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I soliti ignoti tentano il colpo a casa di Tajani

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AGI – Tentativo di furto domenica notte nell’abitazione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in zona Parioli, a Roma. Secondo quanto si apprende, ignoti, dopo essersi arrampicati fino all’appartamento del ministro, avrebbero tentato di forzare una porta-finestra per fare irruzione.

Un tentativo, però, fallito: i ladri si sono quindi dati alla fuga. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilevi tecnico scientifici. Al vaglio anche le telecamere presenti in zona che potrebbero avere immortalato i rapinatori. Le indagini sono in corso. 

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Alle Universiadi bronzo per azzurri fioretto, Italia chiude a 8 podi

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ROMA (ITALPRESS) – Si chiude con una medaglia di bronzo l’Universiade di Chengdu per la scherma italiana. Terzo posto per la squadra di fioretto maschile (in pedana con Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini). Quarta posizione per la formazione azzurra di sciabola femminile composta da Giulia Arpino, Rebecca Gargano, Lucia Lucarini ed Eloisa Passaro.
Meritata terza piazza per la squadra di fioretto maschile. Gli azzurri hanno iniziato la giornata con la larga vittoria nel tabellone da 16 contro il Sud Africa per 45-17. Nei quarti di finale la formazione composta da Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini ha superato agilmente l’Ungheria con il punteggio di 45-15 raggiungendo così la possibilità di vincere una medaglia. Stop in semifinale poi per l’Italia che è stata battuta dalla Francia per 45-41 dovendo così affrontare il match per il bronzo. La squadra azzurra, guidata a fondo pedana dalla maestra Francesca Bortolozzi dello staff tecnico del ct Stefano Cerioni, si è prontamente ripresa nella finale per il terzo posto contro la Cina. Un assalto che ha visto gli azzurri prendere il sopravvento nelle ultime tre frazioni conquistando poi la medaglia grazie al 45-36 finale.
Quarta posizione per il team di sciabola femminile. Le azzurre, seguite a fondo pedana dal maestro Fabio Di Lauro dello staff del ct Nicola Zanotti, hanno vinto d’autorità nei quarti di finale contro il Kazakhstan con il punteggio di 45-33. La squadra composta da Giulia Arpino, Rebecca Gargano, Lucia Lucarini ed Eloisa Passaro è stata poi fermata dalla Francia in semifinale per 45-41 vedendosi così dirottata alla finale per il bronzo. Nel match per il terzo posto, dopo nove frazioni molto combattute, il team italiano è stato superato dall’Uzbekistan con il punteggio di 45-43 chiudendo dunque in quarta posizione.
La scherma azzurra saluta le Universiadi di Chengdu con un totale di otto medaglie dopo le sei giornate di gara. La spedizione Fis, guidata dal Capodelegazione Andrea Cipressa, ha chiuso la sua avventura cinese con due medaglie d’oro, conquistate da Serena Rossini nel fioretto femminile e dalla squadra di sciabola maschile (Alberto Arpino, Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi e Giacomo Mignuzzi).
Quattro gli argenti: Elena Tangherlini nel fioretto femminile, Sara Maria Kowalczyk nella spada femminile, la squadra di fioretto femminile (Giulia Amore, Anna Cristino, Serena Rossini, Elena Tangherlini) e per il team di spada femminile (Alessandra Bozza, Sara Maria Kowalczyk, Roberta Marzani, Gaia Traditi). Due infine le medaglie di bronzo firmate dalla squadra di spada maschile (Filippo Armaleo, Giulio Gaetani, Simone Mencarelli, Enrico Piatti) e oggi dalla formazione di fioretto maschile (Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi, Tommaso Martini).
– foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

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Galleria Accademia di Firenze ricorda 150^ arrivo David di Michelangelo

