Dove eravamo rimasti? Ah, sì: nei fiumi di champagne, noblesse oblige, che scorrevano nello spogliatoio della Francia la sera del 15 luglio, al termine della finale contro la Croazia. Quel 4-2 firmato da Griezmann, Pogba e Mbappè – più l’autorete di Mario Mandzukic – che consegnò ai Blues il secondo titolo mondiale della propria storia, dopo quello casalingo del 1998, pone la formazione di Deschamps – che stavolta, superati i dissapori caratteriali, potrà contare anche sul neo Pallone d’Oro Karim Benzema – ancora nel ristretto lotto dei favoriti, con le solite note sudamericane, Argentina e Brasile, la nouvelle vague europea, Belgio, Spagna e i vice campioni della Croazia, a fare da contrappeso all’ancient regìme di Germania, Inghilterra e Portogallo, con Cristiano Ronaldo al suo ultimo tram-desiderio, e l’immancabile sorpresa, che in un Mondiale non manca mai e che stavolta, vuoi per il periodo, vuoi per il clima, potrebbe arrivare, magari è la volta buona, dal continente africano.
L’Italia, lo sanno anche i sassi, non ci sarà, ma questo non vuol dire che il Mondiale non meriterà tutte le attenzioni possibili, anzi. L’edizione 2022 della Coppa del Mondo, targata Rai, sarà, dal punto di vista della fruizione, qualcosa di unico, mai visto né sentito prima. E sarà interattivo, con la possibilità di scegliere cosa guardare, quando farlo e come farlo. Tv, radio, web, RaiPlay, anche sull’app: ogni device sarà utilizzabile per godersi fino in fondo lo spettacolo di 64 partite, in esclusiva, e una serie di prodotti originali che scandiranno il mese che, da oggi al 20 novembre, ci porta al calcio d’inizio di un Mondiale unico.
Ma che, grazie alla Rai, si vedrà come mai prima.