Chiudi

Notizie

Notizie

Incendio all’Isola d’Elba, le immagini

incendio-all’isola-d’elba,-le-immagini

Incendio all'Isola d'Elba, le immagini

LIVORNO (ITALPRESS) – Un incendio è scoppiato nei boschi in località San Felo, nel comune di Rio nell’Elba, in provincia di Livorno. I vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento e bonifica con le squadre a terra. In azione due Canadair.

col4/gsl

Leggi
Notizie

Taylor Swift, esce versione “Aquamarine Green Edition” del vinile “1989”

taylor-swift,-esce-versione-“aquamarine-green-edition”-del-vinile-“1989”

MILANO (ITALPRESS) – Dalle 21 di ieri sera, e solo per 48 ore, è disponibile il preorder della versione “Aquamarine Green Edition” del vinile “1989 (Taylor’s Version)”, l’atteso album di Taylor Swift, in uscita il prossimo 27 ottobre.
L’annuncio di questa speciale versione colorata arriva dopo aver reso disponibile la scorsa settimana, esclusivamente per 48 ore, la versione del vinile “Sunrise Boulevard Yellow Edition”. “Aquamarine Green Edition” è disponibile solo fino alle 21 di domani, mercoledì 23 agosto.
La notizia della pubblicazione di “1989 (Taylor’s Version)” è avvenuta a sorpresa sul palco dell’ultima data della prima parte dell’”Eras Tour”, a Los Angeles, lo scorso 10 agosto. Il tour di Taylor Swift, artista multiplatino, farà tappa anche in Italia per due date evento andate completamente sold out in poco tempo, in programma il 13 e 14 luglio 2024 allo Stadio San Siro di Milano.
“Sorpresa!!! 1989 (Taylor’s Version) sta per arrivare! Questo album ha cambiato la mia vita in innumerevoli modi e mi riempie di gioia annunciare che la mia versione di “1989” uscirà il 27 ottobre. Ad essere del tutto onesti, questa è la mia ri-registrazione preferita che abbia mai fatto perchè le 5 tracce di From The Vault sono pazzesche. Non riesco a credere che siano state lasciate indietro. Ma non per molto!”.
L’album, pubblicato originariamente nel 2014, certificato disco di platino in Italia con all’interno singoli come “Shake it off”, “Blank Space”, entrambi dischi di platino, e “We Are Never Ever Getting Back Together”, disco d’oro, ha già visto estratti “This Love (Taylor’s Version)” nel maggio 2022 come colonna sonora di “The Summer I Turned Pretty” e “Wildest Dream (Taylors’ Version)”, dopo che il brano era diventato virale su TikTok.
“1989 (Taylor’s Version)” è la quarta re-incisione della prima parte della discografia dell’artista, dopo “Fearless”, “Red” e “Speak Now”, uscito il 7 luglio.
-foto ufficio stampa Taylor Swift-
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Ermal Meta sullo stupro di Palermo, “il mio non era un messaggio di odio”

ermal-meta-sullo-stupro-di-palermo,-“il-mio-non-era-un-messaggio-di-odio”

AGI – “Quando subisci uno stupro quel dolore dura per sempre. Ciò che ho scritto è stato dettato dalla rabbia”: così Ermal Meta ha precisato il senso del suo sfogo sui social contro lo stupro di gruppo a Palermo, intervistato a TG1 Mattina Estate.

“Io non ho scatenato nessun odio”, ha aggiunto il cantautore di origine albanese rispondendo alle polemiche, “l’odio viene scatenato da una certa passività. Spesse volte il non interesse su quello che accade viene travestito da una sorta di garantismo, e non può essere più così”.

 

 

Meta aveva augurato agli autori della violenza, se saranno reclusi, di “finire sotto 100 lupi in modo“, aveva aggiunto, “che capiate cos’è uno stupro”. L’allusione era a un messaggio scambiato dagli stupratori in chat dopo la violenza: “Eravamo 100 cani sopra una gatta”.

