Chiudi

Notizie

Notizie

Maxcel Amo Manu trionfa a Parigi, gioia a Bologna 

maxcel-amo-manu-trionfa-a-parigi,-gioia-a-bologna 

AGI – Un sorriso radioso all’ombra della bandiera italiana e, in primo piano, la protesi con la quale ha raggiunto la vittoria. La foto di Maxcel Amo Manu, “il nostro Maxcel Amo”, campione del mondo nei 100 m T64 con 10,71 dopo il record europeo ottenuto nelle fasi di qualificazione (10,64), porta gioia al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, nel Bolognese, finalmente in festa dopo i tempi duri legati all’alluvione.  

Seguito dall’équipe tecnica del noto centro di riabilitazione bolognese, ai campionati mondiali paralimpici di Parigi ha portato con sè i tecnici  Fabrizio Giacchi e Gianluca Migliore, che hanno lavorato al suo fianco con la supervisione dell’ingegner Gregorio Teti, direttore tecnico del Centro Inail di Budrio, in costante contatto telefonico.  

Manu che è di origini ghanesi e bolognese di adozione, dopo l’infortunio che lo colpì anni fa si è avvicinato allo sport ottenendo subito grandi risultati (campione italiano 2022-23 nei 200, 100 e 60 mt). “La soddisfazioni per l’Oro Mondiale è duplice – commenta all’AGI Gregorio Teti, direttore del Centro Protesi di Vigorso di Budrio –  per l’atleta che ha coronato una personale rivincita dopo il grave infortunio sul lavoro cui è stato vittima e per l’Area tecnica del Centro Protesi INAIL che ha saputo confermare, dopo gli allori delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, le elevate performance tecniche individuate nei propri dispostivi tecnici messi a disposizione dei propri atleti, soluzioni sempre di eccellente contenuto tecnico e biomeccanico. Grazie a Tutti i miei ragazzi per l’eccellente lavoro e per la loro profonda umanità.” 

Nato a Kumasi in Ghana nel 1992, Maxcel  vive in Italia dall’età di undici anni  prima in provincia di Milano, dove lo sprinter è rimasto per tredici anni poi a Bologna dove si trasferisce  nel 2016 per seguire quella che è diventata la mamma dei suoi due figli e dove  trova lavoro come magazziniere. Nel 2017 un infortunio stradale mentre si reca al lavoro in seguito al quale perde la gamba sinistra sotto al ginocchio.

Inizia così il percorso protesico-riabilitativo al Centro Protesi Inail di Vigorso: nel 2021,  supportato dai tecnici del centro protesi,  Maxcel si avvicina all’atletica (oggi è tesserato delle Fiamme Azzurre). Da quel momento i primi risultati e gli allenamenti  al campo scuola Baumann. Il debutto in Nazionale avviene nel 2022 proprio nella capitale francese dove  si stanno svolgendo i Mondiali paralimpici di atletica 2023 e dove Maxcell è diventato campione del mondo di categoria (T64) nei 100m dopo aver ottenuto il record europeo nelle qualificazioni con il tempo di 10,64. 

“Amo Manu Maxcel ha mantenuto le ottime impressioni che nel corso de periodo di preparazione aveva fatto presagire agli addetti ai lavori – commenta all’AGI Gregorio Teti, direttore del Centro Protesi di Vigorso di Budrio – Il team dell’Area tecnica del Centro Protesi INAIL, che mi onoro di dirigere e di cui sono fiero per la dedizione e le capacità che riescono a offrire in ogni attività, ha curato ogni minimo dettaglio avendo bene chiare le potenzialità di Manu, optando per soluzioni tecniche e biomeccaniche che hanno reso fisiologico il suo gesto atletico, che con l’impiego di un dispositivo tecnico non è mai scontato”.

“Sono felice, continuerò ad allenarmi”

Si è risvegliato sommerso dai messaggi di auguri e di felicitazioni, molti dei quali arrivati proprio da Bologna, la sua città di adozione, tra cui anche quello del sindacato Cgil che non sentiva da anni e col quale era entrato in contatto quando, nel 2016, arrivò in città accettando un lavoro da magazziniere, un anno prima di quell’incidente stradale in moto che gli ha fatto perdere la gamba sinistra sotto al ginocchio e che gli avrebbe cambiato la vita, “facendomi dedicare mio malgrado all’atletica”.