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Galleria dell’Accademia di Firenze ricorda un altro anniversario importante. Martedì 8 agosto ricorrono i 150 anni dall’arrivo del David di Michelangelo, l’8 agosto del 1873, alla Galleria. La storia del suo trasporto è una storia talmente affascinante che vogliamo ripercorrerla in questa occasione. L’imponente statua marmorea, capolavoro del Buonarroti, creata dal giovanissimo artista tra il 1501 e il 1504, era stata collocata in Piazza Signoria, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, a simboleggiare le virtù politiche della Repubblica fiorentina. Lo scultore Lorenzo Bartolini fu il primo, già nel 1842, a presentare un progetto di spostamento del David, sottolineando che “… Questa magnifica statua si degrada alle intemperie, il desiderio è di poterla conservare …”. Nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1866, una commissione composta da artisti scienziati e tecnici, presieduta da Luigi Menabrea ed Emilio Santarelli, valutò l’urgenza e l’imminente necessità di sottrarla agli agenti atmosferici. Così, nel 1872 fu presa la decisione di rimuovere la statua e, seguendo il suggerimento di Emilio De Fabris, tra i più autorevoli architetti fiorentini, costruire uno spazio museale ex-novo che la potesse degnamente ospitare. La Galleria dell’Accademia fu scelta come luogo deputato, De Fabris progettò “una vera e propria tribuna in onore del sommo artista”, un tempio laico coperto da una volta di vetro che avrebbe garantito un’illuminazione il più naturale possibile.
Lo spostamento fisico, impensabile ai tempi nostri, si protrasse per sette giorni, dal 30 luglio all’8 agosto 1873 e, a causa del gran caldo, avvenne soprattutto durante le prime ore della mattina, dalle 4 alle 11. Un’impresa ciclopica che suscitò grande entusiasmo e curiosità nella popolazione fiorentina, registrata con tono enfatico dalle cronache locali.
L’architetto Emilio De Fabris e l’ingegner Francesco Porra realizzarono un carro ammortizzato per assorbire eventuali urti, un castello in legno e ferro che si muoveva su rotaie ferroviarie, come testimonia il modellino preparatorio, conservato nel Museo di Casa Buonarroti a Firenze. Il castello con la statua pesava 19 tonnellate. Il 4 agosto, dopo aver attraversato le principali vie della città, Il David fu introdotto dall’Accademia di Belle Arti mediante un’apertura ottenuta distruggendo la parete d’ingresso dell’edificio. Nel diario delle operazioni, una nota finale riporta: “Venerdì 8 agosto. Ricondotto e calato sulla base, ove starà finchè Dio vorrà”.
“Oggi, dopo 150 anni, dopo quell’impresa coraggiosa e all’avanguardia, la Galleria dell’Accademia di Firenze continua ad essere la casa del David” aggiunge il direttore Cecilie Hollberg. “Un’opera iconica, la cui forza simbolica e perfezione rimane attuale, al di là di ogni periodo storico, che attira migliaia di persone da tutto il mondo, solo per incrociare il suo mirabile sguardo. Il nostro compito è quello di continuare a proteggerla. E per il suo anniversario la presentiamo in una nuova luce”. Per celebrare questa mirabile scultura, la Galleria dell’Accademia, in quest’anno, l’ha avvolta di una nuova luce. Oltre al recentissimo impianto di illuminazione che utilizza tecnologie di ultima generazione a LED, è stata effettuata messa in sicurezza e una pulizia approfondita del lucernario: adesso, più di prima, la luce naturale filtra in maniera eccellente, illumina il David, permettendo di coglierne ancor di più tutti i dettagli e regalando alla Tribuna un’atmosfera ancora più suggestiva, diversa col passare delle ore e nei vari momenti della giornata. Dopo l’estate sarà organizzato un evento ad hoc per festeggiare questa importante ricorrenza.

foto: ufficio stampa Galleria Accademia di Firenze

(ITALPRESS).

