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Dopo gli orsi, tocca ai lupi. Autorizzato l’abbattimento

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AGI – Il Tar di Trento ha respinto, con tre distinti decreti, le richieste di sospensione cautelare dell’ordinanza di abbattimento di due esemplari di lupo presentate dai legali delle associazioni animaliste Enpa, Oipa, Leidaa, Lav, Wwf e Leal.

Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti aveva emesso le ordinanze di uccisione di due lupi presenti sul versante trentino dei Monti Lessini, zona abitata da circa una trentina di esemplari. Nel dispositivo del Tar di Trento, presieduto da Fulvio Rocco, si legge che “il prelievo mediante uccisione di soli due individui nell’ambito del branco per certo non compromette la complessiva integrità della specie animale tutelata con riguardo alla sua consistenza numerica non solo nell’intero territorio italiano e del Trentino ma anche nella stessa area geografica della Lessinia”.

La camera di consiglio è fissata per il 14 settembre. 

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Rocca: “Non revoco la fiducia a De Angelis”

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AGI. – “Ho incontrato Marcello De Angelis ieri, in tarda serata, e dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia. Pertanto, manterra’ la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione”. Lo annuncia il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dopo le polemiche per i post di De Angelis sulla strage di Bologna. 

Il capo della Comunicazione della Regione ha chiesto scusa pur continuando a esprimere dubbi che ancora, dopo 40 anni e nonostante le sentenze, lui conserva. “In merito alla più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna, l’unica mia certezza è il dubbio. Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come ‘E se fossero innocenti’ – ricorda – . Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini”.

“Nel ribadire il mio rispetto per la magistratura, composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini, ritengo che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate – dice ancora De Angelis -. Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri”.

“Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri. Viviamo per fortuna in una società civile in cui il rispetto degli altri deve essere tenuto in conto almeno quanto la rivendicazione dei propri diritti”, conclude.

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Azzi “Anche a Chengdu la scherma azzurra protagonista”

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ROMA (ITALPRESS) – La scherma azzurra saluta l’Universiade di Chengdu con otto medaglie – due ori, quattro argenti e due bronzi – e una grande soddisfazione generale per una spedizione che ha confermato l’Italia delle tre armi al vertice internazionale. La delegazione azzurra ha saputo farsi valere in tutte le competizioni, comprese quelle in cui il podio è stato soltanto sfiorato. “I miei più sinceri complimenti ai nostri atleti per come hanno portato in alto il tricolore anche sulle pedane cinesi, in una kermesse dall’elevato livello tecnico”, il commento del presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi. “Eravamo reduci dalle indimenticabili emozioni degli Europei e dei Mondiali Assoluti, con 26 medaglie conquistate in totale e il successo nei medaglieri a livello sia continentale che iridato. Tenevamo però molto all’Universiade, perchè l’evento mancava da quattro anni e perchè è l’espressione di una delle caratteristiche più belle e significative della nostra disciplina: avere tanti ragazzi e ragazze in grado di valsi valere tanto nell’agonismo quanto nei rispettivi percorsi di studi. La scherma azzurra a Chengdu ha schierato 24 atleti di grande valore e le otto medaglie conseguite sono la testimonianza della bontà della nostra spedizione in Cina”, ha aggiunto Azzi.
Grande soddisfazione anche nelle parole di Andrea Cipressa, capodelegazione della scherma azzurra all’Universiade: “Otto medaglie rappresentano un ottimo risultato, che avremmo voluto ulteriormente arricchire, certo, ma questo è anche un pò il nostro modo di essere italiani, non accontentarci mai e puntare sempre a qualcosa di più. In generale, però, ci tengo a rivolgere un plauso a tutti i nostri atleti e ai componenti dello staff che li hanno seguiti con dedizione e professionalità”.
“Un ringraziamento particolare va poi al CUSI per il supporto quotidiano, e in particolare ad Alice Cometti che ci ha sostenuto costantemente. E’ stato un grande lavoro di squadra, in una manifestazione davvero da ricordare, con un’organizzazione all’altezza della situazione, dal villaggio al luogo di gara. Un’Universiade davvero d’alto profilo, in cui siamo orgogliosi d’aver dato all’Italia dello sport universitario il nostro contributo in termini di risultati”, ha proseguito l’olimpionico e direttore sportivo della Federscherma, che ha guidato lo staff composto dai maestri Francesca Bortolozzi per il fioretto, Fabio Di Lauro per la sciabola e Massimo Zenga per la spada, con la preziosa collaborazione del tecnico delle armi Damiano Valerio.
Dalla Cina, dunque, la scherma azzurra torna con otto medaglie. Due gli ori, firmati da Serena Rossini nel fioretto femminile e dalla squadra di sciabola maschile (Alberto Arpino, Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi e Giacomo Mignuzzi); poi quattro argenti conquistati dalla fiorettista Elena Tangherlini, dalla spadista Sara Maria Kowalczyk e dalle formazioni femminili di fioretto (Giulia Amore, Anna Cristino, Serena Rossini ed Elena Tangherlini) e spada (Alessandra Bozza, Sara Maria Kowalczyk, Roberta Marzani e Gaia Traditi); infine i bronzi delle squadre degli spadisti (Filippo Armaleo, Giulio Gaetani, Simone Mencarelli e Giacomo Paolini) e dei fiorettisti (Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini). Risultati che confermano come anche all’Universiade cinese la scherma italiana abbia fatto in pieno la sua parte.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Azzi “Anche a Chengdu la scherma azzurra protagonista”

