AGI – Ct in due mondiali di calcio nel giro di poco più di sette mesi: è un record quello stabilito da Hervè Renard, il 54enne tecnico francese che dopo aver guidato l’Arabia Saudita in Qatar, a novembre, ora è al timone della nazionale femminile della Francia nella Coppa del mondo in Australia e Nuova Zelanda. ‘La volpe’ Renard con i sauditi non è andata oltre il gruppo eliminatorio ma può vantare lo scalpo dei poi campioni del mondo dell’Argentina, battuti a sorpresa nella partita di esordio.
Con la Francia femminile, ovviamente, le ambizioni sono ben altre: almeno i quarti di finale con la speranza non troppo segreta di regalare alle Bleues il loro primo mondiale. Del resto anche in questa Coppa del mondo i tecnici uomini sono la maggioranza rispetto alle ct come Milena Bertolini, 20 su 32 squadre partecipanti.
Renard, originario di Aix-Les-Bains, è un ex difensore che si era ritirato a 29 anni per un infortunio al ginocchio e aveva aperto una ditta di pulizie mentre allenava una squadra locale, l’SC Draguignan. Sveglia prima dell’alba, lavoro di ramazza e detersivi tutta la mattina, poi gli allenamenti della squadra al pomeriggio.
Grazie alla chiamata in Cina dell’amico Claude Le Roy, nel 2002 era diventato assistente allo Shangai COSCO, iniziando poi una brillante carriera internazionale in cui ha spesso fatto valere il suo pragmatismo tattico.
In Francia Renard ha allenato solo Sochaux e Lille ma dopo le esperienze in Cina e poi in Inghilterra, al Cambridge United, sono arrivate le chiamate dall’Africa come ct di varie nazionali (Ghana e Angola e poi Zambia e Costa d’Avorio, con cui ha vinto la Coppa d’Africa, e infine il Marocco che ha guidato ai mondiali del 2018).
L’approdo alla Francia femminile è maturato dopo il caos di febbraio, quando la capitana Wendie Renard (nessuna parentela) ha annunciato che non avrebbe partecipato al mondiale in polemica con la ct Corinne Diacre. La spaccatura emersa nella squadra ha portato al licenziamento di Diacre. La federazione ha tentato invano di rimpiazzarla con Thierry Henry che ha declinato l’offerta, poi è emersa l’autocandidatura di Renard che il 30 marzo ha ottenuto l’incarico.
Per guidare la Francia femminile ha ottenuto la rescissione consensuale del contratto con i sauditi che durava altri quattro anni e ha accettato di guadagnare appena il 10% di quanto prendeva a Riad. Ma ad attirarlo era soprattutto la sfida di poter competere per andare fino in fondo, stavolta in patria.