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Il sogno americano (quasi) infranto del portiere Ivan

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AGI – Dopo un anno di servizio militare svolto nella zona di San Pietroburgo, il forte portiere russo Ivan Fedotov la prossima settimana ritornerà alla vita civile. La storia di Fedotov, estremo difensore della società di hockey sul ghiaccio più blasonata di Russia e d’Europa, il glorioso Cska Mosca, era iniziata ai primi di luglio dello scorso anno quando venne fermato all’interno di un palaghiaccio di San Pietroburgo.

Un arresto di qualche ora perché Ivan è stato accusato di aver eluso il servizio militare.

Fedotov, 26 anni nativo di Lappeenranta, la cittadina finlandese prossima al confine stradale russo di Brusnichnoe, il precedente 7 maggio aveva firmato un contratto annuale da 925mila dollari con i Philadelphia Flyers, società della National Hockey League, il campionato professionistico nordamericano, ‘sogno’ di tanti giocatori. Ivan, portiere della ‘Sbornaja’, la squadra nazionale, argento ai Giochi olimpici di Pechino nel 2022, lo scorso anno era stato uno degli artefici del trionfo del Cska della ‘Coppa Gagarin‘, il trofeo intitolato al primo cosmonauta della storia a entrare in orbita che viene assegnato alla squadra vincitrice della Kontinental Hockey League russa.

Se Philadelphia avrebbe già programmato di proporre un contratto a Fedotov per la stagione 2023-2024, dall’altra parte il Cska Mosca è già pronto a confermare il proprio giocatore. Infatti, nel mondo dell’hockey russo che in queste settimane è in pieno mercato, si parla già di un biennale tra il Cska (detiene i diritti sul giocatore) e Ivan. Va precisato che il portiere dell’ultima stagione, a sua volta trionfale, lo svedese Adam Reideborn cambierà club.

Dall’altra parte dell’oceano Atlantico i Flyers attendono Ivan per il raduno di preparazione ma, in caso contrario, sarebbero disposti a rescindere l’accordo in essere (scade il 1.mo luglio 2023) e comunque conservare i diritti su di lui in Nhl. La probabilità di una partenza di Fedotov alla volta degli States è sensibilmente diminuita.

Ivan dopo essere stato fermato nel luglio dello scorso anno, è stato inviato a Severodvinsk, città nei pressi di Arcangelo, dove ha imparato le basi della vita militare. Successivamente Fedotov è stato trasferito a Sertolovo, cittadina a nord di San Pietroburgo nella regione di Leningrado, non lontano da dove vivono i suoi genitori. Infine, il portiere è stato inviato all’Accademia navale di San Pietroburgo.

Durante l’anno di servizio militare, Fedotov ha comunque giocato e qualche mese fa ha partecipato con la squadra della Marina nel campionato delle forze armate della Federazione russa svoltosi nella città degli Zar. Certo, il livello era diverso rispetto a quello che era abituato Ivan, dalla velocità del gioco alla visione del gioco, ma comunque è stato importante per restare in attività.

La spola di giocatori russi verso il Nordamerica era iniziata sul calar dell’Unione Sovietica, forte del concetto della ‘glasnost’ (‘trasparenza’) e di maggiori libertà individuali. Nel 1988 si registrarono i primi spostamenti di giocatori russi verso la Nhl. Il primo a essere contattato da un club d’oltreoceano era stato nei primi anni ’80 il portierone dell’Armata Rossa, Vladislav Tretjak ma la proposta venne bocciata sul nascere.

Il primo a pronunciare ‘dasvidanja’ fu Igor Larionov dopo aver rotto, anche di brutto, con il colonnello e allenatore plurititolato Viktor Tikhonov, capo allenatore sia del Cska che della ‘Sbornaja’. Negli anni successivi gli spostamenti di giocatori russi dalla Madre Patria alla National Hockey League sono sempre stati contingentati e comunque tutti autorizzati con largo anticipo dalla federazione di Mosca. Giocatore russo simbolo della Nhl è senza dubbio il capitano dei Washington Capitals, Alexander Ovechkin.

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