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Filiera agroalimentare e sostenibilità, al via in Sicilia “FreeCO2”

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PALERMO (ITALPRESS) – Creare una piattaforma che consenta ai produttori dell’agroalimentare di monitorare l’abbattimento della Co2, dai campi allo scaffale, adottando sistemi di sensoristica, robotica, intelligenza artificiale, machine learning e blockchain. E’ l’obiettivo del progetto “FreeCO2”, frutto del protocollo d’intesa siglato tra TopNetwork e Università di Palermo, approvato e cofinanziato dal Mise, nell’ambito dei fondi Pnrr. Alla redazione del progetto, il cui costo complessivo è pari a circa 7,5 milioni di euro, hanno partecipato 4 dipartimenti dell’ateneo palermitano: Ingegneria; Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali; Economia; Matematica-Informatica. “Il singolo imprenditore deve vedere il mondo universitario non come lontano ma come un mondo da cui prendere le informazioni che diventano poi di uso quotidiano – dice all’Italpress il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri -. Questo progetto deve essere utilizzabile sia per il piccolo imprenditore, che intende essere classificato come green, sia la grandissima azienda: cominciamo a immaginare sistemi che hanno una scala molto ampia e un’applicabilità molto versatile. Tutte le azioni degli Enti che si devono parlare tra di loro devono essere orientate a un futuro sostenibile: se non facciamo oggi degli interventi a tutto tondo rischiamo tra 50 anni di non poter più recuperare una situazione che oggi è già molto complicata”. “E’ un sistema oggettivamente ecosostenibile, lo è anche per le piccole aziende – assicura all’Italpress Franco Celletti, amministratore delegato di TopNetwork -. Un sistema particolarmente diffuso e capillare: ogni azienda, anche la più piccola, avrà la possibilità di sostenere dei costi. La logica è quella di provare a ridurre in ogni singola fase la creazione di anidride carbonica da quando iniziamo a coltivare il prodotto a quando viene distribuito”.
Per FreeCO2 sono stati coinvolti Tasca d’Almerita, per la produzione del vino, e CoMediterraneo per la distribuzione a scaffale.
Paolo Inglese, professore di Scienze Agrarie all’Università di Palermo, è il responsabile scientifico del progetto. “Il tema della sostenibilità dell’impresa agricola – sottolinea – è fondamentale per l’impresa in sè, perchè significa anche risparmi pratici, e per il consumatore. Il progetto consentirà alla fine di fare il bilancio del carbonio, che serve all’azienda per capire se la quantità di input e output produce sono in equilibrio: in sintesi, serve per capire se segue una linea capace di mantenere alta la fertilità del suolo e la sostenibilità integrale dell’azienda”.
“Abbiamo l’ambizione di procedere con una serie di azioni sul campo, e quindi di ricerca applicata, per trovare soluzioni che possano migliorare quella che è l’attività di gestione del territorio, nello specifico, la filiera dell’agroalimentare – dice Marcantonio Ruisi, professore dell’Ateneo palermitano e Delegato ai rapporti con le imprese -. L’obiettivo è utilizzare questo come progetto-pilota per replicare i risultati e metterli a disposizione del tessuto imprenditoriale locale, affinchè diventi un punto di riferimento per altre aziende”.
– foto Italpress-
(ITALPRESS).

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Filiera agroalimentare e sostenibilità, al via in Sicilia “FreeCO2”

