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“Sciara – Prima c’agghiorna”, il teatro in siciliano emoziona a New York

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di Stefano Vaccara
NEW YORK (ITALPRESS) – Applausi, emozione e commozione a New York per “Sciara – Prima c’agghiorna”, monologo teatrale scritto e recitato in siciliano dall’attrice marsalese Luana Rondinelli, diretto da Giovanni Carta e accompagnato dalla splendida musica del trio i Musicanti.
Lo spettacolo fa parte del ricco programma di “In Scena 2024!”, Festival del Teatro Italiano a New York fondato e diretto da Laura Caparrotti, alla sua 11esima edizione e che si sta svolgendo fino al 13 maggio in tutti i borough di New York: oltre Manhattan, anche a Brooklyn, Staten Island, Bronx e Queens.
“Sciara – Prima c’agghiorna” ha avuto un forte impatto nelle rappresentazioni viste finora al Center for Italian Modern Art (CIMA) e alla Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University.
Tra le vittime della mafia nella Sicilia del dopoguerra, ci furono innanzitutto i giovani leader sindacali che, nonostante l’avvertimento stragista di Portella della Ginestra il primo maggio 1947, non si arresero nella sfida per i diritti dei contadini.
“Sciara – Prima c’agghiorna” racconta in siciliano recitato e accompagnato dalla colonna musicale originale composta da I Musicanti, il coraggio e la perseveranza di Francesca Serio (Luana Rondinelli), la prima donna che portò alla sbarra la mafia, anche se il suo tentativo di ottenere giustizia, fu poi mortificato da uno stato italiano che allora, in piena guerra fredda, restava colluso con gli interessi di Cosa Nostra. Serio denunciò mandanti ed esecutori mafiosi che nel 1955 vollero l’omicidio di suo figlio Salvatore Carnevale, attivista socialista impegnato nelle lotte sindacali dell’epoca nell’isola.
La struttura dello spettacolo giostra sull’alternanza tra i monologhi recitati da Rondinelli – che interpreta con estro vari personaggi oltre a quello della protagonista “mamma Carnevale” – e gli stupendi brani del trio I Musicanti, composto dalla cantante Debora Messina, alla chitarra classica Gregorio Caimi e al violoncello Enzo Toscano.
L’opera fa vibrare di emozioni gli spettatori, ai quali arriva quel dolore di una madre che perde il figlio, una sofferenza qui annunciata in un sogno ancor prima che la morte violenta diventi realtà.
L’opera parte dalla nascita di un bambino dato alla luce da una madre ritenuta “disonorata e butt…na” perché, lei contadina analfabeta di un piccolo paese nella Sicilia degli anni Venti del secolo scorso, decide tra enormi difficoltà che ci penserà lei, da sola e “travagghiando”, a crescere e far studiare “su figghiu”. Così dalla nativa Galati, nel messinese, Francesca si trasferirà a Sciara, paese del palermitano, in cerca di lavoro.
Passano gli anni, e dopo essere tornato vivo dalla guerra voluta dal fascismo, (“Ma picchì l’omini si fanno a guerra?” Si domanda sconsolata Francesca) l’ex soldato Salvatore, grazie agli studi precedenti al quale lo avevo spinto la madre analfabeta e a quel carattere che rifiuta le ingiustizie sui più deboli, intraprende la lotta politica per la riforma agraria, arrivando alla leadership sindacale. Dopo essere stato arrestato più volte dai carabinieri “come avvertimento”, e aver rifiutato di farsi corrompere dalla mafia, alleata dei poteri che vogliono contenere le rivendicazioni dei braccianti siciliani, “Turiddu” viene ammazzato, un destino che nell’isola avvenne per tanti altri sindacalisti dell’epoca. La madre, che aveva in un sogno premonitore già assistito all’omicidio del figlio, non riuscirà a farlo recedere dalla sua lotta per i diritti dei contadini. Del resto lei stessa ha cresciuto quel figlio trasmettendogli quel suo carattere indomito. Anche “mamma Carnevale”, quindi, non verrà messa a tacere e denuncia gli assassini mafiosi del figlio.
Gli scialli neri indossati da Luana Rondinelli e Debora Messina, mentre alla recitazione si alternano magnifiche melodie in siciliano, accentuano il dolore del lutto che incombe. Quello di Francesca Serio è straziante quanto quello trasmesso da un’altra madre nell’indimenticabile scena del cimitero nel film “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi.
Dal caloroso pubblico di New York, la performance di Rondinelli in siciliano stretto, accompagnata dalle melodie dei Musicanti, viene seguita attraverso i “sopra-titoli” in inglese che scorrono in alto sul palcoscenico.
Così “Prima c’agghiorna” restituisce al pubblico del CIMA così come a quello della NYU nel Village, l’originaria funzione dell’arte del teatro: raccontare le gesta dei giusti caduti nell’oblio, per diffondere tra i vivi la loro forza.
Lo spettacolo “Sciara – prima c’agghiorna” il 25 maggio sarà rappresentato nel parco archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, insieme a molti altri artisti italiani, per un grande concerto contro la mafia.
– foto xo9 Italpress –
(ITALPRESS)