Da ieri un mix di sentimenti, spiega,  un misto di ansia e felicità, “tanti sentimenti insieme, ma sono felice”. E pensare che non amava la corsa. Il 16 agosto 2017, ad Anzola Emilia, l’incidente stradale mentre si recava al lavoro, quando aveva 25 anni. 

“La vita sembrava essersi fermata. Non pensavo all’atletica, ma quando al centro di Budrio mi hanno visto così attivo, con così tanta voglia di fare e di fare presto, mi hanno consigliato di dedicarmi a questo sport  – racconta all’AGI Maxcel Amo Manu, tesserato delle fiamme azzurre, da ieri campione del mondo al campionato paralimpico di atletica leggera in corso a Parigi nei 100 m T64 con 10,71 dopo il record europeo ottenuto nelle fasi di qualificazione (10,64) – Avevo voglio di muovermi, non riesco a stare mai fermo; mi piaceva non stare fermo e allora mi sono detto, invece di stare a casa un po’ giù, dai proviamo: sono diventato bravo e mi è piaciuto”. 

In gara, racconta “ho avuto problemi con la cuffia, la protezione che viene messa sul moncone prima della protesi, a causa del sudore, scivolava e non non riuscivo a trovare la posizione giusta, quella che volevo”. Una partenza difficile, ma poi c’è stata la rimonta. Tutto è andato per il meglio, Manu non ha avuto rivali ed è arrivato il primo oro per l’Italia.  “Ancora non ci credo, da ieri ricevo tantissimi messaggi, la mia famiglia è a Parigi per festeggiare, ma siamo in alberghi diversi. Il futuro? Continuerò ad allenarmi, come ho sempre fatto”. Infine la dedica di questa straordinaria vittoria.

” Voglio dedicare la mia vittoria a tutte le persone in difficoltà, non solo ai didabili – conclude Maxcel Amo Manu- In certi momenti magari pensi di arrenderti, ma non devi mollare e così si trova la soluzione. La dedico a tutto lo staff, al mio allenatore, a me stesso e alla mia famiglia”.

Leggi
Notizie

Green Deal europeo, nuovi obiettivi per il risparmio energetico

green-deal-europeo,-nuovi-obiettivi-per-il-risparmio-energetico

Green Deal europeo, nuovi obiettivi per il risparmio energetico

ROMA (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha approvato in in via definitiva le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal. La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, prevede che i Paesi membri garantiscano una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030.
fsc/gsl

Leggi
Notizie

Cresce la spesa dei turisti stranieri in Italia

cresce-la-spesa-dei-turisti-stranieri-in-italia

Cresce la spesa dei turisti stranieri in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Cresce la spesa dei turisti stranieri in Italia. Lo rileva Bankitalia secondo cui lo scorso aprile il saldo della bilancia dei pagamenti ha registrato un avanzo di 1,4 miliardi, in aumento rispetto allo stesso mese del 2022. La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia e quella dei viaggiatori italiani all’estero hanno registrato lo stesso incremento, pari al 32%.
mgg/fsc/gsl

Leggi
Notizie

Rosolia addio, per l’Oms non è più endemica in Italia 

rosolia-addio,-per-l’oms-non-e-piu-endemica-in-italia 

AGI – L’Italia ha eliminato la rosolia, che non è più endemica nel paese: lo ha annunciato la Commissione di verifica regionale (Regional Verification Committee, o RVC) dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione Europea. E’ un importante traguardo per il nostro Paese, sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, e mostra ancora una volta il valore dei vaccini nel proteggere le persone da malattie pericolose.

La rosolia è infatti la terza malattia prevenibile con la vaccinazione ad essere eliminata dal nostro Paese, dopo il vaiolo (eradicato a livello mondiale nel 1980) e la poliomielite (eliminata dalla Regione OMS Europa nel 2002).

Cosa si intende per eliminazione? Questo termine si riferisce all’interruzione della trasmissione endemica di una malattia in una determinata area geografica per un periodo di almeno 12 mesi o più in presenza di un sistema di sorveglianza efficiente.

Tuttavia, per dichiarare formalmente l’eliminazione della malattia (in questo caso la rosolia), si richiede documentazione dell’interruzione della trasmissione del virus endemico per un periodo di almeno 36 mesi.

Da notare che, anche se in un determinato Paese è stata interrotta la trasmissione endemica di un’infezione, esiste ancora la possibilità che questa possa essere introdotta nel Paese da altre zone geografiche dove non è stata ancora eliminata. Inoltre, se non vaccinata, una persona può acquisire l’infezione recandosi in Paesi dove la rosolia è ancora endemica.

