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Primavalle sotto shock chiede giustizia e verità

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AGI – Accanto al luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di Michelle Causo, in via Stefano Borgia, quartiere Primavalle di Roma, c’è un campetto e un piccolo parco. “Adesso dovrebbero intitolarlo a lei”, si sfoga una residente parlando con l’AGI.

“Un posto per i ragazzi, in suo nome”. Il quartiere è scosso, chiede giustizia. E di comprendere come sia stato possibile un delitto cosi’ orrendo. L’omicidio di una ragazza adolescente, che dopo essere stata uccisa, è stata abbandonata nei pressi dei cassonetti della spazzatura, in un sacco che si trovava all’interno di un carrello della spesa.

“Un orrore“, dice un passante in via Dusmet, la strada del palazzo dove il 17enne arrestato dalla polizia avrebbe ucciso brutalmente Michelle.

Erano le 15:30 di mercoledì 28 giugno quando un’inquilina dello stabile che risiede al primo piano, tornando da lavoro, ha incrociato il presunto assassino. “Scendendo le scalette c’era questo giovane, non italiano sicuramente, con questo grande sacco nero aperto alla fine da cui uscivano dei vestiti, mutande, calzini, di tutto e di più. Mi ha fatto passare gentilmente, era sicuramente molto agitato“, ha detto all’AGI.

Le scale, appunto. Quelle dei due piani – quaranta scalini in tutto – che l’arrestato avrebbe sceso con il cadavere della vittima all’interno del sacco visto dalla supertestimone. Da lì sono stati percorsi i trecentocinquanta metri per arrivare in via Borgia, dove il carrello è stato abbandona. “Io quel carrello l’ho visto – ha detto una residente che lavora di fronte al luogo del ritrovamento – c’era un telo che avvolgeva qualcosa, con un sacco nero sopra. Tutti i giorni pulisco il marciapiede, il cancello ieri mattina non c’era, avevo pulito. Ho detto: ‘mi hanno buttato un’altra cosa qui. Porto su il cane, vengo e lo tolgo’. E invece è arrivata la polizia”.

Il 17enne accusato del delitto si trova in stato di arresto. È stato interrogato in Questura, negli uffici di via San Vitale. Lunedì si svolgerà l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale minorile. Secondo quanto si apprende, Michelle sarebbe stata uccisa con più fendenti, scagliati con un coltello da cucina.

“Me l’hanno massacrata – ha detto ieri la mamma – voglio giustizia”. Proseguono, nel frattempo, le indagini sul movente del delitto. In via Borgia gli amici di Michelle lasciano fiori e peluche: “Continua a brillare da lassù”, le scrivono, mentre brividi e lacrime si danno il cambio sui loro volti. 

Redazione

Autore Redazione