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DA PIOLI AD ALLEGRI, LA DURA VITA DEGLI ALLENATORI

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L’Inter scudettata è caduta il 4, a Reggio Emilia, giusto per ricordare quel pur lontano 5 maggio che ne macchiò la storia. “Era de maggio, io no, nun mme ne scordo…”. E non sono pochi quelli che si porteranno appresso la inimitabile voce di Murolo giusto per addolcire altre voci. Quelle dei gossipari e dei tifosi che invocano ad esempio l’uscita di scena di Stefano Pioli. Erano rumorose da tempo, reboanti mentre il Genoa si travestiva da giustiziere di un Milan senza difesa.
Non so cosa sarà di Pioli, certo non avranno il coraggio di esonerarlo, se ne libereranno alla fine scaricando su di lui tutti gli errori di un club che all’improvviso sembra essersi perso. E serve poco dirgli – a quei signori – che quel che succede è il risultato di un comportamento da inesperti malconsigliati. Il Milan ha da tempo ritirato la fiducia a Pioli, lo ha esposto a un dibattito offensivo, l’ha gettato fra le braccia degli ultras. E dei giocatori menefreghisti. Un esonero virtuale che ha assunto sostanza.
E Allegri? Dopo la partitissima della Juve con la Roma di Svilar è ancora in sella. Odiato dagli schizzinosi. Il seguito alla prossima puntata.
L’esonero di un allenatore è solitamente accompagnato da Sentiti Ringraziamenti, il rito ipocrita che si ripete da un secolo. Solo raramente le vittime della gogna hanno reagito con forza all’ingiustizia diffusa, a volte palese. Non dimenticherò mai quello spiritaccio di Bela Guttmann che nel ’55 fu licenziato dal Milan con la squadra al primo posto in Serie A: lasciò Milano polemicamente ma con soldi. Peggio andò al Benfica: a Lisbona Bela vinse due volte consecutive il campionato e 2 Coppe dei Campioni nel 1960/61 e nel 1961/62 lanciando Eusebio, ‘La Pantera Nerà. Fu cacciato per una banale pretesa di un pugno di dollari e rispose all’affronto con la famosa maledizione “Da qui a cento anni il Benfica non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. E il Benfica è ancora lì, nell’angolo dei dannati.
Leggende a parte, la Serie A quest’anno ha mostrato sulle panchine 14 nuovi tecnici dopo l’esonero di nove titolari conquistando il record europeo ma soprattutto punte eccezionali di ridicolo. Soprattutto là dove si sono susseguiti fino a tre tecnici per partita, smentendo quello che viene “passato” come motivo dominante dell’esonero: “Non ha più in mano la squadra”. Infatti – guardate in particolare il Napoli, ma merita attenzione anche la Salernitana – nessuno dei sostituti è riuscito a “prendere” la squadra. Escluso De Rossi. Ma il fallimento di Mourinho – colui che “conquistò” Dybala e Lukaku – fu deciso dalla società giallorossa quando gli americani di Roma trasmisero in corso d’opera ai calciatori la sfiducia nel tecnico. “Sò ragazzi”, dicono a Roma. Ma chi segue con esperienza il calcio sa che alla fine sono le…ragazzate a decidere il destino della squadra.
italo.cucci@italpress.com

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Ucraina, Salvini “Gravissimo errore di Macron, forse è in difficoltà”

