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Giansanti “Strategia a lungo termine per l’agricoltura”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da oltre 100 anni immaginiamo il futuro. Con le imprese agricole per la crescita dell’Italia”. E’ il titolo scelto per l’assemblea nazionale di Confagricoltura, riunita a Roma al Palazzo della Cancelleria.
“Il settore agroalimentare ha bisogno di una strategia a lungo termine. Non possiamo più farne a meno, perchè il contesto economico diventerà più sfidante – ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Abbiamo un governo forte di un’ampia maggioranza politica e le risorse finanziarie per recuperare il tempo perso”.
L’agroalimentare è il primo settore dell’economia reale italiana.
Marco Fortis, economista e presidente della Fondazione Edison ha illustrato i numeri che contraddistinguono il settore: “L’agroalimentare (inteso come aggregato di settore primario e industria degli alimentari, bevande e tabacco) è il più importante in Italia per numero di occupati (1 milione e 380 mila nel 2022), valore della produzione (201 miliardi di euro nel 2020) e valore aggiunto (64 miliardi di euro nel 2022). In tutti i tre i casi, l’agroalimentare precede la metallurgia e i prodotti in metallo, che si collocano al secondo posto, e le macchine e gli apparecchi meccanici, al terzo posto. Inoltre, il settore agroalimentare italiano è anche il primo per investimenti fissi lordi nel complesso e per investimenti in impianti e macchinari”.
Giansanti nel corso della sua relazione, dopo aver fatto un’analisi sulla congiuntura economica, ha sottolineato che “l’aumento dei tassi da parte della Banca centrale europea genera forti preoccupazioni per la stabilità dell’Europa per la capacità competitiva degli Stati membri. Il rischio è che le misure adottate per contrastare la spinta inflazionistica possano innescare asimmetrie negative e durature sulla crescita”.
Poi ha ricordato cosa serve al settore, a partire da un “rafforzamento della logistica e delle infrastrutture per facilitare l’esportazione dei nostri prodotti. Nel trascorso decennio l’export è quasi raddoppiato. E’ nelle nostre possibilità salire da 60 a 100 miliardi di euro l’anno”. L’export del settore agroalimentare ha superato la soglia dei 60 miliardi (60,7 miliardi di euro nel 2022) e sta mantenendo un buon trend di crescita nell’anno in corso. Inoltre, l’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per la produzione di ortofrutta, vino e olio (28,4 miliardi di euro nel 2022) ed è il secondo Paese al mondo per miglior bilancia commerciale al mondo nei formaggi (circa 2 miliardi di dollari nel 2022), dopo i Paesi Bassi.
“Veniamo da un periodo pluriennale durante il quale gli imprenditori hanno fatto ricorso al credito per finanziare gli investimenti finalizzati a una maggiore competitività aziendale – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura -. Dalle innovazioni digitali, ai cambiamenti delle fonti energetiche in aggiunta al costante aggiornamento dei processi produttivi. Sulla spinta della politica monetaria in atto negli scorsi anni, quando il timore era quello della deflazione, è stato fatto un ampio ricorso ai tassi variabili”. Giansanti ha sottolineato che “in questa situazione, il crollo della marginalità spinge le aziende ai margini del mercato. Per reagire, sono obbligate a trasferire i maggiori costi sul prezzo del prodotto finito, con il risultato di accrescere la spinta inflattiva. Noi di Confagricoltura siamo molto orgogliosi di quello che facciamo e dimostriamo sul campo il nostro impegno – ha concluso -. Ci aspettiamo anche fatti concreti da parte della politica: più fondi stanziati per l’agricoltura in Europa e nuovi strumenti contrattuali”.
All’assemblea è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha spiegato: “L’alimentazione e l’approvvigionamento riguardano la sicurezza nazionale e globale. Non possiamo non tenerne conto quando ci troviamo dinnanzi, soprattutto in Europa, a lotte ideologiche che non tengono conto dei bisogni reali”.

– foto ufficio stampa Confagricoltura –

(ITALPRESS).

