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Complicazioni legate alla gravidanza, così è morta la velocista Tori Bowie

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AGi – Terribile e triste il verdetto emerso al termine dell’autopsia effettuata sul cadavere di Tori Bowie, la velocista e lunghista statunitense, scomparsa il 28 aprile, a soli 32 anni. La campionessa olimpica nella staffetta 4×100 ai Giochi di Rio de Janeiro del 2016, secondo quanto diffuso da diversi media a stelle e strisce, è morta a causa di complicazioni legate alla gravidanza. L’atleta era incinta ed era all’ottavo mese di attesa: al momento della scomparsa, secondo le ricostruzioni, era appena entrata in travaglio.

La campionessa di atletica venne trovata morta nella sua casa di Orange County, in Florida. Secondo l’autopsia, potrebbe aver ceduto a complicazioni legate alla gravidanza, tra cui l’eclampsia, una crisi potenzialmente fatale associata all’alta pressione sanguigna. La notizia della morte improvvisa della campionessa ha destato scalpore nel mondo dell’atletica.

Chi era Tori

Nata il 27 agosto 1990 a Sand Hill, in una regione rurale del Mississippi, e cresciuta dalla nonna, Tori Bowie è passata dal salto in lungo allo sprint nel 2014, stabilendo quell’anno il record mondiale dei 100 metri in 10.80 al meeting di Monaco. Ha continuato ad accumulare un’enorme lista di successi in modo fulmineo vincendo tre medaglie olimpiche nel 2016 a Rio, con l’oro nella staffetta 4x100m, l’argento nei 100m dietro la giamaicana Elaine Thompson-Herah e il bronzo nei 200m.

L’anno successivo, a Londra, Tori Bowie è diventata campionessa mondiale nel rettilineo, vincendo in 10.85, e ha anche preso parte alla staffetta d’oro di Team USA nella staffetta 4x100m.

Redazione

Autore Redazione