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Ucraina, Salvini

TORINO (ITALPRESS) – “Mai, Mai nel mio nome, e mai con l’ok della Lega, un solo figlio d’Italia a combattere e morire in Ucraina. E penso che Macron quando continua a ribadire questa possibilità, commette un errore gravissimo, e sia una persona o in difficoltà,
o pericolosa”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, parlando a margine di un evento a Torino, sul possibile impiego dei militari
italiani in Ucraina. (ITALPRESS)

xb2/trl/gtr

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Schlein “Abolire Jobs Act è ricucitura con i nostri elettori”

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ROMA (ITALPRESS) – La decisione di firmare i referendum della Cgil per l’abolizione del Jobs Act “non è una sorpresa: ho detto dall’inizio che tanti del Pd avrebbero firmato e naturalmente anch’io, che già nel 2015 ero in piazza con la Cgil contro l’abolizione dell’articolo 18. Credo che ancora oggi il tema di come interveniamo sui licenziamenti ingiusti sia molto attuale”. Lo ha detto la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, a “Non stop news” su Rtl 102.5. “Guardiamo sempre con interesse alle iniziative del sindacato, anche se oggi il Partito Democratico è impegnato nella campagna per le europee ed è impegnato in un’altra raccolta firme sul salario minimo”. L’abolizione del Jobs Act “era un punto fondamentale della campagna che abbiamo fatto alle primarie l’anno scorso, un punto anche di ricucitura rispetto ad alcune scelte sbagliate del passato che evidentemente anche i nostri elettori – se ci hanno premiato alle primarie – non ritenevano corrette”, ha aggiunto. “Chiaramente noi oggi continuiamo anche in Parlamento la nostra battaglia contro la precarietà e contro il lavoro povero”, ha concluso Schlein.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Crosetto “L’Europa non può accettare che Putin arrivi a Kiev”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa non può accettare che Putin arrivi fino a Kiev”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista a Il Messaggero.
Alla domanda se Macron sia più bellicista che pacifista, Crosetto risponde così: “Non amo le etichette. Secondo me, si può trovare un terreno comune anche con lui. Ma ha fatto una fuga in avanti che non so quanto giovi a lui stesso nè quanto giovi a questa fase difficilissima. E’ una fase che richiede capacità di analisi, razionalità, competenza tattica e diplomatica. E’ un momento che non ha precedenti simili nella storia recente. Se dobbiamo cercare esempi che gli assomigliano, ebbene hanno avuto esiti drammatici: le due guerre mondiali”. Se i russi “dovessero espugnare la capitale ucraina, si aprirebbe uno scontro drammatico. Ed avremmo la smentita totale di quelli che, anche da noi, ripetono: beh, anche la Russia ha le sue ragioni e in fondo voleva soltanto le due regioni dove si parla russo. Purtroppo temo che Putin voglia tutta l’Ucraina e in più nessuno ci assicura che si fermerà all’Ucraina – aggiunge -. E’ evidente che ha in mente un ordine internazionale, in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni”.
E alla domanda se Putin vada fermato anche in modi guerreschi che indica Macron, il ministro replica così: “No, così rischiamo di arrivare al punto di non ritorno. Lo stesso che avremmo se Putin mettesse nel mirino anche i Paesi baltici o la Polonia, come non è affatto impossibile. A quel punto la Nato avrebbe l’obbligo, sancito dall’articolo 5 del patto atlantico, di schierarsi militarmente al fianco del Paese interno alla Nato che viene aggredito”. “Sono ancora propenso a pensare che Putin non sia un folle totale – prosegue -. Spero di non sbagliarmi. Mi auguro insomma che non accada che la Russia si spinga oltre le follie che ha messo in atto negli ultimi due anni. Ciò detto, ripeto che le truppe ex sovietiche che arrivano a Kiev sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l’Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine”. “Aiutare gli ucraini a difendere il proprio territorio era il modo più giusto per ribadire il diritto internazionale e più razionale per scongiurare una guerra mondiale”, sottolinea Crosetto, che spiega: “Da un anno vado dicendo che il risultato della guerra è la somma di chi ha più uomini e più mezzi. Non vince chi ha la verità o la giustizia dalla propria parte. Anche in solitudine, ho sostenuto, nei consessi internazionali e parlando con Zelensky quando è venuto a Roma, che la controffensiva ucraina non avrebbe avuto successo a causa della superiorità militare russa e sarebbe potuta essere dannosa per l’esito del conflitto. Ma non sono stato ascoltato”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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La Sicilia all’avanguardia per la cura dell’epatocarcinoma