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PALERMO (ITALPRESS) – Creare una piattaforma che consenta ai produttori dell’agroalimentare di monitorare l’abbattimento della Co2, dai campi allo scaffale, adottando sistemi di sensoristica, robotica, intelligenza artificiale, machine learning e blockchain. E’ l’obiettivo del progetto “FreeCO2”, frutto del protocollo d’intesa siglato tra TopNetwork e Università di Palermo, approvato e cofinanziato dal Mise, nell’ambito dei fondi Pnrr. Alla redazione del progetto, il cui costo complessivo è pari a circa 7,5 milioni di euro, hanno partecipato 4 dipartimenti dell’ateneo palermitano: Ingegneria; Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali; Economia; Matematica-Informatica. “Il singolo imprenditore deve vedere il mondo universitario non come lontano ma come un mondo da cui prendere le informazioni che diventano poi di uso quotidiano – dice all’Italpress il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri -. Questo progetto deve essere utilizzabile sia per il piccolo imprenditore, che intende essere classificato come green, sia la grandissima azienda: cominciamo a immaginare sistemi che hanno una scala molto ampia e un’applicabilità molto versatile. Tutte le azioni degli Enti che si devono parlare tra di loro devono essere orientate a un futuro sostenibile: se non facciamo oggi degli interventi a tutto tondo rischiamo tra 50 anni di non poter più recuperare una situazione che oggi è già molto complicata”. “E’ un sistema oggettivamente ecosostenibile, lo è anche per le piccole aziende – assicura all’Italpress Franco Celletti, amministratore delegato di TopNetwork -. Un sistema particolarmente diffuso e capillare: ogni azienda, anche la più piccola, avrà la possibilità di sostenere dei costi. La logica è quella di provare a ridurre in ogni singola fase la creazione di anidride carbonica da quando iniziamo a coltivare il prodotto a quando viene distribuito”.
Per FreeCO2 sono stati coinvolti Tasca d’Almerita, per la produzione del vino, e CoMediterraneo per la distribuzione a scaffale.
Paolo Inglese, professore di Scienze Agrarie all’Università di Palermo, è il responsabile scientifico del progetto. “Il tema della sostenibilità dell’impresa agricola – sottolinea – è fondamentale per l’impresa in sè, perchè significa anche risparmi pratici, e per il consumatore. Il progetto consentirà alla fine di fare il bilancio del carbonio, che serve all’azienda per capire se la quantità di input e output produce sono in equilibrio: in sintesi, serve per capire se segue una linea capace di mantenere alta la fertilità del suolo e la sostenibilità integrale dell’azienda”.
“Abbiamo l’ambizione di procedere con una serie di azioni sul campo, e quindi di ricerca applicata, per trovare soluzioni che possano migliorare quella che è l’attività di gestione del territorio, nello specifico, la filiera dell’agroalimentare – dice Marcantonio Ruisi, professore dell’Ateneo palermitano e Delegato ai rapporti con le imprese -. L’obiettivo è utilizzare questo come progetto-pilota per replicare i risultati e metterli a disposizione del tessuto imprenditoriale locale, affinchè diventi un punto di riferimento per altre aziende”.
– foto Italpress-
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Aperto il testamento di Berlusconi

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AGI – C’è molta attesa per conoscere i dettagli del testamento di Silvio Berlusconi, che è stato aperto nello studio del notaio Arrigo Roveda a Milano, davanti a due avvocati che hanno svolto la funzione di testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Poi il documento con le ultime volontà dell’ex premier è stato letto ai figli, presumibilmente in videocollegamento

Secondo quanto si apprende, nelle prossime ore dovrebbe pronunciarsi Fininvest. 

Il notaio ha lasciato lo studio dove era stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi. “Ho un appuntamento” ha detto ai cronisti. È possibile dunque che le ultime volontà dell’ex premier vengano lette ai figli in un altro luogo.

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Colpo doppio di Hindley al Tour, tappa e maglia gialla

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LARUNS (FRANCIA) (ITALPRESS) – Jai Hindley è la nuova maglia gialla del Tour de France. Il 27enne corridore australiano della Bora-Hansgrohe, scattato a 20 chilometri dal traguardo, ha vinto in solitaria la Pau-Laruns da 163 chilometri anticipando di 31″ l’azzurro Giulio Ciccone e l’austriaco Felix Gall (AG2R Citroèn Team). Classifica totalmente ridisegnata con Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) che ha staccato di 1’04” Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sulla salita del Col de Marie Blanque. L’australiano, trionfatore al Giro d’Italia 2022, si piazza in testa alla graduatoria, secondo il campione uscente danese a 47″ mentre Ciccone è terzo a 1’03”. Domani altra tappa di montagna, la Tarbes-Cauterets Cambasque di 144,9 chilometri con il primo arrivo in salita e il Col del Tourmalet, una salita lunga 17,1 chilometri ad una pendenza media del 7,3%.
– Foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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In Puglia per il terzo anno il mare più pulito d’Italia

