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Firmato Dpcm su formazione docenti secondaria di I e II grado

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado. Il provvedimento è stato varato al termine di un’articolata interlocuzione con la Commissione europea e dopo il confronto con le organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni.
“Con questo decreto abbiamo varato una riforma del Pnrr che era attesa da oltre un anno. La firma del nostro articolato al 31 luglio, dopo un confronto serrato e costruttivo con la Commissione europea e in piena intesa con il ministero dell’Università, consente di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico e, in coordinamento con le altre procedure di reclutamento, i concorsi previsti dal Pnrr”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Grazie a queste misure avremo una nuova generazione di insegnanti fortemente strutturati, con alle spalle un importante percorso di formazione disciplinare e pedagogica e meccanismi di valutazione che garantiranno l’efficacia didattica. Questo nuovo corso è un salto in avanti nell’ottica della qualità dell’insegnamento e della costruzione di una scuola che sia davvero punto di riferimento per le famiglie e per gli studenti”, ha aggiunto. Il percorso formativo standard prevede l’acquisizione di almeno 60 Cfu (crediti formativi universitari)/ Cfa (crediti formativi accademici). Gli altri percorsi, pari a 30 o 36 crediti formativi, sono rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 Cfu/Cfa in base al previgente ordinamento.
Gli altri punti principali del Dpcm: E’ previsto un rigoroso sistema di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), che definisce i percorsi di contenuto, le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.
Tutti i nuovi percorsi si concluderanno con l’esame finale: una prova scritta e una lezione simulata, il cui superamento garantirà ai candidati il conseguimento della formazione professionalizzante delineata dagli standard minimi del docente abilitato, grazie alle modalità di svolgimento della prova e alla specifica composizione prevista per la commissione giudicatrice. I percorsi formativi saranno oggetto di una valutazione periodica “ex post” da parte dell’Anvur che, per assicurare omogeneità della qualità dell’offerta formativa da parte delle università, terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati alle procedure di reclutamento per la scuola.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Immagini shock sui cartelli stradali per prevenire gli incidenti

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AGI – Cartelli stradali con immagini di morti, di sangue, di auto disintegrate a causa dell’alta velocità, dell’uso del telefonino, del mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o del casco. Immagini accompagnate da messaggi altrettanto diretti.

Sono i cartelli previsti dalla campagna di educazione stradale che la Provincia di Crotone, insieme a Regione Calabria e Polizia di Stato.

I cartelli, che riguardano le più diffuse cause di incidentalità, dalla guida sotto l’effetto di alcool o droga all’uso del telefono, dall’alta velocità all’uso del casco e uso delle cinture di sicurezza, sono complessivamente 110 e saranno sistemati lungo le strade provinciali, all’inizio e alla fine di ogni comune e nelle zone della movida estiva.

“Diamo continuità ai progetti già avviati negli istituti superiori per l’educazione stradale realizzando una segnaletica stradale dal forte impatto, con immagini dove si vede il sangue sulle strade proprio perché il messaggio di evitare certi comportamenti quando si è alla guida non deve passare inosservato” ha detto il presidente della Provincia Sergio Ferrari che ha anche consegnato tre etilometri ai tre comandi di Polizia locale presenti in provincia: Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro.

“Cogliamo con favore questa iniziativa – ha esordito il dirigente della Polizia di Stato Filiberto Mastrapasqua – perché deve passare il concetto che di educazione stradale, rispetto delle regole del codice stradale se ne deve parlare: nel 2022 sulle strade ci sono stati 3.159 morti in incidente il cui 93% è causato da comportamenti umani. Abbiamo perso un piccolo paese. Guidare deve essere fatto senza distrazioni. Qui nelle avversità nascono i fiori. Dall’esperienza di questo territorio, tra 106 e 107, quella proposta oggi è una iniziativa antesignana per l’Italia”.

