AGI – Lo scrittore britannico Martin Amis è morto all’età di 73 anni nella sua casa di Lake Worth, in Florida. Lo ha annunciato la moglie Isabel Fonseca. Amis è stato “uno degli scrittori più acclamati e discussi degli ultimi 50 anni e l’autore di 14 romanzi”, si legge sul sito web dei Booker Prizes, i principali premi letterari per la narrativa nel Regno Unito.
La moglie ha detto che l’autore di opere crude e penetranti come “L’informazione”, “Money: Una nota suicida”, “London Fields” e “La freccia del tempo” si è spento venerdì, soffriva di cancro all’esofago.
«Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno, poi dicono Niente. Non è niente. Solo un sogno triste».
Martin Amis, 1949-2023— Einaudi editore (@Einaudieditore)
May 20, 2023
Amis, figlio del celebre romanziere comico Kingsley Amis, ha eguagliato e persino superato la fama del padre con romanzi pieni di umorismo selvaggio. Nel 2008, il Times di Londra ha nominato il giovane Amis uno dei 50 più grandi scrittori britannici dal 1945. La sua fama letteraria si è sviluppata durante il boom della narrativa britannica degli anni Ottanta, che comprendeva i colleghi Salman Rushdie, Julian Barnes, Kazuo Ishiguro e Ian McEwan.
Shocked and sad at the death of Martin Amis – the greatest, darkest, funniest satirist since Evelyn Waugh. If you want cheering up, re-read the tennis match in Money. RIP.
— Boris Johnson (@BorisJohnson)
May 20, 2023
Amis si era laureato in inglese all’Università di Oxford nel 1971 e aveva lavorato come editor prima di pubblicare il suo primo romanzo, “The Rachel Papers”, nel 1973. Fu con “Money”, pubblicato nel 1984 con un’interpretazione comica del consumismo, che Amis irruppe più ampiamente sulla scena letteraria. Oltre ai romanzi, Amis ha pubblicato due raccolte di racconti e otto opere di saggistica.
Negli ultimi decenni, è apparso spesso in televisione, a volte al fianco dell’amico di lunga data Christopher Hitchens, scrittore britannico-americano e noto ateo, morto nel 2011.
L’editore Vintage Books si è detto “devastato” dalla morte di Amis. “Lascia un’eredità imponente e un segno indelebile nel panorama culturale britannico, e ci mancherà enormemente”.