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Una ricerca, l’e-commerce ha mitigato gli effetti dell’inflazione

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MILANO (ITALPRESS) – In un momento in cui l’inflazione è in cima all’agenda politica ed economica e rappresenta una preoccupazione per molte famiglie italiane, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Amazon ha avviato un progetto di ricerca sull’impatto dell’e-commerce sui cittadini e le imprese in Italia. Una prima analisi ha riguardato le percezioni dei cittadini italiani in relazione a e-commerce e potere di acquisto. Un’analisi che si inserisce in un contesto di forte pressione inflattiva nel 2022 (con picchi fino a quasi il 12%), di riduzione del reddito disponibile (in particolare per le famiglie meno abbienti) e crescita della povertà assoluta ( 300 mila famiglie rispetto al 2021). Da questa indagine risulta che l’incremento dei prezzi e del costo della vita è il problema maggiormente sentito per 7 italiani su 10 e che l’e-commerce ha permesso a 6 italiani su 10 di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto nell’ultimo anno. Non è però solo una questione di prezzi: secondo gli italiani, il canale online offre una maggiore reperibilità (65,0%) e una maggiore ampiezza dell’offerta sia in termini di numero che di varietà dei prodotti (78,2%).
L’attenzione si è poi concentrata sulla realizzazione della prima ricerca in Italia sulla relazione tra e-commerce, prezzi e consumi attraverso la costruzione di un database, unico in Italia, che ha compreso oltre 1 milione di rilevazioni di prezzi on-line su 23 mila prodotti comparabili con i beni che compongono il paniere Istat dei prezzi. L’indagine si è avvalsa del supporto di Istat nella definizione del modello statistico, nella scelta dei dati e nella interpretazione dei risultati preliminari.
Il Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat (aprile 2023) ha sottolineato l’importanza del contesto in cui si inserisce lo studio. Inserendosi in dinamiche di inflazione ancora consistenti, lo studio è estremamente rilevante, in quanto fornisce e valida statisticamente un nuovo punto di vista sull’e-commerce: quello del commercio elettronico come strumento e leva per mitigare gli effetti dell’inflazione e del carovita. Inoltre, il Rapporto ‘Cittadini e ICT’ pubblicato sempre dall’Istat il 17 marzo scorso conferma che quasi un italiano su due utilizza abitualmente la rete per effettuare acquisti on line o per interagire con la PA.
La digitalizzazione indotta dalla pandemia ( 6,5% è stato l’incremento della quota di persone over 14 che hanno utilizzato internet tra il 2020 ed il 2021) non è rientrata con la fine dell’emergenza sanitaria e, pertanto, si può ritenere che un maggior utilizzo della rete sia entrato nelle abitudini consolidate degli italiani. Il 48,2% degli individui di 14 anni e più ha effettuato acquisti online da privati e il 45,4% ha stampato o scaricato moduli dai siti web della Pubblica Amministrazione negli ultimi 12 mesi.
Un freno all’inflazione Infatti, la ricerca evidenzia che la diffusione dell’e-commerce consente di mitigare gli effetti dell’inflazione: nonostante la perdita di valore del denaro, i prezzi online si sono dimostrati più stabili negli ultimi tre anni rispetto a quelli del paniere Istat. Inoltre, proprio la stabilità dei prezzi on-line ha abilitato circa 39 miliardi di euro di consumi tra il 2020 e il 2022.
