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Il cambiamento climatico è l’unica spiegazione ai picchi di caldo estremo

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AGI – Più di 50 C nella Death Valley negli Stati Uniti, un record assoluto di 45,3 C in Catalogna, più di 43 C a Phoenix negli ultimi 24 giorni: senza il cambiamento climatico, tali ondate di calore sarebbero state “virtualmente impossibili” in Europa e negli Stati Uniti, lo sostiene uno studio della rete ambientalista World Weather Attribution (WWA).

Questa rete scientifica, che valuta il legame tra eventi meteorologici estremi e cambiamenti climatici, ritiene inoltre che i cambiamenti climatici abbiano reso l’ondata di calore in Cina “almeno 50 volte più probabile”. I cambiamenti climatici, causati dalle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo, “hanno reso le ondate di calore più calde, più lunghe e più frequenti”, sottolinea il WWA.

Le recenti ondate di calore non sono più eventi eccezionali” e quelle future “saranno ancora più intense e più frequenti se le emissioni non saranno ridotte rapidamente”, concludono i ricercatori. Sebbene fenomeni naturali come gli anticicloni e El Nino possano contribuire a scatenare queste ondate di calore, “il riscaldamento delle temperature globali dovuto alla combustione di combustibili fossili è la ragione principale per cui sono cosi’ gravi”, sottolinea il WWA. Per giungere a queste conclusioni, gli autori dello studio – sette scienziati provenienti da Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti – hanno utilizzato dati meteorologici storici e modelli climatici per confrontare il clima odierno con quello del passato.

Questi risultati, prodotti in rapidità, vengono pubblicati senza passare attraverso il lungo processo delle riviste specializzate, ma combinano metodi approvati dai loro colleghi. Gli scienziati hanno prestato particolare attenzione ai periodi in cui il caldo è stato “più pericoloso”: dal 12 al 18 luglio nell’Europa meridionale, dall’1 al 18 luglio negli Stati Uniti occidentali, in Texas e nel Messico settentrionale, e dal 5 al 18 luglio nella Cina centrale e orientale.

Hanno sottolineato che il riscaldamento globale sta esacerbando l’intensità delle temperature: con il riscaldamento globale, le ondate di calore in Europa sono più calde di 2,5 C, quelle in Nord America di 2 C e quelle in Cina di 1 C, secondo il WWA. Secondo la NASA e l’osservatorio europeo Copernicus, il luglio 2023 “diventerà il luglio più caldo mai registrato”.

“In passato, tali eventi sarebbero stati aberranti. Ma nel clima odierno possono verificarsi ogni 15 anni circa in Nord America, ogni 10 anni nell’Europa meridionale e ogni 5 anni in Cina”, ha spiegato Mariam Zachariah, scienziato dell’Imperial College di Londra, che ha contribuito allo studio, in un briefing telefonico. Queste ondate di calore “diventeranno ancora più frequenti e si verificheranno ogni due-cinque anni” se il riscaldamento globale raggiungerà i 2 gradi, “cosa che potrebbe accadere tra circa trent’anni”. 

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SACE incontra le imprese nel nuovo appuntamento di CoDesign