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BARI (ITALPRESS) – La Puglia si conferma prima in Italia, per il terzo anno consecutivo, per qualità delle acque di balneazione (eccellenti per il 99,8%), seguita da Sardegna (99,3%), Toscana (98,6%), Molise (98,5%) (https://www.snpambiente.it/2023/07/05/mare-in-qualita-eccellente-il-955-del-litorale-italiano/; Infografica: https://infogram.com/copy-balneazione_snpa_2023-1ho16voevzx384n?live).
E’ il risultato delle analisi microbiologiche condotte nel corso di quattro anni (2019-2022) dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (la rete che coordina le varie Agenzie regionali per l’ambiente presenti sul territorio nazionale, tra cui l’Arpa Puglia. Sono più di 30mila i campionamenti effettuati nel 2022 nell’intero Paese – in gran parte dalle Agenzie ambientali – per valutare la qualità delle acque di balneazione dal punto di vista sanitario. Una attività disciplinata dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità: eccellente, buona, sufficiente e scarsa. I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sono le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali, batteri ritenuti appunto indicatori di contaminazione fecale. Le percentuali riportate sono riferite al totale delle acque monitorate, escludendo dunque quelle non sottoposte al monitoraggio, ad esempio i tratti di mare che ospitano porti, servitù militari, aree protette. Per Lombardia e Sicilia i dati disponibili sono espressi solo in termini di numero di acque di balneazione e non di chilometri di costa, come per le altre.
Alla conferenza stampa di presentazione dei monitoraggi realizzati da Snpa, che si è svolta il 5 luglio alle 16.00 presso la sede della Direzione Generale di Arpa Puglia (secondo piano) sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro e il direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro.
“Ringrazio ARPA Puglia per la puntualità con la quale ha condotto l’indagine – ha dichiarato in videoconferenza il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – che viene presentata oggi.
E’ una indagine che si ripete con rigore da molti anni e grazie ai loro dati oggi la Puglia può affermare per il terzo anno consecutivo di avere la qualità delle acque marine migliore in Italia, nonostante quest’anno l’Adriatico abbia subito l’alluvione dell’Emilia e soprattutto nonostante la pressione turistica che in Puglia aumenta. Questo è dovuto soprattutto al rispetto dei pugliesi che hanno per il loro mare ma anche al fatto che i puntuali controlli che ARPA realizza rendono assai pericolosa per chiunque l’attività di sversamento in mare di sostanze inquinantì.
‘E devo anche dire che dobbiamo ringraziare Acquedotto Pugliese, che gestendo direttamente in house tutti i nostri depuratori evidentemente li fa funzionare in modo tale che – nonostante gli inevitabili interventi in emergenza che pure sono sempre dietro l’angolo e sono sempre in agguato – riesce a depurare le acque in modo tale da non creare nessun livello fenomeni di inquinamento. E’ chiaro che persistono in alcune aree difficoltà, perchè evidentemente l’attività di sorveglianza è tenuta sempre altissima. Ribadisco la mia gratitudine a Vito Bruno, a tutto il suo staff, al direttore scientifico, al direttore amministrativo, ai dipendenti e in particolare alla Sezione Mare che assomiglia sempre di più ad una vera e propria agenzia del mare come avevamo immaginato. E credo che questo lavoro sul mare da parte dei nostri tecnici stia dando risultati estremamente importanti” ha concluso. “Siamo orgogliosi di questo risultato. Non è un caso se per il terzo anno consecutivo la nostra regione può vantare il mare più pulito d’Italia. Anzi, è bene ricordare che non è sempre stato così, la Puglia era spesso fanalino di coda. Poco alla volta, grazie ad anni di programmazione, grazie a tutti gli enti coinvolti, al grande lavoro di Arpa, grazie allo sforzo corale di tutti, è arrivato questo trionfo dell’intera comunità – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio -, come assessorato all’ambiente continueremo a investire sulla tutela e sulla valorizzazione del mare pugliese, il cui stato di salute è fondamentale per la salvaguardia della salute stessa dei cittadini, è cruciale per la protezione dell’ambiente naturale e per l’economia legata al turismo”.
“Per garantire la salute dei bagnanti ogni anno le acque di balneazione vengono sottoposte a periodici controlli – ha detto Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia -. Siamo lieti di constatare che per il terzo anno consecutivo la Puglia è prima in Italia per la qualità delle acque balneabili. Cinque anni fa abbiamo fortemente voluto realizzare il Centro Regionale Mare perchè il mare fosse al centro delle strategie ambientali dell’Arpa Puglia. Abbiamo un gruppo di operatori specializzati che si occupano di mare 365 giorni l’anno con i quali maggiormente voglio condividere la gioia per i risultati ottenuti in questo triennio. Questo risultato è frutto di un approccio molto rigoroso di Arpa, non solo nei monitoraggi e nei controlli in campo, ma anche nell’esprimere pareri e formulare prescrizioni nelle procedure autorizzative, così da “spingere” imprese ed operatori a fare sempre meglio, a presentare progetti e realizzare impianti che siano realmente sostenibili per il nostro ambiente”.
