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Cgia “Il Sud cresce 4 volte più di Francia e Germania messe assieme”

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MESTRE (VENEZIA) (ITALPRESS) – Sebbene nel 2023 il Mezzogiorno sia destinato a rimanere la ripartizione geografica che in Italia registrerà l’aumento del Pil più contenuto ( 1 per cento circa rispetto al 1,1 nel Centro e al 1,2 per cento circa nel Nord), lo stesso, comunque, supererà quello della Francia ( 0,8 per cento) e, in particolar modo, della Germania (-0,3 per cento) che ormai è in piena recessione tecnica. Se calcoliamo la media semplice del tasso di crescita di Parigi e Berlino, il risultato si attesta al 0,25 per cento; ciò implica che anche il nostro Sud crescerà quattro volte più di Francia e Germania messe assieme. Ancorchè questo confronto sia un semplice caso di scuola, possiamo comunque affermare con soddisfazione che ci troviamo di fronte alla rivincita degli “ultimi”. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui non siamo più l’ultima ruota del carro europeo e sebbene il rallentamento dell’economia in corso quest’anno stia investendo tutta Europa, l’Italia si sta difendendo meglio degli altri, anche per merito del Sud. Ma c’è dell’altro. Persino il Regno Unito rimarrà alle nostre spalle; nella classifica della crescita economica relativa al 2023 dovrebbe fermarsi al 0,4 per cento. Un risultato storico che dimostra come il Belpaese e in particolar modo il Mezzogiorno abbiano superato meglio dei nostri principali competitor gli effetti negativi provocati dalla pandemia, dalla crisi energetica e dal boom dell’inflazione.
Secondo l’Ufficio studi della Cgia, il “riscatto” del Sud e in generale del nostro Paese è ascrivibile ad almeno tre fenomeni. Il primo riguarda l’entità degli aiuti messi in campo dagli ultimi esecutivi per fronteggiare a livello nazionale la crisi pandemica e gli effetti del caro-energia. Tra ristori, contributi a fondo perduto, cassa integrazione, bonus economici, assunzioni nella sanità, etc., tra il 2020 e il 2022 sono stati erogati almeno 180 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti altri 91 miliardi che nel 2022-2023 sono serviti a mitigare i rincari delle bollette di luce e gas. In buona sostanza, in quest’ultimo quadriennio lo Stato ha erogato oltre 270 miliardi di euro che sono riusciti, in buona parte, ad “anestetizzare” le difficoltà economiche “piovute” addosso agli italiani in questo inizio di decennio. Il secondo, invece, riguarda la ripresa dei consumi delle famiglie e quella degli investimenti nelle costruzioni che, nel biennio 2021-2022, hanno interessato soprattutto il Mezzogiorno. Il terzo, infine, è riconducibile al forte aumento degli investimenti fissi lordi avvenuto nel Sud che, grazie anche alle risorse messe a disposizione dal PNRR, ha interessato, in particolar modo, il comparto delle costruzioni.
Nonostante i segnali positivi appena richiamati, la situazione generale del Sud rimane ancora critica, secondo la Cgia. Come nel resto del Paese è in atto un forte rallentamento dell’economia che, a causa dell’inflazione e del conseguente aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE, potrebbe spingerci verso un autunno pieno di insidie. Non dimentichiamoci, inoltre, che le criticità che da sempre affliggono il Mezzogiorno sono ancora in attesa di una soluzione, ricorda la Cgia. Il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, rimane molto elevato, il livello di povertà ed esclusione sociale è preoccupante, il deficit infrastrutturale costituisce un ostacolo allo sviluppo e l’efficienza della Pubblica Amministrazione è tra le peggiori d’Europa. Tuttavia, i segnali in grado di dar corpo a una svolta ci sono e potrebbero consolidarsi se nei prossimi tre anni riusciremo a spendere bene tutte le risorse che il PNRR ha destinato al Mezzogiorno.
Tra il 2019 (anno pre-pandemico) e il 2023, rileva l’Ufficio studi della Cgia, il nostro Paese ha registrato un livello di crescita nettamente superiore a quello registrato dai principali paesi europei nostri competitor. Se dal confronto la crescita del Pil in Italia è aumentata del 2,1 per cento, in Francia si è attestata al 1,2 per cento, mentre in Germania è stata solo del 0,3 per cento. Anche il Regno Unito, sebbene non sia più in UE, può contare su un differenziale di crescita risibile pari al 0,1 per cento.
Ancorché le distanze tra le nostre regioni siano “millimetriche”, sempre secondo l’Ufficio studi della Cgia, nel 2023 a trainare la crescita del Pil sarà la Lombardia con una previsione di crescita del 1,29 per cento. Seguono il Veneto con il 1,24 per cento, il Trentino Alto Adige con il 1,23 per cento, il Lazio con il 1,18 per cento e il Piemonte-Valle d’Aosta con il 1,17 per cento. Chiudono la graduatoria la Campania con il 0,86 per cento, il Molise con il 0,84 per cento e, infine, la Basilicata con il 0,82 per cento. Le regioni che non hanno ancora recuperato il crollo del Pil avvenuto nel 2020 (anno dello “scoppio” della pandemia) sono la Calabria con un differenziale negativo rispetto al 2019 dello 0,25, il Molise dello 0,83, la Valle d’Aosta dello 0,88, la Liguria del 2,02 e, in particolar modo, la Toscana che deve ancora “riconquistare” ben 3,22 punti di Pil.
A livello provinciale, invece, guida la graduatoria della crescita 2023 Ascoli Piceno con un incremento del valore aggiunto rispetto all’anno scorso del 2,10 per cento. Seguono Milano con il 1,86 per cento, Venezia e Trapani entrambe con il 1,85 per cento, Sondrio con il 1,81 per cento e Verona con il 1,76 per cento. In coda, invece, scorgiamo al terzultimo posto Macerata con il 0,25 per cento, al penultimo Vibo Valentia con 0,07 per cento e, infine, Gorizia con il 0,04 per cento.