Pertanto, finché la malattia non sia eradicata, è fondamentale continuare a vaccinarsi contro la rosolia ed è particolarmente importante che le donne in età fertile conoscano il proprio stato immunitario verso la rosolia prima di iniziare una gravidanza e che si sottopongano alla vaccinazione se ancora suscettibili all’infezione.

Per il nostro Paese, la sfida è ora quella di mantenere lo stato di eliminazione, che, fino a quando la malattia non sarà eliminata in tutti i Paesi del mondo, richiederà il mantenimento di coperture vaccinali elevate, un ulteriore rafforzamento della sorveglianza e una risposta rapida a eventuali casi importati.

L’Italia ha lavorato da molti anni per soddisfare i criteri per l’eliminazione della rosolia, stabiliti dall’OMS. Il primo Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita è stato approvato nel 2003, vent’anni fa.

Da allora sono stati compiuti notevoli progressi, tra cui il miglioramento delle coperture vaccinali per Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR), l’introduzione della seconda dose di vaccino, l’introduzione della notifica obbligatoria della rosolia in gravidanza e rosolia congenita nel 2005, l’istituzione della sorveglianza integrata morbillo-rosolia nel 2011 e un migliorato ricorso alla conferma della diagnosi.

Nell’ultimo ventennio, grazie all’impegno di numerose figure professionali a livello nazionale, regionale e locale, e con l’aumentare delle CV, i casi di rosolia sono diminuiti drasticamente nel nostro Paese e da anni l’incidenza è ( 1 caso per milione di abitanti. Inoltre dal 2019 non è stato notificato alcun caso di rosolia congenita.

La rosolia è una malattia infettiva esantematica contagiosa causata da un virus a RNA. Solitamente è una malattia lieve (il 25-50% dei casi è asintomatico) ma se contratta durante la gravidanza può provocare aborto spontaneo, morte fetale o anomalie congenite con conseguenze devastanti per tutta la vita, tra cui sordità, cataratta, difetti cardiaci e disabilità intellettive (sindrome della rosolia congenita).

La rosolia è infatti la principale causa di difetti congeniti prevenibili in tutto il mondo. Sebbene non esista un trattamento specifico per la rosolia, che viene trasmessa da goccioline trasportate dall’aria quando le persone infette starnutiscono o tossiscono, la malattia è prevenibile on la vaccinazione. 

Leggi
Notizie

Bosch avvia produzione del fuel cell power module a idrogeno

bosch-avvia-produzione-del-fuel-cell-power-module-a-idrogeno

Bosch sta entrando nell’era della mobilità a idrogeno. Presso la sede di Stoccarda-Feuerbach, ha avviato la produzione in serie del suo fuel cell power module. Nikola Corporation, con sede negli Stati Uniti, sarà il cliente pilota con il suo camion elettrico a celle a combustibile a idrogeno di Classe 8, il cui debutto sul mercato nordamericano è previsto per il terzo trimestre del 2023. Entro il 2030, Bosch prevede di generare un fatturato di circa 5 miliardi con le tecnologie a idrogeno. Anche per le sue soluzioni dedicate all’economia dell’idrogeno, Bosch si affida a una rete di produzione globale e alle competenze delle sedi tedesche. Per esempio, lo stabilimento Bosch di Bamberg fornirà allo stabilimento di Feuerbach lo stack delle celle a combustibile. Lo stabilimento Bosch di Homburg, invece, metterà a disposizione ulteriori importanti componenti del sistema, come il compressore elettrico dell’aria e la ventola di ricircolo. La produzione del fuel cell power module non prenderà il via solo a Feuerbach, ma anche a Chongqing, in Cina. I componenti necessari proverranno dallo stabilimento di Wuxi. Inoltre, Bosch sta pianificando la produzione di stack per applicazioni mobili nel suo stabilimento statunitense di Anderson, nella Carolina del Sud. A livello mondiale, l’azienda prevede che entro il 2030 un camion nuovo su cinque, con peso pari o superiore a sei tonnellate, sarà dotato di un sistema di propulsione a celle a combustibile. L’azienda sostiene con forza la creazione di un’economia dell’idrogeno e sta incrementando gli investimenti in questo settore. Tra il 2021 e il 2026, Bosch investirà un totale di quasi 2,5 miliardi nello sviluppo e nella produzione di tecnologie a idrogeno proprietarie, un miliardo in più rispetto a quanto previsto dal piano di investimenti per il periodo 2021-2024. Le opportunità di business per Bosch sono enormi, così come l’effetto sui posti di lavoro. Già oggi più di 3.000 collaboratori Bosch sono impegnati nel settore delle tecnologie a idrogeno, di cui più della metà in Europa. (ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Bosch-