Sono state in particolare nove le categorie merceologiche di largo consumo che hanno particolarmente beneficiato della stabilità dei prezzi on-line, tra queste citiamo ad esempio il fai da te, salute e cura della persona, grandi elettrodomestici, giardino e giardinaggio, giochi e giocattoli.
Attraverso un modello econometrico, lo Studio ha poi calcolato la relazione statistica tra la diffusione dell’e-commerce in Italia e l’andamento dell’inflazione, dimostrando che, nel Paese, all’aumentare di 1 punto percentuale della diffusione del commercio elettronico, l’inflazione diminuisce di 0,02 punti.
Pertanto, se non ci fosse stato l’effetto della diffusione dell’e-commerce, negli ultimi 6 anni l’inflazione sarebbe stata in media il 5% più alta. Inoltre, mitigando la riduzione del potere di acquisto e del reddito disponibile, la diffusione del commercio digitale ha abilitato circa 1 miliardo di euro di ricchezza disponibile per le famiglie italiane tra il 2020 e il 2022.
La diffusione dell’e-commerce ha anche un effetto benefico sui consumi delle famiglie italiane. Ancora una volta, il modello econometrico ha evidenziato una relazione statisticamente significativa tra diffusione del commercio elettronico e consumi delle famiglie italiane: per ogni punto percentuale in più di diffusione dell’e-commerce i consumi in Italia aumentano di 845 mln di euro.
‘La survey ad oltre 1.500 cittadini italiani condotta nel primo Studio che stiamo svolgendo in collaborazione con Amazon Italia ha evidenziato il ruolo sociale del commercio digitale: in un contesto di elevata inflazione, 6 italiani su 10 dichiarano che l’e-commerce abbia permesso loro di aumentare o mantenere invariato il proprio potere di acquisto – afferma Lorenzo Tavazzi, Partner, The European House – Ambrosetti -. Con questo secondo Studio abbiamo analizzato e verificato statisticamente queste evidenze. Abbiamo costruito infatti il primo database in Italia per analizzare come i prezzi dei beni venduti tramite i siti di e-commerce evolvano nel tempo rispetto al livello generale dei prezzi del paniere Istat. Da qui, abbiamo scoperto che in Italia i prezzi on-line si sono dimostrati più stabili anche in periodi caratterizzati da alta inflazione, sostenendo quasi 40 miliardi di euro di consumi negli ultimi 3 annì. ‘Inoltre – aggiunge Tavazzi – il modello econometrico ha dimostrato statisticamente che in Italia all’aumentare della diffusione dell’e-commerce (un punto percentuale), l’inflazione diminuisce (-0,02 punti) e i consumi aumentano ( 845 milioni di euro), confermando il ruolo socioeconomico del commercio elettronico nel Paesè.
Come dichiara Giorgio Busnelli, direttore per le Categorie del Largo Consumo di Amazon in Europa, ‘in un contesto difficile in cui l’inflazione rappresenta una grande preoccupazione per molte famiglie italiane, abbiamo voluto indagare – insieme a The European House-Ambrosetti e con il contributo di autorevoli esperti di settore – l’impatto dell’e-commerce sul potere d’acquisto degli italianì. ‘I risultati dell’indagine economica e statistica confermano le percezioni dei cittadini italiani: l’e-commerce contrasta il carovita. Sono risultati che premiano il nostro impegno sin dal primo giorno a offrire un’ottima esperienza di acquisto grazie a prezzi bassi, ampia selezione, consegne veloci, contribuendo al tempo stesso alla crescita delle imprese italiane e della nostra economia in generale. Tra le numerose iniziative cito, ad esempio, il Prime Day che – ricorda – si terrà l’11 e il 12 luglio e durante il quale saranno disponibili moltissime offerte, sia sui marchi più popolari sia sui prodotti delle piccole e medie imprese italiane, o i recenti Made in Italy Days, che hanno permesso ai clienti di Amazon nel mondo di acquistare più di 18.000 offerte su prodotti originali Made in Italy, dando un impulso all’internazionalizzazione delle aziende italiane, registrando vendite dall’estero per oltre il 50%’.