grafico Cgia di Mestre
(ITALPRESS).

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Weekend con il caldo, fine mese con la pioggia

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AGI – Sull’Italia e su gran parte del bacino mediterraneo persiste in questo weekend un vasto anticiclone. Ancora qualche fenomeno pomeridiano sarà possibile sui rilievi, con il caldo tuttavia in aumento nei prossimi giorni, sottolinea il Centro Meteo italiano. Da metà della prossima settimana e per la fine di agosto potrebbe invece arrivare il maltempo. Le temperature di questi giorni saranno anche 6-8 C sopra le medie, fino all’avvio della prossima settimana.

Non si escludono nuovamente punte di 40 gradi sulle zone interne del centro-sud, Isole Maggiori e in Pianura Padana tra la giornata di Domenica e quella di Lunedì. Con l’arrivo della prossima settimana aumentano le possibilità di ritorno del maltempo, ma vediamo dove. Per fine agosto i modelli matematici iniziano a intravedere l’arrivo del maltempo nel lungo termine: una goccia fresca in quota infatti, potrebbe palesarsi dalla meta’ della prossima settimana determinando un aumento dell’instabilità pomeridiana. Nella seconda parte della settimana una saccatura depressionaria potrebbe abbassarsi di latitudine e investire il continente europeo centro-meridionale. Burrasca di fine stagione, dunque, che potrebbe interessare la nostra penisola per gli ultimi giorni del mese.

Queste le previsioni meteo per oggi

Al Nord Al mattino tempo stabile su tutte le regioni con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo isolati piovaschi sulle Alpi orientali. Al pomeriggio instabilità in aumento sui settori alpini e appenninici con acquazzoni e temporali sparsi, nuvolosità e schiarite sui restanti settori. In serata tempo in miglioramento con nuvolosità alta in transito al Nord-Ovest e sereno altrove.

Al Centro Al mattino tempo stabile su tutti i settori con cieli sereni o poco nuvolosi. Al pomeriggio nuvolosità in sviluppo nelle zone interne con possibili acquazzoni isolati, soleggiato altrove. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile con prevalenza di cieli sereni.

