AGI – Negli ultimi mesi della sua vita Silvio Berlusconi aiutava attraverso un’associazione brianzola, che sosteneva da tempo “nella massima discrezione”, la famiglia di una bimba affetta da leucemia. Lo racconta all’AGI Serenella Corbetta, l’assessora al Bilancio del Comune di Arcore animatrice del gruppo di volontari di ‘Qui Donna Sicura ODV’.
“Un’associazione piccola, nata per aiutare le donne in cura al San Gerardo di Monza per tumori al seno e alle ovaie. Il Presidente non ha mai voluto apparire ma ha dimostrato verso di noi una generosità impressionante finanziando le cene benefiche e donando attrezzature all’ospedale. L’ultima cena che ha supportato è stata nell’ottobre scorso per aiutare una realtà che si occupa di malati di Alzheimer e con altre gravi fragilità”.
Nel settembre dello scorso anno, quando già anche per lui era arrivata la diagnosi di una forma di leucemia che poi ha portato alla sua morte, Berlusconi è stato contattato dall’associazione per dare un aiuto alla famiglia di una bambina che si è ammalata di questo tipo di tumore. In queste ore, sulla pagina Facebook dell’associazione, che conta qualche centinaio di iscritti, è stato pubblicato post mortem un video col messaggio del fondatore di Forza Italia.
“Ho questa bella novità. È nata Angelica proprio nel giorno del mio compleanno – è il messaggio di Berlusconi -. So che i suoi genitori si attendono che possa dare un contributo alla sua sorellina sin dai primi mesi per aiutarla a guarire. Quindi auguri ad Angelica per una vita serena e piena di soddisfazioni e, data la coincidenza del mio compleanno e della sua nascita, farò quello che sarà in mio potere aiutare la bambina che crescerà e che per prima cosa dovrà salvare la sua sorellina”.
“So che poi Berlusconi si è preso carico della bambina appena nata perché voleva aiutarla ad aiutare la bambina malata – spiega Corbetta – immaginando che, crescendo, avrebbe dovuto confrontarsi cil problema di salute della sorella. Abbiamo pubblicato il video, che prima girava solo tra di noi, solo ora su Facebook perché lui non voleva pubblicizzare la sua generosità. Ora questo è il nostro modo di ricordarlo”.