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Vannacci “Vorrei Europa più identitaria. Censura?A opera di minoranze”

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Vannacci

ROMA (ITALPRESS) – “Vorrei un’Europa più sovrana, più sicura e più identitaria perché l’identità dei popoli esiste e non la si può distruggere. La vorrei anche più prospera e più ricca – quindi dovremmo riscrivere questo Green Deal – e la vorrei più libera”, un luogo “dove non si cerca di imbavagliare la gente al fine di non farla esprimere, dove le minoranze non prevaricano le maggioranze e impediscono loro di poter manifestare liberamente il
proprio pensiero. E la vorrei anche più meritocratica: vorrei che il sogno americano fosse invece il sogno italiano o il sogno europeo, dove un giovane che si basa sulla propria capacità e merito possa assurgere ai più alti livelli di realizzazione” e non debba “più contare sulle caste e sulle lobby”. È il pensiero del generale Roberto Vannacci, candidato per la Lega e intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee 2024” dell’agenzia Italpress. “Credo nei valori dell’identità che ci fa italiani, abbiamo delle caratteristiche peculiari alle quali non possiamo rinunciare: siamo invidiati in tutto il mondo e
dobbiamo valorizzare il know-how del nostro territorio e del nostro popolo”, ha sottolineato Vannacci.
xi2/mgg/mrv

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Bertola “Confindustria Romania sempre più innovativa e tecnologica”

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Bertola

BUCAREST (ROMANIA) (ITALPRESS) – “La transizione digitale rappresenta un punto di svolta nella storia dell’umanità. L’argomento di punta del Forum di Confindustria Romania è stato proprio l’intelligenza artificiale che è alla base di una vasta gamma di applicazioni dove l’adozione diffusa di questa tecnologia solleva anche importanti questioni etiche, sociali e economiche”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola, in occasione della 15^ edizione del Forum Economico di Confindustria Romania “Oltre il Domani. Sfide e Visioni al Confine delle Nuove Tecnologie”.
fsc/gsl