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ROMA (ITALPRESS) – La scherma azzurra saluta l’Universiade di Chengdu con otto medaglie – due ori, quattro argenti e due bronzi – e una grande soddisfazione generale per una spedizione che ha confermato l’Italia delle tre armi al vertice internazionale. La delegazione azzurra ha saputo farsi valere in tutte le competizioni, comprese quelle in cui il podio è stato soltanto sfiorato. “I miei più sinceri complimenti ai nostri atleti per come hanno portato in alto il tricolore anche sulle pedane cinesi, in una kermesse dall’elevato livello tecnico”, il commento del presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi. “Eravamo reduci dalle indimenticabili emozioni degli Europei e dei Mondiali Assoluti, con 26 medaglie conquistate in totale e il successo nei medaglieri a livello sia continentale che iridato. Tenevamo però molto all’Universiade, perchè l’evento mancava da quattro anni e perchè è l’espressione di una delle caratteristiche più belle e significative della nostra disciplina: avere tanti ragazzi e ragazze in grado di valsi valere tanto nell’agonismo quanto nei rispettivi percorsi di studi. La scherma azzurra a Chengdu ha schierato 24 atleti di grande valore e le otto medaglie conseguite sono la testimonianza della bontà della nostra spedizione in Cina”, ha aggiunto Azzi.
Grande soddisfazione anche nelle parole di Andrea Cipressa, capodelegazione della scherma azzurra all’Universiade: “Otto medaglie rappresentano un ottimo risultato, che avremmo voluto ulteriormente arricchire, certo, ma questo è anche un pò il nostro modo di essere italiani, non accontentarci mai e puntare sempre a qualcosa di più. In generale, però, ci tengo a rivolgere un plauso a tutti i nostri atleti e ai componenti dello staff che li hanno seguiti con dedizione e professionalità”.
“Un ringraziamento particolare va poi al CUSI per il supporto quotidiano, e in particolare ad Alice Cometti che ci ha sostenuto costantemente. E’ stato un grande lavoro di squadra, in una manifestazione davvero da ricordare, con un’organizzazione all’altezza della situazione, dal villaggio al luogo di gara. Un’Universiade davvero d’alto profilo, in cui siamo orgogliosi d’aver dato all’Italia dello sport universitario il nostro contributo in termini di risultati”, ha proseguito l’olimpionico e direttore sportivo della Federscherma, che ha guidato lo staff composto dai maestri Francesca Bortolozzi per il fioretto, Fabio Di Lauro per la sciabola e Massimo Zenga per la spada, con la preziosa collaborazione del tecnico delle armi Damiano Valerio.
Dalla Cina, dunque, la scherma azzurra torna con otto medaglie. Due gli ori, firmati da Serena Rossini nel fioretto femminile e dalla squadra di sciabola maschile (Alberto Arpino, Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi e Giacomo Mignuzzi); poi quattro argenti conquistati dalla fiorettista Elena Tangherlini, dalla spadista Sara Maria Kowalczyk e dalle formazioni femminili di fioretto (Giulia Amore, Anna Cristino, Serena Rossini ed Elena Tangherlini) e spada (Alessandra Bozza, Sara Maria Kowalczyk, Roberta Marzani e Gaia Traditi); infine i bronzi delle squadre degli spadisti (Filippo Armaleo, Giulio Gaetani, Simone Mencarelli e Giacomo Paolini) e dei fiorettisti (Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini). Risultati che confermano come anche all’Universiade cinese la scherma italiana abbia fatto in pieno la sua parte.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Luglio è stato il mese più caldo di sempre

