AGI – È allarme erosione delle coste del litorale laziale. Da Minturno, al confine con la Campania, a Montalto di Castro, sul litorale della Tuscia al confine con la Toscana, il mare ogni anno mangia fette di territorio arrecando danni alle attività commerciali legate alla balneazione, alle abitazioni e all’agricoltura delle aree dell’entroterra.
L’allarme è stato lanciato nel corso delle audizioni di 24 sindaci di comuni del litorale laziale svolte davanti alla XII commissione del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Nazzareno Neri, che si occupa di Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile e ricostruzione.
“La costa laziale è una costa variegata – ha spiegato all’AGI, Nazzareno Neri – passiamo dalle spiagge ai tratti rocciosi che hanno problemi completamente diversi. Adesso stiamo raccogliendo dagli amministratori locali e dalle associazioni tutte le istanze e poi faremo una sintesi e parleremo con l’assessore Righini e l’assessore all’ambiente Palazzo per risolvere i problemi. La nostra speranza è quella di poter far iniziare i lavori o la progettazione entro l’inverno”.
Tra le varie richieste degli amministratori locali laziali quella di rendere permanente una commissione tecnica regionale che si occupi specificamente di erosione delle coste. Tra le varie criticità sollevate dai sindaci auditi si è passati dalla richiesta di nuovi interventi a Montalto Marina e Tarquinia, alla messa in sicurezza della Torre Flavia tra Cerveteri e Ladispoli. Alla necessità di ripristinare la barriera soffolta nelle acque di Civitavecchia che risale agli anni 60 e che potrebbe portare alla realizzazione di nuove spiagge.
L’erosione delle coste si associa a problemi di inquinamento delle acque a Nettuno e ai problemi dei pescatori a Pomezia. A Santa Marinella gli amministratori sottolineano la necessità di tutelare i beni monumentali e archeologici lungo la costa, come Villa Saracena e Castello Odescalchi, quest’ultimo oggetto negli ultimi anni di una forte erosione che andrebbe arginata il prima possibile.
Per quanto riguarda il litorale romano l’assessore all’ambiente del comune di Roma, Sabrina Alfonsi, ha parlato delle strutture presenti sulle spiagge sottolineando che la “conversione del sistema balneare verso una gestione ad impatto notevolmente più basso è un processo ormai non eludibile e non rimandabile se si intende affrontare seriamente il tema dell’erosione”. Ed ha auspicato una regolamentazione regionale che preveda “la realizzazione di strutture per lo più removibili che occupano porzioni decrescenti di arenile”. Alfonsi ha chiesto la convocazione di un tavolo interregionale al quale devono partecipazione anche le altre regioni attraversate dal fiume Tevere.
“Le audizioni svolte oggi rappresentano un segnale di vicinanza e attenzione nei confronti dei 24 comuni costieri in difficoltà – ha detto il presidente della XII commissione Neri – la stagione estiva balneare è già iniziata. La nuova amministrazione regionale vuol mettere il massimo impegno per la soluzione dei problemi legati al mare e alle coste. Qualche giorno fa gli assessori competenti hanno istituito una cabina di regia per lo sviluppo sostenibile della Blue economy. Inoltre stiamo recuperando un lavoro molto importante fatto dalla precedente amministrazione, un monitoraggio delle coste fatto dall’Università Roma Tre, e a brevissimo con le vostre istanze e faremo un piano organico per il recupero di tutta la costa laziale”.
Nel corso dei lavori presso la XII commissione del consiglio regionale del Lazio il direttore della Protezione civile Laziale, Carmelo Tulumello, ha messo in relazione il tema dell’erosione delle coste all’aumento dei fenomeni avversi sulle coste laziali.
“Oggi si è passati da un maltempo continentale a un maltempo di tipo monsonico – ha spiegato Tulumello – dove gli eventi sono puntuali e violenti. Il dato più importante ce lo portiamo dietro dal 2018, nella cosiddetta tempesta Vaia, in quella circostanza la Regione Lazio subì ingentissimi danni anche sotto il profilo dell’erosione costiera e ricevemmo dallo Stato dei finanziamenti che abbiamo redistribuito sul territorio. Circa 7 milioni di euro vennero destinati proprio per la messa in sicurezza delle coste nei comuni di Fiumicino, Ostia e Civitavecchia”.
“Nella passata legislatura avevamo già messi in atto alcune novità come la legge sulla Blue Economy e la cabina di regia sul mare e dimostrano che stavamo e stiamo andando nella giusta direzione- ha spiegato all’AGI Michela Califano consigliera regionale del Pd – i sindaci chiedono una centralità dove portare i progetti, chiedono una pianificazione che riguardi tutta la costa perché si tratta di un problema strutturale. Abbiamo fatto un attento studio della costa con Roma Tre e ora penso sia necessario prendere quel piano di difesa, portarlo in Cabina di regia e ragionane su degli interventi strutturali e risolutivi. Sono contenta che il presidente Rocca abbia riconosciuto con uno dei suoi primi atti di giunta la ‘cabina di regia’, vuol dire che si va avanti senza buttare alle ortiche il lavoro già fatto. Nelle prossime ora con una mozione proporrò un assessore delegato su questi temi“.
“Il presidente Francesco Rocca già durante la campagna elettorale, in più riprese, ha dato l’idea che la politica del mare era centrale nel suo programma elettorale. E questo ha dimostrato anche nelle prime uscite post elettorali parlando di economia del mare in due sensi, in senso ambientale e in senso di rilancio anche turistico con la valorizzazione anche dei porti – ha detto Michele Nicolai, consigliere regionale FdI e vice presidente della commissione XII del Consiglio Regionale – dagli interventi di questi mattina ho sentito la richiesta di affidare quando possibile agli stessi concessionari il ripascimento cosiddetto ‘morbido’, questa potrebbe essere una soluzione con lo sgravio degli oneri concessionari. Quella di oggi è una giornata positiva”.
“Stiamo capendo dopo tanti anni che l’economia del mare è una realtà e che deve essere vista a 360 gradi, sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto ambientale – ha detto Adriano Zuccalà, consigliere del M5s e vice presidente della XII commissione regionale – in questi anni sono stati elargiti dei finanziamenti importanti rispetto a quelle che sono le realtà territoriali. Bisogna alzare l’ottica di visione e andare in programmazione a livello regionale o a livello di comparti per ottimizzare gli interventi sul territorio ed evitare interventi spot”.
“È imprescindibile, in questo senso la piena attuazione del Piano di Utilizzo degli Arenili nelle comunità locali, per far sì che si arrivi negli anni ad una riconversione ecologica delle strutture balneari esistenti, che sono per lo più in cemento, in strutture più leggere ed ecocompatibili – ha concluso Zuccalà – Il comparto del turismo balneare è trainante per l’economia del Lazio e merita di essere sostenuto, superando però la logica cementizia degli anni 60 e attuando la vera blue economy all’insegna del Green Deal europeo”.