ROMA (ITALPRESS) – Al secondo giorno della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, verrà presentato “Diabolik chi sei?” capitolo finale della trilogia firmata dai Manetti bros. Ancora interpretato da Giacomo Gianniotti (Diabolik), Miriam Leone (Eva Kant), Valerio Mastandrea (l’ispettore Ginko) e Monica Bellucci (Altea), il film è ispirato a uno degli albi più iconici della serie, scritto dalle mitiche sorelle Angela e Luciana Giussani nel marzo del 1968, nel quale viene svelato il passato del criminale e l’origine del suo nome: quando Diabolik e l’ispettore Ginko si trovano rinchiusi in una cella senza via d’uscita, certi di andare incontro alla morte, decidono di confrontarsi sul loro passato e, in particolare, su quello del Re del Terrore. Marco Manetti fa il punto su questi tre film: “il punto di vista è diverso perchè i film non sono seriali come i fumetti e quindi hanno tre impronte diverse. Poi possiamo finalmente ammettere che è una trilogia, dopo averlo sempre negato all’inizio ed abbiamo pensato di raccontare un personaggio misterioso attraverso gli occhi di altri: adesso vi diciamo chi è Diabolik”.
“Il primo film per noi è stato ricerca di eleganza e stile – spiega invece Antonio Manetti -. E’ stato che il nostro primo film in costume anni ’60, ci siamo divertiti, appassionati, ma è stato un lavoro complicato che ci ha fatto crescere tanto. In questo siamo negli anni ’70 che ci appartengono di più”. Per Miriam Leone “è stata una esperienza umana incredibile. Le sorelle Giussani hanno scritto Eva Kant affinchè salvasse sempre quel testone di Diabolik: in un mondo in bianco e nero fatto di violenza lei è l’amore. E’ un personaggio nato dalla grande lungimiranza delle due sorelle in quegli anni. Il rapporto con Monica? Ti sostiene ed affascina: lei è una grande sostenitrice delle donne e portare in scena il superamento delle rivalità è stato molto importante”.
“Con i Manetti si lavora molto ma con gioia – è il commento della Bellucci che interpreta Altea -. Il mio personaggio e quello di Miriam sono donne emancipate, libere e sensuali, in un mondo governato dagli uomini, le sorelle Giussani sono state grandi donne”. “Possiamo dire che sono quattro personaggi super intelligenti – conclude Marco Manetti – ma Eva ed Altea sanno mettere la forza e l’intelligenza al servizio del sentimento, gli uomini invece non riescono: Diabolik non riesce mai ad essere compassionevole come Ginko non riesce mai a fare l’innamorato”.
foto: ufficio stampa The Rumors
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