Buone notizie anche se si considera l’intero litorale italiano monitorato dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, classificato in qualità eccellente per il 95,5 pari a circa 5000 dei 5300 km di aree marine destinate alla balneazione. Il restante 2,7% è di qualità buona (144 km), mentre la stessa percentuale pari allo 0,8% (43 km) è rispettivamente in classe sufficiente e scarsa.
I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti. A livello europeo le acque italiane risultano migliori della media dei paesi UE, sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente.
Sono iniziati già da diverse settimane i campionamenti 2023 e proseguiranno per tutta la stagione estiva. Gli esiti delle analisi vengono pubblicati sui siti delle singole Arpa e sul portale “Acque” del ministero della Salute. Secondo le procedure previste dalla normativa, i risultati vengono trasmessi alle autorità locali per l’emanazione di eventuali misure, anche temporanee, utili a prevenire rischi per la salute, compresi i divieti temporanei di balneazione.
A tutela della salute dei bagnanti, la norma prevede anche un monitoraggio di sorveglianza per specie algali potenzialmente tossiche. In particolare, nelle acque marino costiere, le Arpa effettuano un monitoraggio della microalga bentonica potenzialmente tossica Ostreopsis cf. ovata (sul sito di Arpa Puglia https://www.arpa.puglia.it/pagina2891_alga-tossica-ostreopsis-ovata.html). Per quanto riguarda la sorveglianza algale nelle acque di balneazione lacustri, “sorvegliati speciali” sono i cianobatteri: batteri fotosintetici, produttori di ossigeno, chiamati anche alghe azzurre o blu-verdi, in quanto il loro colore varia dall’azzurro, al rosso al porpora. I risultati sulla presenza delle varie specie sono consultabili sui siti delle Agenzie regionali nelle sezioni dedicate alle acque di balneazione.
Lungo i 1000 km circa di costa pugliese la Regione Puglia ha individuato, ai sensi dell’attuale normativa di riferimento, ben 676 “acque” (tratti) destinate alla balneazione, che corrispondono ad un totale lineare pari a circa 800 km: in particolare sono state individuate 254 acque di balneazione in provincia di Foggia, 46 in provincia di Bat, 78 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 139 in provincia di Lecce e 71 in provincia di Taranto (gli elenchi di tali acque, distinti per provincia, sono riportati nelle delibere di Giunta regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010 e s.m.i.). Arpa Puglia effettua il monitoraggio delle acque di balneazione regionali controllandone la qualità. Durante il periodo stagionale di monitoraggio in ogni “punto stazione” sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica, calcolata, come dalle altre Agenzie italiane, rispetto a valori soglia di due parametri microbiologici: “Enterococchi intestinali” ed “Escherichia coli”; in relazione ai campioni raccolti, si stima che ogni anno l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente effettui circa 8.500 determinazioni analitiche di laboratorio.
Per quanto riguarda la Puglia, lo 0,2% di acque di balneazione in classe di qualità “non eccellente” riguarda i seguenti siti: “Foce De Pilla (30 m a destra)” nella laguna di Lesina e “Fogna Cit.na Molfetta (500 m a sud)” lungo il litorale dell’omonima cittadina, entrambi classificati in qualità “buona”, mentre due siti alla foce del Fiume Lauro (30 m a sinistra e 30 m a destra), sempre nella laguna di Lesina, sono classificati in qualità “sufficiente”. Si fa comunque notare che dei quattro siti sopra descritti solo uno riguarda le acque marino-costiere (lungo il litorale di Molfetta), gli altri tre fanno invece riferimento ad acque di transizione (nella fattispecie la laguna di Lesina).
Tutti i dati sono sempre disponibili sul sito istituzionale di Arpa Puglia, all’indirizzo web https://www.arpa.puglia.it/pagina2885_balneazione.html, dove è possibile, utilizzando una mappa interattiva, visualizzare la localizzazione geografica delle acque di balneazione nonchè dei singoli punti di monitoraggio, a cui sono associati i risultati analitici più aggiornati; alla stessa pagina web sono inoltre riportati i dati, in forma tabellare e sotto forma di bollettino mensile, anche per i periodi precedenti a quello visualizzato. Proprio in virtù del monitoraggio effettuato, Arpa Puglia ha in disponibilità e elabora una notevole mole di dati, che consente di fornire un quadro sulla situazione annuale e sulla serie storica a proposito dello stato di qualità delle acque di balneazione pugliesi.