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Giansanti “Strategia a lungo termine per l’agricoltura”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da oltre 100 anni immaginiamo il futuro. Con le imprese agricole per la crescita dell’Italia”. E’ il titolo scelto per l’assemblea nazionale di Confagricoltura, riunita a Roma al Palazzo della Cancelleria.
“Il settore agroalimentare ha bisogno di una strategia a lungo termine. Non possiamo più farne a meno, perchè il contesto economico diventerà più sfidante – ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Abbiamo un governo forte di un’ampia maggioranza politica e le risorse finanziarie per recuperare il tempo perso”.
L’agroalimentare è il primo settore dell’economia reale italiana.
Marco Fortis, economista e presidente della Fondazione Edison ha illustrato i numeri che contraddistinguono il settore: “L’agroalimentare (inteso come aggregato di settore primario e industria degli alimentari, bevande e tabacco) è il più importante in Italia per numero di occupati (1 milione e 380 mila nel 2022), valore della produzione (201 miliardi di euro nel 2020) e valore aggiunto (64 miliardi di euro nel 2022). In tutti i tre i casi, l’agroalimentare precede la metallurgia e i prodotti in metallo, che si collocano al secondo posto, e le macchine e gli apparecchi meccanici, al terzo posto. Inoltre, il settore agroalimentare italiano è anche il primo per investimenti fissi lordi nel complesso e per investimenti in impianti e macchinari”.
Giansanti nel corso della sua relazione, dopo aver fatto un’analisi sulla congiuntura economica, ha sottolineato che “l’aumento dei tassi da parte della Banca centrale europea genera forti preoccupazioni per la stabilità dell’Europa per la capacità competitiva degli Stati membri. Il rischio è che le misure adottate per contrastare la spinta inflazionistica possano innescare asimmetrie negative e durature sulla crescita”.
Poi ha ricordato cosa serve al settore, a partire da un “rafforzamento della logistica e delle infrastrutture per facilitare l’esportazione dei nostri prodotti. Nel trascorso decennio l’export è quasi raddoppiato. E’ nelle nostre possibilità salire da 60 a 100 miliardi di euro l’anno”. L’export del settore agroalimentare ha superato la soglia dei 60 miliardi (60,7 miliardi di euro nel 2022) e sta mantenendo un buon trend di crescita nell’anno in corso. Inoltre, l’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per la produzione di ortofrutta, vino e olio (28,4 miliardi di euro nel 2022) ed è il secondo Paese al mondo per miglior bilancia commerciale al mondo nei formaggi (circa 2 miliardi di dollari nel 2022), dopo i Paesi Bassi.
“Veniamo da un periodo pluriennale durante il quale gli imprenditori hanno fatto ricorso al credito per finanziare gli investimenti finalizzati a una maggiore competitività aziendale – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura -. Dalle innovazioni digitali, ai cambiamenti delle fonti energetiche in aggiunta al costante aggiornamento dei processi produttivi. Sulla spinta della politica monetaria in atto negli scorsi anni, quando il timore era quello della deflazione, è stato fatto un ampio ricorso ai tassi variabili”. Giansanti ha sottolineato che “in questa situazione, il crollo della marginalità spinge le aziende ai margini del mercato. Per reagire, sono obbligate a trasferire i maggiori costi sul prezzo del prodotto finito, con il risultato di accrescere la spinta inflattiva. Noi di Confagricoltura siamo molto orgogliosi di quello che facciamo e dimostriamo sul campo il nostro impegno – ha concluso -. Ci aspettiamo anche fatti concreti da parte della politica: più fondi stanziati per l’agricoltura in Europa e nuovi strumenti contrattuali”.
All’assemblea è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha spiegato: “L’alimentazione e l’approvvigionamento riguardano la sicurezza nazionale e globale. Non possiamo non tenerne conto quando ci troviamo dinnanzi, soprattutto in Europa, a lotte ideologiche che non tengono conto dei bisogni reali”.

– foto ufficio stampa Confagricoltura –

(ITALPRESS).

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Giulio Base nuovo direttore del Torino Film Festival

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ROMA (ITALPRESS) – Giulio Base è il nuovo direttore artistico del Torino Film Festival ed entrerà in carica nel 2024 per dirigere il 42esimo TFF. La scelta del Comitato di Gestione di Giulio Base è maturata valutando molto positivamente il progetto presentato, oltre alle caratteristiche del candidato che presenta profonda conoscenza del cinema e della sua storia, spiccato gusto sia per il cinema cinephile che per il cinema popolare, ottimi rapporti con l’industria nazionale e internazionale nonchè elevate competenze di gestione e di comunicazione. Il presidente Enzo Ghigo ci tiene ad affermare con assoluta determinazione che questa scelta è avvenuta esclusivamente valutando i meriti del candidato e non è stata in alcun modo condizionata da valutazioni esterne. Giulio Base verrà ufficialmente presentato alla fine del 41° Torino Film Festival, quale ideale passaggio di testimone tra lui e l’attuale direttore Steve Dalla Casa, e da quel momento assumerà ufficialmente il ruolo di direttore.
-foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Tg Economia – 12/7/2023

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Tg Economia - 12/7/2023

ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– Pnrr, il Governo modifica 10 obiettivi per la quarta rata
– Semiconduttori, dal Parlamento Europeo via libera al Chips Act
– Fideuram lancia un servizio di consulenza finanziaria digitale
– Giovani e lavoro, il futuro è ancora incerto
abr/gtr

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Dall’Europarlamento via libera alla legge per il ripristino della natura

dall’europarlamento-via-libera-alla-legge-per-il-ripristino-della-natura

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Europarlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. Una mozione per respingere in toto la proposta della Commissione non è stata approvata (312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni).
I deputati sottolineano che il ripristino degli ecosistemi “è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare”. Inoltre, evidenziano che “la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE nè blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile”. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come “tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico”.
Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.
Il Parlamento propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.
“La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessita di ripristinare gli ecosistemi europei – spiega il relatore Cesar Luena (S&D) -. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE”.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Dall’Europarlamento via libera alla legge per il ripristino della natura

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STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Europarlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni. Una mozione per respingere in toto la proposta della Commissione non è stata approvata (312 voti a favore, 324 contrari e 12 astensioni).
I deputati sottolineano che il ripristino degli ecosistemi “è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare”. Inoltre, evidenziano che “la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE nè blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile”. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come “tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico”.
Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.
Il Parlamento propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.
“La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessita di ripristinare gli ecosistemi europei – spiega il relatore Cesar Luena (S&D) -. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE”.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Omicidio Willy, ridotta in appello a 24 anni la pena per i fratelli Bianchi

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AGI – È stata ridotta in appello a 24 anni di reclusione la condanna per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, per l’uccisione di Willy Monteiro colpito a calci e pugni la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, comune dei Castelli Romani, per aver tentato di bloccare una rissa che vedeva come protagonista un suo compagno di scuola.