Al Sud e sulle Isole Al mattino tempo stabile su tutte le regioni con cieli sereni o poco nuvolosi. Al pomeriggio ancora tempo asciutto con cieli soleggiati, qualche nube nelle zone interne con possibili piogge isolate tra Molise e Campania. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile con ampie schiarite. 

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Sgomberata l’area dell’ex macello a Monza, allontanati 8 abusivi

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MONZA (ITALPRESS) – Nell’ambito di un’operazione congiunta della Questura e della Polizia Locale di Monza è stato effettuato un accesso nell’area dell’ex macello di via Procaccini, a seguito di alcune segnalazioni di cittadini, e sono stati sorpresi sette occupanti abusivi, tutti cittadini extracomunitari senza fissa dimora ed un cittadino italiano, nato a Torino, e residente a Cinisello Balsamo.
I cittadini extracomunitari individuati ed allontanati dall’area utilizzata come rifugio di fortuna sono risultati essere a seguito delle procedure di fotosegnalamento presso il Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica della Questura di Monza e della Brianza tutti irregolari sul territorio italiano, e sono stati identificati come: un cittadino marocchino 26enne, domiciliato in provincia di Lecco, con innumerevoli precedenti per spaccio di sostanza stupefacente e reati contro il patrimonio; un altro cittadino nato in Libia 30enne, con cittadinanza marocchina, senza fissa dimora, gravato da gravi reati tra cui più volte condannato e denunciato per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti e con divieto di dimora in Lombardia, più volte violato e denunciato; un altro cittadino marocchino 22enne senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, già collocato presso il CPR di Potenza e dimesso dallo stesso a luglio, in quanto ha richiesto asilo politico e non si è mai presentato in sede di audizione in Commissione; un altro cittadino marocchino 30enne anch’egli denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti, senza fissa dimora, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti; ed un altro cittadino marocchino appena 18enne, senza fissa dimora e gravato da gravi reati come rapina, furto aggravato e spaccio di sostanza stupefacente.
I cittadini extracomunitari sono stati accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione e vista la loro presenza irregolare sul territorio italiano, nei loro confronti il Questore di Monza e della Brianza, Marco Odorisio ha adottato il provvedimento di allontanamento dal territorio italiano entro sette giorni.
Per quanto riguarda il cittadino italiano è stata attivata la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza per l’adozione della misura di prevenzione del Questore del foglio di via dal Comune di Monza.
Tali servizi continueranno anche nei prossimi giorni, fanno sapere dalla Questura.
foto ufficio stampa Polizia di Stato
(ITALPRESS).