– foto: ufficio stampa Regione Puglia

(ITALPRESS).

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Sua Maestà il Cioccolato

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AGI – Può sembrare un paradosso, e invece è davvero così. Pochi alimenti al mondo sono più sani del cioccolato. Le sue proprietà sono state passate al microscopio e, a parte l’indiscusso elevato livello di calorie, sono tutte positive per il nostro corpo. A patto però, sostengono gli scienziati, che si consumi da solo, cioé possibilmente puro o comunque fondente al 75%. 

Fatto sta che “il cibo degli dei” – di cui il 7 luglio si festeggia la giornata mondiale – ha un notevole potenziale per la salute del cervello e del cuore: migliora l’intestino, la pelle, l’umore e il benessere generale e c’è chi sostiene che sia anche d’aiuto nella lotta contro le malattie croniche. Di tutte queste ‘virtù’ se n’erano accorti gli aztechi, ai quali viene fatta risalire la genesi di questo prezioso alimento. Quel che è certo è che il cioccolato favorisce il rilascio di endorfine, con effetti positivi per il nostro umore.

Ne trae benefici anche il cuore, dal momento che viene aumentata la concentrazione di antiossidanti nel sangue del 20%. Pare inoltre che il consumo di 45 grammi di cioccolato la settimana riduca i rischi di soffrire di ictus nelle donne. Contenendo molta fibra, il cioccolato conferisce inoltre un grande senso di sazietà. Riduce dunque la voglia di assaggiare altri alimenti, il che permette di regolare il proprio aumento di peso. In dosi ben studiate dunque può addirittura rappresentare un alleato per chi è a dieta

Mangiare cioccolati ci rende inoltre più svegli: questo per l’effetto sul flusso sanguigno, che rende più attivi e propensi all’apprendimento. 