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AGI – La temperatura media globale per luglio 2023 si conferma essere la più alta mai registrata per qualsiasi mese. Nello stesso periodo, Le temperature medie globali della superficie marina hanno continuato a salire, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente elevate dall’aprile 2023, raggiungendo livelli record a luglio. Sono i dati rilevati dal Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell’UE, che pubblica regolarmente bollettini climatici mensili che riportano i cambiamenti osservati nella temperatura globale dell’aria superficiale, del ghiaccio marino copertura e variabili idrologiche.

Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo. Per quanto riguarda i dati relativi alla temperatura media globale dell’aria in superficie, i dati indicano che nel mese di luglio del 2023 è stata la più alta mai registrata per qualsiasi mese. Il mese è stato di 0,72 C più caldo rispetto alla media 1991-2020 di luglio e di 0,33 C più caldo rispetto al mese più caldo precedente, luglio 2019.

Si stima che il mese sia stato di circa 1,5 C più caldo rispetto alla media del periodo 1850-1900.Le ondate di caldo sono state sperimentate in più regioni dell’emisfero settentrionale, inclusa l’Europa meridionale. Temperature ben al di sopra della media si sono verificate in diversi paesi sudamericani e in gran parte dell’Antartide.

Anche le acque marine hanno subito un significativo riscaldamento

Le temperature medie globali della superficie marina hanno continuato a salire, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente elevate dall’aprile 2023, raggiungendo livelli record a luglio. Per l’intero mese, le temperature medie globali della superficie marina sono state di 0,51 C superiori alla media del periodo 1991-2020.

Il Nord Atlantico è stato di 1,05 C sopra la media a luglio, poiché le temperature nella parte nord-orientale del bacino sono rimaste al di sopra della media e temperature insolitamente elevate si sono sviluppate nell’Atlantico nord-occidentale. Le ondate di caldo marino si sono sviluppate a sud della Groenlandia e nel Mar del Labrador, nel bacino dei Caraibi e in tutto il Mar Mediterraneo Le condizioni di El Nino hanno continuato a svilupparsi nel Pacifico equatoriale orientale.

Secondo Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service (C3S): “Abbiamo appena assistito a temperature globali dell’aria e della superficie degli oceani che hanno stabilito nuovi record di tutti i tempi a luglio. Questi record hanno conseguenze disastrose sia per le persone che per il pianeta esposto a eventi estremi sempre più frequenti e intensi“.

“Il 2023 – ha aggiunto – è attualmente il terzo anno più caldo fino ad oggi con 0,43 C sopra la media recente, con la temperatura media globale di luglio a 1,5 C sopra i livelli preindustriali. Anche se questo è solo temporaneo, mostra l’urgenza di sforzi ambiziosi per ridurre le emissioni globali di gas serra, che sono il principale motore alla base di questi record”.

Confrontando le medie per l’anno solare fino ad oggi, da gennaio a luglio, la media globale per il 2023 è la terza più alta mai registrata, a 0,43 C rispetto al periodo 1991-2020, rispetto a 0,49 C per il 2016 e 0,48 C per il 2020.

Il divario tra il 2023 e il 2016 dovrebbe ridursi nei prossimi mesi, poiché gli ultimi mesi del 2016 sono stati relativamente freddi (riducendo la media annuale a 0,44 C), mentre il resto del 2023 dovrebbe essere relativamente caldo poiché l’attuale evento de El Nino si sviluppa. In questo contesto, l‘estensione del ghiaccio marino antartico ha continuato a battere i record negativi per il periodo dell’anno, con un valore mensile del 15% inferiore alla media, di gran lunga l’estensione di luglio più bassa dall’inizio delle osservazioni satellitari.

Come a giugno, l’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico è rimasta sostanzialmente al di sotto dei valori precedentemente osservati per il periodo dell’anno per tutto il mese. Le concentrazioni di ghiaccio marino sono state maggiormente al di sotto della media nel Weddell settentrionale, nel Bellingshausen orientale e nel Mare di Ross settentrionale, mentre le concentrazioni superiori alla media persistevano in un ampio settore del Mare di Amundsen.

