AGI – La nobile arte del ricamo siciliano, le tessitrici e le loro storie di donne che custodiscono uno dei saperi più antichi dell’umanità. Il Tiraz, opificio tessile di età arabo-normanna, metafora di incontro fra culture che intrecciano trame e fili di tessuti, ma soprattutto storico laboratorio creato negli spazi del Palazzo Forcella de Seta di Palermo nel 1923 da due donne che, spinte dalla voglia di creare e da un notevole spirito imprenditoriale, diedero vita alla tradizionale attività.
Il laboratorio, fino al 1938 circa, realizzò su ordinazione corredi per la famiglie dell’aristocrazia e dell’alta borghesia palermitana e romana dell’epoca. E furono la marchesa Maria Elia De Seta, insieme alla direttrice del laboratorio e creatrice dei disegni, Maria Fortunata Di Liberti, le due imprenditrici ante-litteram che diedero lavoro a una quindicina di lavoranti: ricamatrici di umili origini, figlie di pescatori del quartiere Kalsa, adiacente al palazzo, le quali, guidate da mani esperte, impararono il mestiere.
Una storia di donne, imprenditoria e tradizioni
Il Tiraz cessò di esistere a palazzo De Seta, ma il laboratorio proseguì la sua attività fino a metà degli anni ’60 in un’altra sede. La marchesa De Seta, in seguito alla perdita del figlio primogenito e la morte prematura del suo nuovo compagno, aveva deciso di chiudere l’attività, cedendola a Di Liberti la quale continuò a fornire corredi assicurando il lavoro alle ricamatrici. Il laboratorio venne spostato nella sua casa a Piazza Marina, ora dell’ erede Leontine Regine proprietaria del fondo di ricami in mostra, all’ultimo piano di palazzo Oliveri dove, oltre le ragazze della Kalsa lavorarono anche alcune ricamatrici di Monreale, paese d’origine della direttrice.
Una storia di donne, di imprenditoria e di tradizioni, che rivela il potere antico di un femminile impegnato e produttivo. A celebrarla è la mostra titolo ‘Tiraz-nobiles officinae in Sicilia – Il laboratorio di Ricamo a Palazzo De Seta nella Palermo degli anni 20’, che verrà inaugurata nel Centro espositivo museale delle tradizioni nobiliari di Palazzolo Acreide.
Un’esposizione patrocinata dal Comune di Palazzolo con la collaborazione di Titti Zabert Colombo, fondatrice del centro museale, di sua figlia Serena, dell’architetto Sandro Fiorentino, insieme alla Zabert protagonisti di belle storie di restauro e rinascita, di Emanuela Gargallo, editore e antropologa.
Un’occasione per conoscere meglio la figura e la storia di Maria De Seta, donna “bellissima e affascinante” come qualcuno la ha definita, e sicuramente determinata. La storia della marchesa De Seta si intreccia con i costumi ma anche con la politica del tempo.
L’impegno culturale e politico
Dopo il matrimonio con il marchese De Seta, da cui nacquero i suoi tre figli, Emanuele, Francesco e Vittorio. Ebbe una importante relazione sentimentale con Michele Bianchi, calabrese, “quadrumviro” della Marcia su Roma e ministro dei Lavori pubblici dal 1929 fino alla morte nel 1930. La morte prematura del suo amante avvicinò Maria ancora di più alla politica.
Negli anni Venti Maria De Seta fu animatrice di salotti, sia in Calabria, nella sua casa di Sellia Marina e nella villa di Buturo in Sila, che nelle sue residenze di Roma e Palermo dove entrò in contatto con diverse figure di prima fila del mondo artistico e letterario italiano, da Renato Guttuso a Corrado Alvaro, da Massimo Bontempelli a Mario Missiroli, da Filippo Tommaso Marinetti a Gabriele D’Annunzio.
Nel 1942 si sposò con il Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara. Morì in seguito a incidente stradale il 10 marzo 1968 in Calabria, dove ormai abitava da tempo. La sua tomba è nel cimitero di Sersale, accanto ai due figli Emanuele e Francesco, mentre il figlio Vittorio De Seta, è sepolto nella vicina Sellia Marina. Sempre a Palazzolo Acreide il 29 giugno, giorno della festa di San Paolo, si inaugurerà il Centro Studi Fabio Fiorentino, Il Viaggio di San Paolo, finalizzato a realizzare il progetto “Il viaggio di San Paolo” quale punto di incontro interreligioso per favorire le occasioni di Dialogo e di studio del Cristianesimo. All’inaugurazione saranno presenti il Cardinale Mario Grech e l’architetto Fiorentino.