AGI – Sono dolosi gli Incendi che ieri sera hanno devastato circa 700 ettari nel Nuorese e che si sono pericolosamente avvicinati alla periferia di Quartu Sant’Elena, nel Cagliaritano, dov’è stato distrutto un campeggio, a causa di un ‘salto’ del fuoco favorito dal fortissimo maestrale. Non sono stati trovati inneschi, ma Corpo forestale e vigili del fuoco hanno accertato che per i roghi di Posada e Siniscola (Nuoro) le fiamme sono partite da punti diversi, distanti fra loro alcuni chilometri.
Ora le aree bruciate nel Nuorese sono state messe in sicurezza, stamane anche con lanci dei Canadair, e sorvolate per la perimetrazione della superficie percorsa dal fuoco. Intanto, sono cominciate le indagini del Corpo forestale regionale, affidate ai Nuclei investigativi provinciali di competenza, sotto il coordinamento di quello regionale (Niar). A Quartu l’incendio è stato unico e ha riguardato aree continue: si è propagato fra via Fiume e via San Benedetto, a ridosso della laguna e di fronte alle case e poi si è spostato verso la spiaggia, con un ‘salto’ che ha consentito alle fiamme di aggredire anche il campeggio di fronte al mare.
Dal pomeriggio l’apparato antincendi regionale è impegnato, anche con la flotta degli elicotteri regionali, a Castiadas (Sud Sardegna), Santa Teresa Gallura e Santa Maria Coghinas, nel Sassarese. Un Canadair diretto sull’evento di Castiadas non ha potuto raggiungere l’obiettivo per un’avaria. Sulla costa orientale dell’isola, dove ieri hanno impreversato gli Incendi, in alcune zone mancano l’acqua potabile e l’energia elettrica, come riferito dai consiglieri regionale Roberto Deriu e Giuseppe Meloni (Pd) e dal deputato Dario Giagoni (Lega) che stamane ha compiuto un sopralluogo a Siniscola e Posada e incontrato i sindaci.
“Urge un potenziamento dei mezzi, con aiuti straordinari per queste zone che già sono state vittime di gravi eposidi simili nel recentissimo passato”, dice Giagoni, “e che non possono combattere questa piaga ambientale e sociale con un organico in servizio insufficiente”. Giagoni chiedera’ la sospensione dei pagamenti delle imposte per chi ha subito danni ad abitazioni e imprese. “Ma dopo i primi supporti”, sostiene il parlamentare, “dobbiamo prevedere un inasprimento delle pene per chi brucia la nostra terra. Sei anni non bastano: appiccare un fuoco tra le case, con il vento di maestrale che soffia forte, con raffiche che hanno toccato anche gli 80 chilometri orari, dovrebbe essere configurato come tentata strage”. Intanto, il maestrale è calato e domani l’allerta Incendi è stata declassata da rossa ad arancione e gialla in tutta l’isola.
Il geologo: gli incendi “manifestazioni di appetiti e interessi criminali”
“Gli Incendi attuali in Sardegna sono verosimilmente una manifestazione di appetiti e interessi criminali, come dimostra il fatto che sono tutti, o per la maggior parte, sia lungo le coste o nelle aree interne, localizzati in settori di elevato valore ambientale e paesaggistico sottoposti a tutela e vincoli, come le zone umide e stagnali di Posada parte anche del Parco Regionale di Tepilora, aree boscate del Parco Regionale dei Sette Fratelli, del Parco del Molentargius”. Lo afferma Laura Cadeddu, geologo, presidente della Societa’ italiana di geologia ambientale sezione Sardegna. “In altri tempi e in altre zone avremo potuto pensare a piccoli interessi locali di allevatori e agricoltori, come accadevano e accadono ancora in alcuni casi – aggiunge – in pratica sempre gli Incendi risultano come un approccio comodo degli esseri umani per il raggiungimento di finalità varie senza alcuno sguardo concreto e reale sul futuro, sul danno che si apporta”.
“Anche la tecnica preventiva del taglio delle piante, degli sfalci, del fuoco controllato in funzione di controfuoco preventivo – spiega ancora – risponde alla logica del modo più comodo e meno impegnativo, anche dal punto di vista economico, per realizzare, appunto, la prevenzione, a prezzo pero’ di un depauperamento ambientale, perché la vegetazione che si abbatte, o peggio si incenerisce insieme evidentemente agli animali di piccola taglia non volatili, costituisce una risorsa di base e alimentare per tutto un insieme di filiere ecosistemiche che evidentemente andranno perse, a partire da insetti, piccoli rettili, invertebrati, e poi su fino a uccelli e mammiferi e cosi’ via”. “Certo sempre meglio delle conseguenze di un incendio incontrollato – prosegue – ma forse meglio ancora sarebbe un controllo capillare del territorio e una legislazione di contrasto agli interessi economici ed edilizi in tali aree molto più efficace dell’attuale”, afferma la presidente della Società italiana di geologia ambientale sezione Sardegna. “Come ben noto poi le conseguenze si estendono alle dinamiche fisiche del territorio, generando e/o incrementando fenomeni di dissesto idrogeologico, come gli eventi di natura alluvionale e franosi – continua Cadeddu – le diverse tipologie di erosione del suolo, in concomitanza di precipitazioni più o meno intense, oltre ai danni di natura economica e sociale legata alle attività presenti nelle aree percorse dal fuoco, i cui effetti si riverbereranno in un ambito ben più ampio”.