Leggi
Notizie

Fazio “A Discovery rinasco, la libertà è irrinunciabile”

fazio-“a-discovery-rinasco,-la-liberta-e-irrinunciabile”

MILANO (ITALPRESS) – «Dopo 40 anni di televisione rinascere è il più bel regalo che si possa ricevere. Grazie per l’accoglienza che abbiamo ricevuto e per la tenacia: già 6 anni fa si poteva compiere questo passaggio. E’ arrivato in un momento pieno di entusiasmo ed essere così ben accolti è quanto di più bello si possa desiderare». Fabio Fazio si presenta con queste parole alla presentazione stampa dei nuovi palinsesti di Warner Bros Discovery, il gruppo che l’ha accolto e che, da domenica 15 ottobre, manderà in onda sul canale NOVE la nuova stagione di ‘Che tempo che fà. «L’ingrediente fondamentale per chi fa televisione è quello di essere liberi, che non significa dire qualsiasi cosa passi nella testa che è un’arroganza che non ci si può permettere. Quando ci si rivolge a un pubblico vasto come quello televisivo uno deve avere contezza dei propri limiti, per il ruolo e per la stima verso il pubblico. Prima di parlare bisogna pensarci 100 volte e capire con quale diritto, patente, cultura o preparazione lo si sta facendo», ha aggiunto Fazio che riassume i distinguo nella «libertà di essere contemporanei, valore nel quale ci siamo ritrovati con Discovery».
Con Fabio Fazio a ‘Che tempo che fà ci sarà tutta la squadra del programma, a partire da Luciana Littizzetto, Filippa Lagerback e Nino Frassica. «Essere in una casa nuova è emozionante. L’idea di essere in un luogo che respira, che è pieno di idee, dove si sperimenta senza l’assillo degli ascolti mi piace un casino», gli ha fatto eco Luciana Littizzetto che non ha mancato di ironizzare. «Ci vogliono bene? Ci vogliono, più che altro…». Un assist che per Fabio Fazio è stato facile, usando una metafora calcistica, mandato in gol. «La tv non si fa contro qualcuno, figuriamoci contro l’editore. Ma si fa per il pubblico», ha sottolineato il conduttore che ha anticipato le novità della nuova stagione del talk che durerà 4 ore e mezza a puntata. Il via è fissato alle 19,30 con un’anteprima in cui Nino Frassica racconterà cosa succede prima di andare in onda. Alle 20 la parte informativa con, tra gli altri, Massimo Giannini e Michele Serra. «Si passerà poi all’attualità politica, noi abbiamo sempre invitato tutti e continueremo a farlo: siamo della scuola che in tv bisogna aggiungere. Poi avremo l’ospite che contraddistingue, quello che diventa copertina che cercheremo di volta in volta», anticipa Fazio citando anche Roberto Burioni e anticipando che al Tavolo siederanno nel cast fisso anche Ornella Vanoni («Abbiamo sentito l’esigenza della gioventù che ha la forza della spregiudicatezza, quella di dire cose inaspettate, fuori luogo», ha detto Fazio) e Ubaldo Pantani. Non c’è alcuna voglia di polemica da parte di Fabio Fazio. «Non mi lascio dietro nulla, ho tutto dentro. Dopo tanti anni di tv, non porti in scena solo una cosa, ma anche tutti gli anni precedenti. Come faccio a dire che è alle spalle tutta la mia vita: da me non sentirete mai una parola contro la Rai, non perchè è il piatto in cui ho mangiato, ma quello che ho cucinato».
E ancora: «Non ho mai detto: ci hanno cacciati. Non ho mai usato il termine “epurato”. Anzi ho detto in diretta che non mi piace ciò che è martirologio». E sui motivi della sua scelta, rimanda alla Rai. «Perchè non fate questa domanda alla Rai? Se il contratto scade a giugno e a marzo nessuno si è fatto sentire e non succede nulla… Io e Caschetto non siamo scappati di notte, vestiti da gatto e la volpe. Se nel frattempo arriva un’altra offerta…».
-foto xg8 Italpress –
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Procuratore De Lucia “La mafia si è indebolita ma non è sconfitta”

procuratore-de-lucia-“la-mafia-si-e-indebolita-ma-non-e-sconfitta”