‘Emerge chiaramente come tramite il commercio elettronico tante realtà locali possono tramite voi affacciarsi al mercato mondialè, così il sottosegretario di Stato Alessandro Morelli, che aggiunge: “Il numero dei negozi in Italia, però, continua a diminuire: entro il 2023, si conteranno oltre 52mila imprese in meno rispetto al 2019, con un calo del -7%. Questo declino è dovuto all’inflazione e al caro-energia, che hanno eroso il potere d’acquisto delle famigliè.
‘Inoltre – prosegue Morelli – i dati dimostrano che l’aumento dei costi e la diminuzione del potere di acquisto rappresentano le maggiori preoccupazioni per gli italiani. In questi giorni ho avuto modo di leggere i dati delle ricerche sulla grande distribuzione e di come siano cambiate le abitudini degli italiani rispetto a qualche anno fa con una maggiore consapevolezza nell’acquisto anche dei beni di prima necessità’.
‘Il commercio elettronico dovrebbe essere un volano di crescita per le piccole attività e non di concorrenza ponendosi accanto a queste realtà per offrire nuovi strumenti e canali di vendita.
Insomma, per creare nuovo valore. In quest’ottica – conclude Morelli – potremmo confrontarci per ipotizzare vantaggi economici o di riduzione fiscale per le piccole realtà che diversificano l’attività anche online e le piattaforme che le aiutino in questa transizionè.
Per Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico del Comune di Milano, ‘l’e-commerce rappresenta un fattore chiave per la crescita economica di Milano e dell’Italia. Importante coltivare e sviluppare questo settore in continua espansione, consentendo alle nostre imprese di sfruttare appieno le opportunità offerte dal commercio elettronico. Non solo favorisce l’innovazione e la digitalizzazione delle aziende, ma è anche uno strumento efficace per espandersi a livello internazionale e per aumentare la loro competitività, influenzando positivamente anche i canali di acquisto tradizionali. Questo implica la rinascita di settori consolidati e la stimolazione della creazione di nuovi posti di lavoro. L’esperienza della nostra città, dove l’occupazione generata dall’e-commerce e dalle imprese dell’innovazione digitale è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, ne è la prova tangibilè.
‘Lo sviluppo dell’e-commerce – dichiara Alberto Pirrone, direttore generale Altroconsumo – sta cambiando la vita dei consumatori. Tra le ragioni dello stabilizzarsi della crescita anche dopo la pandemia non c’è solo la maggior disponibilità a catalogo di prodotti, ma anche la possibilità di trovare condizioni di acquisto in molti casi più convenienti. Un aspetto, questo, che può risultare molto importante per i consumatori di fronte alla persistente pressione inflazionistica che – come spesso misurato anche nelle nostre indagini – da tempo ormai mina la spesa delle famiglie. Tutto ciò a patto di mantenere sempre condizioni di responsabilità e trasparenza da parte di chi vende online su tutte le componenti di prezzo e di servizio, come ad esempio le spese di spedizione. E’ indispensabile continuare a lavorare per dare alle persone strumenti concreti con cui cogliere queste opportunità, con ricadute positive sul loro portafoglio e sul Sistema Paesè.