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CATANIA (ITALPRESS) – Un confronto nazionale sulle novità riguardanti la cura di quelle malattie del fegato che crescono sempre di più, con il riconoscimento alla Sicilia d’essere stata la prima regione italiana a costituire una rete per la cura dell’epatocarcinoma, quel cancro del fegato che è il terzo per mortalità nell’uomo dopo polmone e colon. Questo è stato il congresso “Il presente e il futuro dell’epatologia” svoltosi nell’Hotel Villa Diodoro di Taormina e con l’organizzazione scientifica di Maurizio Russello, direttore dell’Unità operativa di Epatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, Centro di riferimento Regionale per le affezioni epatiche, e Marco Distefano, che dirige l’Epatologia dell’Umberto I di Siracusa.
“La rete per la cura dell’epatocarcinoma con i centri Hub e i centri Spoke – ha spiegato Russello – e il riconoscimento dei centri epatologici del Garibaldi Nesima a Catania e del Policlinico a Palermo con una certificazione da parte di un ente esterno, non sono soltanto un importante traguardo scientifico, come ha riconosciuto nel corso del congresso dal prof.
Paolo Angeli, padovano, uno dei grandi esperti epatologi italiani. Avrà infatti un’importante ricaduta in termini di equità di cure e di assistenza per tutti i Siciliani”.
Il percorso di certificazione è stato illustrato nel corso del convegno da parte di Caterina Cocuzza e Desiree Caudullo, rispettivamente epatologa e data manager dell’Arnas Garibaldi.
Anche Massimo Pinzani, direttore scientifico dell’Ismett Palermo, ha sottolineato la capacità di far squadra degli epatologi siciliani “che sono riusciti, facendo rete, a eliminare, primi in Italia, le epatiti virali con l’introduzione di nuovi trattamenti”.
Certo, c’è ancora della strada da fare, visto che, come ha affermato Marco Di Stefano, “molte persone hanno l’epatite C e non sanno di averla, per cui stiamo facendo partire anche in Sicilia una campagna di controllo a tappeto”.
Tra gli altri argomenti del congresso, la steatosi, detta anche fegato grasso, che solo in Sicilia colpisce quasi 750.000 persone ed è la causa più frequente di malattia epatica cronica, di cirrosi e cancro del fegato. Quest’ultimo però, se diagnosticato precocemente, può essere curato e se scoperto tardivamente, la sopravvivenza può essere prolungata grazie all’immunoterapia. E’ importante comunque essere informati ed è stato sottolineato da più parti come il congresso sia stato importante anche per l’attenzione che ha suscitato sui media: nonostante dati epidemiologici allarmanti, infatti, l’attenzione per queste malattie è ancora molto bassa. E questo è un grave danno poichè si tratta di affezioni silenti e subdole, delle quali ci si accorge spesso quando è troppo tardi.
“Queste due giornate – ha detto Vincenza Calvaruso, segretaria dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – ci hanno consentito di fare il punto sullo stato dell’epatologia, con relazioni dall’elevato valore scientifico con importantissimi impulsi al cambiamento: Intelligenza Artificiale, tecniche innovative, nuovi farmaci che cambiano l’approccio alle patologie”.
Per esempio quelli che consentono di prolungare la vita e migliorare la qualità nelle persone colpite da cancro del fegato.
“E all’orizzonte delle innovazioni – ha detto il commissario straordinario Giuseppe Giammanco – si apre l’Arnas Garibaldi, nel trattamento di una patologia che coinvolge sempre più pazienti, con pressanti richieste di assistenza. Dal confronto del convegno, dai tavoli dell’approfondimento scientifico, si aprono insomma opportunità di assistenza, di servizio. Così ritorna per il Garibaldi e per l’intera Sicilia la possibilità di offrire sempre più quello che il paziente ci chiede: una risposta di qualità adeguata ai nostri tempi”.
Le strategie condivise di prevenzione sono state dunque al centro del dibattito. Per questo, particolarmente apprezzate dai medici di base che numerosi hanno presenziato all’incontro scientifico, sono state le ultime due relazioni, di Maria Luisa Arpi, endocrinologa del Garibaldi Nesima, e Gaetano Bertino, ordinario di gaestroenterologia dell’Università di Catania. Interventi improntati rispettivamente alla gestione del diabete mellito nel paziente con cirrosi e al trattamento dell’encefalopatia epatica.
– foto ufficio stampa Arnas Garibaldi Catania –
(ITALPRESS).

