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Domenica alle 15: è questo il momento migliore per inviare una mail

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AGI – Qual è il momento migliore per inviare una email? Il Guardian, sulla base di uno studio realizzato da Axios HQ, software d’intelligenza artificiale, scrive che è “la domenica pomeriggio tra le 15 e le 18”, sulla base di uno studio di 8,7 milioni di e-mail realizzato dallo stesso Axios HQ. L’algoritmo ha infatti scoperto che quelle inviate durante “periodi di bassa concorrenza” come la domenica pomeriggio avevano una probabilità “del 94% di essere aperte”, rispetto a una normale probabilità “dal 50 al 76% di essere aperta durante il resto della settimana”.

Ma perché sacrificare proprio il tempo libero della domenica per inviare una email di lavoro, invece di farlo il lunedì? Secondo la società che gestisce l’algoritmo “la ricerca dimostra che non è affatto un merito inviare e-mail alle persone al di fuori dell’orario di lavoro e aspettarsi anche una risposta”, tuttavia la possibilità che il messaggio venga aperto e letto è maggiore rispetto ad una giornata di lavoro intensa.

Certo, poi bisogna fare anche i conti con gli effetti della “techno invasione” che rende confusi i confini tra vita personale e lavoro, che è in sé un ostacolo per quello fuori dagli orari canonici. Tant’è che, ad esempio, in Francia ora i dipendenti “hanno il diritto legale di evitare le e-mail di lavoro al di fuori dell’orario di lavoro”, sottolinea il quotidiano inglese.

Sul momento migliore da scegliere c’è tuttavia un dettagliato prontuario realizzato da Adobe, secondo cui il punto è “sapere quando è più probabile che essa attiri l’attenzione e motivi a leggerla”. Quindi bisogna conoscere le abitudini degli interlocutori e saper cogliere l’attimo che varia dall’uno all’altro. 

Ad ogni modo, anche Adobe sottolinea che una indagine condotta da GetResponse, una piattaforma semplice e conveniente per inviare email che nel 2019 nell’arco di cinque mesi ha analizzato 4 miliardi di missive elettroniche, ha scoperto alcune tendenze interessanti, secondo le quali “il 18% di tutte le campagne e-mail inviate è stato fatto il sabato e la domenica, mentre il 17% è stato inviato solo il martedì”.

Tuttavia, inviare una email e sperare che venga letta e aperta in tempo reale resta un terno, perché – come scrive anche Adobe – “anche se sembra che i clienti aprano di più le e-mail al mattino, quelle pomeridiane possono comunque aiutare a raggiungere gli obiettivi specifici. A volte, può avere senso inviare e-mail nel pomeriggio e in prima serata quando le persone stanno finendo di lavorare o sono a casa a controllare le e-mail prima di staccare la spina”.

Però, si avverte: “Si tratta di test. Prova a inviare e-mail in momenti diversi per capire quando i tassi di apertura, i tassi di clic e le conversioni sono i più alti per la tua attività”. In definitiva, di che fine faccia la e-mail e di quando inviarla non v’è certezza…

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Chiama il 118 simulando un malore, “volevo solo un passaggio”

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AGI – Ha simulato un malore e quando è arrivato in ospedale, ha confessato ai sanitari che stava bene e aveva solo bisogno di un passaggio per raggiungere il distributore automatico e comprarsi una bibita.

E’ successo ieri a Imola, protagonista un 30enne, disoccupato e con precedenti di polizia, che si era fatto trasportare al Pronto Soccorso con l’ambulanza, dopo aver telefonato al 118 simulando un malore nel centro città.

I sanitari, infastiditi dall’arroganza del giovane, che aveva utilizzato il sistema di emergenza sanitaria per un capriccio, hanno telefonato subito ai carabinieri. Accompagnato in caserma dai militari, il 30enne è stato identificato e denunciato – ai sensi dell’articolo 340 del Codice Penale – per interruzione di pubblico servizio. 

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‘Ndrangheta, Occhiuto incontra De Masi “Vicini a chi si ribella”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi, di strada per recarmi al Consiglio regionale, mi sono fermato a Gioia Tauro, per andare ad incontrare, presso la sede della sua azienda, Antonino De Masi, un imprenditore diventato suo malgrado un simbolo, in Calabria e nel Paese, della lotta e della ribellione alla criminalità organizzata. Una persona che ammiro e che stimo, per il grande coraggio dimostrato negli anni e per la determinazione con la quale si è opposto alle angherie e alle minacce della ‘ndrangheta, restando sempre nella sua Regione per creare crescita, sviluppo e occupazione. Con lui ho avuto una piacevole chiacchierata, un proficuo confronto, con tante idee e tante possibili iniziative per valorizzare nel nostro territorio la cultura della legalità. Le istituzioni devono essere vicine a personalità come De Masi e devono sostenere concretamente gli imprenditori che – opponendosi alle mafie – hanno pagato negli anni e continuano a pagare un prezzo, dal punto di vista economico e personale, davvero incalcolabile”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

– foto: ufficio stampa regione Calabria –

(ITALPRESS).