– foto ufficio stampa The European House Ambrosetti e Amazon –
(ITALPRESS).

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Micro cam e auricolari all’esame di guida, denunciato un 39enne 

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Cercava di passare l’esame scritto della patente di guida facendosi aiutare da un suggeritore esterno, ma gli occhi attenti di uno degli esaminatori della Motorizzazione civile di Roma hanno mandato all’aria il progetto. L’uomo, un cittadino bosniaco di 39 anni, è stato identificato e denunciato dai carabinieri intervenuti in via Del Fosso di Acqua Acetosa Ostiense , s ede ‘Roma Sud’ della Motorizzazione civile.

All’uomo è stata inoltre sequestrata l’ apparecchiatura elettronica: una telecamera e degli auricolari

Quello di oggi è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi. Il 23 gennaio di quest’anno, a Pordenone , un cittadino afghano di 33 anni è stato arrestato, in flagranza di reato, dai finanzieri del comando provinciale, in quanto indossava una microcamera e un piccolissimo auricolare che gli hanno permesso di superare la prova teorica per il conseguimento della patente di guida con il massimo dei voti.

Durante una sessione, le fiamme gialle, in sintonia con i vertici della Motorizzazione civile, hanno monitorato i vari candidati, individuandone uno particolarmente circospetto, del tutto impreparato, che si aggiustava spesso il collo della maglia. 

Una volta smascherato, i finanzieri erano intenzionati ad accompagnarlo a casa per fargli scontare gli arresti domiciliari, ma è stato scoperto che la residenza che aveva dichiarato era solo un recapito concessogli, dietro corrispettivo, da un cittadino italiano residente in provincia, al solo fine di accedere agli esami di guida.

Quindi l’italiano è stato denunciato per il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico , e lo straniero, privo di un domicilio certo, è stato chiuso nella casa circondariale di Udine . Le indagini si susseguono per individuare complici e se si siano verificati fatti analoghi. 

Nel 2016, invece, a Treviso è stato scoperto un giro di tartufo molto più ampio. Centinaia di extracomunitari – soprattutto indiani e pakistani – avevano ottenuto la patente, grazie a persone che si preoccupavano di prepararle a tutto, tranne che a guidare un veicolo. Venivano istruiti ed equipaggiati di tutto punto per superare un esame di cui non sapevano nulla in una lingua che praticamente non conoscevano. 

Ad intervenire, in quel caso, era stata la polizia stradale di Treviso che aveva individuato e denunciato diverse persone che si erano presentate nelle aule della motorizzazione civile per sostenere l’esame teorico per la patente carichi di microtelecamere e microauricolari nascosti, ma a digiuno delle regole più elementari del codice della strada.

A gestire tutto era un’organizzazione che, grazie a una rete capillarizzata sul territorio veneto e lombardo, offriva il necessario a ottenere la patente pagando tra i 2 mila ei 3 mila euro.

Le persone coinvolte, spesso straniere con enormi problemi di comprensione dell’italiano sia scritto sia parlato, ma anche italiani del tutto privi dei requisiti culturali minimi per il superamento degli esami, accettavano di buon grado e si mettevano nelle loro mani.

L’organizzazione operava nel mondo dalle autoscuole – molte delle quali gestite proprio dai sodali – presentava candidati nelle motorizzazioni civili di Treviso , Venezia , Padova e in alcuni casi anche Bergamo , cui poteva superare di gran lunga l’esame teorico in modo del tutto fraudolento.

Nel giorno dell’esame, i candidati venivano contattati e ‘vestiti’ con microfoni e telecamere wi-fi o con semplici smartphone che trasmettevano al ‘suggeritore’ le immagini delle domande dei quiz e di ricevere sui micro auricolari le risposte fornite dal suggeritore da una postazione situata a distanza. Il giro d’affari è stato stimato in 600 mila euro l’anno: dal 2013, oltre milioni due complessivi.

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Difendersi dal caldo, il decalogo della Croce Rossa

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AGI – Come affrontare le ondate di calore ed evitare conseguenze per la salute. È un vero decalogo quello che la Croce rossa – nell’ambito della campagna #effettoterra – mette online su sito e canali social. Queste nel dettaglio le raccomandazioni:

  1. Esci solo nelle ore più fresche del giorno e se possibile frequenta parchi e zone alberate. La presenza di vegetazione abbassa di diversi gradi la temperatura.
  2. Se esci di casa, porta con te una borraccia e verifica che sul percorso ci siano fontanelle. Ci sono molte App che possono aiutarti a trovarle.
  3. Porta sempre con te un cappello e la crema solare.
  4. Con il caldo il corpo ha bisogno di meno calorie: consuma pasti piccoli e leggeri, preferisci frutta e verdura. Una dieta buona per il caldo e per il pianeta. 
  5. Se non hai un condizionatore o vuoi limitarne l’uso, mantieni freschi gli ambienti di casa, tenendo finestre e tapparelle chiuse durante il giorno e aprendole la sera. Se utilizzi il condizionatore, non superare i 5 gradi di differenza con l’esterno. Mentre, se usi un ventilatore ricordati di non puntarlo direttamente su di te o altre persone.
  6. Bevi molta acqua ed evita le bevande alcoliche che aumentano la disidratazione. Ricorda che l’acqua del rubinetto o della fontanella ha un minore impatto ambientale.
  7. Non trascurare l’abbigliamento: abiti ampi e tessuti leggeri, naturali e di colore chiaro possono aiutarti a regolare la temperatura del corpo.
  8. Prima di metterti in viaggio, consulta le previsioni meteo e preparati in anticipo.
  9. Sapevi che le donne, le persone anziane e i bambini sono più soggetti alle ondate di calore? Proteggile dai rischi per la salute seguendo i nostri consigli e, quando si verificano picchi di alte temperature, assicurati che stiano bene.
  10. Se manifesti uno di questi sintomi potrebbe trattarsi di un colpo di calore: affanno, dolore toracico, confusione, debolezza, vertigini o crampi. Cerca assistenza medica e, in caso di emergenza, chiama il 112 o il 118.
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Settimana di grande caldo, al Centro Sud anche oltre i 40 gradi

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AGI – Condizioni stabili e caldo in netto aumento. È l’effetto – secondo il Centro Meteo Italiano – del rafforzamento di un robusto promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale sul Mediterraneo centrale. Nei prossimi giorni temperature sopra media anche di 8-10 gradi con l’afa che si sposterà progressivamente verso le regioni del Sud: possibili picchi anche oltre i 40 gradi in particolare su Puglia, Basilicata e zone interne delle Isole Maggiori. Sulle regioni settentrionali e’ invece previsto un incremento dell’instabilità con temporali possibili soprattutto sui settori alpini e sulla Pianura Padana.

Previsioni meteo per oggi

Al Nord Giornata all’insegna del tempo asciutto su tutte le regioni con cieli sereni o poco nuvolosi. Da segnalare solo isolati fenomeni pomeridiani sulle Alpi orientali. In serata e nottata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con ampie schiarite ovunque.

Al Centro Giornata di bel tempo sulle regioni centrali con cieli in prevalenza soleggiati durante le ore diurne, salvo degli innocui addensamenti sui settori interni nelle ore pomeridiane. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile e asciutto con prevalenza di cieli sereni ovunque.

Al Sud e sulle Isole Tempo asciutto al Sud con cieli sereni o al più poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio. In serata e nottata nessuna variazione con ampi spazi di sereno ovunque. Temperature minime e massime in generale rialzo su tutta la penisola.

Previsioni meteo per domani

Al Nord Tempo stabile al mattino con cieli sereni o poco nuvolosi. Al pomeriggio locali temporali sull’arco Alpino. In serata e nottata piogge che persistono su Alpi e Prealpi, asciutto altrove con cieli sereni o poco nuvolosi.

Al Centro Giornata di bel tempo sulle regioni centrali con cieli in prevalenza soleggiati durante le ore diurne, salvo degli innocui addensamenti sui settori interni nelle ore pomeridiane. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile e asciutto con prevalenza di cieli sereni ovunque.

Al Sud e sulle Isole Tempo asciutto al Sud con cieli sereni o al più poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio. In serata e nottata nessuna variazione con ampi spazi di sereno ovunque. Temperature minime in lieve rialzo e massime generalmente stazionarie. 

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Mattarella convoca il 13 luglio il Consiglio Supremo della Difesa

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ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha riconvocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per giovedì 13 luglio 2023 alle ore 17.00 a seguito del mancato svolgimento della riunione già stabilita per il 13 giugno 2023.
L’ordine del giorno prevede un’informativa aggiornata sulla guerra in Ucraina e sulle altre principali aree di crisi nel mondo; sulle implicazioni della congiuntura internazionale per l’Italia; sulle questioni relative alla gestione dei flussi migratori, nel breve termine e in proiezione futura.
Inoltre, il Consiglio affronterà il tema dello stato di efficienza delle Forze armate e del processo di riforma e ammodernamento dello Strumento militare, anche alla luce dei principali programmi di investimento nella difesa e della complessiva politica industriale del Paese.
-foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Blitz dei carabinieri contro il clan Cesarano, 18 misure