L’estensione del ghiaccio marino artico era leggermente al di sotto della media, ma ben al di sopra del minimo record di luglio 2020. Mentre la maggior parte dell’Oceano Artico ha visto concentrazioni di ghiaccio marino inferiori alla media, concentrazioni superiori alla media hanno prevalso a nord della costa siberiana settentrionale. Giugno 2023 – Variabili idrologiche highlights : Il luglio 2023 è stato più umido della media su gran parte dell’Europa settentrionale e in una regione dal Mar Nero e dall’Ucraina alla Russia nordoccidentale.

Condizioni più secche della media sono state riscontrate in tutto il bacino del Mediterraneo, con l’Italia e l’Europa sud-orientale che hanno avuto le maggiori anomalie. Al di fuori dell’Europa, luglio 2023 è stato più umido della media su Nord America nord-orientale, Afghanistan, Pakistan, Cina nord-orientale, Australia settentrionale e orientale e Cile. Le regioni extratropicali più secche della media includevano il Messico e gli Stati Uniti sudoccidentali, l’Asia centrale e sudorientale, l’Australia sudoccidentale e parti del Brasile meridionale e del Paraguay. 

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A 15 anni finisce in carcere per aver ricattato un 27enne

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AGI – È accusata di estorsione una 15enne che a Riccione si era spacciata per una turista maggiorenne e poi aveva ricattato un 27enne conosciuto sui social minacciando di divulgare i contenuti ‘spinti’ delle loro conversazioni. La ragazza, già nota alle forze dell’ordine, aveva poi incontrato il giovane di Riccione per qualche passeggiata sul lungomare.

Gli aveva chiesto, e ottenuto, a più riprese denaro per pagarsi la vacanza nella località della riviera romagnola, dove alloggiava in un hotel del centro. Il 27enne non si era insospettito. Nell’ultimo incontro, però, la quindicenne gli ha rivelato la sua vera età e l’ha avvertito che si sarebbe servita delle loro chat per denunciarlo, se non avesse continuato a darle soldi.

In quell’occasione la ragazza gli ha anche sottratto l’IPhone: per restituirglielo ha preteso 300 euro. Il giovane si è rivolto ai carabinieri e, fingendo di cedere al ricatto, ha concordato un appuntamento per la consegna del denaro, alla quale hanno assistito i militari in una via centrale di Riccione. A quel punto la quindicenne, già nota alle forze dell’ordine, è stata fermata e condotta in caserma, dove è stata dichiarata in arresto.

L’autorità giudiziaria ne ha disposto il trasferimento nel carcere minorile di Bologna, dove la ragazza è ora in stato di custodia cautelare dopo che il giudice ha convalidato l’arresto.

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Corvaro nominato inviato speciale per il cambiamento climatico

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ROMA (ITALPRESS) – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e il Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, hanno nominato il professire Francesco Corvaro Inviato Speciale per il Cambiamento climatico.
Corvaro è Professore Associato in Fisica Tecnica Industriale presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche, e vanta competenze e pregressa esperienza nei settori della transizione energetica ed ecologica e del cambiamento climatico.
“La nomina dell’Inviato Speciale – si leggenella nota del Mase – si rende ancora più necessaria in virtù del rilievo sempre maggiore che i temi ambientali rivestono nella nostra politica estera e del ruolo decisivo assunto dall’Italia nei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici, anche in vista della prossima Cop28 e della Presidenza italiana al G7 nel 2024”.
(Per il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani “la nomina rappresenta un segnale concreto della volontà del Governo di lavorare insieme ai principali attori pubblici e privati per contrastare il cambiamento climatico sul piano nazionale e su scala globale”.
“La nomina dell’inviato speciale per il clima conferma il peso e l’importanza che il governo attribuisce alla sfida dei cambiamenti climatici”, ha dichiarato il ministro Pichetto. “Un tecnico di alto profilo come il Professore Corvaro riuscirà a coniugare il rigore scientifico necessario nell’approccio a questo tema con gli indirizzi politici che il Mase mette in campo per affrontare la battaglia chiave del nostro futuro”.

– foto: Agenzia Fotograma –

(ITALPRESS).