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Ruffino non aveva problemi di salute conclamati

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AGI – Luca Ruffino non avrebbe avuto gravi problemi di salute conclamati. È quanto si apprende dai primi accertamenti nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano per ‘istigazione di suicidio’ sulla morte del presidente di Visibilia. A quanto si apprende, negli ultimi giorni sarebbe parso a chi gli stava vicino “giù di tono”. L’autopsia dovrebbe essere fissata per domani o dopodomani. La salma si trova nell’Istituto di Medicina Legale. 

Nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano saranno risentiti i familiari che, al momento, non hanno ancora nominato un legale di fiducia in vista dell’autopsia. Ruffino, che era anche presidente di Sif Italia, società di amministrazione e gestione di patrimoni immobiliari, ha lasciato biglietti per i familiari, per il collaboratori e per i condomini. Comunicazione succinte che, viene ribadito in ambito investigativo, non avevano nulla a che vedere né con problemi di lavoro né col caso giudiziario che coinvolge Visibilia. 

L’incredulità di chi lo conosceva

“L’avevo visto all’assemblea del primo agosto, era la persona di sempre: positivo, combattente. Mi sembra una notizia incredibile che si sia tolto la vita. Sono senza parole». Lo dice all’AGI Mirko Berti, presidente del comitato degli inquilini della Torre del Moro, commentando la morte di Luca Ruffino. Il presidente di Visibilia amministrava il palazzo andato a fuoco due anni fa a Milano e aveva con lui un contatto costante. “Era una persona perbene, molto professionale – aggiunge -. Ha sempre cercato di aiutare noi inquilini che abbiamo perso la casa. Faceva del bene in silenzio, era molto sensibile. Sempre al nostro fianco, sempre positivo. Per questo non mi capacito…”.
“È una notizia sconcertante, un fatto tremendo. Non lo vedevo da qualche tempo. È sempre stato un combattente, mi sembra strano…». Lo dice all’AGI l’avvocato Pierluigi Varischi che ha difeso Luca Ruffino in alcune vicende giudiziarie passate dalle quali era uscito assolto”.

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Da ottobre scatta il trimestre anti-inflazione

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Da ottobre scatta il trimestre anti-inflazione

ROMA (ITALPRESS) – Dal primo ottobre scatterà il trimestre anti inflazione sul carrello della spesa. È quanto prevede il protocollo di intesa sottoscritto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dai rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, che ha l’obiettivo di accelerare il processo di rientro dell’inflazione già in corso negli ultimi mesi, proseguito anche a luglio.
abr/gtr

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Dall’Ue 115 milioni per i progetti Erasmus

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Dall'Ue 115 milioni per i progetti Erasmus

ROMA (ITALPRESS) – La Commissione europea ha selezionato 159 programmi da finanziare nell’ambito del progetto Erasmus. Le iniziative hanno l’obiettivo di sostenere la cooperazione internazionale nel settore dell’istruzione superiore per rafforzare la crescita e la prosperità mondiale.
abr/gtr

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La tragedia del Mottarone e il “fattore umano”

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AGI – Hanno scritto con chiarezza che il loro lavoro di indagine “non può essere usato per attribuire colpe e responsabilità”, ma non c’è dubbio che la relazione conclusiva della Commissione ministeriale depositata nei giorni scorsi, che ha approfondito circostanze e cause del tragico incidente del maggio 2021 alla Funivia del Mottarone, costato la vita a 14 persone, contenga alcune sottolineature rilevanti anche al fine della valutazione complessiva di quanto è accaduto.

Perché i due componenti della commissione – gli ingegneri Roberto Maja, docente del Politecnico di Milano, e Sergio Simeone, esperto di tecnica e normativa ferroviaria – si soffermano nelle loro conclusioni soprattutto sul “fattore umano” che sta a monte della tragedia. Per esempio, la relazione stigmatizza in modo molto netto la posizione e i comportamenti del direttore di esercizio, Enrico Perocchio.

Intanto mettendo in ulteriore evidenza il “conflitto di interesse” derivante dal fatto che l’ingegnere biellese fosse contemporaneamente alle dipendenze della società di gestione della funivia e della società incaricata delle manutenzioni.

