MONTREAL (CANADA) (ITALPRESS) – “E’ stata una giornata decisamente atipica, a causa delle numerose interruzioni e del guasto tecnico che ha praticamente azzerato il tempo a disposizione delle squadre nella prima sessione. La Direzione di Gara ha così deciso di cambiare il programma della seconda sessione, sia per quanto riguarda la sua durata che in termini di treni di gomme a disposizione. Se a tutto ciò si aggiunge l’incombere della pioggia, fortunatamente caduta in maniera copiosa solamente nei minuti finali, si capisce quanto impegnativo sia stato il lavoro delle squadre, dei piloti e anche del nostro personale in questo primo giorno del Gran Premio del Canada”. Parte da questa premessa il bilancio di Simone Berra, chief engineer della Pirelli, dopo il venerdì di libere a Montreal. “Dopo una prima analisi dei dati raccolti, possiamo confermare le previsioni della vigilia per quanto riguarda il comportamento delle due mescole più morbide, con la C5 ideale per la prestazione sul giro secco e la C4 da preferire per la gara, anche se oggi – con una pista ancora molto sporca, ha evidenziato un pò di graining, in particolare sulle gomme posteriori”, spiega Berra.
“Anche in termini di degrado, non si sono evidenziate particolari sorprese. Sul prosieguo del weekend, peraltro, pesa in maniera importante l’incognita meteo, con la giornata di domani che dovrebbe essere caratterizzata dalla pioggia mentre domenica si dovrebbe correre sull’asciutto. Se così fosse, anche le condizioni della pista potrebbero riservare delle sorprese”, conclude lo chief engineer della Pirelli. Il lavoro dell’intera giornata è stato concentrato nei 73 minuti rimanenti su pista asciutta, con i venti piloti che hanno lavorato sia in ottica qualifica utilizzando la mescola C5 che sul passo gara, privilegiando in particolare la C4 mentre soltanto i due piloti della Ferrari hanno utilizzato la C3 in run di media lunghezza.
Avendo la possibilità di sfruttare due set di gomme in più del consueto, i piloti hanno potuto effettuare un numero maggiore di run rispetto al normale lavoro di FP2 e, in alcuni casi, ne hanno esteso la lunghezza. Come ampiamente previsto, le condizioni dell’asfalto si sono evolute molto rapidamente man mano che la pista si è andata pulendo. Si è registrato un marcato equilibrio, con i primi 13 classificati di FP2 racchiusi in meno di un secondo.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).