AGI – Dei e uomini salvati dal fango caldo delle terme sacre a etruschi e romani. Quarant’anni dopo i Bronzi di Riace, il Quirinale ospita dal 23 giugno una mostra sull’eccezionale scoperta archeologica dei Bronzi di San Casciano. Meno di un anno fa il ritrovamento nelle aree delle terme di circa 200 bronzi prevalentemente votivi, poi la corsa contro il tempo per il restauro e gli studi interdisciplinari e infine la volontà di Sergio Mattarella di ospitare una mostra nella “casa degli italiani” per offrire da subito al pubblico la bellezza di sculture di epoca etrusca, repubblicana e imperiale.
Una clamorosa scoperta archeologica
Tutto nasce da un vero e proprio colpo di fulmine, sedici e oltre secoli fa. Grazie al ‘segno divino’ scoccato sulla Fonte sacra di Chiusi, l’area sacra venne chiusa dagli antichi romani per purificarla e statute ed ex voto vennero coperte dal fango caldo del Bagno grande di San Casciano, sigillate e preservate da furti, saccheggi e intemperie.
Nell’estate scorsa la scoperta di oltre duecento opere di bronzo, senza contare le oltre 5000 monete, resti vegetali, strumenti chirurgici a ricordare un sito in cui per secoli uomini e donne di ogni età e condizione si sono affacciati per curarsi o anche solo per sperare. Uno spaccato di ritualità e vita quotidiana che ha fatto luce su un sito considerato sacro dall’età del bronzo e su mode, arte, artigianato e scienza medica dei nostri antenati.
Ora il movimento dell’Apollo che scocca una freccia, il tenero putto che tiene in mano una mela, l’umanità dolente dell’efebo malato sono esposte su uno sfondo blu acqua, insieme a più antichi reperti delle terme, alle centinaia di monete, ai tanti ex voto con parti di corpo umano e a un fulmine in bronzo a sigillo di una superstizione che ha salvato un tesoro.
“La mostra nasce dalla collaborazione con il ministero dei Beni culturali, c’è stata la decisione del Presidente Mattarella di ospitare e dare luce a questa straordinaria scoperta archeologica” ha sottolineato Giovanni Grasso, consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Presidente. “Tutti ricordiamo la fila davanti al Quirinale per vedere i Bronzi di Riace nel 1981, ora si prosegue con la politica di apertura del Palazzo e si torna a una mostra per la prima volta dopo la pausa del Covid”.
Gli dei ritornano
“Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano” è il titolo dell’esposizione che resterà aperta dal 23 giugno al 25 luglio e poi dal 2 settembre al 29 ottobre, e sarà inaugurata da Sergio Mattarella e dal ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano.
“Si tratta di un raro esempio di santuario intatto e di uno scavo sistematico, filologicamente corretto e multidisciplinare, un unicum nel Mediterraneo” ha detto Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei, mentre Luigi La Rocca, Direttore generale di Archeologia, Belle arti e Paesaggio ha annunciato che lo scavo proseguirà nei prossimi giorni dopo essere stato esempio di coordinamento e collaborazione istituzionale tra Ministero dei Beni culturali, Sovrintendenza, Università degli stranieri di Siena e Istituto centrale del restauro.
Jacopo Tabolli, docente di Etruscologia a Siena, ha ricordato gli anni di lavoro e lo sforzo premiato dalla scoperta. “Ci sono le divinità, ma si tratta soprattutto di un racconto umano” ha detto Tabolli. L’obiettivo dichiarato è scavare ancora nello spazio intorno alla vasca sacra, nella speranza di “altre clamorose scoperte come la scuola di medicina o la clinica che erano attive intorno al santuario e alle terme curative”.
Entro un anno, ha detto Osanna, i tesori dovrebbero trovare ospitalità definitiva nel museo realizzato nella Arcipretura di San Casciano dei Bagni, acquistato pochi giorni fa dal ministero. Ma intanto, fino all’autunno, dei e uomini poseranno insieme, sullo sfondo azzurro della mostra al Quirinale.