AGI – Un lungo serpentone arcobaleno per le vie di Milano fino all’arco della pace, partito da Piazza della Repubblica, tra gli applausi e i cori “libertà, libertà”: sono migliaia e migliaia le persone arrivate per partecipare al Pride di Milano. In testa al corteo alcuni sindaci e consiglieri comunali della città metropolitana di Milano. Indossano la loro fascia tricolore e marciano dietro uno striscione con la scritta “RiconosciMi ! Parità e diritti”.
Anche la segretaria del Pd Elly Schlein arriva al Milano Pride, una battuta coi giornalisti e poi, tra applausi e cori – “Elly, Elly” – la segretaria del Pd sale sul carro del partito a cantare Bella Ciao. Tra le mani, il cartello “Orgoglios e incazzat”, scritto con il segno ‘schwa’.
Tra i temi del Pride anche la decisione del tribunale di Milano che ha annullato la trascrizione dell’atto di nascita di un figlio di due padri nato all’estero da maternità surrogata. “Quando ho letto la notizia pensavo di non aver capito bene. Non potevo crederci. Sono molto deluso da questo paese. E se fossi più giovane andrei via dall’Italia. Invece resterò qui a combattere per i diritti di tutti noi” racconta all’Agi, Roberto, un esponente della comunità lgbt. Il suo fidanzato Giulio invece, che a Milano è arrivato per studiare, si aspettava di più da questa città, “che fosse più inclusiva per chi ha orientamenti sessuali diversi. Invece comunque siamo emarginati”.