove tecnologie, ma anche in soluzioni che decarbonizzano il trasporto a breve e lungo termine”, aggiunge. La riduzione di CO2 “dal pozzo alla ruota” derivante dall’uso del biodiesel è compresa tra il 30% e il 70% rispetto al gasolio tradizionale, a seconda del tipo di materia prima utilizzata per produrre il carburante. L’attuale gamma di autocarri Volvo per impieghi medi e pesanti viene oggi offerta con motorizzazioni alimentate a diesel, biodiesel, HVO, CNG (gas naturale compresso), LNG (gas naturale liquefatto), Bio-CNG, Bio-LNG ed elettricità.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Volvo –

Leggi
Notizie

Dal politichese al socialese, come cambia il linguaggio della politica in un libro edito da Treccani

dal-politichese-al-socialese,-come-cambia-il-linguaggio-della-politica-in-un-libro-edito-da-treccani

ROMA (ITALPRESS) – Fino agli anni ’90 ha dominato il “politichese”, una lingua poco comprensibile ma dotata di fascino: “votami perché parlo meglio di te”, supponevano i politici fino al rifiuto della Prima repubblica. È subentrato allora nei nuovi politici il paradigma del rispecchiamento, con la scelta linguistica del “gentese”, la lingua della “gente”, come racconta il linguista Michele A. Cortelazzo, Accademico ordinario della Crusca e collaboratore dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, nel libro “La lingua della neopolitica. Come parlano i leader” edito da Treccani.
E oggi? Il fenomeno del rispecchiamento, spiega Cortelazzo, professore emerito di linguistica italiana dell’Università di Padova, sembra essersi radicalizzato attraverso i social, con la diffusione del cosiddetto ‘hate speech’, il ricorso a insulti e stereotipi negativi verso gli avversari, facendo emergere una sorta di “socialese”.
Che il politichese non sia però definitivamente sparito potrebbe farlo pensare l’uso del termine “esternalizzazione” (“Lampedusa è la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione del Governo”, Elly Schlein), parola utilizzata in realtà più spesso di quanto si creda da diversi politici, anche a livello internazionale (il ministro degli Esteri, Antonio Tajani o l’attrice Cate Blanchett al Parlamento europeo). O di parole vaghe: “governo del cambiamento” (patrimonio prima della sinistra e poi della destra, osserva Cortellazzo); “interlocuzione”, “occupabili”; di ossimori che ricordano il passato come “convergenze parallele” (Aldo Moro), “equilibri più avanzati” (Francesco De Martino) “compromesso storico” (Enrico Berlinguer), “casti connubi” (Giulio Andreotti) diventati ora “radicalismo dolce” (Romano Prodi).
Nel capitolo dedicato alla lingua di oggi, Michele A. Cortelazzo evidenzia che Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni fanno largo uso di lessico valoriale: “coerenza”, “coraggio”, “fiducia”, “fierezza”, “orgoglio”, “serietà”; o di parole recuperate come “patria” e “nazione”, “sovranismo” e “sovranità” (anche alimentare), “bonifica” e l’anglismo più famoso, “underdog”.
Il Partito democratico, scrive il linguista, dopo la ‘verve’ di Luigi Bersani, ha vissuto un deficit di specificità lessicale con Enrico Letta (“cacciavite”, “occhi di tigre”, “front-runner”) risvegliandosi con Elly Schlein: “capibastone”, “cacicchi”, “vento della destra”, “vittimizzazione secondaria” ed “esternalizzazione” restano impressi.
Il Movimento 5 stelle è più orientato, sostiene il linguista dell’Università di Padova, “alla volgare eloquenza e alla denigrazione dell’avversario”: dal “vaffa” di Beppe Grillo alla “mangiatoia” soppiantata dalla “pacchia”, da “manine” che cambiano i provvedimenti approvati al “reddito di nullafacenza” o alla “pigranza”.
La Lega di Matteo Salvini, afferma Cortelazzo, “sembra affetta da bulimia comunicativa”, con parole come “europirla”, “sbruffoncella”, “ruspa”, “giornaloni”, “intellettualoni”, “professoroni”, “rosiconi” o “zecche”.