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Pinotti “Basta machismo, da ministra ho celebrato l’unione di due soldatesse”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ un comportamento disonorevole”. E’ il giudizio sul generale Roberto Vannacci di Roberta Pinotti, ex ministra dem della Difesa che, in un’intervista a la Repubblica, ricorda le prime unioni civili in uniforme e, al tempo stesso, la responsabilità dei comandi delle Forze armate di “prosciugare” le sacche di machismo e sessismo nell’Esercito.
“Ho condiviso l’immediata e forte presa di posizione del ministro Crosetto che ha definito farneticazioni quelle di Vannacci e ricordato come portino discredito all’Esercito, alla Difesa e alla Costituzione, su cui i militari giurano – sottolinea -. Sono parole inconcepibili. E i vertici dell’Esercito hanno preso le distanze e lo hanno rimosso dall’incarico. Ora si attiveranno le procedure disciplinari per comportamenti inadeguati e si vedrà”.
“Ripeto: sono affermazioni inaccettabili da parte di chiunque le pronunci, ma per gli alti gradi c’è una aggravante che è rappresentata dalla responsabilità nei confronti dei loro soldati e del loro stesso mondo – aggiunge -. Chi ha ruoli di comando come quello degli alti gradi militari non deve far ricadere sulle istituzioni il discredito. Perciò quelle frasi non fanno onore all’incarico che si ricopre. Vorrei aggiungere una cosa”. “Spesso i militari si richiamano ai concetti di forza ed onore che sono certamente importanti per chi ha scelto la professione militare – prosegue -. Ma forza e onore non si manifestano mai mettendo alla berlina e discriminando gli altri. L’eroismo è dato dalla capacità di protezione, anche con atti di coraggio, e non dal machismo d’antan”.
Pinotti ricorda di avere celebrato una delle prime unioni civili omosessuali da ministra della Difesa, “di due donne a Genova nel mio Comune. Subito dopo l’approvazione della legge, ci furono le unioni civili di alcuni militari in servizio in uniforme, come consentito per le unioni e i matrimoni in genere. Non ci fu bisogno di chiedere a me autorizzazioni o fare ordinanze: fu una scelta naturale da parte dei capi di Stato maggiore delle diverse Forze armate. E ci sono stati anche casi piuttosto delicati, affrontati con grande apertura e equilibrio”. “C’è stato – spiega -. E c’è stata una particolare attenzione sul percorso che ha consentito alla persona di mantenere le stesse prerogative e le stesse mansioni. Un esempio di sensibilità”.
Quelle di Vannacci non sono opinioni diffuse nell’Esercito “secondo la mia esperienza”, tiene a precisare l’ex ministro Pinotti, che aggiunge: “Ci possono evidentemente essere delle sacche e quindi i comandi hanno il compito di prosciugarle”.
Alla domanda se sessismo e machismo nelle Forze armate aprono la porta al nonnismo, risponde: “Certo. E’ stato uno dei fattori negli anni in cui il nonnismo era davvero consistente. Ma l’entrata delle donne è stato anche uno degli elementi di decrescita esponenziale del nonnismo. Voglio ricordare la tragedia di Emanuele Scieri: opinioni espresse da chi aveva ruoli di comando potrebbero avere creato un clima favorevole”.
“Dobbiamo ancora attendere per avere donne ai vertici delle Forze armate, perchè sono entrate nel 2000, ma è solo questione di tempo”, dichiara Roberta Pinotti, ricordando che negli Usa una donna è stata nominata capo della Marina militare.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Pinotti “Basta machismo, da ministra ho celebrato l’unione di due soldatesse”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ un comportamento disonorevole”. E’ il giudizio sul generale Roberto Vannacci di Roberta Pinotti, ex ministra dem della Difesa che, in un’intervista a la Repubblica, ricorda le prime unioni civili in uniforme e, al tempo stesso, la responsabilità dei comandi delle Forze armate di “prosciugare” le sacche di machismo e sessismo nell’Esercito.
“Ho condiviso l’immediata e forte presa di posizione del ministro Crosetto che ha definito farneticazioni quelle di Vannacci e ricordato come portino discredito all’Esercito, alla Difesa e alla Costituzione, su cui i militari giurano – sottolinea -. Sono parole inconcepibili. E i vertici dell’Esercito hanno preso le distanze e lo hanno rimosso dall’incarico. Ora si attiveranno le procedure disciplinari per comportamenti inadeguati e si vedrà”.
“Ripeto: sono affermazioni inaccettabili da parte di chiunque le pronunci, ma per gli alti gradi c’è una aggravante che è rappresentata dalla responsabilità nei confronti dei loro soldati e del loro stesso mondo – aggiunge -. Chi ha ruoli di comando come quello degli alti gradi militari non deve far ricadere sulle istituzioni il discredito. Perciò quelle frasi non fanno onore all’incarico che si ricopre. Vorrei aggiungere una cosa”. “Spesso i militari si richiamano ai concetti di forza ed onore che sono certamente importanti per chi ha scelto la professione militare – prosegue -. Ma forza e onore non si manifestano mai mettendo alla berlina e discriminando gli altri. L’eroismo è dato dalla capacità di protezione, anche con atti di coraggio, e non dal machismo d’antan”.
Pinotti ricorda di avere celebrato una delle prime unioni civili omosessuali da ministra della Difesa, “di due donne a Genova nel mio Comune. Subito dopo l’approvazione della legge, ci furono le unioni civili di alcuni militari in servizio in uniforme, come consentito per le unioni e i matrimoni in genere. Non ci fu bisogno di chiedere a me autorizzazioni o fare ordinanze: fu una scelta naturale da parte dei capi di Stato maggiore delle diverse Forze armate. E ci sono stati anche casi piuttosto delicati, affrontati con grande apertura e equilibrio”. “C’è stato – spiega -. E c’è stata una particolare attenzione sul percorso che ha consentito alla persona di mantenere le stesse prerogative e le stesse mansioni. Un esempio di sensibilità”.
Quelle di Vannacci non sono opinioni diffuse nell’Esercito “secondo la mia esperienza”, tiene a precisare l’ex ministro Pinotti, che aggiunge: “Ci possono evidentemente essere delle sacche e quindi i comandi hanno il compito di prosciugarle”.
Alla domanda se sessismo e machismo nelle Forze armate aprono la porta al nonnismo, risponde: “Certo. E’ stato uno dei fattori negli anni in cui il nonnismo era davvero consistente. Ma l’entrata delle donne è stato anche uno degli elementi di decrescita esponenziale del nonnismo. Voglio ricordare la tragedia di Emanuele Scieri: opinioni espresse da chi aveva ruoli di comando potrebbero avere creato un clima favorevole”.
“Dobbiamo ancora attendere per avere donne ai vertici delle Forze armate, perchè sono entrate nel 2000, ma è solo questione di tempo”, dichiara Roberta Pinotti, ricordando che negli Usa una donna è stata nominata capo della Marina militare.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Violenza di gruppo a Palermo, il racconto degli orrori