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Bertolucci “Momento d’oro per il tennis italiano, Sinner un dono”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ un momento d’oro per il tennis italiano. Abbiamo dovuto pazientare un pò di tempo, ma l’Italia è ai vertici mondiali, a livello maschile siamo al primo posto a livello mondiale”. Lo ha detto Paolo Bertolucci, leggenda del tennis italiano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress: “Jannik Sinner? Io devo ancora capire come è riuscita la cicogna a superare le Alpi e a portarlo di qua – ha ironizzato sull’attuale numero due al mondo e vincitore di uno Slam in questa stagione – Lui è un pò tedesco-austriaco, molto freddo, educato, talentuoso, perbene, è lontano dallo stereotipo del ragazzo italiano un pò frivolo. E’ un grande dono per il tennis ma anche per lo sport italiano, da prendere a esempio, e dobbiamo impegnarci a non rovinarlo”. Gli ultimi successi di Jannik Sinner hanno riportato l’Italia ai vertici del tennis mondiale e hanno generato importanti benefici per l’intero movimento tennistico italiano, anche grazie ai risultati di altri campioni come Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti.
In pochi più di vent’anni la FITP è arrivata a 660.000 tesserati, ma secondo le stime alla fine del 2024 si potrebbero superare i 700.000: “Fare tennis è uno sport singolo, che abbina atletismo e forza mentale. Lo scontro non è mai fisico con l’avversario, ma mentale a venti metri di distanza, come una partita a scacchi – ha spiegato Bertolucci elencando alcune ragioni per cui consiglierebbe ai giovani di giocare a tennis – E poi perchè si ha la fortuna di giocare 35 settimane all’anno all’estero, si possono conoscere tante persone, parlare diverse lingue e aprire la mente”. Un binomio essenziale quello tra il tennis e il mondo della medicina e della preparazione fisica: “Abbiamo iniziato tanti anni fa, Mario Belardinelli decise di creare un college a Formia con 4 ragazzi di 15-16 anni, la mattina andavamo a scuola e il pomeriggio ci allenavamo insieme ad altri grandi campioni dello sport, era un ambiente stimolante – ha raccontato l’attuale commentatore televisivo per Sky Sport – C’era da iniziare anche a conoscere la preparazione fuori dal campo, un anno ci allenavamo sul fondo, uno coi pesi, e così via. Siamo stati un pò come delle cavie, da lì è venuta fuori la lezione sul tipo di preparazione fisica che necessita per un tennista di alto livello”.
“Ai miei tempi si partiva dalla tecnica, si guardava a quella, poi veniva la testa insieme al fisico – ha ricordato – Ora si parla di fisico e testa, poi se c’è anche il talento bene, ma è diventata una ciliegina sulla torta. Per quanto riguarda Sinner, si parla di fino a 5 ore di lavoro giornaliero da anni, ed è un lavoro che non è stato ancora portato a termine. Sinner è ancora un pò gracilino sotto alcuni punti di vista. Ma noi coi capelli bianchi siamo anche un pizzico invidiosi”.
E sui tanti infortuni che colpiscono i giocatori più forti, tra cui lo stesso altoatesino: “Anche Nadal ha sofferto alcuni infortuni, l’eccezione vera è Djokovic, non ha mai sofferto un infortunio serio – ha sottolineato Bertolucci – Nole non è mai stato fermo per un mese di fila in diciotto anni di carriera, è una cosa che va oltre qualsiasi immaginazione”.
L’effetto Sinner si è fatto sentire anche agli Australian Open 2024, il primo slam vinto dall’altoatesino, la cui finale ha ottenuto 1.914.000 spettatori con uno share del 18% e 2.6 milioni di persone collegate alle 13.31 per assistere al match point dell’azzurro. Un successo che ha un pò oscurato la grande ascesa del padel: “Gli ex frequentatori dei club di tennis sono passati al golf, da lì poi si è passati al padel. Serve molto soprattutto per le signore che in quattro si divertono, col tennis è più complicato, servono almeno quattro raccattapalle. Adesso il padel sta scendendo nuovamente – ha concluso – Ma qualsiasi espressione di movimento all’aria aperta, dal padel, al tennis, al golf, va bene”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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A marzo debito pubblico in crescita a 2.894,7 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – A marzo secondo i dati di Bankitalia contenuti nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 23 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.894,7 miliardi. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (27,7 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (4,2 miliardi, a 38,6 miliardi). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito di 0,6 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 22,8 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 23,7% a marzo (dal 24% del mese precedente), mentre a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 28,3 e al 13,6% (dal 27,9 e dal 13,5% del mese precedente).
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Mase autorizza Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha autorizzato, con decreto del 10 maggio, Elmed, l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia che sarà realizzata da Terna e STEG, il gestore della rete tunisina.
L’elettrodotto, per il quale è previsto un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro, avrà una lunghezza complessiva di circa 220 km, di cui la maggior parte in cavo sottomarino. Il collegamento in corrente continua da 600 MW raggiungerà una profondità massima di circa 800 metri lungo il Canale di Sicilia.
“L’autorizzazione della nuova interconnessione tra Italia e Tunisia – ha detto il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – oltre ad essere un importante traguardo all’interno degli obiettivi sfidanti di transizione energetica fissati nel PNIEC, consentirà al Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di ‘hub’ elettrico in Europa e nell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale”.
“Reti interconnesse e tecnologicamente avanzate sono alla base di un sistema elettrico sicuro e sostenibile. Elmed è uno dei progetti più significativi del Piano Industriale 2024-2028 di Terna, e l’autorizzazione ottenuta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un importante passo avanti verso la sua realizzazione – ha sottolineato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna -. Una volta in esercizio, l’opera darà un rilevante contributo al percorso di decarbonizzazione del sistema. In tal senso, le interconnessioni rappresentano uno strumento necessario per incrementare il livello di indipendenza energetica del nostro Paese e per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico. L’Africa oggi rappresenta una terra di opportunità: investimenti, infrastrutture e trasferimento di competenze sono i fattori chiave per collaborazioni solide e durature”.
“L’autorizzazione definitiva al nuovo elettrodotto che collegherà Italia e Tunisia è un grande risultato nel processo di transizione energetica che vede il nostro Paese in prima linea – ha commentato il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani -. Un traguardo per il quale la Sicilia ha rivestito un ruolo da protagonista e che rappresenta una grande opportunità strategica per le nuove sfide che vedono sempre più legate Europa e Africa. Grazie alla sua collocazione geografica e alle sue caratteristiche ambientali, l’Isola infatti è candidata a diventare un importante hub energetico nazionale, con notevoli ricadute in termini di sviluppo economico”.
Per quanto riguarda il lato italiano dell’opera autorizzato dal Mase, il cavo terrestre si svilupperà per 18 km dall’approdo di Castelvetrano (Trapani), fino alla stazione di conversione che verrà realizzata a Partanna (Trapani), in prossimità dell’esistente stazione elettrica. In Tunisia, la stazione elettrica sarà realizzata a Mlaabi, nella penisola di Capo Bon.
L’interconnessione autorizzata è uno dei progetti del Piano Mattei. Il ponte elettrico Italia-Tunisia è un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), in quanto mira a migliorare l’integrazione dei mercati dell’Unione Europea e dei Paesi Nord Africani. Elmed garantisce, inoltre, un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
Dell’investimento complessivo per l’opera, 307 milioni sono stati stanziati dalla Commissione europea tramite il programma di finanziamento Connecting Europe Facility (“CEF”), destinato allo sviluppo di progetti chiave che mirano al potenziamento delle infrastrutture energetiche comunitarie. E’ la prima volta che l’Unione Europea finanzia un progetto in cui uno dei paesi coinvolti non fa parte dell’Unione.

