AGI – A distanza di otto giorni dall’omicidio di Primavalle – dove ha perso la vita Michelle Maria Causo, uccisa a coltellate da un coetaneo – stretta delle forze dell’ordine sulle periferie difficili della Capitale.
Controlli straordinari nel cuore di San Basilio, tra la Nomentana e la Tiburtina, periferia est di Roma. A cominciare da quella che viene definita dagli abitanti: ‘la piazza di spaccio degli orti’. Siamo a piazza Aldo Bozzi, ore 14.30: arrivano le prime Volanti della polizia. Poi finanza, polizia locale di Roma Capitale e carabinieri. I cani dell’unità cinofila in prima linea.
Nelle abitazioni dei palazzoni si vede movimento. C’è chi chiude le finestre, chi abbassa le persiane. Vengono serrate le porte dei garage. La polizia entra. I controlli sono partiti. “Questo quartiere è abbandonato da Dio, fate qualcosa: aiutateci”, dice una signora con il bastone che passeggia in strada guardando gli agenti in borghese.
Il blitz è appena iniziato: tra via Corinaldo – feudo delle famiglie Marando e Pupillo -, via Mondolfo, via Urbania, cuore di San Basilio, e Ponte Mammolo, sono già diverse le persone fermate in auto. Al centro dei maxicontrolli il contrasto allo spaccio di droga e il controllo delle persone già soggette a misure cautelari e residenti nei palazzi. Alcuni fermati con droga a seguito.
Poco prima i carabinieri erano intervenuti per una lite in famiglia: un 48enne, dopo aver picchiato la compagna, una 32enne, e aver tentato di aggredire i carabinieri, è stato arrestato. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.
Presente nel quartiere anche l’Ama per il decoro urbano e l’Acea per il ripristino dell’elettricità. Nel corso dei servizi arriva anche il sindaco Roberto Gualtieri. Insieme a lui il prefetto Lamberto Giannini, il questore Carmine Belfiore e il comandante provinciale dei carabinieri Lorenzo Falferi.
Le domande sono sulle periferie difficili, suoi luoghi dimenticati spesso al centro dei fatti di cronaca. Recentemente Primavalle. Anche se, per il sindaco, quest’ultimo episodio c’entra poco con la criminalità.
Gualtieri: “Ripristiniamo legalità e decoro”
“Sono due cose diverse, come ha detto anche il presidente Rocca”, risponde a una domanda dell’AGI, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “L’omicidio di Primavalle è un omicidio terribile, ma non è legato a quel quartiere – dice Gualtieri -, ma è una vicenda drammatica e criminale legata a un fenomeno generale di violenza contro le donne e anche alla fragilità dei giovani. Problemi che sono generali, casi concreti che sono sempre individuali con dei colpevoli e delle responsabilità specifiche”.
Gualtieri parla poi del blitz di oggi, si tratta di “un intervento integrato per la legalità e per il decoro, un modello molto bello di lavoro comune insieme a Prefettura, Questura, a tutte le forze di polizia e pubblica sicurezza, insieme ad Ama, Acea, a Roma Capitale e alla polizia locale per affermare il principio di legalità e di controllo del territorio e per stabilire una situazione di decoro, con l’illuminazione in un quartiere difficile come San Basilio, dove spesso assenza di sicurezza e legalità e assenza di decoro si rafforzano vicendevolmente e vanno contrastate insieme”.
Il questore: “La sicurezza non può essere lasciata solo alle forze di polizia”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il prefetto Giannini. “Roma è una grande metropoli, una città con milioni di abitanti che chiaramente ha anche dei problemi – spiega Giannini -, ma ho trovato anche tanta professionalità e tanta voglia di lavorare. Quindi i problemi verranno affrontati. Nessuno ha la bacchetta magica per risolverli tutti insieme, ma quello che posso assicurare è l’impegno coeso da parte di tutti”.
“È in atto, su indicazione del ministro dell’Interno e del capo della polizia, ormai da mesi un controllo più accurato e più incisivo del territorio romano: siamo partiti dalla stazione Termini e oggi siamo arrivati nei quartieri più difficili della Capitale. Noi, come forze di polizia, c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre – dice il questore Carmine Belfiore -. C’è la necessità di coinvolgere altri attori istituzionali in un sistema di sicurezza sempre più visibile e incisivo e a tutela della vivibilità dei cittadini. Bisogna recuperare degli spazi lasciati abbandonati, quindi preda dei soggetti intenzionati a delinquere, ridare vivibilità ai giardini creati per il divertimento dei bambini e delle famiglie. Ridare luce ai lampioni, che servono per dare sicurezza e visibilità nelle ore tardo serali”.
“Un concetto di sicurezza che deve allargarsi sempre di più. Non può essere lasciato solo alle forze di polizia il controllo del territorio. Il territorio si controlla anche recuperando le aree abbandonate. La pulizia dei giardini, delle aiuole, la rimozione di carcasse di auto rubate, illuminazione, contestualmente al controllo di attività commerciali. L’obiettivo è uno solo: dare sicurezza ai cittadini romani”, spiega il questore Belfiore.
Da gennaio a oggi un quartiere passato al setaccio
Sono 9 mila 237 persone identificate nel corso dei vari blitz dai poliziotti del commissariato San Basilio diretto da Isea Ambroselli. Non solo. Nel quartiere sono stati 2 mila e 131 gli extracomunitari identificati, 1635 i veicoli controllati e 50 le perquisizioni eseguite dai primi dell’anno a oggi. Ben 90 gli esercizi commerciali controllati e 140 le sanzioni erogate per violazioni amministrative. Tanti anche i sequestri per droga: soprattutto cocaina e hashish.