“Ciò che ho scritto d’istinto  stato dettato dalla rabbia di un libero cittadino”, ha spiegato il cantautore, “il dolore non deve essere necessariamente personale per poterlo sentire. Ho conosciuto persone che hanno subito stupri e dopo vent’anni il loro dolore è ancora vivo”. “Quando compi uno stupro”, ha aggiunto, “l’eco di quel crimine dura per tantissimo tempo. Io non ho conosciuto stupratori che hanno fatto 25 anni di galera, ma ho conosciuto vittime di stupro che hanno fatto 20 anni di psicofarmaci. Non è quella forse una prigione?”.

“È giusto educare”, ha concluso il cantautore, “ma è giusto anche punire qualora l’educazione non funzioni. Tutti i giorni incontro persone che esprimono le proprie paure e la più grande paura è diventata quella dell’altro”. 

Intanto sono in carcere Angelo Flores, che aveva ripreso i propri sei amici mentre stupravano la diciannovenne e, interrogato, aveva fatto i nomi dei complici cercando però di minimizzare le proprie responsabilità e Gabriele Di Trapani che aveva sostenuto che era stata la vittima a volere far sesso. Sono loro i primi due dei sette arrestati di Palermo che si sono visti respingere l’istanza di remissione in libertà.

L’unico uscito dalla cella, per andare in comunità, è R.P., che il 7 luglio, giorno della violenza, era ancora minorenne e ora ha compiuto 18 anni. La Procura, diretta da Claudia Caramanna, farà ricorso al tribunale del riesame, in sede di appello.

Il gip del tribunale dei minorenni di Palermo Alessandra Puglisi ha preso atto delle ampie ammissioni rese da R.P. e ha revocato l’ordine di custodia cautelare che aveva colpito il ragazzo, disponendo il suo trasferimento in comunità.

Il giovane è uno dei sette coinvolti nello stupro di gruppo e che, fra il 3 e il 18 agosto, sono finiti in carcere: si tratta di sei maggiorenni e di un diciassettenne – appunto R.P. – che nel frattempo ha compiuto la maggiore età. Il giovane era però ancora minorenne il 7 luglio scorso, il giorno in cui furono commessi gli abusi ai danni di una ragazza di 19 anni, trascinata in un cantiere del Foro Italico e sottoposta a violenze di ogni genere dagli indagati, tutti di età compresa fra 17 e 22 anni.

Abusi che, di fronte al giudice, R.P. ha confessato, anche perché incastrato dalle indagini dei carabinieri: da qui la scarcerazione disposta dal gip Puglisi ma anche il ricorso al tribunale del Riesame, in sede di appello, da parte della procura dei minorenni, convinta che R.P. abbia solo ammesso quel che non poteva negare.

I pm chiederanno dunque al riesame di riarrestare il giovane, che comunque – anche nel caso in cui l’appello dovesse essere accolto – potrà fare a sua volta ricorso in Cassazione e dunque resterà fuori per almeno 3-4 mesi. 

Leggi
Notizie

Ue-Ucraina, von der Leyen “Incontro produttivo con Zelensky ad Atene”

ue-ucraina,-von-der-leyen-“incontro-produttivo-con-zelensky-ad-atene”

ATENE (ITALPRESS) – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha avuto ad Atene un colloquio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Abbiamo discusso dei progressi dell’Ucraina nel percorso verso l’UE e del nostro continuo sostegno di fronte all’aggressione della Russia”, scrive Von Der Leyen su twitter definendo l’incontro “produttivo”.
“Continueremo a lavorare insieme – aggiunge – per portare il grano ucraino sui mercati mondiali e per fornire assistenza economica”.
Zelensky commenta su Telegram: “Ho incontrato Ursula von der Leyen per ringraziarla per i suoi sforzi volti a normalizzare le esportazioni e il transito agricolo dell’Ucraina. E’ importante ripristinarli completamente dal 15 settembre.
Ci aspettiamo una valutazione positiva dei progressi dell’Ucraina nel pacchetto di allargamento di ottobre e una conseguente decisione da parte degli Stati membri dell’UE di aprire i negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE fino alla fine del 2023″.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Ue-Ucraina, von der Leyen “Incontro produttivo con Zelensky ad Atene”

ue-ucraina,-von-der-leyen-“incontro-produttivo-con-zelensky-ad-atene”

