ANCONA (ITALPRESS) – Piantare un seme sul proprio balcone, nel proprio orto, può aiutare la bioconservazione e il nostro pianeta. Se poi quel seme è un legume, il fagiolo, si può anche contribuire ad un progetto di conservazione genetica decentralizzata. Ogni anno l’esperimento di Scienza dei Cittadini di INCREASE, portato avanti in tutta Europa, coinvolge ormai migliaia di cittadini che sono diventati parte attiva del progetto e da quest’anno anche alcuni Comuni e diversi Orti sociali hanno deciso di aderire. Per partecipare bBasta registrarsi attraverso l’app INCREASE CSA (scaricabile gratuitamente da tutti gli store), dal 27 novembre, per ricevere i semi di diverse varietà di fagiolo da coltivare ovunque e poi condividere i risultati con gli scienziati che seguono il programma che coinvolge 25 partner europei ed è coordinato da Roberto Papa, professore ordinario di Genetica Agraria presso l’Università Politecnica delle Marche (Ancona). Ad oggi il sistema internazionale delle banche del germoplasma preserva più di 7 milioni di varietà di specie di interesse agricolo e lo scopo di INCREASE è quello migliorare questo sistema ma anche di testare e sviluppare un nuovo sistema decentralizzato di conservazione delle risorse genetiche vegetali da affiancare a quello delle banche del germoplasma.
Da qui la scelta di un percorso di scienza dei cittadini dove seminare la biodiversità sul proprio balcone, utilizzare colture che migliorano il terreno, scambiare semi di legumi con altri cittadini genera una rete verde che aiuta a cambiare le abitudini. L’obiettivo è quello di rendere sostenibile il futuro delle prossime generazioni e permettere anche ai paesi meno fortunati di poter garantire le proteine necessarie in una alimentazione equilibrata: INCREASE è questo e molto di più perchè genera maggiore consapevolezza in chi decide di lanciarsi in questa avventura sull’importanza della biodiversità.
Si tratta di un progetto europeo entrato nel quarto anno, aperto a tutti coloro che vogliono dedicare uma piccola ma significativa parte del pròprio tempo alla coltivazione nello spazio grande o piccolo che hanno a disposizione e, per i più appassionati, diventare anche “Cittadini-scienziati”: basta scaricare una app e iscriversi entro il 29 febbraio 2024, ricevendo a casa i semi di cinque diverse varietà locali e tradizionali di fagiolo, (chiamate anche varietà antiche ) insieme ad unma varietà italiana molto precoce che viene usata da tutti i cittadini come “controllo”. INCREASE invita a piantarle in un orto o un campo, un giardino o anche in un balcone, seguendo la crescita con cura e condividendone le fasi con gli altri cittadini-scienziati.
“Il nostro pianeta o, per meglio dire, la specie umana sta attraversando due gravi crisi, quella climatica e quella della natura e della biodiversità. Due crisi strettamente interconnesse tanto che, come sostengono, rivolgendo un appello all’OMS e alle autorità politiche planetarie, più di 200, fra le più importanti riviste mediche (es. The Lancet), è ora di trattarle come un’unica emergenza sanitaria globale, indivisibile dalle altre – afferma Roberto Papa, Professore Ordinario di Genetica Agraria presso l’UNIVPM -. All’interno di questa crisi globale si inserisce la drastica riduzione, a livello planetario, dell’agro-biodiversità legata alla perdita della complessità degli agroecosistemi e del paesaggio agrario e alla riduzione delle specie e delle varietà coltivate”.
Un elemento chiave per affrontare questa crisi, secondo il professore Papa, è quello di conservare e utilizzare la diversità delle varietà e delle specie coltivate “aumentando la diversità e la complessità degli agroecosistemi, valorizzando e promuovendo l’adozione di buone pratiche agronomiche come, ad esempio, ma non solo, la rotazione e la consociazione”. In questo senso “le leguminose alimentari hanno un ruolo cruciale, in quanto, grazie alla simbiosi con dei batteri del terreno fissano l’azoto atmosferico, migliorano la fertilità dei terreni limitando l’uso dei concimi di sintesi che vengono prodotti con un costo energetico notevole”.
Fra i partner del progetto INCREASE c’è anche la Fao.
– Foto ufficio stampa Università Politecnica delle Marche –
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