AGi – “Patrick è una persona molto generosa e altruista. Come dicono i suoi amici, è anche protettivo e si prende cura delle persone”. Rita Monticelli – la professoressa della facoltà universitaria di Zaki che l’ha sostenuto e incoraggiato in questi tre anni di calvario – traccia per l’AGI il ritratto di uno degli studenti ormai più noti del mondo, ma che lei conosce da quando era un ragazzo come tanti altri che frequentavano il suo corso.
Patrick, però, anche allora spiccava perché – racconta Monticelli – “è sempre stato uno studente molto serio e vivace intellettualmente. Un ragazzo molto allegro ma riflessivo, socievole e simpatico. Viveva appieno la vita da universitario e, quando gli chiedevo cosa facesse a Bologna nel tempo libero, mi raccontava che andava allo stadio, vedeva amici, frequentava le osterie”.
“Gli esami, però – e il master che ha fatto è impegnativo – li ha sempre superati brillantemente tanto che io scherzando gli dicevo: ‘Ma tu studi di notte?'”. Ha sempre avuto un’intelligenza che gli permetteva di studiare seriamente ma di vivere anche la vita da studente”. “Non gli ha mai regalato niente nessuno – precisa Monticelli – anche per la tesi si è applicato con il massimo impegno, anche perché per noi era importante mantenere la normalità del percorso di studi, non trattarlo come un caso raro”.