Il Terzo Polo vede in Matteo Renzi, sottolinea il professor Cortelazzo, “un abile oratore e diffusore di parole” come “rottamazione”, “professoroni” e “rosiconi” (poi adottati da Salvini) e soprattutto “gufi”. A Carlo Calenda si deve “bipopulismo”.
Cortelazzo ricorda che Forza Italia ha avuto un leader come Silvio Berlusconi “grande innovatore del linguaggio politico italiano, artefice del passaggio dal ‘politichese’ al ‘gentese’, facendo anche riferimento ad ambito metaforici, come quello sportivo rappresentato dalla discesa in campo. Uno smalto appannatosi negli ultimi anni, che ha portato la spinta innovativa a degradarsi nel ‘socialese’.
Ultimo guizzo linguistico del leader scomparso, che i giornali ricordano come ‘il combattente’, è stato ‘l’operazione scoiattolo’, nome in codice per la cattura, uno per uno, dei grandi elettori che gli mancano per il “grande salto verso il Colle” nel gennaio 2022.
Il passato in politica ritorna spesso e lo dimostra l’uso di “balneari”, un tempo governi di durata breve ora riferito ai concessionari di spiagge; ma poi si va oltre, con l’uso di tanti tecnicismi o modi di dire: “garante” (“Io sono il garante del M5s”, Giuseppe Conte) e “resilienza” (Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza oggi ma usato già da Emma Bonino), “cambio di passo” (spesso utilizzato da Giorgia Meloni ma anche da Roberto Giacchetti e politici di varia estrazione), “metterci la faccia” (“io ci metto la faccia sulle cose”, Giorgia Meloni”), “mettere a terra” (“mettere subito a terra le risorse”, Roberto Gualtieri); “mettere le mani nelle tasche degli italiani” (“stiamo mantenendo gli impegni senza mettere le mani nelle tasche degli Italiani”, Giulio Tremonti e a seguire Giorgia Meloni e Matteo Salvini), E qualche richiamo al latino pseudogiuridico come “ius soli” (Enrico Letta) e “ius culturae” diverso da “ius scholae”.
In piena seconda Repubblica, sono spariti i partiti, ad eccezione di quello Democratico, a vantaggio di parole o espressioni chiave: Movimento, Alleanza, Azione, Italia Viva, Europa, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Italia al Centro, Noi moderati, Lega; ma anche “sardine”, “poli” (delle libertà, del buon Governo, del riformismo, del buonsenso e persino, Carlo Calenda, della serietà) e “campi” (campo largo il più famoso). Con un rischio, sostiene Cortelazzo, “che al diminuire dei partiti faccia riscontro il nomadismo politico, che porta ai cambi di casacca, cruciali durante le crisi di governo; e al ‘menevadismo’, lo scissionismo di sinistra che ricorda altri -ismi del passato come ‘doppiopesismo’, ‘doppiogiochismo’, ‘cerchiobottismo’ e ‘celodurismo’, quest’ultimo legato a Umberto Bossi.
Il libro “La Lingua della neopolitica. Come parlano i leader” affronta anche la drammatica stagione del Covid e le tracce che ha lasciato sulla lingua, con il ritorno di molti burocraticismi: ”chiudere per garantire la tutela sanitaria’, ‘blindare’ o ‘sigillare’, ‘congiunti’, ‘zone protette’ (rosse o arancioni), ‘ristori’ e ‘sostegni’, ‘negazionismo’, ‘dittatura sanitaria’ o ‘sanitocrazia’. E anglismi a non finire: ‘lockdown’, ‘green pass’, ‘smart-working’, ‘baby-sitting’, ‘recovery plan’ o ‘recovery fund’, ‘spending review’, ‘voluntary disclosure’.
Il professore Cortelazzo dedica una nota affettuosa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale il responsabile della comunicazione del Quirinale, Giovanni Grasso, durante la registrazione di un intervento sull’emergenza sanitaria, segnalò fuorionda un ciuffetto fuori posto: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”. E nella memoria collettiva rimane questo umanissimo scambio di battute più ancora dell’importante contenuto, osserva il linguista Accademico della Crusca.
-foto ufficio stampa Treccani –
(ITALPRESS).

Leggi
1 46 47 48 49 50 1.128
Page 48 of 1128