– foto ufficio stampa Terna –
(ITALPRESS).

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Ue, per i veicoli pesanti nuove regole sulle emissioni

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Ue, per i veicoli pesanti nuove regole sulle emissioni

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato formalmente il regolamento sulle norme in materia di emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, modificando e rafforzando le norme già in vigore. Vengono introdotti nuovi obiettivi per il 2030, il 2035 e il 2040. L’Italia ha votato contro il via libera definitivo al nuovo regolamento, unendosi a Polonia e Slovacchia, mentre la Repubblica Ceca si è astenuta.

sat/gsl

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Eni promuove in Africa l’accesso a sistemi di cottura più moderni

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS/MNA) – Eni rilancia il suo impegno nel promuovere sistemi di cottura migliorati in occasione del “Summit on Clean Cooking in Africa” organizzato dalla Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA). Eni ha anche aderito alla “Clean Cooking Declaration: Making 2024 the pivotal year for Clean Cooking” per accelerare l’accesso universale a sistemi di cottura più moderni, essenziali per assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili e sostenibili, come stabilito dall’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 delle Nazioni Unite. La dichiarazione è stata sottoscritta da governi, settore privato, organizzazioni internazionali e della società civile intervenuti al Summit, in corso a Parigi.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, circa 1 miliardo di persone in Africa cucina ancora i propri pasti con sistemi di cottura rudimentali, respirando il fumo nocivo rilasciato dalla combustione. La mancanza di accesso a sistemi di Clean Cooking ha rilevanti impatti dal punto di vista sanitario, sociale, economico e ambientale, e contribuisce a 3,7 milioni di morti premature ogni anno, specialmente a danno di donne e bambini.
Con questa adesione, Eni si impegna a continuare a promuovere in Africa l’accesso a sistemi di cottura più moderni, che possono apportare benefici in termini di salute, produttività, uguaglianza di genere, conservazione delle foreste, biodiversità e riduzione delle emissioni.
Eni ha lanciato nel 2018 un ampio programma di Clean Cooking che ad oggi coinvolge già circa 500.000 persone in Congo, Costa d’Avorio, Mozambico, Ruanda e Angola, e si è data l’obiettivo, reso pubblico in occasione del Summit, di raggiungerne 10 milioni in tutta l’Africa sub-sahariana entro il 2027. Inoltre, Eni intende favorire il passaggio da soluzioni migliorate, che garantiscono una riduzione di oltre il 60% della biomassa legnosa, a soluzioni avanzate, che si caratterizzano per il totale abbattimento dell’uso di biomassa legnosa non sostenibile. Con questa evoluzione l’obiettivo è raggiungere 20 milioni di persone entro il 2030, con una spesa associata di 300 milioni di dollari.

– Foto IEA –

(ITALPRESS).

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Cannes si apre al femminile con Streep, Gerwig e Seydoux