ATENE (ITALPRESS) – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha avuto ad Atene un colloquio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Abbiamo discusso dei progressi dell’Ucraina nel percorso verso l’UE e del nostro continuo sostegno di fronte all’aggressione della Russia”, scrive Von Der Leyen su twitter definendo l’incontro “produttivo”.
“Continueremo a lavorare insieme – aggiunge – per portare il grano ucraino sui mercati mondiali e per fornire assistenza economica”.
Zelensky commenta su Telegram: “Ho incontrato Ursula von der Leyen per ringraziarla per i suoi sforzi volti a normalizzare le esportazioni e il transito agricolo dell’Ucraina. E’ importante ripristinarli completamente dal 15 settembre.
Ci aspettiamo una valutazione positiva dei progressi dell’Ucraina nel pacchetto di allargamento di ottobre e una conseguente decisione da parte degli Stati membri dell’UE di aprire i negoziati di adesione dell’Ucraina all’UE fino alla fine del 2023″.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Marocchinate: dalla Sicilia agli Usa, la nuova vita delle Ciociare

marocchinate:-dalla-sicilia-agli-usa,-la-nuova-vita-delle-ciociare

AGI – Erano ragazze, ragazzine anche minorenni, quelle che arrivarono dal Centro Italia durante e dopo la Seconda guerra mondiale alle porte di Palermo, con i segni della guerra, di una violenza antica, che aveva fatto del loro corpo un ‘bottino di guerra’.

Oggi si apprende – grazie al lavoro di Ester Rizzo, ricercatrice di Storia e storie delle donne, autrice de “Il labirinto delle perdute” (Navarra, 2021) – che si rifugiarono in un convento di Termini Imerese, e molte di loro partirono alla volta dell’America per rifarsi una vita con un marito sposato per procura: erano le vittime delle ‘marocchinate‘, ovvero scorribande, rapine e stupri di gruppo dimenticati (o oltraggiati, come nel caso della targa che li ricorda divelta a Viterbo) dalle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario dello sbarco in Sicilia e dell’inizio della campagna d’Italia, quando la risalita della penisola da parte delle truppe Alleate, impegnate a ridare al Paese la libertà dal giogo nazifascista, non riuscì o non volle impedire l’ondata di volenza dei ‘goumiers’, i soldati marocchini reclutati dal generale francese Alphonse Juin e inquadrati nel IV Tabor, che rappresentò la Francia nell’operazione Husky in Sicilia.

Il IV Tabor era composto da tre unità goum (banda, squadrone): in tutto 832 soldati nell’ambito del Corpo di spedizione francese costituito da 110.000 unità tra marocchini, algerini, tunisini e senegalesi. I marocchini erano stati scovati tra le tribù delle montagne dell’Atlante nel Paese maghrebino. Si trattava di berberi, legati tra loro da una cultura tribale e da una pratica del saccheggio già messa al servizio dei francesi negli anni Trenta contro le ribellioni anticoloniali.

A loro Juin, un recentissimo passato da collaborazionista con i nazisti di Vichy, prometteva, con l’avallo di Charles De Gaulle, l’indipendenza nazionale a medio-lungo termine e nell’immediato, con il non-intervento per mettere fine alle violenze, il via libera a razzie e ferocia (un proclama esplicito in questa direzione sarebbe stato fatto dal generale nei giorni della battaglia di Cassino, ma non ve ne sono prove storiografiche).

“Dalle numerose documentazioni raccolte – ha spiegato in diverse occasioni Emiliano Ciotti, presidente dell’Associazione nazionale delle vittime delle marocchinate (Anvm) – possiamo affermare che ci furono un minimo di 20.000 casi accertati di violenze, ma è un numero che comunque non rispecchia la verità; diversi referti medici dell’epoca riferirono che un terzo delle donne violentate, sia per vergogna o pudore, preferì non denunciare. Facendo una valutazione complessiva delle violenze commesse dal Corpo di Spedizione Francese, che iniziò le proprie attività in Sicilia e le terminò alle porte di Firenze, possiamo affermare con certezza che vi fu un minimo di 60.000 donne stuprate, e ben 180.000 violenze carnali”.