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ROMA (ITALPRESS) – SACE, il gruppo assicurativo-finanziario italiano specializzato nel supporto alle imprese e al tessuto economico nazionale, prosegue gli incontri di CoDesign con un nuovo workshop dedicato interamente al tema della sostenibilità.
Il workshop, organizzato nella nuova Casa delle Imprese di Milano in collaborazione con Bain & Company Italia nell’ambito di un più ampio piano di partnership sui temi della sostenibilità, vede coinvolti circa 60 partecipanti tra partner, PMI, grandi aziende, finanza, istituzioni e università. Con un doppio obiettivo: riflettere sulle sfide ESG che l’intero sistema economico è chiamato ad affrontare per una transizione che crei benessere duraturo e progettare insieme le soluzioni più efficaci ed innovative, attraverso la creazione di un Ecosistema ESG di SACE, per supportare i progetti di crescita sostenibile delle imprese, soprattutto PMI.
Si tratta del terzo appuntamento del percorso di CoDesign del gruppo SACE, dopo il primo workshop dedicato all’ascolto delle PMI e il secondo dedicato a broker, intermediari finanziarie professionisti di riferimento. In linea con la strategia e gli obiettivi del Piano Industriale INSIEME 2025, SACE continua così il suo impegno al fianco delle imprese con un accompagnamento dedicato, attento ai loro bisogni ed esigenze, con servizi ancora più a misura di PMI e un’offerta che integra soluzioni assicurativo-finanziarie con gli strumenti della formazione e un network al servizio delle strategie di sostenibilità e digitalizzazione.
“La sostenibilità per noi di SACE non è solo un pilastro strategico ma la strategia stessa della nostra azienda che trova espressione in prodotti, servizi e processi rivolti e disegnati per il benessere e la prosperità della comunità in cui operiamo”, ha dichiarato Michele De Capitani, CFO & Chief Sustainability Officer di SACE. “E’ un percorso che si riflette anche nelle iniziative di CoDesign, che abbiamo intrapreso con il nostro nuovo Piano Industriale INSIEME 2025, nella consapevolezza dell’importanza di collaborazioni e di partnership il più possibili estese e diversificate, dell’unicità del nostro ruolo – all’intersezione tra imprese, finanza e istituzioni – e della responsabilità che questo implica nel facilitare ed incentivare l’evoluzione e la crescita sostenibile delle imprese italiane”.
Il progetto di CoDesign, che parte dal cliente per costruire intorno a lui prodotti su misura delle sue esigenze, ha reso SACE una tra le prime società a controllo pubblico ad adottare questa innovativa strategia commerciale che si sviluppa lungo cinque assi portanti: la digitalizzazione, con il miglioramento continuo dell’offerta e dell’esperienza online dedicata alle imprese; la rete commerciale, che si arricchisce sempre più di figure in grado di garantire vicinanza e competenze alle aziende; le filiere del Made in Italy come fulcro del sistema imprenditoriale italiano; l’Education grazie a un programma di formazione e sviluppo di competenze per le imprese; i business matching, un supporto concreto per facilitare l’incontro tra PMI italiane e primari buyer esteri.
– foto ufficio stampa Sace –
(ITALPRESS).

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Incendi nel Trapanese, soccorsi turisti bloccati dalle fiamme

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Incendi nel Trapanese, soccorsi turisti bloccati dalle fiamme

TRAPANI (ITALPRESS) – Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano e 82° Csar dell’Aeronautica Militare la notte scorsa ha messo in sicurezza un gruppo di turisti rimasti intrappolati dalle fiamme che hanno devastato anche il Trapanese. Allertati dalla Capitaneria di porto di Trapani che stava evacuando via mare i villeggianti di Calampiso ma che aveva perso i contatti con un gruppo nella zona di Tonnara del Secco, a San Vito Lo Capo, i tecnici del Sass hanno raggiunto l’aeroporto militare di Trapani Birgi per essere imbarcati su un elicottero HH 139B dell’82° centro Csar. Raggiunta la zona dell’intervento, nonostante le altissime temperature e le fiamme che minacciavano di allargarsi, il velivolo ha sorvolato la costa in cerca del gruppo formato da 15 persone (5 uomini, 5 donne e 5 bambini).

col4/gtr

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Il Papa a un transessuale: “Dio non ha schifo di nessuno”

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AGI -“Il Signore non ha schifo di nessuno di noi”, “non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo”. Papa Francesco risponde così a un giovane transessuale disabile in una nuova puntata di “Popecast”, i podcast di Vatican News, in vista della Giornata Mondiale della Gioventù. Nel dialogo a distanza, un gruppo di ragazzi e ragazze si confida con Francesco, si racconta. Tra loro un disabile transgender, due detenuti, una ragazza con disturbi psicologici, un adolescente che passa il tempo ai videogiochi. E il Papa ascolta, consola, incoraggia.

Giona, disabile e transessuale, non rivendica alcunché ma vuole solo condividere la sua storia da credente. “Coltivare una fede che sentissi davvero mia, mi ha aiutato ad accettarmi nel mio corpo disabile, atipico, a non sentirmi mai davvero solo neanche nelle difficoltà”, racconta il giovane che aggiunge: “Quando ho preso consapevolezza di essere una persona trans avrei tanto preferito non credere… E quel corpo meraviglioso e perfetto in quanto opera Sua? Mi sentivo strattonato dalla dicotomia tra fede e identità transgender, entrambe braccia di uno stesso corpo, il mio!”. Giona poi spiega che le prime persone con le quali si è confidato hanno cercato di dissuaderlo, prefigurando “un cammino buio”, quello dei “disertori di Cristo”. “Mi sono sentito colpevole”.

