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Naufragio migranti in Grecia, chiesta indagine indipendente

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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) -L’Ong Sea-Watch conferma che nei giorni scorsi innumerevoli migranti sono stati nuovamente respinti in Libia, in alcuni casi sono state anche bruciate imbarcazioni e, allo stesso tempo, centinaia di persone sono annegate nel Mediterraneo nel più grande naufragio del mondo anni.
Dopo il naufragio di ieri al largo della costa greca, un’altra ONG, Alarm Phone, ha affermato che ci sono così tante domande aperte a cui rispondere su ciò che è accaduto al largo di Pylos. “Abbiamo bisogno di un’indagine indipendente sulle azioni e le inazioni delle forze greche e sul ruolo di Frontex”. Inoltre, l’Ong Alarm Phone sta chiedendo per la continuazione delle ricerche dei dispersi e che il DNA di tutti i corpi trovati venga prelevato e registrato prima della loro sepoltura.
I soccorritori hanno salvato 104 passeggeri – tra cui egiziani, siriani, pakistani, afgani e palestinesi – e recuperato 79 corpi. Si ritiene che la barca di 25-30 metri abbia lasciato la zona di Tobruk in Libia con centinaia di migranti a bordo. Il peschereccio era a circa metà strada dalla Libia verso l’Italia quando nella notte il motore ha smesso di funzionare, ha iniziato ad allagarsi e si è capovolto. Meno di 15 minuti dopo affondò in uno dei zoni più profondi del Mediterraneo, al largo della Grecia.
Nel frattempo, l’ONG Sea-Watch ha accusato il primo ministro italiano Giorgia Meloni di aver tenuto colloqui segreti con Abdul Hamid Ad-Dbeiba a gennaio e con Haftar nel maggio 2023. L’ONG ha affermato che “gli attacchi dei droni di Ad-Dbeiba e l’offensiva militare di Haftar sono direttamente collegati in tempo per questi colloqui.
Sea-Watch ha aggiunto che Ad-Dbeiba è il comandante di Tripoli e di parti dell’ovest della Libia. Sta bombardando con droni le città portuali occidentali di Al-Maya, Zuwara e Az-Zawiya dove sono già morte diverse persone.
L’ONG ha aggiunto che un’analoga offensiva militare nella Libia orientale è in corso su ordine del generale militare Khalifa Haftar. “Attualmente sta imprigionando numerosi migranti e ha lanciato un’offensiva militare per diversi giorni a Tobruk e Musaid”.
Sea-Watch ha aggiunto che varie piccole e grandi milizie hanno tratto enormi profitti dai rifugiati. La SSA, Stabilization Support Authority, è una di queste ed è un’organizzazione ombrello di varie milizie nella Libia orientale. L’ONG ha affermato che la SSA agisce come una forza di sicurezza autoproclamata in mare e a terra, finanziata indirettamente dall’UE, e l’ha accusata di estorcere denaro alle famiglie delle persone in movimento dopo il loro arresto.

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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