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Blitz dei carabinieri contro il clan Cesarano, 18 misure

NAPOLI (ITALPRESS) – La scorsa notte, a Castellammare di Stabia (Napoli), Pompei (Napoli) e nelle province di Brescia e di Pisa, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, nei confronti di 18 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione armata di tipo mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

col3/gsl

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Tajani “La riforma della giustizia spetta al Parlamento”

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ROMA (ITALPRESS) – “I fatti di questi giorni mi lasciano molto perplesso e non fanno che confermare la bonta’ delle nostre idee. La riforma della giustizia e’ un impegno che abbiamo preso con gli elettori e noi di Forza Italia ne parlavamo gia’ nel 1994, prima che a Berlusconi arrivasse quell’avviso di garanzia durante la Conferenza internazionale sulla criminalita’ a Napoli. I cittadini sotto processo devono avere piu’ garanzie, la nostra cultura giuridica poggia su principi garantisti come ‘in dubio pro reo’ e ‘nulla poena sine lege’”. Lo dice, in un’intervista a Libero, e’ Antonio Tajani, che osserva anche: “Prendiamo atto che l’Associazione nazionale dei magistrati esprime un giudizio contrario all’abolizione dell’abuso di ufficio. Bene. Sappiamo anche che ci sono centinaia di sindaci di ogni partito favorevoli all’abolizione di quel reato, che e’ ridicolo e paralizza le attivita’ amministrative. La decisione spetta al potere legislativo, che e’ in capo al Parlamento. Il potere giudiziario non deve fare le leggi ne’ interferire nella loro formazione: il suo compito e quello di applicarle ed amministrare la giustizia”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS)

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Un mese fa la scomparsa di Kata a Firenze

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AGI – Un mese è passato e di Kata, la bambina scomparsa dall’hotel Astor di Firenze, nessuna traccia. Nonostante una massiccia ispezione nella struttura occupata che era la sua casa, la visione di tutte le telecamere della città, e la convocazione di oltre settanta persone che vivevano nell’ex hotel Astor di via Maragliano a cui è stato preso anche il dna.

Stasera un’altra manifestazione per tenere alta l’attenzione sul caso. Era il 10 giugno. Esattamente un mese fa. L’ultima immagine di Kataleya Mia Alvarez, per tutti Kata, la bambina di cinque anni figlia di peruviani è quella di una telecamera che punta sul lato di via Boccherini dell’edificio.

La bambina prima esce con alcuni bambini tra cui suo fratello ma subito rientra (15.01), poi alle 15.13 viene inquadrata mentre scende verso il cortile. Da lì il buio. La mamma rientra alle 15.45, la prima telefonata giunge ai carabinieri alle 18.41. La denuncia viene formalizzata alle 20.30. Da quel momento, il caso è aperto. La procura apre un fascicolo per sequestro di persona.

Ricerche senza esito

Tre giorni dopo il padre Miguel Angel Romero Chicllo viene scarcerato. Con la moglie Katherine verrà sentito più volte dagli inquirenti, e si presenterà anche spontaneamente dai pm. Il 17 giugno lo sgombero da parte delle forze dell’ordine. Ma di Kata, cercata in ogni anfratto dai reparti speciali dei carabinieri, nessuna traccia.

Tante le ipotesi sul tappeto degli investigatori che senza sosta sono al lavoro per vagliare le tante piste, di cui, tra tutte: una vendetta nei confronti della famiglia per la guerra che si consumava nell’Astor per un posto letto. Ma non si esclude la pista della pedofilia.

