AGI – Sono cinque i dispersi, fra cui un bambino, di un naufragio di migranti provocato dal tentativo, da parte dell’equipaggio di un peschereccio tunisino, di rubare il motore del barcone. Le forze dell’ordine stanno facendo chiarezza, interrogando i superstiti, dopo lo sbarco di 36 persone al molo Favaloro di Lampedusa assieme al cadavere di una donna sudanese.
I dispersi, secondo l’ultima ricostruzione dell’episodio, sarebbero originari di Costa d’Avorio e Gambia. Quindici le persone portate al poliambulatorio di Lampedusa per ustioni e ipotermia.
I naufraghi hanno riferito di essere partiti, da Sfax, in Tunisia, sabato alle 22 circa. Il naufragio è avvenuto domenica sera. Il barchino sul quale viaggiavano i migranti, originari di Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Isole Comore e Camerun, si è ribaltato dopo che è stato avvicinato da un peschereccio tunisino che ha tentato di sottrarre il motore dell’imbarcazione.
Il gruppo, fra cui 15 donne e 2 minori non accompagnati, è rimasto in acqua fino a quando non è stato soccorso dalle motovedette della Guardia costiera. I dispersi, secondo i racconti dei naufraghi, sono una donna della Costa d’Avorio e un bambino; una donna il cui marito e la sorella sono approdati a Lampedusa e due uomini, uno dei quali di 33 anni, del Gambia.
Ag2/Fab