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AGI – Il racconto degli orrori, nell’atto di accusa contro i quattro “bravi ragazzi” del branco di Palermo, arrestati per stupro di gruppo, può essere sintetizzato in poche parole, quelle dette dal diciannovenne Christian Maronia ai suoi compari: “… lei non voleva, faceva: ‘No, basta!'”.

Affermazione che vale un’ammissione di colpevolezza: per integrare la violenza sessuale basta infatti che la vittima si opponga, cosa che vale anche nel caso in cui dovesse esserci un iniziale consenso. Nella vicenda palermitana, che ha portato a quattro arresti oggi e tre il 3 agosto, il consenso non c’era mai stato: la ragazza, fatta ubriacare e stordita a forza di spinelli, era stata portata in un luogo appartato e abusata. Ha chiesto aiuto, ma i passanti non avrebbero capito cosa stesse succedendo.

“Quello che la stroppiò (le fece molto male, ndr) è stato Cristian (con riferimento al diciottenne Barone, arrestato due settimane fa, ndr)”, diceva Samuele La Grassa nelle conversazioni intercettate, aggiungendo altre affermazioni di inconsapevoli ammissioni di fatti gravissimi: “Vedi che… oltre a questo, i pugni…”.

Elio Arnao completava il concetto: “Minchia c’era che non ansimava più, faceva ahia ahia…”. La Grassa: “I pugni ci davano e pure gli schiaffi… Non respira…”. Mentre gli amici riconoscevano che i fatti erano realmente stati una violenza odiosa e vigliacca, Maronia tentava ancora di giustificarsi: “Era eccitata, non è vero…”.

Per poi concludere egli stesso: “Ora ci mettono tutti nella stessa cella”. C’è chi avrebbe filmato le violenze per poi cancellare il video per evitare guai. Odiosi anche, in un’altra conversazione intercettata, i commenti sulla ragazza “molto profonda” e “aperta”.

Contro di loro anche le ammissioni di uno dei primi arrestati, Angelo Flores, di 23 anni, che non aveva esitato a fare i nomi degli altri bravi ragazzi che, con lui, avevano partecipato allo stupro di gruppo: Gabriele Di Trapani, Cristian Barone, Christian Maronia, Elio Arnao, Samuele La Grassa e un minorenne. 

