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L’uomo di fiducia di Ratzinger dovrà tornare in Germania

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AGI – L’uomo di fiducia di Papa Benedetto XVI, per anni suo segretario privato e confidente, monsignor Georg Gaenswein, ha perso il suo posto al vertice del Vaticano. La Santa Sede ha reso noto che rientrerà nella sua diocesi di origine a Friburgo, in Germania, su indicazione di papa Francesco.

L’annuncio è stato fatto con una nota di appena due righe. In data 28 febbraio, si legge, monsignor Gaenswein “ha concluso l’incarico di Prefetto della Casa Pontificia. Il Santo Padre ha disposto” che dal Primo luglio rientri, “per il momento, nella sua Diocesi di origine”.

Lo scontro con Bergoglio

Lo storico segretario di Benedetto XVI, che aveva irritato Francesco raccontando le tensioni che avrebbero accompagnato l’inedita convivenza tra i “due Papi”, torna dunque in Germania dopo tre decenni nella Curia: torna senza alcun incarico, almeno per il momento.

Gaenswein, 66 anni, era responsabile della Casa pontificia, una sorta di capo del protocollo, ma era stato rimosso da Francesco nel 2020 per potersi occupare più direttamente della salute dell’anziano pontefice emerito. Francesco gli aveva lasciato il titolo ma lui stesso si era definito un “prefetto dimezzato”.

Un controverso libro di memorie

Secondo gli osservatori, il rapporto tra il Pontefice e l’ex segretario del Papa emerito era teso. Dopo la morte del pontefice tedesco, padre Georg aveva detto che il Papa argentino aveva “spezzato il cuore” del suo predecessore facendo marcia indietro sulla sua decisione di allentare le restrizioni sull’uso del latino durante le Messe.

Aveva dovuto lasciare la residenza Mater Ecclesiae, dove risiedeva Benedetto XVI dopo le sue dimissioni, e si era trasferito in un appartamento vaticano. Ma dopo la pubblicazione a gennaio delle sue memorie, ‘Nient’altro che la verità’, pubblicizzato con un’aggressiva campagna di interviste e in cui racconta anche colloqui privati con Papa Francesco, il vescovo Gaenswein, segretario particolare di Joseph Ratzinger dal 2003 fino alla sua morte, era stato convocato per un colloquio a porte chiuse con Francesco.

Resta da capire che cosa farà in futuro a Friburgo. L’agenzia di stampa cattolica tedesca KNA di recente ha scritto che se gli fosse affidata una diocesi in Germania, la sua presenza potrebbe avere un impatto negativo sulle riforme in corso, in quanto Gaenswein è uno dei critici piu’ aspri del percorso sinodale tedesco.

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