E si cerca anche la via di fuga: forse chi ha preso Kata è passato dal retro Quell’area della città, a nord di Firenze, è densamente abitata. Sotto i condomini, molti garage e cantine molte delle quali perlustrate anche con la tecnologia più avanzata dagli esperti dei vari reparti dei carabinieri. Ma Kataleya sembra svanita nel nulla. 

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Il rapimento di Paul Getty III e l’industria dei sequestri

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AGI – Fu la prima mutilazione di un rapito. Si concretizzò a tre mesi di distanza dal sequestro, quando la banda che lo aveva in mano fece recapitare alla redazione romana del Messaggero di via del Tritone un pezzo dell’orecchio destro e una ciocca di capelli di John Paul Getty III, uno dei 14 nipoti dell‘uomo più ricco del mondo, il petroliere e collezionista d’arte americano Jean Paul Getty, cittadinanza irlandese, uomo dalla fama di essere avarissimo.

Sono trascorsi 50 anni da quel rapimento che tenne per cinque mesi l’Italia con il fiato sospeso: correva l’anno 1973 ed era il 10 luglio quando il giovane Paul venne rapito a Roma in piazza Farnese, in pieno centro storico. Aveva 17 anni. E in un primo tempo l’anziano nonno si era rifiutato di pagare il riscatto, dopo una prima richiesta di 17 milioni di dollari.

Temeva si trattasse di un inganno escogitato dal nipote stesso, disegnatore, una vita bohemienne, la cui madre aveva una boutique in Piazza di Spagna, per scucirgli del denaro. Ma quella macabra “consegna” lo fece ritornare sui propri passi, tanto che accettò di pagare una somma ridotta, pari a 3 milioni di dollari, divisa con lo stesso papà del ragazzo che si è poi impegnato a restituire al capostipite la somma prestatagli, a un tasso d’interesse del 4% l’anno.

Il sequestro Getty inaugurò una lunga stagione a cavallo di due decenni, tra gli anni ’70 e ’80, in cui “l’industria dei sequestri” spadroneggiò da nord a sud della penisola: in un numero di 650 sono stati calcolati i sequestri di persona in quel ventennio.

Si narra anche che proprio questo episodio abbia in qualche modo dato l’avvio agli affari delle cosche, specie della ‘ndrangheta, nell’edilizia, settore dove la malavita da quel momento ha cominciato consistentemente a investire, come ha riconosciuto la stessa Commissione Antimafia nella sua relazione conclusiva approvata il 7 ottobre 1998, a 25 anni di distanza dal fatto.

Il giorno del rapimento, una volta sedato, il ragazzo fu stato portato dentro una cantina nei pressi di un paese nella provincia di Salerno dove sarebbe stato tenuto per cinque lunghi mesi senza mai essere spostato. Poi, una volta ottenuto il pagamento del riscatto, i rapitori lo liberarono il giovane Paul lungo l’autostrada di Salerno, dove lo raccolse un camionista, proprio nel giorno in cui il nonno compiva 81 anni, il 15 dicembre 1973.

Quell’esperienza lo provò a tal punto che il ragazzo divenne a poco divenne schiavo della droga: nel 1981 un cocktail di micidiale di stupefacenti gli provocò un ictus che lo paralizzò portandolo alla completa cecità. Jean Paul Getty III sarebbe poi deceduto nel 2011 in Inghilterra, all’età di 55 anni. Per il rapimento vennero arrestate in seguito nove persone ma solo due vennero condannate come esecutori materiali, il proprietario dell’auto usata per ritirare il denaro del riscatto e un metronotte trovato in possesso di alcune delle banconote. Nel 2017 il regista Ridley Scott ha diretto e coporodotto il film su questa vicenda, dal titolo “Tutti i soldi del mondo”, tratto dall’omonimo saggio di John Pearson. 