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Alle Universiadi Rossini d’oro e Tangherlini d’argento

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ROMA (ITALPRESS) – Scherma azzurra d’oro e d’argento alle Universiadi di Chengdu. Doppietta italiana, dopo una finale tutta azzurra e marchigiana, nel fioretto femminile con il successo di Serena Rossini su Elena Tangherlini, a quattro anni dalla vittoria di Erica Cipressa nell’ultima edizione di Napoli2019. Una grande giornata per l’Italia della scherma che raggiunge così quota tre medaglie (ieri l’argento della spadista Sara Kowalczyk). Nella spada maschile, invece, stop nei quarti di finale per Simone Mencarelli.
Il capolavoro di Serena Rossini è iniziato nel turno delle 32 con il successo per 15-8 sull’ungherese Mesteri. Ancora una larga vittoria per l’anconetana delle Fiamme Gialle nel tabellone da 16 contro la francese Nayl con il punteggio di 15-5. La certezza della medaglia è arrivata, per la studentessa di Scienze e Tecnologie Psicologiche all’Università di Urbino, grazie al 15-7 con il quale si è imposta sulla nipponica Kano. In semifinale il successo con un altro 15-7 contro la coreana Sim che le ha permesso di raggiungere la compagna azzurra Elena Tangherlini. In finale poi il successo che le ha regalato il titolo per 15-7 prima dell’abbraccio contro la compagna di squadra.
Grande prestazione anche per Elena Tangherlini che ha conquistato la seconda medaglia d’argento di questa spedizione azzurra alle Universiadi. La sua prova è partita nel tabellone ad eliminazione diretta con il successo per 15-8 contro l’ucraina Poloziuk. La marchigiana, negli ottavi di finale, ha sconfitto la coreana Park 15-11 entrando di diritto tra le top 8.
Nei quarti di finale la vittoria, che le ha regalato la certezza di una medaglia per la fiorettista dell’Esercito, contro la giapponese Iwamoto con il punteggio di 15-12. In semifinale, poi, la studentessa di Scienze Sociali dell’Università di Camerino ha sconfitto la cinese Chen per 15-12 conquistando l’accesso alla finale, persa, però, contro la compagna di nazionale Serena Rossini. Così le altre azzurre: nona Anna Cristino e 18esima Giulia Amore.
Nella spada maschile il migliore degli italiani è stato Simone Mencarelli che si è classificato al 5° posto. L’atleta torinese, numero 2 dopo la fase a gironi, ha iniziato il suo tabellone ad eliminazione diretta con il successo sull’atleta sudafricano Ndjeka con il punteggio di 15-11. Ancora una vittoria nel turno dei 32 per il piemontese che ha avuto la meglio sul norvegese Grosse 15-10. Lo spadista delle Fiamme Oro ha poi battuto l’avversario di Singapore, Si To per 15-8 conquistandosi il diritto di tirare il match per la medaglia. Nei quarti di finale lo stop per Mencarelli sconfitto con il punteggio di 15-7 dall’ucraino Sych. Per quanto riguarda gli altri azzurri: 9° Filippo Armaleo, 15° Giacomo Paolini e 26° Giulio Gaetani.
Nella notte italiana il via della terza giornata delle Universiadi in Cina, ultima dedicata alle competizioni individuali.
Dalle 3.30 il via al fioretto maschile con in pedana quattro azzurri: Davide Filippi, Francesco Ingargiola, Giulio Lombardi e Tommaso Martini. Dalle 7 la partenza della fase a gironi della sciabola femminile con in pedana Giulia Arpino, Rebecca Gargano, Lucia Lucarini ed Eloisa Passaro.
– foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

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“Un dolore indicibile l’accusa di omicidio”. Parla l’ex dg della sanità lombarda Cajazzo 

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AGI – “Un dolore indicibile” vedere scritta quell’accusa di omicidio colposo ed epidemia colposa poi caduta con l’archiviazione decisa nei giorni scorsi dal Tribunale dei ministri di Brescia.

