.AGI – La tempesta ha abbattuto anche la memoria silenziosa di alcuni alberi storici di Milano verso i quali chi abita in questa città nutre una amore ostinato tanto da scendere in piazza quando le amministrazioni vogliono buttarli giù perché sono malati o pericolanti. Gli alberi di Corso Plebisciti trafitti dalle sciabolate di vento a ben oltre i 100 all’ora nella notte custodivano una di queste storie di resistenza da raccontare.
Nel 2015 sotto la spinta degli abitanti del quartiere la giunta approvò delle varianti al progetto della linea 4 della metropolitana, inaugurata qualche settimana fa, per salvarne almeno una parte. Tutti no: impossibile altrimenti scendere sottoterra per costruire la linea blu. Ma alcuni sì: tosti, con una corteccia dura e antica.
Ed eccoli adesso giacere su un fianco, accanto alla pista ciclabile: le radici all’aria, le chiome del verde lucido che questa estate generosa di acqua, dopo quella taccagna dell’anno passato, gli aveva donato. Anche in piazza Rimembranze si è spento un pezzo di storia del quartiere di Lambrate.
Una decina di persone circondano un platano riverso al suolo, lungo lungo, con le radici che appaiono un po’ striminzite per un fusto cosi’ imponente. “Ha almeno 70 anni” spiega una signora. Il vento ha devastato questa piazza tonda, spazio di incontro nel quartiere coi tavolini da ping pong e un campo di bocce, che ha una storia legata proprio alle piante.
Nel 1920 vennero messi 114 platani, ognuno dedicato a un caduto di guerra lambratese. Qualche anno fa il Municipio ha ripiantato quelli morti per tornare al numero originario. “Mamma poi tornerà in piedi questo albero?” chiede un bambino alla madre osservando il gigante a terra e ricevendo in cambio il silenzio di chi non sa come dire al figlio che ha perso un nonno tanto silenzioso quanto prezioso.