Francesco lo esorta ad andare avanti: “Il Signore sempre cammina con noi, sempre. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci”, “ci ama come siamo. E questo è l’amore pazzo di Dio… Dio ci ama come siamo, Dio ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti…”. 

Alla fine del “Popecast”, il Pontefice accoglie la proposta del piccolo Alessandro (9 naii) di una Giornata mondiale dei bambini: “Mi piace tanto! E possiamo farla organizzare dai nonni. Chiedere ai nonni che organizzino una giornata così. Una bella idea. Ci penserò e vedrò come farla…”.

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Sicilia in fiamme, morta una donna e un forestale ustionato

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AGI – Una donna è morta a Palermo perché l’ambulanza che doveva soccorrerla è rimasta bloccata dagli incendi sulle colline della città. Lo riferisce un comunicato della Regione, secondo cui la donna era stata colta da un malore a San Martino delle Scale, una frazione collinare, ed era stato chiesto l’intervento di un’autoambulanza che però non ha potuto raggiungere la zona a causa dei roghi che divampano sulle alture palermitane.

Dalla mezzanotte alle 7.00 di questa mattina sono stati effettuati 114 interventi ospedalieri in seguito agli incendi che hanno riguardato Palermo, e dalle ore 7 altri 73. Il bilancio è fornito dal Comune di Palermo. Non vi sono stati feriti gravi, ma soprattutto soccorsi per inalazione da fumo.

Sono 55 gli incendi ancora in atto in Sicilia. E un forestale è rimasto gravemente ustionato e si trova ricoverato in terapia intensiva. Il forte vento di scirocco rende impossibile a canadair ed elicotteri operare. In volo c’è soltanto un Canadair impegnato a contrastare le fiamme nella zona di Altofonte. In azione ci sono soltanto i mezzi di terra.

 

La situazione più grave resta sempre quella delle zone attorno a Palermo, dove sono giunte anche squadre di volontari dalle province di Agrigento ed Enna. Nella notte sono state evacuate abitazioni a San Martino, Monreale, Altofonte, Boccadifalco, Mondello e Pizzo Sella, Poggio Ridente, a Inserra, Raffo Rosso, a Capaci e nella zona attorno all’aeroporto di Punta Raisi. Situazione critica anche nel Trapanese, a San Vito lo Capo, nel Messinese e a Enna.

Nel Palermitano evacuate 1500 persone

Gli incendi nel Palermitano hanno finora costretto all’evacuazione dalle abitazioni di circa 1.000 persone ad Altofonte e di circa 500 nel capoluogo siciliano. Gli incendi che stanno interessando tutta la zona collinare periferica di Palermo, al momento sono in gestione, spiega la Protezione civile. Le zone più colpite del palermitano sono Altofonte, dove ha operato l’unico canadair in grado di volare nonostante il vento di scirocco, zona Baita, Ciaculli, Mondello, Tommaso Natale, Capo Gallo, Pizzo Sella, Borgetto, Terrasini, Poggio Ridente, Capaci, Le Roy Merlin, Isola delle Femmine.

Le famiglie evacuate sono state accolte nell’area di attesa in piazzale Francia predisposto dalla Protezione civile regionale e comunale. Molte stanno rientrando nelle proprie case le quali non sono più a rischio incendio o stanno trovando ricovero da parenti e amici.

Riaperto l’aeroporto

L’aeroporto di Palermo, chiuso da ieri, ha riaperto: al momento saranno consentiti solo un numero limitato di voli in partenza. Per gli arrivi, è in corso il monitoraggio delle condizioni meteo. Lo riferisce la società di gestione Gesap.

La circolazione ferroviaria è sospesa tra Palermo Notarbartolo e Punta Raisi. I treni regionali possono registrare ritardi e subire limitazioni di percorso e cancellazioni.