Se fu il Lazio a essere il più devastato tra i territori della penisola dalla violenza dei goumiers, questa ebbe inizio in Sicilia. E se le donne del Lazio hanno trovato ne “La Ciociara” di Alberto Moravia l’incarnazione letteraria dell’offesa subita, le donne siciliane “non hanno mai raccontato né denunciato portandosi nella tomba il peso del macigno che ha gravato per tutta la vita sul loro cuore”, scrive in “Le Ciociare di Capizzi” (Iacobelli Editore 2020) Marinella Fiume, storica, curatrice di una straordinaria indagine orale su quanto accadde tra la fine di luglio e l’inizio di agosto del 1943 a Capizzi, lungo la linea dell’Etna, qualche settimana dopo lo sbarco del 10 luglio di quello stesso anno.

Lì, tra i Nebrodi e l’Etna, alla violenza nazista (la prima strage di civili in Italia fu quella di Castigione di Sicilia con 16 morti) si aggiunse quella della bande di goumiers. “Venivano – racconta un contadino allora di 8 anni di età ai ricercatori impegnati nell’indagine su Capizzi – a gruppi sui muli ed erano neri, s’amnmuccavunu zoccu capitava, macari i fimmini, certu, masculi è runu! (arraffavano e mangiavano ciò che capitava, anche le femmine, certo, maschi erano!). Ma erano selvaggi e i fimmini i marturiavunu (le donne le martirizzavano). Una volta maritu e mugghieri ammazzaru un marrucchinu (marito e moglie ammazzarono un marocchino) insieme”.

I capitini non rimasero inerti, e nella guerra che coinvolgeva l’Europa ne nacque un’altra, di dimensioni minori ma altrettanto cruciale per la sopravvivenza di chi la visse: “Gli inglesi – racconta un capitano nel volume curato da Marinella Fiume per Iacobelli editore- portarono in Sicilia i marocchini perché dicevano che in Sicilia semu sarbaggi (siamo selvaggi) perciò ci volevano selvaggi come noi.

I marocchini erano di bassa statura e color marrone in faccia, vestiti con una coperta lunga (barracano), avevano capelli lunghi e intrecciati e portavano turbanti, senza calze e con gli zoccoli ai piedi. Ma siccome gli inglesi non ci difendevano, i capizzuoti (capitini) ne ammazzarono tanti di marocchini, a colpi di bastone e con le roncole. Tanto danno facemmo a loro, più di quanto loro non ne fecero a noi con le loro marocchinate.

Venivano nelle masserie a truppa e facevano i comodi loro. Le donne di tre famiglie le violentarono, madri, zie, cognate, sorelle e figlie, tenendo gli uomini sotto la scupetta (il fucile) e questi perciò non potevano reagire. Violentarono una ragazza di 16 anni che era andata sola a prendere l’acqua alla sorgente. Ma i capizzuoti non se la tenevano (non subivano) e fecero un’imboscata nel bosco. Una volta, al pascolo nel bosco trovai un elmetto, incuriosito mi avvicinai e dentro ci trovai la testa di un marocchino a cui l’avevano tagliata con l’ascia. Quella fu la guerra della citta’ di Capizzi contro i liberatori, i vinnigna’mmu (facemmo vendemmia di loro come si fa con l’uva) con una guerriglia”. Tra i goumiers i morti furono almeno 15.

Non fu solo Capizzi, in Sicilia, a subire questa violenza. I primi episodi si registrarono sulla statale Licata-Gela. “Agli stupri – scrive Fiume – parteciparono non solo i soldati di origine africana delle truppe coloniali, ma anche francesi europei perché le violenze del Cef continuarono ad opera di francesi bianchi paracadutisti, anche dopo il rimpatrio avvenuto il 23 ottobre 1943 del IV Tabor, nella frazione del Comune di Trapani denominata Xitta, dove dovettero intervenire le autorità militari americane per sedare la rivolta seguita alla reazione della popolazione civile”.

L’efferatezza del IV Tabor era nota agli Alleati, e i più consapevoli di dovervi porre un limite furono, forse, gli americani. I goumiers furono fatti imbarcare a Messina, ma senza che mettessero piede in città. Ma furono impiegati in Campania, nel Lazio e nella Toscana, dove replicarono i saccheggi e gli strupri commessi in Sicilia.