ROMA (ITALPRESS) – “Ritengo che Cosa Nostra attualmente attraversi una fase di crisi, che nasce nel momento di massimo splendore, cioè quando nel 1992 vengono poste in essere le due stragi palermitane. Cosa Nostra ora si è indebolita, ma è tutt’altro che sconfitta, e anzi in questo momento di debolezza cerca di ristrutturarsi per mezzo, tra le altre cose, della ricerca di nuovi capitali”. Queste le parole del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Maurizio De Lucia, in audizione dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. “Abbiamo avvertito il ritorno di un fenomeno della Stidda, che per un certo periodo di tempo si era invece ritenuto debellato – ha aggiunto – Oggi registriamo la presenza della vecchia organizzazione criminale che, come negli anni ’80 e ’90, torna a dialogare con Cosa Nostra”.
E sull’organico della Procura palermitana: “I magistrati previsti in organico nella Direzione Distrettuale Antimafia sono 25, 21 sostituti procuratori, i 3 procuratori aggiunti e il procuratore della Repubblica con responsabilità su Direzione Distrettuale Antimafia. La situazione in realtà non è così luminosa – ha spiegato – Nell’organico della Procura di Palermo, con 61 sostituti procuratori, ce ne mancano 14, sono una quota consistente. Potremo portare presto a 14 i sostituti dell’Antimafia, ma ne mancheranno comunque sette. Questo è dovuto alla mancanza di concorsi che consentirebbero di riempire le piante organiche – ha concluso – La nostra ne soffre in particolare”.
foto Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).

Leggi
Notizie

Trasporti, Salvini “Lo sciopero di 24 ore sarebbe stato insostenibile”

trasporti,-salvini-“lo-sciopero-di-24-ore-sarebbe-stato-insostenibile”

ROMA (ITALPRESS) – “In un caldissimo giovedì di luglio non
potevamo lasciare a piedi un milione di lavoratori, giovani,
anziani e pendolari. Capisco le rivendicazioni dei lavoratori
delle ferrovie tanto che ho chiesto alle aziende, già nelle
prossime ore, di riaprire il tavolo per riconoscergli quanto
chiedono. Ma uno sciopero di 24 sarebbe stato insostenibile e
dannoso per il Paese”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, al Tg1 in merito all’ordinanza che ha ridotto a 12 ore lo sciopero dei treni.
Per quanto riguarda lo sciopero del settore aereo “stiamo lavorando anche su questo. La prossima settimana è stato convocato un tavolo tra aziende e lavoratori. Da sei anni non c’è un contratto, stiamo recuperando anni di arretrati e ritardi. Conto sul buon senso di tutti perchè questa sarà una stagione straordinaria e non può essere rovinata dagli scioperi”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Leggi
Notizie

In fila per un taxi a Roma, attese fino a oltre 2 ore 

in-fila-per-un-taxi-a-roma,-attese-fino-a-oltre-2-ore 

AGI – Ore 8.30, piazza del Popolo, 30 gradi: zero taxi, 4 persone in attesa. Ore 9, Largo Argentina, 31 gradi: zero taxi, 10 persone in attesa. Ore 9.50, stazione Termini, ancora 31 gradi: 3 taxi e almeno 100 persone in attesa. Numeri ‘freddi’ che fotografano una situazione sempre più rovente, non solo da un punto di vista meteorologico, in una Roma sold out per il turismo che sul fronte dei taxi non riesce a stare al passo.

La categoria, che da sempre porta avanti le sue battaglie con piglio deciso, denuncia che le macchine e le licenze sono poche, le tariffe minime non convenienti e la richiesta ormai enorme. E la possibilità di poter far lavorare due guidatori sulla stessa auto – la cosiddetta ‘seconda guida’, approvata dal Comune a fine maggio – non sembra ancora decollare. Tanto che il problema resta mentre i turisti aumentano a dismisura.

A rendere le criticità più forti, si somma un trasporto pubblico non sempre efficiente con molta parte della linea tram in manutenzione e la metropolitana che durante la settimana (eccezion fatta quindi solo per il weekend), chiude alle 21. E questo non fa altro che aumentare l’offerta perché anche chi abitualmente non usa il taxi, si trova costretto a prenderlo perche’ non ha alternative.