Quando gli vennero notificate dalla Procura di Bergamo le gravissime ipotesi di reato, il pensiero di Luigi Cajazzo, direttore generale della sanità lombarda nei giorni più feroci del Covid, tornò a quella sera dei primi di marzo del 2020.

La chiamata a Mattarella

“Uno dei medici più anziani e con maggiore esperienza iniziò a piangere. Mi avvicinai per capire e mi rispose che era la prima volta, nella sua storia di medico, che aveva paura di non riuscire a curare tutti coloro che si stavano ammalando. Quel volto pieno di dolore mi colpì”. Tanto che “chiamai il presidente Fontana e lo raggiunsi al 35esimo piano del palazzo della Regione. Il presidente chiamò subito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e invocò aiuto”.

Secondo i giudici di Brescia, “viene erroneamente addebitato a Cajazzo di non aver censito e monitorato i posti letto nelle Unità di malattie infettive e di non aver costituito una riserva di antivirali, di DPI, vaccini anticovid, kit diagnostici”, attività, quest’ultima che, scrivono, sarebbe spettata al Ministero. Il Tribunale ha archiviato dalle stesse accuse mosse all’ex dg anche l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e tutti gli altri indagati, compresi i ‘tecnici’ del Cts.

“I giudici dicono che ho fatto quello che dovevo”

“I magistrati stabiliscono che ho fatto quello che dovevo sin dal mese di gennaio quando iniziavano a diffondersi le notizie provenienti dalla Cina – spiega all’AGI -. Da subito la Direzione Generale del Welfare aveva approvato un piano per il trasporto, il trattamento e il ricovero degli eventuali pazienti Covid, individuato i laboratori per la diagnostica e sollecitato tutte le aziende sanitarie a verificare le scorte di DPI”.

Aggiunge che, dopo le riunioni con gli operatori sanitari, “fu avviato subito il tracciamento di tutti i casi sospetti e, prima del caso 1, furono oltre 100 le persone sottoposte a tampone perché sospettate di aver contratto la malattia”. Si ferma. “Poi, è arrivata la tempesta: che dirle? Abbiamo lavorato senza fermarci mai, sanità pubblica e privata, uniti per far fronte a un’epidemia sconosciuta e violentissima che ha mietuto molte vittime a cui va ora il mio pensiero ma che ha segnato anche le nostre vite. E ho ricevuto anche gli apprezzamenti di un alto funzionario dell’Oms che lavorò per una decina di giorni nella nostra Unità di Crisi e alla fine mi chiese una relazione per imparare dalla nostra esperienza”.

“Roma non aveva capito all’inizio”

A metà marzo del 2020 Cajazzo venne colpito da una forma grave del virus e fu ricoverato al Sacco. “In un articolo mi si accusava di aver abbandonato gli ospedali. Tornai in ufficio dopo un mese, non riuscivo a fare dieci metri senza sedermi”. Dagli scambi di messaggi con Roma  agli atti dell’inchiesta emerge la sensazione che la Lombardia si sentì abbandonata dal governo. “Ma è chiaro che quei messaggi vanno contestualizzati. Sicuramente nelle fasi iniziali ho avuto l’impressione che a Roma non fosse del tutto chiara la situazione lombarda, cosa che neanche quei sindaci lombardi che invitavano a non fermarsi avevano colto. Il 4 marzo venne il ministro della Salute Speranza e, quando gli mostrammo l’evoluzione esponenziale del virus, rimase molto scosso tanto che firmò il decreto per la zona rossa nella bergamasca”.

“Mio padre morto col dolore nel cuore per me”

Archiviate le accuse più pesanti, per Cajazzo resta quella di  ‘rifiuto d’atti d’ufficio’ per non aver applicato il piano antinfluenzale del 2006 che è stata trasferita alla Procura perché il tribunale dei ministri non si è ritenuto competente. Tra i momenti peggiori, ricorda “le minacce di morte dopo che una trasmissione televisiva gettò fango su di me e i miei collaboratori”.

“L’indagine ha penalizzato me come gli altri coinvolti ma guardo avanti ringraziando il mio avvocato Fabrizio Ventimiglia e il suo team che non hanno mai smesso di lottare per la giustizia. Ora dirigo la Asst della Franciacorta e sono pronto ad affrontare nuove sfide”. Gli resta, dice riferendosi alle accuse di omicidio ed epidemia, una porta che non può più riaprire. “Mio padre, a cui ero legatissimo, è morto nel dicembre del 2021 con questo dolore nel cuore”. 