Le azioni sono state finanziate con fondi esclusivamente derivanti dal progetto finanziato dal Ministero dei Trasporti con il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e da cui la Provincia di Crotone ha ottenuto un importante finanziamento attraverso il progetto per la realizzazione del Crisc- Centro Regionale degli Incidenti Stradali della Calabria.

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Gli italiani bevono più birra, anche se costa di più

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AGI – Il trend non s’arresta: i consumi di birra in Italia nel 2022 sono in crescita con un aumento pari la 6% sull’anno precedente, mentre la produzione nazionale è anch’essa cresciuta del 3,3% con un export altrettanto allineato. Lo si evince da una nota di Assobirra, l’Associazione dei Birrai e dei Maltatori, di metà maggio scorso, alla vigilia della giornata internazionale della birra che quest’anno cade il 4 agosto.

Un aumento dei consumi e quindi della domanda registrato parallelamente a quello dei prezzi delle materie prime (come mais e malto d’orzo, dell’80% e del 95% in un anno e mezzo), dei costi di produzione ( 50%), a cui si aggiungono i costi raddoppiati dei materiali, primo il vetro, e degli imballaggi e quelli quadruplicati dell’energia elettrica.

Un generalizzato aumento dei costi che il 31 luglio scorso ha costretto il produttore olandese Heineken, secondo al mondo per volumi e fatturato, a lamentare “un calo del 5,6% delle vendite di birra e una contrazione dell’8,6% dell’utile netto nella prima metà dell’anno”.

Italia in controtendenza

Tutti i marchi della Birra Castello, che comprendono le etichette Pedavena, Superior, Birra Dolomiti e Alpen, hanno mostrato “una crescita di oltre il 16% in volume rispetto al 2021 sia nel canale Ho.re.ca. sia nel canale Gdo”.

Si tratta di un aumento del 9,8% nel fatturato rispetto al 2021, “passando da 112 milioni di euro a oltre 123 milioni di euro nel 2022″ mentre nei primi quatto mesi del 2023 tutti i marchi del gruppo “hanno continuato a crescere, aumentando del 14,3% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, fa sapere Birra Castello interpellata da Agi.

Anzi, come si evince anche dall’Annual Report 2022 di Assobirra, la filiera occupa “quasi 124mila operatori in oltre 870 aziende” e “crea un valore condiviso di 9,4 miliardi di euro, pari allo 0,53% del Pil” per versare all’Erario “oltre 700 milioni in accise annue” mentre la realtà produttiva, in sé eterogena per dimensioni, va “dai 600 agli oltre 7 milioni di ettolitri” che “coprono oltre il 92% della birra prodotta e venduta in Italia”. Nei dieci anni precedenti la crisi pandemica, poi, “il segmento e cresciuto di record in record su tutti i fronti, dalla produzione ai consumi, all’export”.

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Bambino schiacciato da ponteggio a Ostia, è grave in ospedale 

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AGI – Tragedia sfiorata ieri sera alle 19.45 in via delle Corazzate, sul litorale romano di Ostia. Un bimbo di 9 anni è rimasto ferito gravemente dopo essere stato schiacciato da un ponteggio che era stato installato a protezione del portone d’ingresso di una palazzina.

Il bambino è stato trasportato in codice rosso al Bambino Gesù, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto pattuglie del X gruppo Mare della polizia locale di Roma Capitale per la messa in sicurezza dell’area e il sequestro del ponteggio sito su di un palazzo dell’Ater.

Il bambino era residente in quel plesso di case. 

