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Messaggiare mentre si cammina aumenta le probabilità di cadere 

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AGI –  Messaggiare mentre si cammina aumenta le probabilità di cadere fra gli studenti universitari. Lo dimostra uno studio internazionale riportato sulla rivista Heliyon. Le persone in età universitaria trascorrono la maggior parte del loro tempo difronte ai loro smartphone. A tal proposito gli esperti si sono interrogati se mandare messaggi mentre si cammina potesse aumentare il rischio di incidenti.

Alcuni studi hanno dimostrato che i pedoni che mandano messaggi hanno maggiori probabilità di essere vittime di incidenti nel traffico delle città; altri studi hanno indicato che i giovani hanno imparato l’arte del multitasking e sono in grado di messaggiare con precisione tra gli ostacoli urbani. Tuttavia, poche ricerche hanno misurato la risposta di chi scrive messaggi in condizioni di pericolo imprevedibili.

Simulando un ambiente con minacce di scivolamento casuali, la squadra di ricerca ha rilevato che l’invio di messaggi, mentre si cammina fra i pericoli in cui normalmente incorre un pedone, aumenta il rischio di caduta. “Prendendo in esame un giorno qualsiasi sembra che l’80% delle persone, sia giovani che anziani, camminino a testa bassa e mandino messaggi; mi sono chiesto se fosse sicuro”, ha affermato Matthew A. Brodie, neuroscienziato e ingegnere presso la University of New South Wales e l’autore senior.

“Questo mi ha fatto venire voglia di indagare sui pericoli dell’invio di messaggini mentre si cammina; volevo sapere se questi rischi fossero reali o immaginari e misurarne la ripetibilità”, ha continuato Brodie.

La squadra di scienziati ha reclutato, per l’esperimento, 50 studenti universitari dell’University of New South Wales del corso di Meccanica del corpo umano. Brodie e il coautore, Yoshiro Okubo, hanno inventato una passerella piastrellata che riproduceva il pericolo che corre un pedone in strada, all’interno del laboratorio di Neuroscience Research Australia.

La struttura era dotata, a metà strada, di una piattaforma regolata in modo che chiunque la calpestasse sarebbe scivolato come su una buccia di banana. Gli studenti indossavano un’imbracatura di sicurezza, che impediva a qualsiasi scivolata di trasformarsi in una caduta, e dei sensori che raccoglievano i loro dati di movimento. Poi è stato chiesto loro di percorrere la passerella senza scrivere o di farlo mentre digitavano. 

Per simulare meglio l’incertezza della vita reale, agli studenti è stato detto solo che avrebbero potuto sia scivolare che non farlo. Questo ha permesso ai ricercatori di studiare come i pedoni che scrivevano messaggi potessero anticipare e cercare di prevenire un potenziale scivolamento, ad esempio sporgendosi in avanti. “Quello che mi ha sorpreso è il modo diverso in cui le persone hanno risposto alla minaccia di scivolare”, ha detto Brodie. “Alcuni hanno rallentato e adottato un approccio più cauto; altri hanno accelerato in previsione di scivolare”, ha continuato Brodie.

“Questi approcci diversi rafforzano il fatto che non esistono due persone uguali e che, per prevenire meglio gli incidenti dovuti all’invio di messaggi mentre si cammina, potrebbero essere necessarie più strategie”, ha precisato Brodie. Nonostante i dati del movimento mostrino che i partecipanti allo studio hanno cercato di essere più cauti in risposta a una minaccia, questo non ha contrastato il loro rischio di caduta. Quando i soggetti passavano dal piegarsi in avanti, come nel caso in cui si usi telefono, allo scivolare all’indietro, i loro sensori di movimento mostravano un incremento della gamma del loro angolo del tronco.

I ricercatori hanno usato questa misura per valutare se la condizione di invio di messaggi rendeva gli studenti più propensi a cadere e hanno scoperto che l’angolo medio del tronco, durante una caduta, aumentava significativamente se uno studente stava messaggiando. Camminare ha anche fatto diminuire l’accuratezza di chi scriveva messaggi.

Un tipo di scrittura più elevato si è verificata quando i partecipanti erano seduti, ma la precisione è diminuita quando i partecipanti che camminavano sono stati avvertiti di un potenziale scivolamento che non si è poi verificato. Un modo di scrivere più grossolano si è verificato nelle condizioni in cui i partecipanti sono scivolati. I ricercatori hanno osservato che i giovani possono essere più propensi a correre rischi anche se sono consapevoli che mandare messaggi e camminare potrebbe aumentare la probabilità di cadere.

“Iniziative educative, come i cartelli, potrebbero essere meno efficaci nel raggiungere questa popolazione”, hanno sottolineato gli autori. “I telefoni potrebbero implementare una tecnologia di blocco simile per rilevare l’attività di camminata e attivare un blocco dello schermo per impedire l’invio di messaggi durante quel periodo”, hanno concluso gli autori. 

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Autore Redazione