“La Commissione di Indagine – si legge tra l’altro nella relazione – ritiene che la commistione dei ruoli conseguente alla posizione del Direttore di esercizio creata dal contratto quale controllore della regolare esecuzione dello stesso per conto dell’esercente e collaboratore del fornitore ne riduca l’autonomia e l’indipendenza decisionale compromettendo l’efficacia della sua attività”.

Anche rispetto a Luigi Nerini, titolare della società concessionaria della funivia, la relazione sottolinea comportamenti nella gestione dell’azienda che si sono rivelati pregiudizievoli di un corretto svolgimento dei controlli di sicurezza.

“La durata del turno di lavoro da quando la società ha adottato l’esercizio senza agenti di vettura (agosto 2018) – si legge per esempio nelle conclusioni della Commissione – è insufficiente per svolgere compiutamente le visite e controlli previsti che prima venivano svolti dai 4 agenti di cabina e dai 3 agenti di stazione (uno a Stresa, uno ad Alpino e uno a Mottarone) e da 1 macchinista rispetto all’organico ridotto a 3 agenti di stazione e 1 macchinista. Inoltre, dal Registro Giornale risulta che un turno giornaliero del ruolo di macchinista è quasi sempre coperto dal Capo Servizio e nella stazione motrice di entrambi i tronchi (Alpino) 2 agenti coprono normalmente il ruolo di macchinista (esistono due banchi di comando distinti per ogni tronco) e di agente di stazione. Infine, gli agenti hanno evidenziato che l’inizio del turno di lavoro è stato reso coincidente con l’orario di apertura al pubblico”.

Infine anche per Gabriele Tadini, il caposervizio che ha confessato di aver inserito i famosi “forchettoni” che hanno impedito l’entrata in funzione del freno di emergenza, i commissari del ministero dei trasporti rilevano “un approccio al ruolo deresponsabilizzato e superficiale” per esempio “omettendo per tutto il periodo dal 07/10/2020 al giorno dell’evento l’esecuzione e registrazioni delle visite mensili”. 

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Nel secondo trimestre rallentano le nuove imprese

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ROMA (ITALPRESS) – Il numero complessivo di registrazioni di nuove impese segna, nel secondo trimestre di quest’anno, una diminuzione congiunturale del 3,7%, che si estende alla maggior parte dei settori. Gli unici comparti in controtendenza sono l’industria in senso stretto ( 2,7%) e il commercio, che risulta stazionario rispetto al trimestre precedente. Lo rileva l’Istat sottolineando che le contrazioni più evidenti sono quelle nelle costruzioni, che scendono dell’8,0% rispetto al primo trimestre dell’anno e quelle dei servizi di informazione e comunicazione (-8,5%). Anche in termini tendenziali, le registrazioni complessive risultano in calo (-1,6%). Le costruzioni, i trasporti e i servizi di informazione e comunicazione registrano diminuzioni particolarmente accentuate, pari rispettivamente a -12,1%, -10,7% e -9,1%. Variazioni positive si rilevano nei servizi di alloggio e ristorazione ( 9,4%), nel commercio ( 3,9%) e nei servizi finanziari, immobiliari, professionali,supporto alle imprese ( 1,6%). Il numero complessivo di fallimenti aumenta del 2,8% su base congiunturale e dello 0,4% su base tendenziale. La diminuzione congiunturale del complesso delle registrazioni riflette “un andamento negativo in quasi tutti i settori, tranne che nell’industria in senso stretto”, evidenzia ancora l’Istat.
Sul piano tendenziale, dopo la lieve risalita delle registrazioni nel primo trimestre 2023, nel secondo si registra di nuovo un decremento, sebbene più contenuto di quelli rilevati nei periodi precedenti. Il numero totale di fallimenti risulta in crescita sia rispetto al primo trimestre dell’anno sia rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Appello per cercare i fratelli di un paziente vittima di naufragio a Lampedusa