Le auto bianche quindi sono un miraggio? Dipende. Dipende dagli orari e dalle zone. L’AGI ha scelto di fare un mini tour dei punti strategici nella mattina del 13 luglio, nelle zone più centrali della Capitale. 

Prima tappa in piazza del Popolo, di fronte al famoso bar Canova: sono le ore 8.30 e ci sono già 30 gradi. La città ancora dorme e poche sono le persone in attesa: a quell’ora appena 4, i taxi non ci sono, arrivano uno alla volta. Tempo medio di attesa, 3/5 minuti.

Seconda tappa, in piazza delle Cinque Lune, vicino a piazza Navona: sono le ore 9.05 e il termometro è già salito a 31 gradi. Si vedono ancora poche persone, 5 stranieri aspettano e anche qui i taxi arrivano uno alla volta, con una frequenza di 2/5 minuti.

A quel punto ci allunghiamo al largo Argentina dove ci sono due punti taxi, uno di fronte all’altro: sono le 9.15, siamo fermi sui 31 gradi con un vento caldo che pero’ soffia insistente. Qui in genere c’è un discreto numero di auto bianche ferme, ma stavolta non ce n’è nemmeno una mentre aumenta il numero delle persone in attesa, per lo più turisti, molti con i trolley.

Sono una decina in attesa da una parte, e pian piano diventano altrettanto nel marciapiede di fronte. Qualcuno si allontana e prova a chiamare i radio taxi, ma parte la musichetta e nessuna risposta, mentre a seconda dell’orario, con le App si può essere più fortunati; qualcuno alza il braccio per chiamare i taxi che passano, ma sono sempre pieni e quindi niente da fare, non si fermano; un turista spagnolo chiede all’altro “ma non c’è Uber?”.

I taxi arrivano alla spicciolata, anche qui uno alla volta: un’attesa media di 3 minuti e questo significa che il decimo della fila dovrà aspettare sotto il sole cocente almeno 30 minuti. 

Pochi passi più in là, e arriva la sorpresa: nella centrale piazza Venezia ci sono ben 3 macchine in attesa, libere, e nessuna persona in fila. Sono le 9.30, siamo arrivati a 32 gradi, attendiamo per vedere l’evoluzione della situazione. Dopo 5 minuti, 2 taxi sono stati presi al volo dal fortunato di turno che, con espressione stupita, sale soddisfatto sull’auto. Alle 9.37, anche il terzo taxi è andato via: non ci sono persone ad attendere né macchine.

Ultima tappa di questo piccolo giro dell”inferno’ romano, la stazione Termini. Qui, la situazione è decisamente più grave: in piazza dei 500, alle ore 9.50, ci sono solo 2 taxi e almeno 100 persone in fila.

Considerando che per lo più si tratta di coppie o famiglie evidentemente in vacanza, con il trolley al seguito, con un calcolo di massima significa 2 ore e mezza di attesa per l’ultimo in fila. Facciamo un giro e torniamo dopo un quarto d’ora: pochi minuti dopo le 10 sullo spiazzo i taxi sono aumentati – ce ne sono una 15ina – ma sono aumentate anche le persone, raddoppiate, ne contiamo piu’ o meno 200.

In una estate particolarmente affollata, Roma ancora non riesce a trovare una soluzione. Anche se i turisti sembrano non protestare troppo, e di certo non si arrendono. Come 4 amiche venute dalla Puglia per il concerto dei Depeche Mode che si è tenuto allo Stadio Olimpico. Al termine – raccontano – intorno alle 23.30, non riuscendo a trovare un taxi in nessun modo, hanno affrontato una camminata di 6 chilometri per tornare nel loro albergo vicino a via Nazionale. Stanche ma cariche di adrenalina musicale.