A causa di un incendio la strada statale 186 “Di Monreale” è provvisoriamente chiusa al traffico, dal km 22,100 al km 24,000, in entrambe le direzioni, all’altezza di Borgetto (Palermo). Lo rifersice l’Anas.

Il traffico è temporaneamente bloccato, anche qui per un incendio, sulla autostrada A29 Dir “Alcamo – Trapani”, in entrambe le direzioni, dal km 0,000 al km 21,300 ad Alcamo (Trapani). L’uscita obbligatoria è a Fulgatore.

Un gruppo di 15 turisti è stato messo in salvo a San Vito Lo Capo, nel Trapanese, dal Soccorso alpino siciliano e dall’Aeronautica Militare. Allertata dalla Capitaneria di porto di Trapani, che stava evacuando via mare i villeggianti di Calampiso ma che aveva perso i contatti con un gruppo nella zona di Tonnara del Secco, la squadra di soccorso ha raggiunto l’aeroporto militare di Trapani Birgi per essere imbarcati su un elicottero HH 139B dell’82 centro Csar. Raggiunta la zona dell’intervento, nonostante le altissime temperature e le fiamme che minacciavano di allargarsi, il velivolo ha sorvolato la costa in cerca del gruppo formato da 5 uomini, 5 donne e 5 bambini. Li hanno individuati a qualche centinaio di metri dalla costa. A quel punto, vista la situazione di estremo pericolo che ne impediva il recupero, l’elicottero è atterrato in uno spiazzo libero. Sono sbarcati i due tecnici del Soccorso alpino e un elisoccorritore dell’Aeronautica militare, hanno raggiunto i turisti, li hanno rifocillati e accompagnati a piedi fino alla costa, per essere messi in salvo dai mezzi della capitaneria.

Un incendio ha di nuovo bloccato un tratto dell’autostrada A29 “Palermo – Mazara del Vallo” in direzione Palermo, tra il km 0 e il km 7,600. Il traffico è deviato allo svincolo di Carini. Lo riferisce l’Anas. ancora chiuso l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo. 

Anche Messina nella morsa del fuoco

Sono numerosi gli incendi nelle colline di Messina, diversi i fronti del fuoco ancora aperti sui quali anche questa mattina stanno intervenendo i vigili del fuoco. Fiamme nelle campagne di Tono, in contrada Catanese e nella zona di sotto montagna nel Comune di Villafranca Tirrena. Anche la notte è stata particolarmente difficile con numerose richieste di intervento per incendi che hanno minacciato alcune abitazioni. I vigili del fuoco sono intervenuti sia nella zona sud, nel villaggio di Mili San Pietro, dove le fiamme hanno devastato le campagne, che nel versante nord a Curcuraci dove è il fuoco è arrivato vicino ad alcune abitazioni.

Le fiamme erano partite ieri dalle campagne di Campo Italia e poi, spinte dal vento, si erano propagate nella zona di Pace dove era stato necessario far sgomberare l’Oasi della Madonna del Sorriso, un campo scuola con diversi bambini che sono stati fatti allontanare per precauzione. Le fiamme hanno raggiunto anche la zona di Faro superiore e Curcuraci fino ad arrivare nella zona delle Masse. Nella notte paura anche in provincia, per un incendio che ha interessato le campagne di Furci siculo.

Nell’ennese le fiamme minacciano le case

Preoccupa il vasto incendio che nell’ennese minaccia dall’alba l’abitato di Regalbuto. Le fiamme divampate nel versante sud est dell’abitato hanno raggiunto un impianto sportivo che si trova nell’area sottostante il centro storico e minaccia abitazioni e infrastrutture. Sul posto oltre ai Vigili del fuoco e al Corpo forestale, è presente la protezione civile e si attende l’intervento dei mezzi aerei. Il fonte è partito dal fondo valle e le fiamme stanno rapidamente risalendo verso la cittadina, sospinte dal forte vento, arrivando a lambire un campo di calcio a 5 che si trova a poche decine di metri dalla parte antica della cittadina. A Valguarnera si sta bonificando la vastissima area dove è divampato il fronte che ha devastato la riserva del Parco Minerario Floristella- Grottacalda e che ha danneggiato anche Palazzo Pennisi, una antica residenza oggi sede del museo minerario e dell’Ente Parco. Al momento le squadre che sono state impegnate per oltre 24 ore, stanno controllando che non ci siano punti dai quali le fiamme possono riprendere vigore. Al momento non sono stati quantificati i danni e la superficie percorsa dal fronte.