“Marinella Fiume e le donne di Capizzi – spiega all’AGI Ester Rizzo – hanno fatto riemergere quelle violenze obliate, queste verità non suffragate da alcun documento: tutti sapevano, ma in quel paese nessuno parlava. Quella ricostruzione è il ricordo, che fu alle donne negato, di una violenza subita. Nel Frusinate a molte di queste donne veniva vietato di andare alle fontane per venivano considerate ‘marce'”.

A rompere il silenzio della politica sulle “marocchinate” fu Maddalena Rossi, parlamentare comunista perseguitata dal fascismo: il 7 aprile 1952 denunciò in aula la mancata liquidazione di 60mila pratiche di pensione e di indennizzo alle donne vittime degli stupri. Oppresse da un sentimento di vergogna, molte ragazze fuggirono dall’Italia, trovando un canale speciale per lasciare il Paese:

“A Termini Imerese – rivela Ester Rizzo – c’era un convento, il convento di San Pietro, che, anche in tempo di pace, ospitava orfanelle, ragazzine in difficoltà: dava loro un’istruzione e l’arte del ricamo, insegnava a cucinare. Questa struttura era finanziata per opere di bene da emigrati da Termini Imerese negli Stati Uniti. Qui, a un certo punto, giunsero le ragazze che erano state violentate a Capua e ad Aversa. Nella zona di Termini Imerese, a Buonfornello, era presente un aeroporto militare, in cui operava un corpo di infermiere volontarie; a Cefalù, vicino a Termini, c’era il piu’ grande deposito americano di penicillina, usata per curare per le malattie veneree; e a Termini c’era un reparto di ginecologia molto avanzato”.

“Le ragazze – continua la storica – giungevano in Sicilia via mare o con aerei militari e dopo essere state curate, venivano portate nel convento, dove venivano loro impartite lezioni di ricamo, cucina, un’istruzione: alcune di loro furono fatte sposare per procura a emigrati di Termini Imerese negli Stati Uniti. È lì che sono andate a ricostruirsi una vita, ed è improbabile che chi le sposava non sapesse di questa storia. Alcune restarono a Termini Imerese: di loro non sappiamo nulla – conclude Ester Rizzo – ed è meglio lasciarle in pace”.

 

 

 