Leggi
Notizie

Pirelli presenta tre nuovi P Zero al Goodwood Festival of Speed

pirelli-presenta-tre-nuovi-p-zero-al-goodwood-festival-of-speed

GOODWOOD (ITALPRESS) – Pirelli ha presentato tre nuovi pneumatici in occasione del Goodwood Festival of Speed, di cui è Exclusive Tyre Partner, che si aggiungono alla famiglia P Zero proseguendo il percorso di sviluppo continuo che la caratterizza. Una gamma che dal 1986 è il riferimento nel mercato per sportività e sicurezza ed è leader per omologazioni ottenute dalle principali case auto, oggi a oltre quota 1.300. La famiglia ora evolve seguendo le richieste dei costruttori automobilistici e dei consumatori, valorizzando in particolare gli aspetti legati a sostenibilità ed efficienza. I tre nuovi prodotti sono stati sviluppati secondo l’approccio “Eco-Safety Design”, una metodologia di sviluppo Pirelli che utilizza materiali e strumenti innovativi, tra cui la virtualizzazione ereditata dall’esperienza nel motorsport, per superare i compromessi che derivano da esigenze contrapposte nella progettazione dei pneumatici.
A partire dal nuovo Pirelli P Zero E, un concentrato di tecnologia e sostenibilità che si aggiunge agli altri P Zero in gamma. Il nuovo pneumatico ha ottenuto la tripla classe A nell’etichetta europea su tutte le misure (resistenza al rotolamento, frenata sul bagnato, rumorosità) e contiene più del 55% di materiali di origine naturale e riciclati* (affermazione validata da parte terza, Bureau Veritas). Peraltro, l’analisi sul ciclo di vita del pneumatico, condotta da Pirelli e validata da Bureau Veritas, evidenzia una riduzione del 24% di emissioni di CO2 equivalenti rispetto a un pneumatico Pirelli di generazione precedente**. Risultati mai raggiunti prima nel mercato dei pneumatici UHP. Inoltre, il P Zero E offre la nuova tecnologia Pirelli RunForward, che consente di viaggiare per circa 40 km dopo una foratura a una velocità massima di 80 km/h.
Presentato a Goodwood anche il Pirelli P Zero R, il pneumatico per le supercar più performanti ma adatte all’uso quotidiano. Tale nuovo prodotto mette a frutto la collaborazione stretta fra Pirelli e le case automobilistiche dei segmenti più alti, a cui si forniscono pneumatici sviluppati appositamente per i diversi modelli e con caratteristiche in linea con le attuali esigenze del mercato.
Per il P Zero R, oltre alle prestazioni richieste da queste vetture, gli ingegneri Pirelli hanno lavorato per conferirgli un comportamento progressivo, controllo in diverse condizioni di guida sia su asciutto sia su bagnato, resistenza al rotolamento e rumorosità ridotte e costanza di rendimento nell’uso più sportivo.
Il Pirelli P Zero Trofeo RS, invece, rappresenta il vertice della gamma per le prestazioni in pista. E’ un pneumatico semi slick, omologato per l’uso stradale, pensato principalmente per il primo equipaggiamento delle hypercar per le quali viene sviluppato con versioni dedicate. Un livello ancora più elevato per le prestazioni in circuito, maggiore costanza di rendimento e sicurezza sul bagnato rispetto alla generazione precedente sono le principali caratteristiche del P Zero Trofeo RS.
La famiglia Pirelli P Zero si amplia con questi tre nuovi pneumatici e rinnova la propria tradizione legata alle auto più prestigiose del mercato, alle prestazioni elevate e alla personalizzazione in linea con le richieste dei costruttori automobilistici e dei clienti finali. Il marchio P Zero è nato nel 1986 per equipaggiare la Lancia Delta S4 Gruppo B che correva nel mondiale rally e l’anno successivo per la Ferrari F40, la prima hypercar della storia. I tre nuovi prodotti si aggiungono a una gamma ampia e capace di rispondere alle diverse esigenze delle automobili più sportive, in ogni stagionalità. Oltre ai P Zero stradali, il marchio identifica anche i pneumatici più sportivi fra quelli utilizzati in Formula 1, mondiale rally e mondiale GT.
L’esordio dei tre nuovi pneumatici si è tenuto nello stand Pirelli al Goodwood Festival of Speed, uno spazio che ha ospitato le diverse anime dell’azienda. Oltre 150 anni di evoluzione che si esprimono nei prodotti ad alto livello tecnologico, nel Dna sportivo, nell’impegno nell’arte e nella cultura, nell’attenzione alla sostenibilità. Rappresentati allo stand anche l’attività di Pirelli con le due ruote, attraverso l’esposizione di una Ducati Superleggera e di una bicicletta Trek Madone Racing Replica, e il mondo di Pirelli Design, con gli oggetti nati dalla collaborazione con partner prestigiosi.

foto: ufficio stampa Pirelli

(ITALPRESS).

Leggi
1 970 971 972 973 974 1.128
Page 972 of 1128