La corte d’assise d’appello ha inoltre confermato le condanne di primo grado a 23 anni di reclusione per Francesco Belleggia e a 21 anni per Mario Pincarelli. I fratelli Bianchi, originari di Artena, erano stati condannati, invece, all’ergastolo dalla corte d’assise di Frosinone. Il pestaggio di Willy e’ avvenuto in appena 50 secondi, secondo i magistrati.

“In questo lasso temporale, tutti gli imputati non solo non hanno mai desistito ma, anzi, hanno intensificato la condotta: lo hanno fatto agendo in quattro contro uno, proseguendo per tutto questo tempo a martoriare Willy, infierendo su un corpo che, sin dai primi secondi, già appariva totalmente remissivo”.

La madre di Willy: “Non provo rabbia ma il perdono è altro”

“Più o meno me l’aspettavo. Nessuna sentenza mi ridarà più mio figlio”. Così Lucia, la mamma di Willy Monteiro Duarte, dopo la lettura della sentenza della corte di appello di Roma che ha ridotto a 24 anni di reclusione le condanne per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. “Accetto la giustizia che è stata fatta – ha aggiunto – Non provo rabbia ma il perdono è un’altra cosa”

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Gli errori che si fanno nell’usare il frigo (e nel fare la spesa) d’estate

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AGI – Con l’estate torrida sale la voglia di cose fresche, dall’acqua alla frutta, dal gelato al classico prosciutto e melone. Ma anche dietro il fresco si insinuano delle insidie per la nostra salute. Un uso scorretto del frigorifero (e del freezer), ma anche le buste della spesa per troppo tempo in macchina nel viaggio dal supermercato a casa, rischiano di interrompere la catena del freddo, facendo così deteriorare i cibi, “e poi il rischio è di passare le giornate di vacanza in bagno…”.

È il monito del nutrizionista Giorgio Calabrese, presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute, che interpellato dall’AGI sui consigli per una corretta alimentazione al tempo delle ondate di calore evita di tornare sul consueto (e un po’ logoro) mantra del “mangiare tanta frutta e verdura”, “bere tanto” ecc ecc, ma si concentra su una questione “di cui si parla poco”.

La catena del freddo

“Il frigorifero ad esempio – spiega – lo usiamo male”. In una famiglia di quattro persone può capitare che ogni cinque minuti uno vada e apra, chi per prendere l’acqua fresca, chi un frutto, chi una bibita. Ma il frigo lavora bene a una temperatura tra 4 e 6 gradi, mentre cosi’ facendo il calore entra e questa soglia su supera”.

Il risultato? “Cibi come la maionese, i formaggi freschi, il latte, ma anche i piatti cucinati la sera prima, si deteriorano. Diventano rischiosi per la salute”. Non si puo’ certo pero’ smettere di bere: “E’ semplice, si prende una bella borsa frigo, che dura almeno quattro ore conservando una bassa temperatura, e ci si mettono le bottiglie dell’acqua. Il frigorifero meno lo si apre in questa stagione e meglio e'”. (

Cruciale anche chiudere bene gli alimenti: “La scelta dei contenitori è importante per evitare il deterioramento e anche lo scambio degli odori: meglio in vetro e non in plastica”. L’ideale sarebbe comunque conservare il cibo per meno tempo possibile: “Si dovrebbe fare la spesa di prodotti freschi più spesso, avere poche cose in frigo e consumare tutto o quasi al momento”, spiega Calabrese.

Altra questione che mette a rischio la catena del freddo, la spesa al supermercato. “Noi entriamo nel negozio che ha l’aria condizionata, ne usciamo con il cibo fresco e lo mettiamo in una macchina che, parcheggiata al sole, ha nell’abitacolo 42 o 45 gradi: è chiaro che il deterioramento è immediato. Ci perde il gusto, ma a volte ci perde anche la salubrità, meglio evitare di prendersi un’infezione intestinale. Mi raccomando, d’estate andare a fare la spesa sempre con una borsa termica. Non solo per i surgelati, per i quali è tassativa e che dobbiamo essere rapidissimi a rimettere in freezer senno’ si scongelano, e poi con il ricongelarsi diventano nocivi”. 

Il gelato, poi, meglio comprarlo e mangiarlo subito che portarlo in giro sotto il solleone, “e ovviamente meglio i gusti di frutta che quelli alle creme, troppo calorici e che comportano un aumento dell’insulina nel sangue con conseguente ingrassamento”. 

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