Questo perché il cioccolato contiene teobromina che è uno stimolante delicato, strettamente imparentato con la caffeina, ma non provoca lo stesso nervosismo o l’inevitabile calo di energia. Anzi, può migliorare le funzioni cognitive, migliorare le prestazioni, aumentare l’umore e promuovere la salute cardiovascolare generale. 

Il cacao contiene inoltre  caffeina: una porzione da 2,5 cucchiai di polvere di cacao al 100% fornisce circa 50 mg di caffeina, ovvero circa la metà della quantità di una tazza di caffè. E il cacao è anche una delle fonti più ricche di antiossidanti del pianeta grazie all’ampia gamma di polifenoli e flavanoli di cui è ricco. Quindi ha un potere anche anti-infiammatorio, rafforza il sistema immunitario e finanche anti-cancerogeno. 

Quando arrivò nel Vecchio Continente, nel XVI secolo, grazie a Cristoforo Colombo che portò i semi di cacao in Spagna, fu accolto con una buona dose di sospetto al punto che venne addirittura snobbato. Poi i frati spagnoli, che la sapevano lunga, lo introdussero alla corte spagnola. Erano stati i conquistatori a suggerirne l’uso, in quanto lo avevano osservato alla corte di Montezuma. Pare che l’imperatore azteco lo bevesse in coppe d’oro puro, servito dalle donne con grande riverenza. 

La sua storia e la sua fama ebbero inizio però molto tempo prima, risalendo addirittura al 1.900 a.C. Nelle regioni precolombiane, si credeva che i semi di cacao fossero il dono di Quetzalcoatl, il dio della saggezza, e sembra che un tempo i semi avessero un valore tale da essere usati come forma di moneta. Ma si credeva ancora di più che fosse afrodisiaco e che desse forza a chi lo beveva. 

Nei secoli scorsi, il cacao divenne la bevanda più gettonata e alla moda, al punto che nel XX secolo, il cioccolato era considerato essenziale nelle razioni dei soldati statunitensi durante la guerra.

Gli esperti consigliano che la porzione consigliata è di 30 grammi al giorno, magari non tutti i giorni, meglio non assumerlo a stomaco vuoto o la sera tardi per via della caffeina. È perfetto anche durante lo sport e prima delle attività che richiedono concentrazione e calma.

 

 

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Un bimbo di sei anni è morto annegato in Puglia

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AGI – Un bimbo di appena sei anni è morto per annegamento nelle acque di Margherita di Savoia, nella provincia Bat. Il piccolo, di origini rumene ma residente a Trinitapoli, era al lido “Paradiso dei giovani”, per un campo scuola. Stava facendo giochi in acqua, quando è annegato, per cause ancora da accertare. Inutili i soccorsi degli operatori sanitari del 118, che ne hanno solo constatato il decesso.

Il bimbo è stato trovato riverso con il viso su uno specchio d’acqua di mare di circa 15-20 centimetri. Una volta portato sulla battigia, i soccorritori hanno provato alcune manovre, nel disperato tentativo di rianimarlo. Si è provato anche ben oltre i tempi canonici per la rianimazione cardiopolmonare, ma tutto è stato inutile. “Purtroppo non c’è stata ripresa del circolo del bambino”, ha spiegato il dottor Donatello Iacobone, direttore del 118 Asl Bat, intervenuto durante i soccorsi del bimbo.

“Il soccorso è arrivato per tempo – ha specificato Iacobone -, supportato, anche dai sanitari di Foggia, ma nonostante tutte le procedure di rianimazione cardiopolmonari avanzate previste, purtroppo non c’è stato niente da fare”.