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Il Tar accoglie il ricorso del Lecco, no alla Reggina

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ROMA (ITALPRESS) – Il Lecco in Serie B, la Reggina no. Il Tar del Lazio ha emesso il proprio verdetto accogliendo la richiesta della società lombarda dando il via libera alla riammissione della squadra di Foschi al campionato cadetto. Il Lecco era stato escluso a causa di un ritardo nella presentazione della documentazione relativa all’impianto da utilizzare per le partite casalinghe della prossima stagione: nella fattispecie lo stadio Euganeo di Padova, essendo il Rigamonti-Ceppi non a norma per la Serie B. Niente da fare, invece, per la Reggina il cui ricorso è stato giudicato “improcedibile” con il club calabrese ritenuto non in possesso delle carte per essere iscritto alla prossima Serie B. La Reggina, adesso, avrà un’ultima chance presso il Consiglio di Stato per vedere accolte le proprie richieste.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Schlein “La maggioranza volta le spalle a chi ha salari da fame”

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ROMA (ITALPRESS) – “Quella sul salario minimo è stata la prima proposta di legge presentata dal Pd in questa legislatura e sono passati sette mesi da quando in questa aula avete votato contro le mozioni di tutte le opposizioni e sono 4 mesi che in commissione ascoltiamo esperti”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento in aula sulla questione sospensiva relativa alla proposta di legge su salario minimo.
“Votando questa sospensiva voltate le spalle a 3,5 milioni di lavoratori che hanno salari da fame, state dicendo loro ‘la vostra sofferenza non ci interessa, non ci riguarda, riparliamo ne dopo l’estate’”.
mgg/gtr (Fonte video: Camera dei Deputati)

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Ucraina, Cattaneo “Lombardia sempre al fianco della popolazione”

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MILANO (ITALPRESS) – Continuare a offrire un sostegno concreto alle popolazioni dell’Ucraina, in particolare alle fasce più fragili: bambini, donne e famiglie. E’ l’obiettivo, anche alla luce delle ultime e gravi notizie che giungono dal Paese in guerra, della delibera approvata dalla Giunta della Regione Lombardia, su proposta del sottosegretario alla presidenza con delega alle Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo. Il provvedimento prevede lo sviluppo, entro la fine del 2023, del progetto ‘Emergenza Ucrainà, anche attraverso uno stanziamento di 500.000 euro.
“Siamo stati, siamo e saremo vicini all’Ucraina” commenta il sottosegretario Cattaneo. “Per questo, su indicazione del presidente Attilio Fontana, che ha fortemente voluto questa iniziativa diretta di cooperazione internazionale, grazie anche alle nostre ONG cerchiamo di dare un sostegno concreto alla componente più fragile della popolazione”.
“La Lombardia, dunque – prosegue il sottosegretario – continua a dare prove concrete della propria vicinanza. Lo farà anche in questo 2023 con uno stanziamento che vale complessivamente 500.000 euro. Consentirà di finanziare un pacchetto di interventi che è stato pensato e condiviso in collaborazione con i Coordinamenti e le Reti che rappresentano tutte le Organizzazioni non Governative della Lombardia”. A cominciare da Co.Lomba (Cooperazione Lombardia), AOI, Link 2007 e CINI. E’ al loro interno che operativamente sono state individuate otto ONG che stanno già operando in Ucraina perchè possano, in questa seconda metà dell’anno, sviluppare ulteriori interventi concreti, partendo da una presenza in loco già consolidata. Attività di natura sanitaria, psicologica e sociale in favore soprattutto ai bambini. Interventi che consentiranno inoltre di affrontare meglio il prossimo inverno e che saranno distribuiti su tutto il territorio ucraino.
“Tutto – prosegue Cattaneo – è stato condiviso con il Consolato Generale d’Ucraina a Milano. Si tratta di progetti concreti e di immediata realizzabilità: la conclusione di tutti i progetti infatti è prevista entro la fine del 2023. Anche quest’anno, dunque, la Regione Lombardia manifesterà attraverso azioni concrete la propria solidarietà all’Ucraina, secondo quel metodo sussidiario che sempre la caratterizza, valorizzando e sostenendo le azioni delle proprie ONG”.
Tre le linee di intervento:
1. umanitario di emergenza nelle regioni di Kiev, Zhytomyr, Chernihiv e Ivano-Frankivs’k – capofila Terres des Hommes Italia, partner Ai.Bi. – Associazione Amici dei bambini e partner Missione Calcutta; con il coordinamento di AOI;
2. di assistenza psicosociale alle bambine e bambini colpiti dalla guerra negli Oblast di Žytomyr, Volodymyr e Kherson – capofila ActionAid Italia, partner SOS Villaggi dei Bambini; con il coordinamento di CINI;
3. di emergenza integrato per la popolazione più vulnerabile colpita dal conflitto in Ucraina – capofila CESVI, partner Soleterre e partner AVSI; con il coordinamento di LINK 2007.
Una delle linee di intervento riguarda in modo particolare l’infanzia. Nel dettaglio, si prevede il miglioramento del benessere dei bambini colpiti dal conflitto e della qualità dei servizi educativi nella regione di Zhytomyr e Chernihiv; il supporto del benessere materiale, psicologico, sociale e fisico delle famiglie nelle aree coinvolte, con particolare riferimento ai gruppi vulnerabili di donne e bambini con fornitura di servizi essenziali nella città di Volodarka; il miglioramento della resilienza delle popolazioni con interventi plurimi di tipo psicologico, di capacity building e di potenziamento medico-sanitario nell’area di Ivano-Frankivs’k.
Altro fronte il benessere psicosociale e il rafforzamento della resilienza delle popolazioni colpite dal conflitto, in particolare a Žytomyr, Volodymyr e nell’Oblast di Kherson. E’ prevista la creazione di interventi a misura di bambino (e sicuri in caso di bombardamento) all’interno dei quali svolgere attività finalizzate alla salute mentale e al loro benessere. Compreso inoltre il supporto di bambini e famiglie dell’Oblast di Kherson tramite il sostegno psicosociale e fornitura di materiali per rispondere ai bisogni di base.
La progettualità è comprensiva, inoltre, del miglioramento dei servizi di salute mentale e fisica, protezione dell’infanzia e delle persone con disabilità, con focus sui mesi invernali in sei oblast. Nel dettaglio: a favore dei pazienti dell’ospedale psico-neurologico di Vorzel (Bucha) e del centro di riabilitazione pediatrica dell’Ospedale St. Nicholas di Lviv. Tra le azioni è contemplato anche il supporto psicologico e l’assistenza di protezione in sette centri comunitari negli Oblast di Kharkiv, Sumy, Donetsk e Zaporizhzhia.