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Strage Bologna, La Russa “La memoria è il collante della nostra identità”

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Strage Bologna, La Russa

ROMA (ITALPRESS) – “Quarantatrè anni fa un ordigno ad altissimo potenziale, attorno a quest’ora, causò alla stazione di Bologna 85 vittime e oltre 200 feriti. Quelle immagini drammatiche di sangue e devastazione sono ancor oggi scolpite nella nostra memoria. Immagini che non vogliamo e non dobbiamo dimenticare, la memoria è il collante della nostra identità”. Lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa, in Aula per commemorare le vittime dell’attentato alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. “Nulla è più vigliacco di un attentato alla civiltà fatto da chi proditoriamente nascondendo la mano colpisce innocenti che quel giorno cercavano un inizio felice di estate e invece trovarono una ingiusta morte”, aggiunge.
mgg/gsl (Fonte video: Senato)

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Esperimento Zeprion in orbita per sviluppare nuovi farmaci

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MILANO (ITALPRESS) – È stato lanciato verso la Stazione Spaziale Internazionale l’esperimento Zeprion. Un esperimento che potrebbe portare ad una validazione del meccanismo di funzionamento di un protocollo del tutto innovativo per lo sviluppo di nuovi farmaci contro gravi malattie neurodegenerative e non solo. Frutto di una collaborazione internazionale che coinvolge diversi istituti accademici e l’azienda israeliana SpacePharma, l’esperimento ZePrion vede un fondamentale contributo dell’Italia attraverso l’Università Milano-Bicocca, l’Università di Trento, la Fondazione Telethon, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibba). Decollato con la missione spaziale robotica di rifornimento NG-19 dalla base di Wallops Island, in Virginia (USA), ZePrion si propone di sfruttare le condizioni di microgravità presenti in orbita per verificare la possibilità di indurre la distruzione di specifiche proteine nella cellula, interferendo con il loro naturale meccanismo di ripiegamento (folding proteico). L’arrivo di NG-19 e Zeprion sulla ISS è previsto per venerdì 4 agosto, quando in Italia saranno all’incirca le 8:00.

Il successo dell’esperimento ZePrion fornirebbe un possibile modo per confermare il meccanismo molecolare alla base di una nuova tecnologia di ricerca farmacologica denominata Pharmacological Protein Inactivation by Folding Intermediate Targeting (PPI-FIT), sviluppata da due ricercatori delle Università Milano-Bicocca e di Trento e dell’INFN. L’approccio PPI-FIT si basa sull’identificazione di piccole molecole (dette ligandi), in grado di unirsi alla proteina che costituisce il bersaglio farmacologico durante il suo processo di ripiegamento spontaneo, evitando così che questa raggiunga la sua forma finale. “La capacità di bloccare il ripiegamento di specifiche proteine coinvolte in processi patologici apre la strada allo sviluppo di nuove terapie per malattie attualmente incurabili”, spiega Pietro Faccioli, professore dell’Università Milano-Bicocca, ricercatore dell’INFN, coordinatore dell’esperimento e co-inventore della tecnologia PPI-FIT.
Un tassello finora mancante per la validazione della tecnologia è la possibilità di ottenere un’immagine ad alta risoluzione del legame tra le piccole molecole terapeutiche e le forme intermedie delle proteine bersaglio (quelle che si manifestano durante il ripiegamento), in grado di confermare in maniera definitiva l’interruzione del processo di ripiegamento stesso. In genere, questo tipo di immagine viene ottenuta analizzando con una tecnica chiamata cristallografia a raggi X cristalli formati dal complesso ligando-proteina. Nel caso degli intermedi proteici, però, gli esperimenti necessari non sono realizzabili all’interno dei laboratori sulla Terra, in quanto la gravità genera effetti che interferiscono con la formazione dei cristalli dei corpuscoli composti da ligando e proteina, quando questa non abbia ancora raggiunto la sua forma definitiva. Questo ha spinto le ricercatrici e i ricercatori della collaborazione ZePrion a sfruttare la condizione di microgravità che la Stazione Spaziale Internazionale mette a disposizione.