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PALERMO (ITALPRESS) – Dal suo letto presso l’unità operativa di chirurgia plastica del Policlinico di Palermo, Haisman, ventitrenne sudanese, cerca aiuto per rintracciare i suoi fratelli Asil, 13 anni, e Haider, 16 anni, unici altri superstiti della sua famiglia. Dal Sudan, come tanti immigrati, erano partiti in cerca di una vita migliore, ma la loro speranza si è infranta, lo scorso fine luglio, al largo di Lampedusa. Il padre, la madre e la figlia di tre anni sono morti in mare, la moglie è morta in Libia.
Lo scorso 25 luglio Haisman è arrivato con l’elisoccorso al pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera universitaria con ferite alla mano e al sopracciglio. Ricoverato in chirurgia plastica, è stato operato e curato dai medici dell’equipe diretta dalla professoressa Adriana Cordova, Direttrice del Dipartimento di Chirurgia del “Paolo Giaccone”.
“Un caso davvero drammatico – racconta la chirurga -. Abbiamo operato Haisman per una lesione dei tendini flessori della mano sinistra e curato una ferita del sopracciglio e una cicatrice nel collo precedente ai traumi attuali. Ma siamo molto preoccupati, il paziente è disperato e riteniamo che sia a rischio di fuga e suicidio. Ho scritto alla Croce Rossa e alla Questura cercando di fare il possibile per aiutarlo a ricongiungersi ai suoi fratelli minori. Haisman è stato supportato dai nostri psicologi e oggi abbiamo chiesto anche una consulenza psichiatrica”.
La comunicazione con il giovane naufrago, assistito da un interprete perchè parla solo arabo, è molto difficile. I medici lo hanno già fermato mentre stava tentando di fuggire.
“Questo caso ha in sè tutta la tragedia umana dei migranti – afferma il Commissario del Policlinico, Maurizio Montalbano – Il Policlinico di Palermo è impegnato non solo nell’assistenza medica al paziente, ma anche nel doveroso supporto psicologico e psichiatrico per aiutarlo a superare un’ esperienza straziante che corre il rischio di condizionare tutta la sua vita. Chiediamo il supporto di tutte le Istituzioni per far sì che possa ricongiungersi ai fratelli, unici superstiti della sua famiglia”.
foto ufficio stampa Policlinico di Palermo
(ITALPRESS).

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La Sardegna brucia, devastati 700 ettari 

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AGI –  Sono dolosi gli Incendi che ieri sera hanno devastato circa 700 ettari nel Nuorese e che si sono pericolosamente avvicinati alla periferia di Quartu Sant’Elena, nel Cagliaritano, dov’è stato distrutto un campeggio, a causa di un ‘salto’ del fuoco favorito dal fortissimo maestrale. Non sono stati trovati inneschi, ma Corpo forestale e vigili del fuoco hanno accertato che per i roghi di Posada e Siniscola (Nuoro) le fiamme sono partite da punti diversi, distanti fra loro alcuni chilometri.

Ora le aree bruciate nel Nuorese sono state messe in sicurezza, stamane anche con lanci dei Canadair, e sorvolate per la perimetrazione della superficie percorsa dal fuoco. Intanto, sono cominciate le indagini del Corpo forestale regionale, affidate ai Nuclei investigativi provinciali di competenza, sotto il coordinamento di quello regionale (Niar). A Quartu l’incendio è stato unico e ha riguardato aree continue: si è propagato fra via Fiume e via San Benedetto, a ridosso della laguna e di fronte alle case e poi si è spostato verso la spiaggia, con un ‘salto’ che ha consentito alle fiamme di aggredire anche il campeggio di fronte al mare.

