AGI – Solo una gara, quella del 9 giugno a Parigi dove le sensazioni tra l’altro non erano proprio delle migliori con un riscontro cronometrico mediocre, 10″21. Poi più nulla, la rinuncia al Campionato europeo per Nazioni in Polonia, tra l’altro vinto dall’Italia, e l’assenza a fine luglio agli Assoluti di Molfetta. Marcell Jacobs, che due anni fa aveva stupito tutti mettendosi al collo un oro olimpico sensazionale correndo nella notte di Tokyo in 9″80, si presenta al secondo Mondiale consecutivo con una forma buona ma che comunque resta un’incognita rapportata al parterre di campioni che si troverà di fronte.
Il 2022 ed il 2023 per il colosso di Desenzano del Garda sono state annate non proprio perfette, almeno sotto l’aspetto fisico. Il telaio di ‘crazylongjumper‘, il suo soprannome che risale ancora a quando faceva salto in lungo, è possente ma va trattato comunque con cura: c’è scritto ‘fragile’. Il campione azzurro sulla pista del ‘National Athletics Centrè di Budapest cercherà ancora una volta di lasciare il mondo a bocca aperta. Parlare di medaglie alla vigilia è molto difficile, bisogna vedere come Marcell porterà a termine la batteria di domani sera quando sprigionerà i suoi cavalli anche il campione europeo indoor Samuele Ceccarelli.
Sognare è sempre lecito anche perchè un europeo, dopo il britannico Linford Christie, trent’anni fa a Stoccarda, non è più riuscito a vincere l’oro mondiale della gara ‘Regina’ dell’atletica leggera. Nella graduatoria stagionale ci sono una ventina di atleti che in questa stagione sono rimasti sotto i 10 secondi. Jacobs, allenato da Paolo Camossi, ex triplista, è reduce da settimane all’insegna della lotta contro il tempo: da una parte c’era da recuperare la “condizione di flogosi perineurale con stasi vascolare” alla coscia destra avvertita a seguito di una trazione muscolare del piriforme, dall’altra mettere assieme una condizione quantomeno discreta per andare sui blocchi di partenza.
Jacobs l’ultimo periodo lo ha trascorso spesso a Monaco di Baviera per affidarsi alle cure del dottor Hans-Wilhelm Mueller-Wohlfahrt, medico di fama internazionale, un luminare nei recuperi record che in passato ha trattato i giocatori del Bayern Monaco e della nazionale tedesca di calcio. I 100 metri dopo l’era del marziano Usain Bolt – nell’agosto di 14 anni fa a Berlino stampò quel sensazionale primato mondiale di 9″58 mai più avvicinato – sono un’incognita anche se gli Stati Uniti potrebbero firmare una tripletta. In gara saranno in quattro considerando che il campione del mondo Fred Kerley ha il posto riservato.
Sulle rive del Danubio ci saranno anche Noah Lyles (aspira alla doppietta 100-200, l’ultimo a assicurarsela fu Bolt nel 2015), Christian Coleman (oro mondiale a Doha 2019) e Cravont Charleston. Altro pretendente al podio è sicuramente il britannico Zharnel Hughes, il più veloce nel 2023 con 9″83. La Giamaica mette in pista un team giovanissimo dove il più ‘vecchio’ ha 22 anni (Ackeem Blake, Oblique Seville, Ryiem Forde e Rohan Watson).
C’è poi l’Africa che mai come quest’anno sogna il primo titolo iridato dei 100 metri della storia: le speranze per il continente nero si chiamano Letsile Tebogo del Botswana, Akani Simbine del Sudafrica e Ferdinand Omanyala del Kenya. I 100 metri dei Mondiali di Budapest prevedono il turno preliminare di domani mattina (ore 12,35), le batterie sempre in programma domani ma in prima serata (dalle 19,43), semifinali e finale nella giornata di domenica 20 rispettivamente alle ore 16,35 e 19,10.
“Darò il 110% di me per capire la mia vera forma dando subito il massimo per provare a capire come sto. Se poi ad un certo punto della gara mi renderò conto di essere davanti, poi valuterò. La mia idea è partire al massimo e spingere al massimo”. Lo ha detto Marcell Jacobs, campione olimpico ed europei dei 100 metri parlando in conferenza da ‘Casa Italia’ allestita presso il ‘Ludwing Museum’ di Budapest alla vigilia delle batterie dei Campionati mondiali di atletica leggera che si apriranno domani con la 20 chilometri di marcia. La conferenza stampa è stata aperta con il saluto dell’ambasciatore d’Italia in Ungheria, Manuel Jacoangeli che, a sua volta, ha annunciato la presenza nella capitale ungherese del ministro dello Sport Andrea Abodi nelle giornate del 20 e 21 agosto.