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La Sicilia all’avanguardia per la cura dell’epatocarcinoma

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CATANIA (ITALPRESS) – Un confronto nazionale sulle novità riguardanti la cura di quelle malattie del fegato che crescono sempre di più, con il riconoscimento alla Sicilia d’essere stata la prima regione italiana a costituire una rete per la cura dell’epatocarcinoma, quel cancro del fegato che è il terzo per mortalità nell’uomo dopo polmone e colon. Questo è stato il congresso “Il presente e il futuro dell’epatologia” svoltosi nell’Hotel Villa Diodoro di Taormina e con l’organizzazione scientifica di Maurizio Russello, direttore dell’Unità operativa di Epatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, Centro di riferimento Regionale per le affezioni epatiche, e Marco Distefano, che dirige l’Epatologia dell’Umberto I di Siracusa.
“La rete per la cura dell’epatocarcinoma con i centri Hub e i centri Spoke – ha spiegato Russello – e il riconoscimento dei centri epatologici del Garibaldi Nesima a Catania e del Policlinico a Palermo con una certificazione da parte di un ente esterno, non sono soltanto un importante traguardo scientifico, come ha riconosciuto nel corso del congresso dal prof.
Paolo Angeli, padovano, uno dei grandi esperti epatologi italiani. Avrà infatti un’importante ricaduta in termini di equità di cure e di assistenza per tutti i Siciliani”.
Il percorso di certificazione è stato illustrato nel corso del convegno da parte di Caterina Cocuzza e Desiree Caudullo, rispettivamente epatologa e data manager dell’Arnas Garibaldi.
Anche Massimo Pinzani, direttore scientifico dell’Ismett Palermo, ha sottolineato la capacità di far squadra degli epatologi siciliani “che sono riusciti, facendo rete, a eliminare, primi in Italia, le epatiti virali con l’introduzione di nuovi trattamenti”.
Certo, c’è ancora della strada da fare, visto che, come ha affermato Marco Di Stefano, “molte persone hanno l’epatite C e non sanno di averla, per cui stiamo facendo partire anche in Sicilia una campagna di controllo a tappeto”.
Tra gli altri argomenti del congresso, la steatosi, detta anche fegato grasso, che solo in Sicilia colpisce quasi 750.000 persone ed è la causa più frequente di malattia epatica cronica, di cirrosi e cancro del fegato. Quest’ultimo però, se diagnosticato precocemente, può essere curato e se scoperto tardivamente, la sopravvivenza può essere prolungata grazie all’immunoterapia. E’ importante comunque essere informati ed è stato sottolineato da più parti come il congresso sia stato importante anche per l’attenzione che ha suscitato sui media: nonostante dati epidemiologici allarmanti, infatti, l’attenzione per queste malattie è ancora molto bassa. E questo è un grave danno poichè si tratta di affezioni silenti e subdole, delle quali ci si accorge spesso quando è troppo tardi.
“Queste due giornate – ha detto Vincenza Calvaruso, segretaria dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – ci hanno consentito di fare il punto sullo stato dell’epatologia, con relazioni dall’elevato valore scientifico con importantissimi impulsi al cambiamento: Intelligenza Artificiale, tecniche innovative, nuovi farmaci che cambiano l’approccio alle patologie”.
Per esempio quelli che consentono di prolungare la vita e migliorare la qualità nelle persone colpite da cancro del fegato.
“E all’orizzonte delle innovazioni – ha detto il commissario straordinario Giuseppe Giammanco – si apre l’Arnas Garibaldi, nel trattamento di una patologia che coinvolge sempre più pazienti, con pressanti richieste di assistenza. Dal confronto del convegno, dai tavoli dell’approfondimento scientifico, si aprono insomma opportunità di assistenza, di servizio. Così ritorna per il Garibaldi e per l’intera Sicilia la possibilità di offrire sempre più quello che il paziente ci chiede: una risposta di qualità adeguata ai nostri tempi”.
Le strategie condivise di prevenzione sono state dunque al centro del dibattito. Per questo, particolarmente apprezzate dai medici di base che numerosi hanno presenziato all’incontro scientifico, sono state le ultime due relazioni, di Maria Luisa Arpi, endocrinologa del Garibaldi Nesima, e Gaetano Bertino, ordinario di gaestroenterologia dell’Università di Catania. Interventi improntati rispettivamente alla gestione del diabete mellito nel paziente con cirrosi e al trattamento dell’encefalopatia epatica.
– foto ufficio stampa Arnas Garibaldi Catania –
(ITALPRESS).

