ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 si stima che ammontano a 1,7 miliardi di euro i danni sul Sistema Paese generati dalla pirateria in termini di mancato fatturato, a cui si aggiunge un impatto negativo di 716 milioni di euro sul PIL e di 319 milioni di euro sulle entrate fiscali per lo Stato ed è stata stimata una perdita di posti di lavoro, soprattutto fra i più giovani, di poco meno di 10.000 unità per il 2022. Sono i dati illustrati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Alberto Barachini, durante la presentazione dello spot antipirateria realizzato insieme ad Agcom e che vede protagonista Bobo Vieri. Oltre alla pirateria audiovisiva, è stimato in 771 milioni di euro il fatturato che la pirateria sottrae ogni anno all’editoria libraria, pari al 31% del mercato complessivo, a cui si sommano, per il solo 2020, circa 250 milioni di euro di perdite a causa della proliferazione di canali, chat e siti dedicati alla diffusione non autorizzata di testate giornalistiche. Questi dati “dimostrano l’esigenza di avviare una campagna: dobbiamo lavorare sulla sensibilizzazione dei cittadini su questo reato” che “mette a rischio migliaia di posti di lavoro, viola il diritto di proprietà intellettuale e vanifica lo sforzo creativo nei settori giornalistico, sportivo, cinematografico, delle pubblicazioni, dei software, della musica”.
Il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, ha ricordato che “la pirateria è essenzialmente un contributo alla criminalita. L’approvazione all’unanimità della legge antipirateria da parte del parlamento è stata estremamente importante: ora abbiamo avviato un tavolo per mettere a punto le regole tecniche, c’è bisogno sopratutto della collaborazione degli operatori per risolvere tutti i problemi tecnici che ci sono. Abbiamo cominciato con la lotta alla pirateria sportiva ma l’impegno è allargare anche alle altre opere di ingegno”.
Si tratta di “un punto di arrivo importante, un primato italiano: questa è la prima legge quadro antipirateria a livello europeo. La genesi della legge è “partita dalla parte sportiva, che è quella più esposta, ma si è scoperto” che la pirateria “era un fenomeno trasversale, invisibile ma molto presente nell’audiovisivo e nell’editoria, quindi è stato necessario estenderla”, ha spiegato. “Dobbiamo far capire ai nostri ragazzi che la pirateria è un reato, c’è dietro una ‘spectrè che offre un servizio commerciale occulto”, ha continuato. “L’auspicio è che il mercato offra servizi calmierati, su questo possiamo anche lavorare insieme” agli operatori.
Per il commissario Agcom Massimiliano Capitanio, “un Paese che non garantisce la lotta alla pirateria farà fatica ad affrontare le sfide che la digitalizzaIone comporta. Questa legge è solo il primo step per consentire di rimuovere notizie potenzialmente pericolose”, ad esempio “per le campagne elettorali, per la salute generale e dei nostri giovani”. Inoltre “Agcom sta anche lavorando a una regolamentazione per gli influencer”.
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