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Uomo ucciso a picconate, arrestati due fratelli romeni

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AGI – Due fratelli romeni, di 23 e 25 anni, sono stati fermati dai Carabinieri di Anzio per la morte del 77enne trovato questa mattina con una ferita alla testa nel suo appartamento di Nettuno, sul litorale laziale, ucciso con una picconata.

I militari, coadiuvati da personale del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, hanno appurato che i due giovani frequentavano da anni la casa della vittima che spesso li ospitava e gli faceva svolgere vari lavori di giardinaggio e di ristrutturazione.

Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto alle 7 in una villa in costruzione adiacente all’abitazione della vittima e presentava un colpo nella parte posteriore della nuca, inferto con un piccone, successivamente rinvenuto e sequestrato.

I due fratelli sono stati bloccati poco dopo nelle immediate vicinanze del luogo del delitto, a bordo della loro auto, che è stata perquisita. Le testimonianze raccolte nel corso della giornata hanno permesso di confermare la presenza dei due sul luogo del delitto negli istanti immediatamente antecedenti e successivi all’aggressione.

Al termine delle attività, sono stati sequestrati l’arma del delitto, l’auto dei due fratelli, i cellulari dei fratelli fermati e i loro indumenti. Si indaga ora per chiarire il movente del delitto. I due fermati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

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Due persone fermate per l’omicidio del 77enne di Nettuno

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NETTUNO (ROMA) (ITALPRESS) – I Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno eseguito due fermi di indiziati di delitto nei confronti di due fratelli romeni, di 23 e 25 anni, gravemente indiziati dell’omicidio di Vincenzo Vetrano, un uomo di 77 anni residente a Nettuno. I militari, a seguito di indagini hanno appurato che i due giovani frequentavano da anni la casa della vittima, che frequentemente li ospitava e gli faceva svolgere vari lavori di giardinaggio e di ristrutturazione. Nella mattinata odierna, verso le ore 07.00, veniva rinvenuto il cadavere della vittima in una villa in costruzione adiacente all’abitazione del Vetrano. La vittima presentava un colpo nella parte posteriore della nuca, inferto con un piccone, successivamente rinvenuto e sequestrato. I due fratelli venivano bloccati poco dopo nelle immediate vicinanze del luogo del delitto, a bordo della loro auto, che veniva perquisita. Ulteriori testimonianze raccolte nel corso della giornata consentivano di cristallizzare la presenza dei due sul luogo del delitto negli istanti immediatamente antecedenti e successivi all’aggressione subita dal Vetrano. Al termine delle attività, venivano sequestrati l’abitazione ove veniva rinvenuto il corpo della vittima, l’arma del delitto, l’auto sopra menzionata, i cellulari dei fratelli fermati e gli indumenti indossati dagli stessi. Ulteriori accertamenti sono in corso finalizzati a chiarire il movente. I due fermati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Carabinieri Lazio

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Il grande caldo accompagnerà il primo grande esodo

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AGI – Il terzo weekend di agosto coincide con il primo grande controesodo estivo e con ritorno del grande caldo sull’Italia: per i 12 milioni di italiani che si metteranno in viaggio ci sarà da fare i conti con il bollino rosso per il traffico ma anche per le ondate di calore con temperature che localmente sfioreranno i 40 gradi.

Il livello più alto di allerta per le alte temperature riguarda le città di Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Latina, Perugia, Rieti e Roma sia per la giornata di domani che per domenica. Il traffico sarà in aumento già da domani mattina (bollino rosso per le partenze verso le mete balneari) che andrà intensificandosi fino ai picchi di domenica sera per il rientro nella grandi città.

Le autostrade più trafficate saranno le direttrici di collegamento, la A1 Milano-Napoli e la A14 Bologna-Taranto. Per agevolare la circolazione, Autostrade per l’Italia ha spiegato di aver “rimosso i cantieri più impattanti e di aver rafforzato i presidi e i servizi di assistenza all’utenza lungo i tratti più trafficati e nelle aree di servizio con oltre mille unità”.

