AGI – Una nuova personale di Edward Spitz, l’artista senza volto, che rompe lo schema narrativo del fumetto e lo trasforma in opera d’arte: dopo il grande successo della mostra di settembre a Torino a cura di Ermanno Tedeschi, le opere dell’artista si trasferiscono a Roma nella fiera Arte in Nuvola, la fiera di arte moderna e contemporanea della Capitale dal 24 al 26 novembre (Arthotel – Stand E17 – livello 0).
Roma Arte in Nuvola offre una proposta artistico-culturale di alto profilo che rappresenta tutte le discipline, dalla pittura alle installazioni, dalla scultura alle performance, dalla video arte alla digital art, alla street art, radunando le più importanti e rinomate gallerie italiane e internazionali e presentando numerosi progetti speciali: mostre, installazioni e performance.
Un’esplosione di colori, figure irriverenti e denunce sociali provocatorie celate sotto un velo di ironia: questi gli ingredienti dell’esposizione di Edward Spitz. L’artista contemporaneo affronta temi sociali attraverso espressioni artistiche dal forte impatto decorativo: Spitz ha l’abilità di saper sapientemente fondere le pagine di originali fumetti d’epoca, che utilizza per realizzare lo sfondo, e vi sovrappone “icone” dipinte a mano e poi “sigillate” da uno spesso strato di resina non prima di avergli dato voce esprimendo attraverso di essi dei paradossi dell’attuale società di massa ma la sua genialità sta nel fatto che questa sua velata denuncia sociale è in perfetta armonia con il personaggio rappresentato.
“Edward Spitz – spiega il critico Ermanno Tedeschi – ha compreso quale sia il valore artistico del fumetto: dietro l’utilizzo delle strisce come base per la pittura in acrilico e resina dei diversi personaggi, c’è uno profondo studio di carattere psicologico e sociale che rende le sue opere allegre e allo stesso tempo drammatiche, come nella rappresentazione di Paperone o in quella di Topolino, completate da scritte di estrema saggezza o tagliente ironia”.
Edward Spitz è un artista che parla poco si sé, la sua identità è infatti sconosciuta, e preferisce che a parlare siano i suoi quadri. Di lui si sa che è l’artista dei fumetti, di cui è anche un irriverente collezionista. Naturalmente è un accanito lettore di strisce: Topolino, Braccio di Ferro, Linus e Superman. I classici. Le sue opere sono esposte in diversi luoghi pubblici e privati in Italia e all’estero. Partecipa a collettive e personali, il primo debutto a Tel Aviv nel 2018 con l’esposizione “Unforgettable Childhood Infanzia indimenticabile”, per proseguire tra Roma, Matera, nel 2019 anno in cui la città è stata capitale europea della cultura, con “Quando il mouse era Micky era tutto più vero”. Ultima, ma solo per ordine di tempo, la partecipazione allo mostra collettiva “Giocare a Regola d’Arte”, allestita a giugno – agosto 2023 a Tokyo presso l’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Giappone.
L’artista ha fatto suoi quegli aspetti che appartengono al mondo della cultura del fumetto, ha così sviluppato una forma d’arte apparentemente semplice ed immediata dal forte impatto decorativo che ha senza dubbio contribuito al suo fulmineo successo ma che nasconde ad una più attenta analisi, come ogni fumetto che si rispetti, un profondo studio di carattere psicologico e sociale che rendono le sue opere allegre ma mai superficiali .
Edward Spitz fa un’ulteriore ricerca tecnica e visiva scegliendo di personalizzare ogni singola opera con la rappresentazione coerente di un personaggio ogni volta diverso. Un protagonista che appartiene alla cultura popolare di massa mutuato dall’universo fumettistico e di cui tutti ,al di là di qualsiasi status o età hanno memoria visiva.