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CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – C’è poco sole sulla Croisette per l’apertura del 77^ Festival di Cannes, ma la musica inonda a festa la Montèe del Marches e il red carped del Palais accoglie immancabilmente gli strepiti dei fan e la piccola folla di star chiamata a raccolta da Thierry Frèmaux per la Cèrèmonie d’Ouverture. Prima fra tutti la sempre grande Meryl Streep, ospite d’eccellenza della soirèe e prima Palma d’Onore di questo 77mo Festival. Incredibile a dirsi, per una star della sua grandezza, ma nonostante i tantissimi ruoli interpretati in grandi film, questa è solo la seconda volta della Streep sulla Croisette, e la prima risale addirittura a 35 anni fa, quando vinse il premio per la migliore attrice con “Un grido nella notte” di Fred Schepisi. Una carriera eccezionale la sua e una bravura incondizionata, che giustificano l’entusiasmo con cui il Festival la sta accogliendo nella sua cerimonia d’apertura: “Abbiamo tutti qualcosa di Meryl Streep in noi!”, hanno dichiarato alla vigilia Thierry Frèmaux e la presidente del Festival, Iris Knobloch. “Abbiamo tuttI in noi qualcosa di Kramer contro Kramer, della Scelta di Sophie, di La mia Africa, dei Ponti di Madison County, del Diavolo veste Prada e anche di Mamma Mia!”. E come dar loro torto? E’ dunque un’apertura di Festival al femminile, com’è giusto che sia. Tanto più che l’altra grande protagonista della serata e di tutto il 77mo Festival di Cannes sarà Greta Gerwig, che, dismesso il rosa di Barbie, veste qui i panni della Presidente di Giuria. E la butta subito sul serio, visto che nella conferenza stampa di oggi, rispondendo alle voci di un Festival ormai disinteressato alla questione #MeToo, ha rimarcato l’importanza che ha rappresentato e rappresenta tuttora il movimento: “Penso che le persone che rivelano le storie e cercano di migliorare le cose nella comunità cinematografica facciano solo bene”, ha detto. “Ho visto dei cambiamenti sostanziali nella comunità cinematografica americana e credo sia importante che si continui a portare avanti questo discorso. Basta muoversi nella giusta direzione, tenere aperte le linee della comunicazione”. E poi c’è Lèa Seydoux, il vero volto nuovo femminile del cinema non solo francese ma mondiale: è lei la terza star dell’ouverture di Cannes 77, protagonista di “Le deuxieme act” il film d’apertura della kermesse, diretto dal genio eccentrico del cinema d’Oltralpe, Quentin Dupieux. Al solito bellissima e versatile, Lèa Seydoux gioca qui le sue carte leggere interpretando una pochade moderna che la vede inconsapevolmente al centro di un triangolo: Florence è innamoratissima del suo ragazzo David (che ha la presenza furba di Louis Garrel) e ha organizzato tutto per presentarlo a suo padre Guillaume, interpretato da Vincent Lindon. Ma David non la sopporta più e, per sbarazzarsene, fa di tutto per spingerla tra le braccia del suo amico Willy, che è interpretato dal volto emergente del cinema francese, Raphaèl Quenard. Insomma, tutte le carte in regola per offrire alla serata d’apertura del Festival una commedia divertente e intelligente.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –

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Gasperini “Percorso incredibile, manca l’ultimo miglio”

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ROMA (ITALPRESS) -“Ho sempre pensato che la Coppa Italia fosse l’unico trofeo possibile per un club come l’Atalanta. Era difficile arrivare a pensare di poter giocare una finale di Europa League. I ragazzi sono incredibili e hanno fatto un percorso incredibile. Manca l’ultimo miglio, ma il percorso è stato straordinario e abbiamo tutta l’intenzione e la voglia di conquistare la finale”. Gian Piero Gasperini sente che stavolta l’Atalanta può raccogliere i frutti del suo lavoro. Domani all’Olimpico la Dea gioca la prima delle due finali che ha raggiunto, quella di Coppa Italia contro la Juventus, e “aver giocato tanto ci ha aiutato, ci ha tolto alcune cose, ma ce ne ha date anche tante altre positive – confessa Gasperini – C’è una forza morale incredibile per giocare così tante partite ininterrottamente. Nel nostro campionato le gare sono tutte difficili e tirate, ma i ragazzi hanno raggiunto una capacità di rigenerarsi di partita dopo partita che ci ha portato a questa stagione incredibile. Il modello Gasperini? Non è facile, ma è sicuramente replicabile. Abbiamo dato fiducia e speranza alle società che non sono di primissima fascia e non hanno introiti alti come quelli di altri club”. Se questa sia la sua Atalanta più forte “si vedrà più avanti. Di sicuro è forte e giovane e può migliorare ancora nei prossimi anni. E’ una squadra che ha bruciato le tappe, perchè non è facile rinnovarsi e rimanere competitivi”. Mancherà Scamacca, squalificato: “La sua assenza ci costringerà a trovare altre soluzioni. Sono dispiaciuto per lui. Dobbiamo pensare di adeguarci all’Europa, dove le ammonizioni in semifinale si azzerano. E’ un peccato perchè nelle finali devono esserci i calciatori migliori. Spero comunque che sapremo arrivare alla sfida con la Juventus con lo stesso spirito con cui abbiamo sfidato la Roma, con la stessa voglia di vincere la partita. Se sapremo mettere questo spirito, indipendentemente dall’avversario, avremo più chance”. Scamacca ha comunque affiancato il tecnico nella conferenza stampa della vigilia. “L’esclusione dalla Nazionale forse mi ha ulteriormente motivato, ma la mia motivazione è sempre stata alta. Era solo questione di tempo. Il ct ha aperto alla mia convocazione per l’Europeo? Le parole di Spalletti fanno piacere e sono uno stimolo in più per continuare a fare bene. Il mio obiettivo è sempre stato lo stesso dall’inizio: fare bene con l’Atalanta e magari riuscire a scrivere la storia quest’anno”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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