Inoltre stop ai mezzi pesanti nelle fasce orarie con più spostamenti. I veicoli superiori alle 7,5 tonnellate non potranno circolare dalle 8 alle ore 16 nella giornata di sabato e dalle 7 alle 22 domenica. Anas, che assicura un monitoraggio costante con i 2.200 addetti in turnazione, ha messo in guardia su possibili incolonnamenti sull’Autostrada del Mediterraneo, A2, verso Nord, la statale 16 dalla Puglia direzione Veneto, la strada statale 7 Appia tra Campania e Lazio, la statale 148 Pontina nel Lazio e il Grande raccordo anulare di Roma, specialmente durante la serata di domenica. 

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Napoli all’esordio, Garcia “Noi tra i favoriti per lo scudetto”

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NAPOLI (ITALPRESS) – “Non vediamo l’ora di iniziare, non soltanto io ma anche tutti i giocatori. Ci manca la vera competizione che arriva domani. Siamo contenti di iniziare contro un avversario tosto con tanto entusiasmo, visto hanno vinto lo scorso campionato di Serie B”. E’ un Rudi Garcia carico e impaziente di vedere la sua squadra, il suo Napoli, scendere in campo. Il tecnico francese, al ritorno in Serie A dopo l’esperienza alla Roma, però per il suo match di esordio col Frosinone, domani alle 18.30 allo Stirpe, non potrà contare su uno dei giocatori più talentuosi del suo organico, Kvaratskhelia, alle prese con un affaticamento muscolare: “E’ una questione di prudenza. Ha avuto un trauma, ha saltato un pò di allenamenti e gare per poi giocare 70 minuti nell’ultimo match – ha detto Garcia -. La risonanza dice che è tutto normale ma lui sente un fastidio. Non vogliamo rischiarlo per riaverlo da lunedì o martedì, da quando torneremo ad allenarci”. Il mercato è ancora aperto e dopo l’addio di Kim sono arrivati Natan, centrale brasiliano, e Cajuste centrocampista svedese, adesso nel mirino c’è Gabri Veiga del Celta Vigo: “Se sta per arrivare? Io posso parlare solo dei miei giocatori, Natan e Cajuste. Gli altri non sono nostri, poi questa è la presentazione di Frosinone-Napoli, non del mercato, chiedete a Meluso”. L’obiettivo degli azzurri è naturalmente quello di provare a difendere lo scudetto conquistato l’anno scorso, ma la sfida non sarà semplice, Garcia ne è pienamente consapevole: “Siamo tra i favoriti per vincere il campionato, ma ci sono anche altre squadre che si sono rinforzate. Si parte tutti dalla stessa linea. A parte Kim che abbiamo sostituito con Natan, il resto della squadra dell’anno scorso è qui. Questa è una cosa importante, poi abbiamo portato nuovi calciatori freschi che hanno voglia di dimostrare. Oltre a giocatori con talento ho trovato uomini di qualità, ho capito perchè hanno vinto lo scorso anno. E’ un gruppo facile da gestire, che ama lavorare e stare insieme. Sono contento del lavoro svolto”. La tifoseria partenopea è molto calorosa e lo scorso anno ha accompagnato la squadra al successo: “La pressione è la stessa per me o se fosse rimasto il vecchio allenatore. La sfida è difficile, ma ripeto: ho anche vissuto la stessa cosa a Lille, vincendo dopo oltre 50 anni, con la doppietta con la Coppa di Francia, e sono rimasto. Ho vissuto già una sfida del genere”. Pochi indizi sulla formazione che Garcia manderà in campo: “Il sostituto di Kvara? Possono essere Elmas, Raspadori o anche Lozano, che ha fatto la sua miglior stagione al Psv in quella posizione. La cosa certa è che Raspa giocherà, lì o in un’altra zona di campo”. Infine parlando di cosa chiede a se stesso: “Darò il meglio di me, ma sono sereno, concentrato, per dare ai ragazzi delle chiavi per vincere le partite. Sono motivato, non dico come non mai, ma come sempre – ha concluso Garcia -. Ora iniziamo, arriva la vera sfida”.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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