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Corvaro nominato inviato speciale per il cambiamento climatico

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ROMA (ITALPRESS) – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e il Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, hanno nominato il professire Francesco Corvaro Inviato Speciale per il Cambiamento climatico.
Corvaro è Professore Associato in Fisica Tecnica Industriale presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche, e vanta competenze e pregressa esperienza nei settori della transizione energetica ed ecologica e del cambiamento climatico.
“La nomina dell’Inviato Speciale – si leggenella nota del Mase – si rende ancora più necessaria in virtù del rilievo sempre maggiore che i temi ambientali rivestono nella nostra politica estera e del ruolo decisivo assunto dall’Italia nei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici, anche in vista della prossima Cop28 e della Presidenza italiana al G7 nel 2024”.
(Per il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani “la nomina rappresenta un segnale concreto della volontà del Governo di lavorare insieme ai principali attori pubblici e privati per contrastare il cambiamento climatico sul piano nazionale e su scala globale”.
“La nomina dell’inviato speciale per il clima conferma il peso e l’importanza che il governo attribuisce alla sfida dei cambiamenti climatici”, ha dichiarato il ministro Pichetto. “Un tecnico di alto profilo come il Professore Corvaro riuscirà a coniugare il rigore scientifico necessario nell’approccio a questo tema con gli indirizzi politici che il Mase mette in campo per affrontare la battaglia chiave del nostro futuro”.

– foto: Agenzia Fotograma –

(ITALPRESS).

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Vandalizzata a Milano la Galleria Vittorio Emanuele II, imbrattata con vernice spray

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stato vandalizzato, la notte scorsa, l’arco di ingresso della galleria Vittorio Emanuele II, in piazza Duomo, a Milano. Tre giovani vestiti di nero si sono arrampicati sul monumento e hanno tracciato con bombolette di vernice spray verde e azzurra le loro “firme”, alcuni graffiti, disegni e scritte stilizzate. In un video pubblicato sui social si vedono in azione i tre writer, che poi sono fuggiti tra lo stupore dei presenti che hanno manifestato il loro dissenso con fischi rivolti ai vandali. Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia locale, personale della Digos e vigili del fuoco. Sono in corso indagini per identificare i responsabili.
“Rabbia e disgusto. Questo è il sentimento di tutta Milano alla vista della Galleria Vittorio Emanuele II colpita da questi vandali”. E’ quanto dichiara Michele Albiani del Pd, presidente della Commissione Sicurezza. “Gli autori di questo insulto a tutta la città vanno acchiappati e puniti – aggiunge -. Allo stesso tempo c’è da chiedersi come siano riusciti a salire fin lassù per realizzare quell’abominio. Chi ha permesso che ciò avvenisse, allo stesso modo dei vandali, deve essere punito in maniera esemplare”.
foto Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).

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Meloni “Tragedia Marcinelle ha segnato la storia nazionale ed europea”

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ROMA (ITALPRESS) – “La catastrofe della miniera del Bois du Cazier di Marcinelle dell’8 agosto 1956 ha segnato per sempre la storia nazionale ed europea”. Lo dichiara il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ricordando il 67° anniversario della tragedia di Marcinelle. “L’Italia ha pagato il prezzo più alto di quella tragedia. Dei 262 minatori vittime del disastro, infatti, 136 erano nostri connazionali. Avevano deciso, con sofferenza e dolore, di abbandonare la Patria per emigrare in Belgio. Lavorarono duro, con umiltà e dedizione, senza garanzie, in condizioni terribili e ora inimmaginabili. Persero la vita nel buio della miniera, ma la loro luce non si è spenta e risplende nel ricordo e nella riconoscenza tributati loro dalla comunità nazionale – continua Meloni – Figli d’Italia ai quali la Repubblica rende omaggio oggi, celebrando la Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Ricorrenza istituita nel 2001 dall’indimenticato Ministro Tremaglia – con il quale ho avuto l’onore di essere insieme a Marcinelle – per ricordare e onorare i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere al progresso delle Nazioni che li hanno accolti”.
“Marcinelle è diventata un simbolo, un tassello di quel grande mosaico che è la storia dell’emigrazione italiana, un susseguirsi di enormi sacrifici ma anche di straordinari successi e obiettivi raggiunti. Oggi rendiamo omaggio anche a tutto questo e riscopriamo il legame che ci lega agli italiani all’estero, ambasciatori d’Italia nel mondo col Tricolore nel cuore” conclude Meloni.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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