“Esiste infatti chiara evidenza che la microgravità presente in orbita fornisca condizioni ideali per la creazione di cristalli di proteine”, illustra Emiliano Biasini, biochimico dell’Università di Trento e altro co-inventore di PPI-FIT, “ma nessun esperimento ha provato fino ad ora a generare cristalli di complessi proteina-ligando in cui la proteina non si trovi in uno stato definitivo”. Esattamente quanto si propone di fare l’esperimento ZePrion, lavorando in modo specifico sulla proteina prionica, balzata tristemente agli onori della cronaca negli anni Novanta durante la crisi del ‘morbo della mucca pazza’. Questa malattia è infatti causata da una forma alterata della proteina prionica chiamata prione, coinvolta in gravi malattie neurodegenerative dette appunto ‘da prioni’ tra le quali la malattia di Creutzfeld-Jakob o l’insonnia fatale familiare.
“Anche grazie al sostegno di Fondazione Telethon, che da sempre supporta le mie ricerche per individuare nuove terapie contro queste malattie, abbiamo l’opportunità di validare del meccanismo di funzionamento della tecnologia PPI-FIT, che potrebbe rappresentare veramente un punto di svolta in questo settore”, aggiunge Biasini. “In orbita sarà possibile generare cristalli formati da complessi tra una piccola molecola e una forma intermedia della proteina prionica, che in condizioni di gravità ‘normale’ non sarebbero stabili. Questi cristalli potranno poi essere analizzati utilizzando la radiazione X prodotta con acceleratori di particelle, per fornire una fotografia tridimensionale del complesso con un dettaglio di risoluzione atomico. Campioni non cristallini ottenuti alla SSI verranno inoltre analizzati per Cryo-microscopia Elettronica di trasmissione (Cryo/EM)”, sottolinea Pietro Roversi, ricercatore Cnr-Ibba.

ZePrion si compone di un vero e proprio laboratorio biochimico in miniatura (lab-in-a-box) realizzato da SpacePharma, che opererà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e verrà controllato da remoto. Oltre alla componente italiana, la collaborazione ZePrion si avvale della partecipazione delle scienziate e degli scienziati dell’Università di Santiago di Compostela.

foto: ufficio stampa CNR

(ITALPRESS).

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In pandemia si è consumata più droga. Lo rivelano le fogne

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AGI – Uno studio nazionale condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, finanziato e supportato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha rilevato il consumo di droghe d’abuso in Italia nel biennio 2020-2022 attraverso le acque reflue, con le tracce degli scarti umani finiti appunto nelle fogne che forniscono indirettamente un quadro dell’uso di droghe.

Oggetto di studio sono stati i trend di consumo delle sostanze psicoattive “maggiori” (cocaina, amfetamina, ecstasy, metamfetamina, eroina e cannabis) e l’identificazione sul territorio italiano dell’uso di nuove sostanze psicoattive (NPS). Le sostanze maggiormente consumate si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi).

Consumi inferiori sono stati rilevati invece per metamfetamina, ecstasy e amfetamina che sono risultati pari o inferiori alle 0,1 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. In generale, è stata osservata una notevole variabilità nei consumi tra le città, ad esempio per la cannabis si sono rilevati consumi maggiori di 100 dosi al giorno per 1.000 abitanti a Nuoro, Bologna, Fidenza, Cagliari, Trento e Trieste e consumi pari a 12 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti a Belluno.

Dove si consuma più cocaina

Per il consumo di cocaina, si osservano i valori più elevati, maggiori di 20 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, a Pescara, Montichiari, Venezia, Fidenza, Roma, Bologna, Merano, mentre i consumi più bassi, compresi tra 1 e 4 dosi al giorno per 1.000 abitanti, si rilevano a Belluno e Palermo. Sono state inoltre rilevate variazioni di consumo nel tempo, in particolare i consumi di cannabis e cocaina sono cresciuti nel 2021 rispetto all’anno precedente, e il consumo di ecstasy è cresciuto nella seconda parte dell’anno 2021 rispetto alla primavera 2021 e al 2020. Queste variazioni sono avvenute probabilmente a causa della ripresa di numerose attività ricreative rispetto al periodo di restrizioni per COVID-19 che ha caratterizzato l’autunno 2020.