Leggi
Notizie

Mondiali rugby, ecco i 33 azzurri convocati da Crowley

mondiali-rugby,-ecco-i-33-azzurri-convocati-da-crowley

ROMA (ITALPRESS) – Lo staff tecnico della Nazionale Italiana di rugby guidato da Kieran Crowley ha ufficializzato la lista degli atleti convocati per la Rugby World Cup 2023 in calendario in Francia a partire dall’8 settembre 2023. Per la decima edizione della rassegna iridata, la seconda a disputarsi al di là delle Alpi dopo l’edizione del 2007 vinta dal Sudafrica, che si presenta da Campione in carica dopo il successo giapponese nel 2019, il Ct neozelandese dell’Italia opta per una rosa composta da diciannove avanti e quattordici tra mediani e trequarti. La Benetton Rugby, con sedici atleti selezionati, è la squadra maggiormente rappresentata, mentre sono ben ventiquattro gli azzurri alla loro prima edizione della Rugby World Cup in carriera: con una rosa dall’età media di 26 anni e mezzo, il giocatore anagraficamente più esperto è il pilone/tallonatore dei Leoni, Federico Zani, mentre l’estremo delle Zebre Parma Lorenzo Pani, 21 anni compiuti lo scorso quattro luglio, poche settimane prima di debuttare in Nazionale contro la Scozia nel primo test-match delle Summer Nations Series, è l’atleta più giovane del gruppo azzurro che non presenta esordienti assoluti tra le proprie fila. Veterano assoluto dell’Italrugby l’apertura/estremo del Perpignan Tommaso Allan, che sabato scorso a San Benedetto ha raggiunto Diego Dominguez a quota 74 caps ed è l’unico a prendere parte alla terza Rugby World Cup in carriera. L’Italia disputerà la prima partita allo stadio “Geoffroy Guichard” di Saint-Etienne, lo stesso dove la Nazionale di Pierre Berbizier arrivo a sfiorare i quarti di finale del 2007, arrendendosi di misura alla Scozia (18-16) nei minuti finali. Esordio con la Namibia sabato 9 settembre alle ore 13. La seconda partita dell’Italia è in programma mercoledì 20 settembre a Nizza presso lo Stade de Nice contro l’Uruguay. Il terzo e quarto incontro del Girone A sono in calendario all’Olympique Stadium di Lione contro Nuova Zelanda e Francia, rispettivamente venerdì 29 settembre e venerdì 7 ottobre. Dopo aver completato la preparazione sabato 26 agosto a Treviso affrontando il Giappone nell’ultimo test-match, l’Italia si radunerà il 31 agosto a Roma e volerà in Francia domenica 3 settembre, raggiungendo il quartier generale di Bourgoin-Jallieu. “Non è stato semplice arrivare alla scelta dei 33 convocati e tutti i giocatori che hanno partecipato alla preparazione hanno lavorato nel migliore dei modi. Riteniamo che questa sia la migliore Italia possibile – ha dichiarato Crowley – Nella selezione finale ha avuto un peso specifico rilevante la capacità di alcuni atleti di ricoprire più di un ruolo, permettendoci di ampliare le scelte a nostra disposizione. Abbiamo ancora un test-match contro il Giappone per presentarci in Francia nelle migliori condizioni possibili”. Questo l’elenco dei giocatori convocati per la Rugby World Cup 2023:
Piloni
Pietro Ceccarelli (Perpignan), Simone Ferrari (Benetton), Danilo Fischetti (zebre parma), Ivan Nemer (benetton), Marco Riccioni (saracens), Federico Sani (benetton) .
Tallonatori
Luca Bigi (Zebre Parma), Epalahame Faiva (svincolato), Giacomo Nicotera (Benetton).
Seconde Linee
Niccolò Cannone (Benetton), Dino Lamb (Harlequins), Federico Ruzza (Benetton), David Sisi (Zebre Parma).
Terze Linee
Lorenzo Cannone (Benetton), Toa Halafihi (Benetton), Michele Lamaro (Benetton), Sebastian Negri (Benetton), Giovanni Pettinelli (Benetton), Manuel Zuliani (Benetton).
Mediani di Mischia
Alessandro Fusco (Zebre Parma), Alessandro Garbisi (Benetton),
Martin Page-Relo (Lione), Stephen Varney (Gloucester).
Mediani di Apertura
Tommaso Allan (Perpignan), Giacomo Da Re (Benetton), Paolo Garbisi (Montpellier).
Centri
Juan Ignacio Brex (Benetton), Luca Morisi (svincolato).
Ali/Estremi
Pierre Bruno (Zebre Parma), Ange Capuozzo (Stade Toulousain),
Montanna Ioane (Lione), Paolo Odogwu (Benetton), Lorenzo Pani (Zebre Parma).
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

On 26 and 27 August in Favignana the “Egadi Blu Fest”

on-26-and-27-august-in-favignana-the-“egadi-blu-fest”

FAVIGNANA (TRAPANI) (ITALPRESS/MNA) – The sea experience through different and “wonderful” points of view. This is the goal of Egadi Blu Fest, which will be held in Favignana on the weekend of 26 and 27 August. The initiative is organized by the Municipality of Favignana, the entity responsible for the Egadi Islands Marine Protected Area as part of the “AMPPA – Marine Protected Areas and Artisanal Fishing. Integrated management through awareness and environmental education” funded by the INTERREG V-A Programme Italy-Malta.
On Saturday 26 August in Piazza Europa, in Favignana, the cooking show “The sea narrated around the table” is scheduled at 7 pm, curated by chef Peppe Giuffrè. The Ciumara band will perform the music.
Three appointments are scheduled for Sunday 27 August, again in Piazza Europa: at 7pm the presentation of Paolo Balistrerìs book “Favignana, water paths”, at 7.45pm the talk show with the theme “The sea as a resource. Take care of it”, moderated by journalist Jana Cardinale, and at 8.30pm musical show with the Macuccusonu band.
The two days are the preview of an event scheduled from 11 to 15 September which will also involve Levanzo and Marettimo. The Egadi Islands MPA is the leader of the “AMPPA”project which aims to help protect and safeguard the marine and terrestrial biodiversity of marine protected areas (in the islands of Sicily and Malta) through the creation of systems and services for the protection and restoration of cross-border biodiversity.
The project partners are the Regional Department of Mediterranean Fishing, the Municipality of Ustica – Management body of the Marine Protected Area of the Island of Ustica, together with Gharb Local Council and Ghajnsielem Local Council representing Gozo.
“The respect towards the protection of the sea, the territory and biodiversity represent for us a precious wealth to defend and to take care of”, said the mayor Francesco Forgione, adding “the role of the Marine Protected Area must be at the forefront in respect to nature and we must carry out this task with great care”.
-photo mgg –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Il business dei ‘pollai’ per turisti a Gallipoli: in sei in 60 metri quadri

