AGI – Nessun orso in Trentino è munito di radiocollare. È quanto emerge dal rapporto periodico del mese di aprile 2023 sui grandi carnivori presenti nella Provincia di Trento. Nel rapporto vengono elencati e descritti gli avvistamenti degli orsi e al primo posto c’è quanto accaduto nel pomeriggio del 5 aprile nei boschi di Caldes dove Andrea Papi ha perso la vita a seguito di un attacco dell’orsa ‘Jj4’.
Viene spiegato anche il rinvenimento della carcassa dell’orso M62 il 30 aprile sulle Dolomiti del Brenta da parte di alcuni escursionisti. Secondo i forestali trentini il radiocollare “è uno strumento impiegato per il monitoraggio degli esemplari problematici e non e’ in grado di ridurre il rischio”.
Il radiocollare è uno strumento che alcune correnti di pensiero considerano obsoleto per diversi aspetti sia legati alla salute dell’orso che alla trasmissione dei dati quindi alla sua reale posizione. L’utilizzo del collare presenta criticità.
Gli orsi, a differenza di altri animali non hanno praticamente il collo e poi sono soggetti a sensibili variazioni di peso prima e dopo il letargo, e per questa ragione il radiocollare non può essere applicato al risveglio, quando i plantigradi pesano molto meno.
La successiva crescita nel corso della primavera e dell’estate rischierebbero di strozzare l’orso. Al tempo stesso, se indossato quando l’orso è all’apice del peso il rischio è che in inverno si sfili agilmente, ipotesi che secondo i forestali trentini si verifica nel 20-25% dei casi.
C’è anche un motivo di insofferenza da parte degli esemplari che grattandosi per ore oppure strofinandosi contro i tronchi danneggiano il dispositivo. C’è poi un aspetto tecnologico. Le batterie hanno una durata limitata e l’animale andrebbe periodicamente ricatturato per la sostituzione del radiocollare.
Infine, considerando che il segnale è inviato tramite schede Sim, in molti versanti delle montagne trentine non sono coperte. Ad esempio, sul monte Peller dove si trova il maggior numero di esemplari non c’è ‘coperturà.
Nel rapporto ‘grandi carnivori’ della Provincia Autonoma di Trento si legge che gli avvistamenti di orsi, anche di orse accompagnate da cuccioli, sono stati diversi ma solo nel Trentino occidentale e che quelli segnalati dopo la tragedia di Caldes nel Trentino orientale “sono ascrivibili a fake news o ad avvistamenti di altre specie animali”.