“Il progetto “Acque reflue” ha sviluppato una rete di rilevamento nazionale che ha incluso complessivamente 33 centri urbani equamente distribuiti in 20 regioni italiane“, spiega Sara Castiglioni, capo del laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. La misura dei consumi di sostanze stupefacenti nella popolazione italiana è stata effettuata attraverso l'”epidemiologia delle acque reflue”, una metodica che analizza i residui metabolici (i prodotti di scarto umani) delle sostanze stupefacenti nelle acque reflue urbane arrivate ai depuratori, per stimare quali e quante sostanze vengono complessivamente consumate da tutta la popolazione.

Trovate tracce di nuove droghe

“La metodologia delle acque reflue – continua Sara Castiglioni – è stata sviluppata dal nostro Istituto nel 2005 e ha riscosso un grande interesse internazionale sia a livello scientifico sia da parte degli addetti ai lavori; oggi è applicata a cadenza annuale in Europa per valutare i trend di consumo delle sostanze stupefacenti principali. Grazie al Dipartimento Politiche Antidroga siamo stati in grado di applicare questa metodologia, per la prima volta, anche in Italia a livello nazionale dal 2010”. L’analisi delle acque reflue ha permesso di rilevare anche il consumo di nuove sostanze psicoattive, seppur a livelli molto più contenuti rispetto alle droghe “classiche”.

Lo studio ha evidenziato la presenza di catinoni sintetici, stimolanti del sistema nervoso centrale in grado di imitare gli effetti della cocaina, amfetamina o MDMA. Particolare attenzione è stata data ai derivati sintetici del fentanile, farmaco oppiaceo derivato dalla morfina, che per la loro potenza farmacologica risultano particolarmente pericolosi. Nessun fentanile sintetico è stato rilevato nelle acque reflue, dove sono stati misurati solo il fentanil (che ha un utilizzo anche farmacologico) e il suo metabolita norfentanil.

Questi dati sembrano indicare che i fentanili sintetici siano utilizzati in Italia in misura probabilmente molto ridotta e in maniera occasionale, diversamente da quanto si è osservato negli Stati Uniti negli ultimi anni.

L’uso della ketamina si riscontra in quasi tutte le città analizzate con carichi medi nazionali attorno a 5 mg al giorno per 1.000 abitanti. Si sono rilevati consumi medi di ketamina al di sopra della media nazionale in alcuni capoluoghi di regione quali Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Torino e Venezia. Nel periodo di studio è emerso inoltre un aumento del consumo di ketamina in alcune citta’ quali Milano (da 6 a 14 mg al giorno ogni 1.000 abitanti), Bologna (da 12 a 22), e Firenze (da 8 a 18). 

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Azzurre eliminate dal Mondiale, il Sudafrica la spunta 3-2