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Università di Palermo, Midiri “Il nostro futuro è green”

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Università di Palermo, Midiri

Un futuro sostenibile, rispettoso dell’ambiente. L’Università di Palermo ha avviato insieme a Top Network il progetto “FreeCO2”.
“Se non facciamo oggi interventi a tutto tondo rischiamo tra 50 anni di non poter più recuperare una situazione che è già molto complicata”, dice in una intervista all’Italpress il rettore Massimo Midiri.
“fsc/abr/gtr

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Patrick Zaki si è laureato all’Università di Bologna

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Patrick Zaki ha concluso il percorso di studi del Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies ed è stato proclamato dottore dell’Università di Bologna. In collegamento dal Cairo, Zaki ha discusso la sua tesi davanti alla commissione di laurea e al rettore Giovanni Molari, che ha voluto essere personalmente presente.
“Oggi è una bella giornata”, afferma il rettore in una nota. “Questa laurea – prosegue – è un traguardo importante, che arriva al termine di un percorso difficile, a volte doloroso, portato avanti da Patrick sempre con grande attenzione e dedizione. La sua determinazione in questi anni nel voler continuare a studiare e a portare avanti le sue battaglie è un grande esempio per tutti noi. Ora continueremo a stargli accanto e a tenere alta l’attenzione sulla sua vicenda giudiziaria, sperando che si concluda in maniera positiva nel più breve tempo possibile. Fino a quando potremo finalmente riaverlo tra noi, per festeggiare di nuovo tutti insieme qui a Bologna”.
Relatrici della tesi sono state Rita Monticelli (Università di Bologna) e Adelina Sanchez Espinosa (Università di Granada), con la correlatrice Maria Pia Casalena (Università di Bologna).
“Siamo felici, è stato un traguardo raggiunto dopo un percorso di estrema difficoltà per Patrick, ma sostenuto dalla sua passione per gli studi e la sua fiducia in un mondo migliore”, dice la professoressa Monticelli. “E’ la nostra stessa speranza – aggiunge -, per lui, e per i giovani che si trovano nelle sue stesse condizioni”.
Quando è stato arrestato all’aeroporto del Cairo, il 7 febbraio 2020, Patrick Zaki aveva iniziato gli studi da qualche mese e stava rientrando in Egitto per un periodo di vacanza, dopo il quale sarebbe dovuto rientrare a Bologna. E’ iniziata invece una vicenda giudiziaria che prosegue ancora oggi, udienza dopo udienza, rinvio dopo rinvio.
Dopo l’arresto, Patrick ha passato 22 mesi in carcere durante i quali sono state pochissime le occasioni di contatto con il mondo esterno. Solo dopo la fine del periodo di detenzione preventiva, l’8 dicembre 2021, ha potuto riprendere gli studi. Benchè non gli sia stato concesso di lasciare l’Egitto, ha continuato a studiare grazie alla didattica online. Ha così potuto terminare gli esami e preparare la tesi di laurea, che ha discusso in collegamento con l’Università di Bologna.
“Una vicenda che prosegue da oltre tre anni – si legge in una nota -, durante i quali l’Università di Bologna è sempre rimasta accanto a Patrick, offrendo il suo pieno sostegno e facendo sentire la sua voce in ogni occasione possibile. Con appelli a livello nazionale e internazionale, manifestazioni pubbliche nelle piazze e nelle strade, iniziative artistiche e culturali, l’Alma Mater ha sempre lavorato per tenere alta l’attenzione sul caso di Patrick Zaki. E rinnoverà ancora questo suo impegno fino alla sua definitiva liberazione”.
Patrick Zaki si è iscritto al Master GEMMA grazie a una borsa di studio europea, ottenuta dopo una selezione internazionale.

– Foto Ufficio stampa Università di Bologna –

(ITALPRESS).

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Occhiuto “Un nuovo macchinario per la risonanza a Catanzaro”

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CATANZARO (ITALPRESS)-” Arrivato un nuovo macchinario per effettuare la risonanza magnetica presso l’ex Mater Domini di Catanzaro. Da fine luglio sarà pienamente operativo e a disposizione dei cittadini” A darne notizia il governatore della Calabria Roberto Occhiuto.

– foto: ufficio stampa Regione Calabria –
(ITALPRESS).

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