il-business-dei-‘pollai’-per-turisti-a-gallipoli:-in-sei-in-60-metri-quadri

AGI – Duecento ragazzi stipati come sardine in appartamenti affittati per lo più in nero, provenienti da ogni parte d’Italia e da diversi Paesi esteri, disposti a pagare dai 1.500 ai 5.000 euro a settimana di canone per ogni unità abitativa.

È quanto hanno scoperto gli uomini della guardia di finanza di Gallipoli in provincia di Lecce, nella nota località balneare salentina, tra baia Verde e lido San Giovanni, presa d’assalto ogni estate da migliaia di giovani in c cercano divertimento, notti brave, musica ad alto volume.

Trentanove gli appartamenti passati al setaccio, 212 i giovani trovati all’interno, in alcuni casi anche 10 persone in appartamenti piccolissimi di 60 mq. Sono al vaglio le posizioni dei singoli proprietari degli immobili con la possibilità dell’adozione di una ordinanza di sgombero coatto.

Le indagini sono in corso per stabilire tutti gli aspetti di ogni singola posizione, dall’evasione delle tasse, alle sanzioni da comminare per l’eccedenza delle presenze in ogni singolo immobile, alle carenze di natura igienico sanitaria. Sono stati allertati e sono intervenuti anche i tecnici comunali.

Leggi
Notizie

“Festicciola tra amici” a Porto Cervo, ma per le fiamme gialle è una discoteca abusiva

“festicciola-tra-amici”-a-porto-cervo,-ma-per-le-fiamme-gialle-e-una-discoteca-abusiva

AGI – Per l’organizzatore era solo una “festicciola tra amici”, ma per i finanzieri di Olbia era una discoteca a tutti gli effetti, se non per la totale assenza di autorizzazioni. A guastare la festa – letteralmente – a circa 250 persone sono state le fiamme gialle piombate poco dopo l’una di notte tra ragazzi e ragazze  che avevano pagato da 50 (le donne) a 100 (gli uomini) euro per partecipare a un party in piscina in una lussuosa villa di Porto Cervo.

Tutto era stato organizzato meticolosamente: un campo era stato trasformato in parcheggio pieno di auto di lusso e di grossa cilindrata e un servizio di navetta portava gli ospiti alla villa e poi addetti alla sicurezza, cassieri, baristi e dj.

Quando i finanzieri hanno chiesto del padrone di casa, un romano di 27 anni (titolare di una società con domicilio fiscale nel comasco) ha assicurato che era solo una cosa tra amici e che il ticket – che si poteva pagare sia in contanti che con il pos – era solo un contributo per le bevande, assolutamente senza alcuno scopo di lucro. Giustificazioni che però non hanno convinto i militari che lo hanno denunciato.

Quello delle ‘feste private’ e’ un fenomeno in crescita, nella costa sarda, dove un pubblico di giovani e giovanissimi si ritrova sempre di più in eventi organizzati via social, in luoghi isolati che raggiungono e frequentano grazie al passa parola e al tamtam delle app di messaggistica istantanea.

Nel corso del blitz nella villa, i finanzieri hanno trovato anche agende con dati relativi all’evento in corso e ad altre “feste” già consumate, oltre a una importante somma di denaro in contanti confezionata in mazzette in plastica trasparente sottovuoto e nascosta in una pattumiera, circa 40 mila euro in banconote da 50, 100, 200 e 500 euro.
 

Leggi
1 843 844 845 846 847 1.128
Page 845 of 1128