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Immigrazione, 430 migranti riportati in Libia in una settimana

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – L’Organizzazione internazionale per le migrazioni ha rivelato che 430 migranti, tra cui 10 donne e 20 bambini, sono stati intercettati in mare e successivamente riportati in Libia. Inoltre, l’OIM ha segnalato la tragica scoperta di un migrante deceduto la scorsa settimana.
Nel corso dì quest’anno, l’OIM ha documentato che 13.065 migranti sono stati salvati e riportati sulle coste libiche. Altri 933 migranti hanno perso la vita e 1.233 sono stati dichiarati dispersi durante il loro viaggio sulla pericolosa rotta del Mediterraneo centrale, vicino alla Libia. L’anno scorso, l’OIM ha registrato che 24.684 migranti sono stati salvati e riportati in Libia, mentre 529 hanno perso la vita e 848 sono stati dichiarati dispersi lungo la stessa insidiosa rotta.
Dopo il crollo del regime del defunto leader Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia si è trasformata in un importante snodo di transito per i migranti, prevalentemente africani, che aspirano a raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Molti migranti e rifugiati provengono dall’Africa sub-sahariana, in fuga dalla povertà, conflitti e persecuzioni, con la speranza di trovare una vita migliore in Europa. La posizione geografica strategica della Libia, con la sua lunga costa mediterranea, la rende un punto di partenza attraente per questi viaggi disperati. L’Unione Europea è stata criticata per la sua cooperazione con le autorità libiche nell’intercettazione e nel rimpatrio dei migranti, dove sono spesso esposti a condizioni terribili. I centri di detenzione in Libia sono noti per il sovraffollamento, gli abusi e la mancanza di beni di prima necessità. Le organizzazioni internazionali, tra cui l’OIM e l’UNHCR, si sono espresse apertamente sulla necessità di un trattamento umano dei migranti e sull’importanza di fornire percorsi sicuri e legali per la migrazione. Nonostante i rischi, i migranti continuano a intraprendere questi viaggi pericolosi e la rotta del Mediterraneo centrale rimane una delle rotte migratorie più mortali al mondo.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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Autore Redazione