Dal pomeriggio l’apparato antincendi regionale è impegnato, anche con la flotta degli elicotteri regionali, a Castiadas (Sud Sardegna), Santa Teresa Gallura e Santa Maria Coghinas, nel Sassarese. Un Canadair diretto sull’evento di Castiadas non ha potuto raggiungere l’obiettivo per un’avaria. Sulla costa orientale dell’isola, dove ieri hanno impreversato gli Incendi, in alcune zone mancano l’acqua potabile e l’energia elettrica, come riferito dai consiglieri regionale Roberto Deriu e Giuseppe Meloni (Pd) e dal deputato Dario Giagoni (Lega) che stamane ha compiuto un sopralluogo a Siniscola e Posada e incontrato i sindaci.

“Urge un potenziamento dei mezzi, con aiuti straordinari per queste zone che già sono state vittime di gravi eposidi simili nel recentissimo passato”, dice Giagoni, “e che non possono combattere questa piaga ambientale e sociale con un organico in servizio insufficiente”. Giagoni chiedera’ la sospensione dei pagamenti delle imposte per chi ha subito danni ad abitazioni e imprese. “Ma dopo i primi supporti”, sostiene il parlamentare, “dobbiamo prevedere un inasprimento delle pene per chi brucia la nostra terra. Sei anni non bastano: appiccare un fuoco tra le case, con il vento di maestrale che soffia forte, con raffiche che hanno toccato anche gli 80 chilometri orari, dovrebbe essere configurato come tentata strage”. Intanto, il maestrale è calato e domani l’allerta Incendi è stata declassata da rossa ad arancione e gialla in tutta l’isola.

Il geologo: gli incendi “manifestazioni di appetiti e interessi criminali”

“Gli Incendi attuali in Sardegna sono verosimilmente una manifestazione di appetiti e interessi criminali, come dimostra il fatto che sono tutti, o per la maggior parte, sia lungo le coste o nelle aree interne, localizzati in settori di elevato valore ambientale e paesaggistico sottoposti a tutela e vincoli, come le zone umide e stagnali di Posada parte anche del Parco Regionale di Tepilora, aree boscate del Parco Regionale dei Sette Fratelli, del Parco del Molentargius”. Lo afferma Laura Cadeddu, geologo, presidente della Societa’ italiana di geologia ambientale sezione Sardegna. “In altri tempi e in altre zone avremo potuto pensare a piccoli interessi locali di allevatori e agricoltori, come accadevano e accadono ancora in alcuni casi – aggiunge – in pratica sempre gli Incendi risultano come un approccio comodo degli esseri umani per il raggiungimento di finalità varie senza alcuno sguardo concreto e reale sul futuro, sul danno che si apporta”.

“Anche la tecnica preventiva del taglio delle piante, degli sfalci, del fuoco controllato in funzione di controfuoco preventivo – spiega ancora – risponde alla logica del modo più comodo e meno impegnativo, anche dal punto di vista economico, per realizzare, appunto, la prevenzione, a prezzo pero’ di un depauperamento ambientale, perché la vegetazione che si abbatte, o peggio si incenerisce insieme evidentemente agli animali di piccola taglia non volatili, costituisce una risorsa di base e alimentare per tutto un insieme di filiere ecosistemiche che evidentemente andranno perse, a partire da insetti, piccoli rettili, invertebrati, e poi su fino a uccelli e mammiferi e cosi’ via”. “Certo sempre meglio delle conseguenze di un incendio incontrollato – prosegue – ma forse meglio ancora sarebbe un controllo capillare del territorio e una legislazione di contrasto agli interessi economici ed edilizi in tali aree molto più efficace dell’attuale”, afferma la presidente della Società italiana di geologia ambientale sezione Sardegna. “Come ben noto poi le conseguenze si estendono alle dinamiche fisiche del territorio, generando e/o incrementando fenomeni di dissesto idrogeologico, come gli eventi di natura alluvionale e franosi – continua Cadeddu – le diverse tipologie di erosione del suolo, in concomitanza di precipitazioni più o meno intense, oltre ai danni di natura economica e sociale legata alle attività presenti nelle aree percorse dal fuoco, i cui effetti si riverbereranno in un ambito ben più ampio”. 

 

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