LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il governo di unità nazionale in Libia ha confermato che il primo ministro Abdul Hamid Dbeibah aveva licenziato il ministro degli Esteri Najla Al-Mangoush, dopo averla sospesa e deferita alle indagini a seguito di un incontro con la sua controparte israeliana, Eli Cohen, a Roma la settimana scorsa. In una dichiarazione, il Ministero degli Affari Esteri libico ha affermato che l’incontro è avvenuto in veste informale mentre Al-Mangoush stava tenendo colloqui bilaterali con il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Roma. Mentre il Ministero degli Esteri libico ha affermato che Al-Mangoush conosce molto bene le costanti della causa palestinese e non avrà alcun rapporto o incontro con alcun rappresentante di Israele, il Ministero degli Esteri israeliano ha affermato in un comunicato ufficiale che l’incontro era ufficiale e prestabilito ed è durato un’ora.
Al-Mangoush è stata sostituita da Mohammed Al-Zinni, come ministro degli Esteri ad interim. Resta inteso che l’ex ministra è volata a Londra dalla Turchia dopo il licenziamento. Proteste rabbiose hanno attraversato la regione occidentale della Libia per denunciare l’incontro tra Al-Mangoush ed Eli Cohen. I manifestanti hanno bruciato pneumatici e foto di Al-Mangoush e bandiere israeliane, scandendo slogan anti-libici e contro gli ebrei e chiedendo il licenziamento immediato e la punizione del ministro. Un gruppo di manifestanti ha anche preso d’assalto il cancello esterno del Ministero degli Affari Esteri, ma le guardie di sicurezza hanno impedito loro l’accesso all’edificio principale. In Libia è in vigore una legge che prevede il boicottaggio di Israele. L’articolo 7 della legge prevede: “chiunque conclude un accordo con qualsiasi tipo di organizzazione o persona residente in Israele o appartenente ad essa per nazionalità o lavora per essa” è punito con la reclusione da 3 a 10 anni e con la multa fino a 5.000 dinari”.(ITALPRESS).
Foto: Agenzia Fotogramma