– foto: da Video Lombardia Notizie

(ITALPRESS).

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La Polizia contro l’abbandono degli animali, il nuovo video

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La Polizia contro l'abbandono degli animali, il nuovo video

ROMA (ITALPRESS) – #lamiciziaèunacosaseria: il filo conduttore del nuovo video della Polizia di Stato contro l’abbandono degli animali diffuso sui propri canali social e sul sito istituzionale in occasione del primo fine settimana di viabilità autostradale da “bollino nero”, è quello di combattere questo odioso fenomeno che, soprattutto durante la stagione estiva, complici le vacanze con annesse partenze, fa registrare un forte aumento di casi.
Tutto questo è evitabile con un semplice e doveroso gesto d’amore: non abbandonarli ma portarli con sé. E chi dovesse vedere l’abbandono di un cane è sufficiente che chiami i numeri d’emergenza per avvisare le Forze dell’Ordine. Basta veramente poco: non partire senza di loro #lamiciziaèunacosaseria.

pc/gtr

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Dossieraggio su politici: indagato finanziere a Perugia

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AGI – La procura della Repubblica di Perugia sta indagando sull’acquisizione di notizie riservate, consegunti a presunti accessi abusivi a banche dati pubbliche, riferite ad alcuni politici, tra i quali il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Lo rende noto il procuratore capo Raffaele Cantone.

L’indagine, viene ricostruito, è conseguenza della denuncia presentata nell’ottobre 2022, dallo stesso Crosetto, in seguito alla pubblicazione di notizie riservate sulla sua precedente attività lavorativa. Le indagini svolte dalla procura di Roma, ricorda Cantone, avevano portato a individuare come presunto autore di alcuni accessi da ritenersi non leciti a banche dati pubbliche un finanziere in forza al Nucleo di polizia valutaria di Roma, ma distaccato al gruppo che si occupa di segnalazioni di operazioni sospette, Sos.

Iscritto nel registro degli indagati, il militare ha sostenuto la correttezza del suo operato. Ad aprile, riferisce ancora Cantone, il fascicolo è stato inviato a Perugia per “valutazioni di competenza”. Su coordinamento della procura del capoluogo umbro, il nucleo di polizia valutaria della Finanza ha sentito numerose persone e molto materiale è stato acquisito.

“Gli accertamenti vengono svolti con la piena collaborazione e in totale sintonia con il procuratore nazionale antimafia che aveva, già prima dell’avvio delle indagini, provveduto a riorganizzare radicalmente il servizio Sos”, conclude Cantone. 

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