AGI – “Mi sono imbattuta nel tuo sorriso contagioso, nei tuoi occhi pieni di vita e nel tuo orgoglio e nella tua emozione mentre stringevi il pancione“. Non è solo una raccolta di fondi quella organizzata dall’Istituto Italiano di Tecnologia, dove lavora Chiara, la sorella di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza da Alessandro Impagnatiello, ma anche un’occasione per lasciare un ricordo della ragazza con cui si è condiviso un pezzo di strada.
Mentre ormai in poche ore è stata raggiunta la soglia dei 15 mila euro, obbiettivo della campagna ‘In memory of Giulia Tramontano’ da destinare all’associazione Penelope che ha contribuito alle ricerche di Giulia quando era sparita, si affollano i commenti di molte donne tra gli oltre 800 che hanno fatto una donazione.
“L’abbiamo conosciuta nelle aule a Cernobbio. Vitale, coraggiosa, volitiva. Attratta da Milano. legata profondamente alle sue origini. Determinata a costruire esperienze professionali concrete e interessanti in una città nuova. Appassionata e combattente, una di noi” scrive Anita Longo, direttrice della IATH Academy. “Giulia poteva essere nostra amica, nostra figlia, cugina, collega. Giulia poteva essere ognuna di noi. Io non la conoscevo ma tutti siamo un po’ più soli dopo questa atroce tragedia”.
Tante donne ma anche uomini come Vincenzo. “È una donazione che non avrei mai voluto fare. Chiedo scusa se il genere maschile è ancora capace di fare così tanto male”.