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كاليندا: فقط حزب العمل و فورتسا إيطاليا قدما برنامجاً للانتخابات الأوروبية

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قال كارلو كاليندا، زعيم حزب العمل الإيطالي، أنه لم يلاحظ أحد و الصحف قبل شهر من الانتخابات الأوروبية، أن فقط حزب فورتسا إيطاليا و حزب العمل و نحن الأوروبيين قدموا برنامجاً.

ورجح كاليندا، على وسائل التواصل الاجتماعي، أن يكون هذا نتيجة الإهمال، مضيفاً: أعتقد بدلاً من ذلك أن التناقضات الداخلية للقوائم تجعل من الصعب للغاية كتابة نقاط برنامجية دقيقة.

وأشار كاليندا إلى أن خوض الانتخابات الأوروبية دون أفكار واضحة هو أسوأ شيء ممكن، وفقاً لوكالة إيطاليا برس للأنباء.

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Israele chiede ai palestinesi di evacuare i quartieri est di Rafah

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ROMA (ITALPRESS) – L’esercito israeliano ha iniziato a chiedere ai palestinesi di evacuare i quartieri orientali di Rafah, quelli vicini al confine israeliano, in vista di un’offensiva pianificata nell’area meridionale della Striscia di Gaza. I civili sono stati chiamati a spostarsi in una zona umanitaria ampliata nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis. L’IDF sta ora iniziando a lanciare volantini nella parte orientale di Rafah, inviare messaggi di testo e telefonare ai palestinesi con istruzioni sulle zone che devono essere evacuate e quali percorsi prendere per raggiungere una zona umanitaria designata. L’ordine di evacuazione si applica per ora solo ad alcuni quartieri orientali di Rafah e non all’intera città nel sud di Gaza. I militari in un comunicato affermano che “in accordo con l’approvazione del livello politico, l’IDF invita la popolazione, che è sotto il controllo di Hamas, ad evacuare temporaneamente dai quartieri orientali di Rafah verso la zona umanitaria ampliata”.
“Questa questione progredirà gradualmente, secondo una valutazione continua della situazione”, afferma. La zona umanitaria ampliata nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis comprende ospedali da campo e tendopoli per i palestinesi sfollati, con l’IDF che afferma che “c’è stata un’ondata di aiuti umanitari diretti a Gaza” di recente. Il valico di Kerem Shalom con il sud di Gaza rimane ancora chiuso dopo l’attacco missilistico di ieri contro le truppe nell’area, ma potrebbe essere aperto a seguito di una nuova valutazione della situazione.

– Foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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لولوبريجيدا: لا نمنع الاستثمارات في الطاقة الكهروضوئية لكن بالتوافق مع الإنتاج الزراعي

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قال وزير الزراعة والسيادة الغذائية و الغابات الإيطالي، فرانشيسكو لولوبريجيدا، إن الاستثمارات في مجال الطاقة الكهروضوئية لا يتم منعها، لكن الهدف إدخال معايير تضمن التوافق مع الإنتاج الزراعي.

وأضاف لولوبريجيدا، في مقابلة صحفية، أن المعايير المتبعة بالفعل للفصل المخصص للطاقة الزراعية في خطة التعافي و الصمود لم تؤدي بالتأكيد إلى إبطاء الاستثمارات نظرًا لأنه تم تمويل 13500 شركة، متوقعاً دعم أكثر من 26 ألف بقدرة مركبة تبلغ 1.3 جيجاواط من الطاقة، أربع مرات مقارنة التوقعات، وفقاً لوكالة إيطاليا برس للأنباء.

وأكد الوزير دعم إنتاج الطاقة الشمسية من الألواح المتوافقة مع الإنتاج الزراعي. لذلك يتم وضعها على أسطح الإسطبلات والدفيئات الزراعية وعلى الأجهزة الزراعية.

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