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Domicilio digitale, addio multe e avvisi cartacei

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AGI – È arrivato il domicilio digitale. Ovvero, la modalità online attraverso la quale la Pubblica amministrazione può notificare, recapitare, consegnare i propri atti – dai semplici certificati alle sanzioni amministrative, come le multe per infrazione al codice della strada – direttamente sul computer di tutti i cittadini, evitando produzione di carta in eccesso e costi suppletivi inutili. Prerogativa, questa, finora attribuibile solo agli iscritti a un Ordine o un Albo professionale, a un Collegio, in quanto possessori di Pec, cioè di una casella di Posta elettronica certificata.

Con costoro, già da tempo l’Agenzia delle Entrate, ad esempio, comunica in questo modo. Per tutti gli altri cittadini ora è nato Inad, che è il semplice acronimo di Indice Nazionale dei Domini Digitali, in pratica un indirizzario, un lungo elenco pubblico di nomi e cognomi e indirizzi con “chiocciolina” (@) – consultabile da tutti – cioè, il luogo deputato dell’identità virtuale al quale ciascuno può iscriversi e registrare il proprio “domicilio digitale”, rigorosamente associato a un indirizzo Pec per poter riceve le comunicazioni dei servizi della Pubblica amministrazione.

Basta cassette delle lettere, postini, l’obbligo di farsi trovare in casa per firmare la Raccomandata A/R con ricevuta di ritorno. Ora i cittadini hanno un secondo recapito virtuale in cui sono raggiungibili in qualsiasi momento del giorno e della notte, purché si iscrivano all’Inad. L’iscrizione è su base volontaria. Basta utilizzare lo Spid (Sistema pubblico di Identità digitale), il Cie (Carta di identità elettronica) o la Cns (Carta nazionale dei servizi) e il singolo cittadino si può collegare direttamente al sito www.domiciliodigitale.gov.it. seguendo la procedura indicata per l’iscrizione al domicilio digitale associato alla propria Pec.

Consultando l’Inad, gli uffici delle pubbliche amministrazioni potranno risalire al nominativo dell’interessato cui recapitare l’atto, semplicemente visitando liberamente l’area pubblica del sito senza che vi sia la necessità di una autenticazione. Basta inserire il codice fiscale dell’interessato di cui si vuole conoscere il domicilio digitale. Se è iscritto al registro il nome e indirizzo spuntano fuori in un attimo. Il servizio è in funzione dallo scorso 6 luglio e il domicilio fiscale lo potrà eleggere chiunque, compresi anche i professionisti non iscritti agli Albi, come detto, ed elenchi di diritto privato non presenti in Ini-Pec, ovvero il Registro delle imprese, conosciuto anche come Indice nazionale indirizzi Pec, un semplice motore di ricerca.

Nell’ambito della rivoluzione del domicilio digitale, la Pec, nata ormai diciotto anni fa, è oggi posseduta da 14,4 milioni di individui. Le comunicazioni degli atti recapitate dalla PA consultando l’indirizzario Inad e trasmesse tramite Pec, assumono quindi immediatamente valore legale di notifica ufficiale: possono essere recapitati pertanto rimborsi fiscali, detrazioni, accertamenti e verbali di sanzioni amministrative – dalle multe per violazione del codice della strada a tasse evase o non pagate ma anche tutti i rimborsi del caso – che vengono notificati in tempo reale all’indirizzo della “seconda casa virtuale” del singolo cittadino che ha comunicato il proprio domicilio web.

Il vantaggio che ne deriva risiede nella rapidità di comunicazione, nel risparmio del denaro della notificazione cartacea di ogni tipo di comunicazione e atto, dalla possibilità di raggiungere tutti i cittadini, sempre che abbiano volontariamente aderito all‘Inad. Scompare di fatto la carta, ma nel caso della volontà di stampare la comunicazione ricevuta, essa è a carico del cittadino destinatario della stessa. Infine, non si correrà forse più il rischio di perdere documenti importanti se non decisivi nella vita dei singoli nella loro dimensione amministrativa e fiscale. Per la Pubblica amministrazione è l’inizio di una rivoluzione e un altro passo verso la propria totale digitalizzazione. 

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