Chiudi
Cultura

La candidatura delle ‘Domus de Janas’ sarde a patrimonio Unesco

la-candidatura-delle-‘domus-de-janas’-sarde-a-patrimonio-unesco

AGI –  La Regione sosterrà la candidatura del sito ‘Arte e architettura della Sardegna preistorica, le domus de janas’ per l’inserimento nella lista propositiva italiana depositata nel Centro del patrimonio mondiale Unesco. Alghero, capofila della Rete dei Comuni delle Domus de Janas, e il CeSim/Aps – Centro Studio identità e memoria, l’hanno presentata al ministero della Cultura, segretariato generale-Servizio II Ufficio Unesco.

Un protocollo d’intesa è stato firmato stamane a Cagliari dall’asessore regionale alla Cultura, Andrea Biancareddu, le Province di Sassari, Nuoro, Oristano e la Città metropolitana di Cagliari e i tanti comuni interessati: oltre ad Alghero, Anela, Ardauli, Arzachena, Bonorva, Castelsardo, Cheremule, Goni, Mamoiada, Mores, Oliena, Olmedo, Oniferi, Ossi, Ozieri, Porto Torres, Putifigari, Sassari, Sedilo, Sennori, Villanova Monteleone, Villaperuccio, Villa Sant’Antonio.

Il documento è stato siglato anche da Soprintendenza regionale della Sardegna, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e sud Sardegna e Direzione regionale musei Sardegna.

La Regione nel triennio investirà 300 mila euro a favore del Cesimo/Aps e della Rete dei Comuni delle Domus del Janas per favorire la candidatura e predisporre un dossier tecnico-scientifico sui 35 siti, da mettere in sicurezza e poi gestire. Nel triennio 2022-2025, inoltre, sono stati stanziati 500 mila euro l’anno per gli enti locali interessati per la messa in sicurezza dei siti. 

La Sardegna vanta al momento il riconoscimento del valore universale di alcuni beni materiali (‘Su Nuraxi’ di Barumini 1997) ed elementi immateriali: Canto a tenore 2008, Li Candareri di Sassari – Macchine a spalla 2013, Muretti a secco 2018) del proprio patrimonio culturale. Dal 2017 fa parte del Patrimonio mondiale Unesco, inoltre, anche la ‘Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo’.

Altri siti, beni ed elementi sono stati proposti per l’inserimento nelle liste del Patrimonio materiale e immateriale mondiale. Sono presenti in Tentative List il Sulcis Iglesiente, l’Arcipelago de La Maddalena e isole delle Bocche di Bonifacio, l’Isola dell’Asinara e gli Stagni del Golfo di Oristano e della Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre.

L’iter di candidatura mira ad accertare, oltre al valore intrinseco del sito/bene/elemento, la percezione da parte delle comunità di riferimento e il conseguente impegno a conservarlo per le generazioni future. L’Italia detiene il maggior numero di siti (59) inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità

Redazione

Autore Redazione