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WELLINGTON (NUOVA ZELANDA) (ITALPRESS) – La Nazionale femminile della ct Bertolini esce di scena nella fase a gironi del Mondiale 2023. Di fronte ai quasi 16mila spettatori dello Sky Stadium di Wellington, le azzurre si arrendono per 3-2 al Sudafrica, fallendo così la qualificazione agli ottavi di finale. Italiane in vantaggio all’11’: Dhlamini sgambetta Beccari in area, rigore che Caruso realizza con freddezza. Il Sudafrica reagisce cogliendo un palo con Moodaly al 21′ e pareggiando al 32′ con un brutto errore di Orsi, che infila la sua porta cercando il retropassaggio verso Durante. Le tricolori pareggiano al 33′ il conto dei legni con un colpo di testa di Beccari. Nella ripresa, le azzurre subiscono ancora al 22′, quando il Sudafrica passa sul 2-1 con un sinistro incrociato di Magaia. L’undici di Bertolini però si rimette in carreggiata al 29′ ancora con Caruso, che tocca in rete uno stacco di Girelli per firmare una doppietta. Prima del novantesimo, Girelli si divora la rete del 3-2. Sul 2-2 l’Italia passerebbe ancora, visto che la Svezia non ha problemi contro l’Argentina (2-0), ma nel lungo recupero la selezione di Ellis infila il 3-2 con Kgatlana che condanna l’Italia all’eliminazione e regala al Sudafrica, al suo primo storico successo ai Mondiali, il pass per gli ottavi assieme alla Svezia.
“Ci dispiace molto, abbiamo lavorato tanto per superare il girone e non ci siamo riuscite”. C’è rammarico ma anche serenità nel tono di voce di Milena Bertolini, la ct della Nazionale femminile costretta a tornare a casa dopo la sconfitta per 3-2 contro il Sudafrica. “Non credo che a questo gruppo mancasse l’intesa, le ragazze stanno bene tra loro – spiega Bertolini ai microfoni di Raisport – E’ invece subentrata un pò di paura, i cinque gol presi contro la Svezia ci hanno tolto delle certezze. Oggi avevamo iniziato bene, poi dopo il nostro autogol c’è stata un pò di paura. L’avversario principale oggi non era il Sudafrica ma noi stesse”. Bertolini, per questo Mondiale, ha rinunciato a qualche veterana per favorire il cambio generazionale: “Sono convinta delle scelte che ho fatto, credo che queste siano le giocatrici migliori e che per questa Nazionale ci sia un futuro”. La ct è in scadenza di contratto ma, sottolinea, “il mio futuro non ha importanza, lo ha quello del movimento, che mi auguro cresca sempre di più. E mi auguro di aver lasciato un’eredità con questa Nazionale”.
– Foto Image –
(ITALPRESS).

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Papa Francesco a Lisbona. “Tornerò ringiovanito”

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AGI – Un incontro a Casa Santa Marta con una quindicina di persone, tra le quali alcuni ragazzi e ragazze, che stanno vivendo un periodo in una comunità di recupero, e poi Papa Francesco  è partito alla volta di Lisbona per celebrare la 37esima Giornata Mondiale della Gioventù. Il pontefice ha voluto ricevere i ragazzi, soprattutto perché non potranno partecipare all’evento di Lisbona, il primo dalla fine della pandemia. Con i ragazzi anche tre nonni con i loro nipoti. Questo incontro, come anche la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani appena celebrata, sottolinea il legame tra le generazioni, che possono sostenersi reciprocamente e apprendere le une dalle altre.

Quello per Lisbona è il quarantaduesimo viaggio apostolico internazionale, e quello in Portogallo è un viaggio all’insegna della speranza, che prevede una tappa a Fatima per pregare per la pace. All’aeroporto di Lisbona il Pontefice ha trovato ad accoglierlo, insieme al Nunzio Apostolico in Portogallo, monsignor Ivo Scapolo, il presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa.

Due bambini in abito tradizionale gli hanno offerto dei fiori. Dopo la Guardia d’Onore, il Papa e il presidente della Repubblica si sono diretti vero la VIP Lounge, allestita nell’Hanger, dove per la presentazione delle due Delegazioni, portoghese e vaticana, e per trattenersi in un breve incontro. Poi il trasferimento all’ingresso principale del Palacio Nacional de Belem, dove Francesco ha tenuto il suo primo discorso pubblico, l’unico in italiano, alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico.

“Sembra che ci sia più di un milione di giovani”, “ritornerò ringiovanito”. Così Papa Francesco sul volo che lo ha portato a Lisbona rispondendo ai giornalisti sulla Giornata Mondiale della Gioventù. A chi gli faceva notare che sono trascorsi 10 anni dalla prima Gmg nella quale ha partecipato, il Pontefice ha sottolineato: “Questa è la quarta. Continuiamo a fare chiasso”. In molti hanno chiesto al Santo Padre dei prossimi viaggi. “Mi piacerebbe tornare”, ha detto ai giornalisti polacchi, mentre ai colleghi argentini, ha glissato, sorridendo. Sull’indagine del Vaticano per casi di pedofilia da parte del clero in Perù, ha infine risposto: “Andiamo avanti”. 

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