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Gli attivisti di ‘Ultima Generazione’ bloccano il traffico sulla A1

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AGI – Alcuni attivisti di ‘Ultima generazione‘ hanno bloccato il traffico sull’autostrada A1 nel tratto Firenze – Roma, all’altezza di Fiano Romano.

Dopo pochi minuti dal blocco è intervenuta la polizia stradale che ha riportato la situazione alla normalità. “Andate a casa”, ha gridato un automobilista agli attivisti.

“Non si fermano i nubifragi in tutta Italia, le ondate di colore, le persone che muoiono. E la politica non fa altro che stare a guardare”, ha detto Simone, uno degli attivisti che ha preso parte al blocco del traffico.

 

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Maltempo a Milano, Aci chiede di sospendere Area B e Area C

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MILANO (ITALPRESS) – Automobile Club Milano chiede all’Amministrazione comunale di sospendere Area B e Area C dopo il nubifragio che stanotte si è abbattuto su Milano provocando danni ingenti e interrompendo molti percorsi delle linee di superficie del trasporto pubblico.
“Il temporale ha purtroppo causato gravi danni alla rete di Atm e i mezzi pubblici di superficie hanno subito e stanno subendo forti ritardi. Inevitabilmente in queste ore il traffico è in tilt e il nostro appello è di limitare gli spostamenti nel minor numero possibile. Intanto, per venire incontro alle esigenze dei pendolari e dei cittadini impossibilitati ad utilizzare il trasporto pubblico – afferma Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano – auspichiamo che il Comune provveda a sospendere Area B e Area C fino al pieno ritorno alla normalità”.

– foto: xh7/Italpress

(ITALPRESS).

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Il 2022 annus horribilis sulle strade. Ogni giorno 454 incidenti 

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AGI – Netto aumento degli incidenti stradali nel 2022 in coincidenza con la ripresa della circolazione stradale post-pandemia. Lo evidenzia il report Istat-Aci sull’incidentalità stradale che rileva 165.889 incidenti stradali ( 9,2%) nel 2022.

Aumentano anche le vittime: 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia ( 9,9% rispetto all’anno precedente), 223.475 i feriti ( 9,2%).

Tutti valori in crescita rispetto all’anno precedente, anche se ancora in diminuzione, nel confronto con il 2019 (benchmark per il decennio 2021-2030) per incidenti e feriti (rispettivamente -3,7%, -7,4%) e pressoché stabili per le vittime (-0,4%).

In media, ogni giorno si sono verificati 454 incidenti (18,9 ogni ora) con 8,7 morti (1 ogni 3 ore) e 612 feriti (25,5 ogni ora). Il costo sociale degli incidenti stradali 2022 ammonta a quasi 18 miliardi di euro (0,9 % del Pil nazionale): 9,8% rispetto ai 16,4mld. del 2021.

 

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Milano in ginocchio. Tetti scoperchiati e alberi caduti [VIDEO]

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AGI – Tragedia per il maltempo nell’Alta Valle Camonica, nel Bresciano: una ragazza di 16 anni che partecipava a un campo scout è morta dopo che un albero è caduto sulla tenda in cui stava dormendo, a causa di un forte temporale. Nella zona boschiva, in località Palù, all’alba sono intervenuti il Soccorso Alpino Guardia di Finanza, i soccorritori della Protezione civile e i Vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo della giovane e accompagnato a valle il gruppo, mettendolo al riparo nella palestra del paese di Corteno Golgi.

Il dramma si è consumato alle 5,30 nel campo allestito da un gruppo scout provenienti da Como, nei pressi di un rifugio degli alpini. Le piogge intense accompagnati da forti venti hanno causato la caduta di un albero che ha investito una delle tende. “Voglio portare la mia totale solidarietà alla famiglia della ragazza” uccisa per la caduta di un albero, ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso di un intervento a Rtl.

