CAGLIARI (ITALPRESS) – “La legge a sostegno del caregiver, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, è un provvedimento di civiltà che dà finalmente un riconoscimento a tutte quelle persone fino ad ora invisibili che convivono con il dolore fisico e psichico”.
Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale Michele Pais a margine dell’approvazione da parte dell’Assemblea riunita questo pomeriggio del Testo Unificato. “Il riconoscimento e il sostegno della figura del caregiver familiare, cioè di coloro che assistono, affiancano e hanno un ruolo di sostegno nei confronti di un familiare non autosufficiente o comunque affetto da gravi disabilità è ancora più importante in quanto questa figura – prosegue Pais – in Italia è ancora priva di riconoscimento e tutele a causa dell’assenza di una legge nazionale in materia”. Il presidente ha ringraziato maggioranza e opposizione “per il grande lavoro svolto e per la volontà di approvare questa legge che pone la Sardegna tra le prime Regioni ad aver approvato un provvedimento in materia”.
In Aula il testo unificato è stato presentato per prima dall’onorevole Annalisa Mele (Riformatori): “Il caregiver è un compito ad alto costo, con ricadute economiche e sociali, con un evidente rischio di sindrome del burn out: anche il caregiver rischia di diventare un soggetto fragile”, ha detto l’on. Mele. L’oratrice ha illustrato tutti gli articoli e ha aggiunto che “la Sardegna in autonomia farà un passo decisivo riconoscendo il grande valore umano di queste persone e delle loro reti di assistenza”. Per l’on. Rossella Pinna (Pd) “siamo davanti alla sintesi virtuosa di tre proposte di legge, che andranno incontro ai bisogni di migliaia di persone invisibili, che spesso si annullano per stare accanto ai propri cari. Uno studio dice inoltre che i caregiver familiari mediamente vivono dai 9 ai 17 anni in meno”.
Per la Giunta l’assessore della Sanità Carlo Doria ha espresso il suo apprezzamento per la legge del Consiglio: “La nostra Regione porta a casa un provvedimento importante, ha affermato, perché prendersi cura del proprio caro che soffre è segno di una società che crede nei valori della famiglia. La legge ha certamente bisogno di gambe più solide, che potranno arrivare da un riconoscimento legislativo completo degli aspetti lavorativo, retributivo e contributivo dei caregiver, con più risorse economiche ma anche con un cambiamento culturale della società, rivolto in particolare alle giovani generazioni”.
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