A Milano situazione tragica

Dopo il violentissimo nubifragio di questa notte la “situazione a Milano è diventata tragica”. Lo scrivono i vigili del Fuoco in una nota. “La situazione è molto pesante in tutta la città Metropolitana di Milano, gli interventi sono senza sosta ormai da qualche giorno e con la tempesta di questa notte è diventata tragica. Oltre 200 le richieste di interventi dalle ore 4 in modo diffuso in tutta la città Metropolitana. Molti di questi interventi sono dovuti per caduta alberi, allagamenti, tetti scoperchiati e dissesti statici”.

Danni anche al Parco dell’Idroscalo. Per ragioni di sicurezza, si è deciso di chiudere l’intero Parco al pubblico, per tutta la giornata di oggi, così da consentire la messa in sicurezza e il ripristino dell’area. I cancelli, quindi, resteranno chiusi e l’accesso interdetto.

 

Il maltempo ha portato anche alla chiusura del Castello Sforesco a causa della cadute di tegole dalle merlate. Ad annunciarlo lo stesso Sindaco Giuseppe Sala. Chiuse anche alcune scuole i cui tetti sono stati scoperchiati dalla furia del vento. Diverse strade sono ancora interrotte a causa della caduta di alberi e mentre si rimuovono quelli caduti sono state avviate anche verifiche su altri pericolanti.

In tutta la città è vietato l’accesso a tutti i parchi recintati e ai parchi non recintati e alle aree alberate aperte

Cancellazioni e ritardi sulla ferrovia del Brennero

Questa mattina sulla linea ferroviaria del Brennero tra Verona-Trento-Bolzano si sono verificate alcune cancellazioni di convogli e forti ritardi che superano anche l’ora. I treni previsti in partenza dalla stazione di Verona Porta Nuova con destinazione Trentino Alto Adige sono stati soppressi e i tabelloni di alcune stazioni, tra esse Serravalle all’Adige, non indicavano treni in partenza.

I convogli regionali del mattino sono fondamentali per i molti pendolari trentini ed altoatesini. Cancellato il regionale 16004 delle ore 7,06 ed il regionale veloce 3462 delle 7,50. Il regionale 16674 è partito dalla città scaligera alle ore 9,49 anziché le previste 8,06 e viaggia verso Bolzano con quasi due ore di ritardo.

Il treno Eurocity, diretto a Monaco di Baviera, è partito da Bologna Centrale in orario ma è arrivato con 80 minuti di ritardo a Verona Porta Nuova. Alcuni convogli partiti da Bolzano sono stati fermati a Domegliara. Il treno Italo 8953 partito da Bolzano alle 6,55 è arrivato a Verona con 93 minuti di ritardo.

Il Frecciarossa 8507 partito dal capoluogo altoatesino alle 7,12 è giunto a Verona 53 minuti dopo l’orario previsto. Soppressi o interrotti a Trento o Rovereto anche alcuni convogli partiti dall’Alto Adige.

Quadro critico nel Novarese

È molto critica la situazione nei comuni della zona dell’Ovest Ticino in provincia di Novara, duramente colpiti nella notte tra le 3,30 e le 4 da un violento nubifragio con grandine e fortissime raffiche di vento. I comuni più colpiti sono quelli di Trecate, Romentino, Cerano.

A Trecate sono impegnati da questa notte gli agenti della Polizia locale, i volontari della Protezione Civile, il personale comunale e della ditta incaricata della manutenzione del verde. “Alberi sradicati, problemi di viabilità, tetti scoperchiati, cantine allagate, finestre rotte – dice all’Agi il sindaco Federico Binatti – sono alcuni dei problemi che si sono verificati. Per fortuna non ci risultano persone ferite. Al momento abbiamo deciso la chiusura del parco di Villa Cicogna (il grande parco pubblico al centro della cittadina – ndr), del bioparco della Roggia Moretta e del cimitero”.

Nel territorio del comune di Cameri, lungo la strada comunale che porta nella valle del Ticino, sono cadute decine di alberi. A Romentino gravissimi danni ad un capannone privato che è stato scoperchiato. In tutta l’area ha subito gravi danni la rete telefonica, con numerosi pali abbattuti dal vento.

Complicata anche la situazione sulla rete delle strade provinciali: è stato chiuso il primo tratto della Provinciale 6 tra Sozzago e Cerano, mentre sulla provinciale 99 tra Trecate-Olengo a causa degli alberi sradicati e finiti sulla carreggiata, è stato istituito il senso unico alternato.

In Fvg grandine e vento a 100 Km/h

Ancora una notte difficile per Vigili del Fuoco e Protezione civile in Friuli Venezia Giulia causa il forte maltempo che ha imperversato per ore. Nella serata di ieri vi sono stati due passaggi temporaleschi da Ovest a Est di assoluto rilievo: il primo tra le ore 20.30 e le 21.30 e il secondo tra le ore 23 e le 24.

In entrambi i casi i forti temporali hanno interessato la media e bassa pianura a partire dal pordenonese per poi spostarsi rapidamente sulla pianura udinese e infine all’Isontino. La grandine di intensità e dimensioni eccezionali è stata senza dubbio l’elemento principale di questi temporali con chicchi che localmente avevano dimensioni superiori ai 5 cm e talvolta erano prossimi anche ai 10 cm di diametro.

Altro elemento meteorologico significativo è stato il vento, che soprattutto nel primo evento ha soffiato con raffiche che localmente hanno superato i 100 Km/h. Sono state oltre 900 le chiamate giunte, nel corso della notte, al 112, Numero unico per le emergenza Fvg, dirottate ai Vigili del fuoco, legate al maltempo nelle province di Pordenone Udine e Gorizia.

Le richieste principali riguardano la caduta di alberi, cartelloni, ma anche il parziale scoperchiamento di alcuni stabili e la distruzione di centinaia di parabrezza di auto colpiti da chicchi di grandine di dimensioni eccezionali. Alcune persone che si trovavano nell’abitacolo delle auto rimaste bloccate durante il fortunale sono state medicate proprio a causa delle ferite riportate dopo che i giganteschi chicchi di grandine hanno sfondato i parabrezza.

Nel bilancio ci sono anche 4 feriti: persone che sono scivolate mentre stavano ispezionando le proprie abitazioni per verificare i danni causati dal maltempo. Il comando regionale dei Vigili del fuoco informa che sono più di 300 le chiamate che riguardano specificamente alberi caduti su strade e auto, tetti scoperchiati, abitazioni danneggiate, persone bloccate in abitazioni, allagamenti.

La circolazione lungo la linea ferroviaria Casarsa-Udine – interrotta nella tarda serata di ieri – è stata ripristinata alle 6.40 circa. Sono state segnalate interruzioni delle linee elettriche che coinvolgono numerose utenze, con i tecnici di E-Distribuzione che stanno operando per il ripristino e la messa in sicurezza delle linee danneggiate.

Grandine e tetti scoperchiati in Veneto

Ieri sera anche in Veneto si sono verificati diversi episodi temporaleschi di forte intensità che hanno interessato le diverse province della regione. Diverse centinaia le chiamate ricevute dalle sale operative dei vigili del fuoco. Particolarmente colpite le province di Treviso, Verona, Belluno, Vicenza e Padova.

Danni da grandine, pioggia e vento con piante abbattute, pali ed elementi pericolanti, tetti scoperchiati. Già oltre 200 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco, mentre altri 260 circa sono al momento in attesa. Duramente colpita anche Belluno dove una frana di fango e detriti legnosi ha interessato la SR 349 in località Santa Maria a Quero Vas. La strada è stata pulita e questa mattina poco prima dell’alba riaperta.

La caduta di una pianta sui fili elettrici ha causato un blackout all’interno di un allevamento avicolo a Fonzaso con oltre 9000 polli. Qui i vigili del fuoco sono intervenuti con dei motoventilatori per garantire l’areazione dell’allevamento.

In Toscana 1400 fulmini in tre ore

In Toscana si registrano precipitazioni sparse in molte zone e localmente anche a carattere intenso. Nelle ultime tre ore 1.400 fulmini sono stati registrati in Toscana. A Sestino, in provincia di Arezzo raffiche di vento a 105km/h, 65km/h a Castelnuovo Val di Cecina, nel Pisano. Lo rende noto il presidente della Regione, Eugenio Giani, via social, precisando: “Con la sala operativa seguiamo la perturbazione, pronti a intervenire in caso di necessita’”.

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